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Realizzazione di una tettoia in legno: è nuova

costruzione o pertinenza?
ediltecnico.it/31444/realizzazione-di-una-tettoia-in-legno-e-nuova-costruzione-o-pertinenza

13 marzo 2015

C’è ancora tanta confusione nella


classificazione delle opere edilizie di
cui all’articolo 3, comma 1, del decreto del
Presidente della Repubblica 6 giugno 2001,
n. 380, soprattutto quando si deve stabilire
se trattasi di opera pertinenziale o di nuova
costruzione, poiché il regime giuridico e le
relative sanzioni sono sostanzialmente
differenti tra loro per le diverse tipologie di
intervento. In particolare, oggi
analizziamo la realizzazione di una
tettoia in legno.

Infatti, il proprietario di un immobile, in seguito all’acquisto di un posto auto scoperto


pertinente alla sua casa di abitazione, provvedeva prima a recintarlo, previa denuncia di
inizio attività, e poi a procedere con la realizzazione di una tettoia in legno a
copertura dello stesso, dopo averlo comunicato al Comune che, con ordinanza gli
intimava la rimozione dell’opera ritenuta abusiva, con obbligo di ripristino dello stato dei
luoghi, essendo la tettoia in legno priva del permesso di costruire.

Dal ricorso e dalla documentazione acquisita agli atti, risulta che la realizzazione di
una tettoia in legno non sviluppa cubatura e non rientra tra gli interventi di
trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio subordinati a permesso
di costruire, elencati dall’articolo 3, comma 1, lettera e) del citato d.P.R. n. 380 del
2001.

Stante la modesta dimensione della realizzazione di una tettoia in legno che


non realizza uno sviluppo della cubatura, né un volume superiore al venti per cento del
volume dell’edificio principale su cui si appoggia e in considerazione del carattere
pertinenziale dell’opera, come desumibile dall’atto di compravendita che non contiene
alcun riferimento alla destinazione di cortile del posto auto acquistato, i Giudici di Palazzo
Spada hanno ritenuto che, nella specie, non fosse necessario acquisire il permesso di
costruire.

Né l’invocato articolo 9 della legge 24 marzo 1989, n. 122, così come modificato dai
successivi interventi legislativi, può essere interpretato nel senso di negare, da un lato la
qualità pertinenziale dell’opera e dall’altro di esigere il previo rilascio del titolo edilizio,
avendo la realizzazione di una tettoia in legno inciso sull’assetto edilizio preesistente.

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Tale norma prevede, infatti, che i proprietari degli immobili possano realizzare nel
sottosuolo o nei locali siti al piano terra dei fabbricati, parcheggi da destinare a pertinenza
delle singole unità immobiliari, anche in deroga agli strumenti urbanistici e ai
regolamenti edilizi vigenti e che l’esecuzione di tali opere sia soggetta a denuncia di inizio
di attività.

Di conseguenza, pur trattandosi nella specie della realizzazione di una tettoia in


legno di copertura di un posto auto come in precedenza descritto, pure nell’ipotesi di
equiparazione alla costruzione di un parcheggio di cui all’articolo 9 predetto, sarebbe
stata sufficiente la presentazione della DIA, senza la quale, l’articolo 37 del D.P.R. n.
380/2001 prevede comunque la sola sanzione pecuniaria a carico dell’inadempiente
(Consiglio di Stato, Sezione VI, 26 gennaio 2015, n. 320).

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