L’ Agenda 2030
Il concetto di sostenibilità fu introdotto durante la prima Conferenza dell’Organizzazione
delle Nazioni Unite sull’Ambiente (1972) e, più tardi, fu inserito in una pubblicazione della
Commissione Mondiale per l’Ambiente e lo Sviluppo che così recita:
«L’umanità ha la capacità di rendere il proprio sviluppo sostenibile per garantire che si
raggiungano i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni
di raggiungere i propri» (ONU, 1987, p.16).
Negli anni questo concetto si è ampliato seguendo un approccio triple bottom line, ovvero
includendo nel termine la dimensione sociale e quella economica anziché focalizzarsi solo
sull’area ambientale. L’impegno politico e l’attenzione rivolti al tema della sostenibilità si
sono concretizzati, dal 1972 ad oggi, in numerose iniziative, summit e conferenze. Una in
particolare, la conferenza Rio+20 a Rio de Janeiro nel 2012, ha avviato un intenso processo
preparatorio di consultazioni che nel settembre 2015 ha portato alla definizione del piano di
azione attuale “Agenda 2030”.
Durante il Summit sullo Sviluppo Sostenibile di New York nel 2015 è stato presentato un
programma – Transforming our world: the 2030 Agenda for Sustainable Development – che
mira a risolvere attraverso una prospettiva globale un insieme di problemi socio-ambientali ed
economici riguardanti sia i paesi sviluppati sia quelli in via di sviluppo.
L’Agenda 2030 prevede il superamento di due importanti sfide. La prima concerne l’impegno
“Leave no one behind”, ovvero raggiungere gli individui più vulnerabili e svantaggiati
offrendo loro servizi adeguati per garantire emancipazione e protezione sociale.
A tal proposito, le Nazioni Unite (ONU) riconoscono la dignità di ogni individuo e, con questa
premessa, si impegnano verso coloro che affrontano maggiori difficoltà, letteralmente “to
reach the furthest behind first” (ONU, 2015, p.5).
La seconda, su cui ci soffermiamo in questo approfondimento, mira al raggiungimento di 17
Sustainable Development Goals (SDGs):
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questi obiettivi dovranno essere completati nel periodo 2016-2030 coinvolgendo sia i governi
e l’intero sistema delle Nazioni Unite, sia il settore privato e la società civile.
Le aree di intervento possono essere riassunte in cinque pilastri:
- Persone, con lo scopo di porre fine al problema della fame e della povertà, seguendo i
princìpi di equità e dignità (ONU, 2015);
- Pianeta, in riferimento ai problemi di degrado ambientale, cambiamento climatico e
gestione delle risorse naturali (id);
- Prosperità, garantendo un progresso economico, sociale e tecnologico che sia
sostenibile (id);
- Pace, debellando il mondo da violenze e terrore (id);
- Partnership, stimolando una partecipazione solidale e globale (id).
Lo scopo generalmente annunciato nella parte introduttiva del documento ufficiale è, infatti,
quello di porre fine al problema della fame e della povertà nel mondo, di eliminare le
ineguaglianze interne a un contesto geografico e sociale e tra aree diverse del pianeta,
promuovere pace e giustizia sociale, difendere i diritti umani e l’uguaglianza di genere,
rafforzare la figura femminile, assicurare il benessere ambientale, la crescita economica e
condizioni lavorative migliori (ONU, 2015, p.4).
Il termine "Green New Deal" è stato usato per la prima volta dal vincitore del Premio Pulitzer
Thomas Friedman nel gennaio 2007. L'America aveva appena vissuto il suo anno più caldo mai
registrato (da allora ce ne sono stati cinque più caldi), e Friedman ha riconosciuto che non ci
sarebbe stata una soluzione appetibile e facile al cambiamento climatico come speravano i politici.
La transizione dai combustibili fossili, ha sostenuto in una rubrica del New York Times
( https://www.nytimes.com/2007/01/19/opinion/19friedman.html ), richiederebbe al governo di
aumentare i loro prezzi, introdurre standard energetici più elevati, e intraprendere un massiccio
progetto industriale per scalare la tecnologia verde.
Il Green New Deal è una grande parte dei dibattiti politici nel paese oggi in gran parte a causa della
notevole ascesa della repubblicana Alexandria Ocasio-Cortez (eletta nel dipartimento di New
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York), la donna più giovane ad essere eletta alla Camera dei Rappresentanti e già una delle favorite
per la corsa alla presidenza nel 2024. La sua proposta ambiziosa e di ampio respiro, che è stata al
centro della sua campagna, affronta una questione che il 60% degli americani dice sta già
influenzando la loro comunità locale ( https://www.pewresearch.org/fact-tank/2020/06/29/most-
americans-say-climate-change-impacts-their-community-but-effects-vary-by-region-2/ ) e
promette di affrontare le disuguaglianze economiche attraverso la creazione di posti di lavoro
sindacali di alta qualità. Il Green New Deal è stato aiutato anche da un gruppo di base chiamato
Sunrise Movement ( https://www.sunrisemovement.org/ ), che ha organizzato quella tanto
chiacchierata protesta presso l'ufficio della senatrice Dianne Feinstein nel febbraio 2019
(https://www.youtube.com/watch?v=Z8yK4jMMueM&ab_channel=SunriseMovement ).
GND di Ocasio-Cortez:
Nello stesso mese, Ocasio-Cortez e il senatore Ed Markey hanno introdotto al Congresso degli USA
una proposta non vincolante in 14 pagine ( https://ocasio-cortez.house.gov/sites/ocasio-
cortez.house.gov/files/Resolution%20on%20a%20Green%20New%20Deal.pdf ).
