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melfi,
elezioni comunali,
3 e 4 ottobre 2021
ph rossella costantino

Melfi2030.Il futuro prossimo


PROGRAMMA AMMINISTRATIVO DEL CANDIDATO SINDACO
LUIGI SIMONETTI

piazza
melfi
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DA DOVE VENIAMO

La pandemia da coronavirus (covid-19) ha inciso profondamente sulle dinamiche socio-economiche


dell’intero pianeta, aggiungendosi alle criticità già presenti che negli ultimi anni avevano già prodotti
cambiamenti significativi.
I conflitti bellici che non mancano mai, soprattutto in alcune aree del pianeta; le carenze di cibo e di
acqua presenti in aree estese del continente Africano; i flussi migratori provocati da fame, povertà,
guerre, dittature etc…; i cambiamenti climatici prodotti dal processo di antropizzazione e di consumo
dell’ambiente, sono alcuni degli ingredienti già presenti, prima che l’invisibile microrganismo facesse
registrare la sua presenza tra il genere umano.
Flussi migratori e cambiamenti climatici avevano iniziato da tempo ad esercitare un ruolo via via
crescente nelle politiche di governo dei sistemi urbani in tutte le aree del pianeta.
Anche nel nostro Paese le politiche per l’immigrazione dall’anno 2016 hanno modificato le dinamiche
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demografiche e la percezione dei cittadini, generando sentimenti e reazioni contrastanti.