La risoluzione ha oltre 100 co-sponsor al Congresso, tra cui diversi candidati alla presidenza
democratica.
L'obiettivo principale del piano è quello di portare le emissioni di gas serra degli Stati Uniti a zero
netto e soddisfare il 100% della domanda di energia nel paese attraverso fonti energetiche pulite,
rinnovabili e a zero emissioni entro il 2030. Il Green New Deal chiede anche la creazione di milioni
di posti di lavoro per fornire una garanzia di lavoro a tutti gli americani, insieme all'accesso alla
natura, all'aria e all'acqua pulite, al cibo sano, a un ambiente sostenibile e alla resilienza della
comunità.
Questi obiettivi devono essere realizzati attraverso le seguenti azioni da parte del governo
federale;
Fornire investimenti e sfruttare i finanziamenti per aiutare le comunità colpite dal
cambiamento climatico;
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In realtà, la fase di spin-off dell’UniFe è durata pochi anni, dato che i soci sono riusciti molto presto
a rendersi indipendenti.
Istituto Delta ha la propria sede legale ed operativa a Ferrara ed un laboratorio specializzato sulle
tematiche della Molluschicoltura situato nel delta del Po, a Goro a 200 m dalla laguna.
Per quanto riguarda le difficoltà odierne, ve ne sono molteplici, spesso al di fuori della possibilità di
controllo:
1) Durante la crisi dovuta al COVID-19 (ma in misura minore anche in precedenza), ci sono
stati svariati ritardi nei pagamenti e nell’erogazione di fondi, da parte dei privati, ma
specialmente dalle Regioni. In questo periodo (Settembre 2020) la situazione si sta
apparentemente distendendo, e le cose stanno tornando alla normalità, compresi i
pagamenti. Tuttavia questa potrebbe essere solo una calma apparente: solo il tempo ce lo
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dirà.
2) Ci sono stati problemi legati al mercato: la crisi economica, e la necessità di innovazione
costante per poter sopravvivere.
3) Purtroppo il valore dei servizi ambientali viene ancora poco riconosciuto.
Contesto territoriale:
Ferrara: è un comune italiano di 132 195 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Emilia-Romagna.
Fu capitale del Ducato di Ferrara nel periodo degli Estensi, quando rappresentò un importante centro
politico, artistico e culturale. Lo sviluppo urbanistico avvenuto durante il Rinascimento, l'Addizione Erculea,
la rese la prima capitale moderna d'Europa. Nel 1995 ottenne dall'UNESCO il riconoscimento di patrimonio
dell'umanità come città del Rinascimento e nel 1999 ne ottenne un secondo per il delta del Po e per le sue
delizie estensi. È uno dei pochi capoluoghi (con Bergamo, Grosseto e Lucca) a conservare il centro storico
completamente circondato da una cerchia muraria nell'insieme integra e quasi pressoché immutata nel
corso dei secoli.
Ferrara è sede universitaria (Università degli Studi di Ferrara) ed arcivescovile (arcidiocesi di Ferrara-
Comacchio). L'economia si basa storicamente sulla produzione agricola, ma possiede impianti industriali
come il petrolchimico, varie industrie ed un polo per la piccola e media impresa.
Il territorio, considerata la sua genesi e le vicende storiche, è contraddistinto da numerosi canali artificiali
per l'irrigazione ed il drenaggio delle campagne, rese coltivabili e abitabili. Risulta totalmente pianeggiante
con un'altitudine compresa tra 2,4 e 9 m s.l.m. ed una superficie di 405,16 km² (Si classifica come
diciassettesimo comune per estensione in Italia). Confina a nord con la regione Veneto, in particolare con la
provincia di Rovigo, e a sud con la città metropolitana di Bologna.
Il fiume Po (che nel corso dei secoli ha più volte cambiato il suo corso) ha influenzato la città sin dalla
nascita e ne ha condizionato lo sviluppo. Il territorio comunale e molta parte di quello provinciale
costituiscono un paesaggio modificato artificialmente, risultato dell'azione umana concretizzatasi nelle
grandi opere di bonifica ricordate. La città è ad un'altitudine inferiore al livello medio delle acque del Po ed
il fiume deve essere controllato da argini imponenti. Serve un continuo lavoro delle pompe idrovore per
non far sommergere la pianura dall'acqua e permettere così che le acque derivanti dalle precipitazioni
vengano avviate verso il mare attraverso i numerosi canali artificiali.
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3) Descrizione dei progetti seguiti sul Parco Naturale della Valle del Ticino &
prerequisiti per collaborare con l’Istituto (2/3 pp.);
LIFE15 NAT/IT/000989 “Enhancing Biodiversity by Restoring Source Areas for Priority and Other
Species of Community interest in Ticino Park”
Acronimo: Life Ticino Biosource
Beneficiario Coordinatore: Parco Lombardo della Valle del Ticino
Beneficiari associati: Fondazione Lombardia per l’Ambiente
GRAIA srl – Gestione e Ricerca Ambientale Ittica Acque
In corso.
Data inizio 01/10/2016
Chiusura: 31/10/2020
Attività di Project Management assistenza alle attività tecniche, amministrative, rendicontative e di
comunicazione per il Beneficiario Coordinatore
Breve riassunto:
4) Descrizione concisa dei partner che collaborano ai progetti dei Parchi + difficoltà
emerse durante le collaborazioni.