I centri nei porti per gestire gli sbarchi, i centri di accoglienza e di integrazione dei migranti in tutta
la nazione hanno influenzato il tessuto urbano delle città.
Il tema dei cambiamenti climatici è entrato nelle agende dei governi ai vari livelli.
Dall’ONU, ai singoli Stati fino a interessare concretamente i governi delle città.
Nell’Unione Europea, per esempio, il PATTO DEI SINDACI lanciato nel 2008 con l’ambizione di
riunire i governi locali per il raggiungimento di obiettivi su clima ed energia. La città di Melfi ha aderito
alla politica comunitaria del Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) nell’anno 2011, ha elaborato il
suo Piano Strategico (Piano di Azione per l’Energia Sostenibile) e messo in campo azioni concrete
che hanno inciso sul sistema urbano.
Un sistema urbano profondamente modificato nel trascorso ventennio, per effetto di una politica
urbanistica che ha determinato una marcata crescita del tessuto urbano della città (in termini di
superficie) e il conseguente consumo di suolo agricolo, con un'offerta di abitazioni notevolmente
cresciuta. Ai 24 chilometri quadrati (di cui 12 Km2 per il centro storico-cappuccini e 12 km2 per la
zona di Valleverde) si aggiungono circa 9 Km2 dell’area di espansione Bicocca-167; una crescita del
34% circa del tessuto urbano, con assorbimento di suoli agricoli, cui è corrisposto un incremento
demografico del solo 8,8% in 15 anni che ha prodotto il depauperamento del centro-storico e il
trasferimento di circa mila residenti, in poco tempo, verso il quartiere di espansione urbana.
La nuova offerta abitativa ha, di fatto, incontrato una domanda per la gran parte “endogena”; la città
non è riuscita ad attrarre i numerosissimi lavoratori provenienti dagli altri comuni che a tutt'oggi
preferiscono mantenere la residenza nei comuni di provenienza, facendo registrare una evidente
questione di attrattività del centro abitato che non ha raggiunto livelli sufficienti, nel rapporto
qualità/costo della vita tali da far scattare la decisione di trasferirsi nel centro abitato prossimo al
luogo di lavoro.
Circa 32 chilometri quadrati di tessuto urbano per 17.500 abitanti significa, per Melfi, una densità
abitativa di 550 abitanti per chilometro. La città di Potenza con i suoi 77 chilometri quadrati circa e
66.405 abitanti ha una densità più marcata pari a 862 abitanti per chilometro quadrato. Anche la più
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Circa 32 chilometri quadrati di tessuto urbano per 17.500 abitanti significa, per Melfi, una densità
abitativa di 550 abitanti per chilometro. La città di Potenza con i suoi 77 chilometri quadrati circa e
66.405 abitanti ha una densità più marcata pari a 862 abitanti per chilometro quadrato. Anche la più
ordinata città di Matera presenta una densità più alta rispetto a Melfi, pari a 759 abitanti (60.000
abitanti e 79 chilometri quadrati di superficie urbana). La comparazione con i due centri urbani
maggiori della Basilicata conferma che vi è a Melfi un tessuto urbano troppo sfilacciato e disperso in
rapporto alla popolazione residente.
Ma oggi è cambiato tutto.
L’ingresso in scena del coronavirus è lo spartiacque tra una società moderna, in continua evoluzione,
ma organizzata secondo coordinate, parametri e aspettative “apparentemente sotto controllo” e una
società che ha vissuto e vive tutt’ora le ansie, le paure e i pericoli paragonabili, anche se solo in parte,
a un conflitto bellico.
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I due capisaldi dello sviluppo urbano moderno sono saltati: l’elevata densità di persone e la facilità di
spostamento tra luoghi lontani oggi rappresentano un pericolo da contenere. Aeroporti, stazioni
svuotati, turismo azzerato: si vive da remoto.
Il 2020 ci ha evidenziato la fragilità dell’esistenza umana, i limiti della scienza medica, le criticità
organizzative e, soprattutto, l’inadeguatezza dell’architettura dei nostri sistemi sanitari.
I governi di tutti i Paesi del pianeta hanno dovuto velocemente ripensare le linee di indirizzo politico
su diverse materie.
L’emergenza sanitaria è stata seguita a ruota da una emergenza economico-sociale che ha interessato
una fascia molto ampia della popolazione, coinvolgendo anche i lavoratori autonomi, il mondo delle
partite IVA.
In tutto il mondo è stato gioco forza superato il rigore dei bilanci pubblici.
L’Unione Europea ha sospeso i vincoli del patto di stabilità interno, allentando la morsa sulla crescita
del debito pubblico.
È stato concepito un gigantesco piano europeo di ricostruzione economico-sociale paragonabile agli
interventi post bellici.
In sintesi: siamo in una nuova fase, con un nuovo contesto mondiale, Europeo e Italiano che incide
anche solo in potenza sui territori e sui sistemi urbani, il cui futuro sta per essere scritto adesso.
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DOVE ANDIAMO

L'attuale modello economico impiega risorse naturali, ambientali ed umane in modo non efficiente,
sperequato e insostenibile. Ampie aree della popolazione mondiale resta ai margini del gioco
socio-economico e, soprattutto, del progresso e del benessere.
La recente consapevolezza degli Stati sta producendo una evoluzione verso un sistema più efficiente
e di tipo circolare, ispirato all’equilibrio degli ecosistemi. Un nuovo agire ecologico deve pervadere
ogni ambito del nostro vivere, determinando rapidi cambiamenti (il 65% dei bambini che
frequentano la scuola primaria da grandi faranno un lavoro che oggi non esiste).
Troppo spesso la dimensione globale in cui ci moviamo fa apparire impossibile influire sul nostro
destino, ma in realtà il pensiero sistemico mette in evidenza anche un'altra regola fondamentale dei
sistemi complessi: piccoli turbamenti possono portare a grandi cambiamenti. Ciò apre alla possibilità,
ed alla conseguente responsabilità, di contribuire al cambiamento globale a partire dall’ambito locale.
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Occorre permettere che si generi una nuova forte struttura sociale ed economica diffusa. Ciascuno
potrà così disegnare iniziative locali che generano posti di lavoro, qualità ambientale e sociale, in un
network di realtà in grado di collaborare imitando l'efficienza degli organismi naturali.
L’equilibrio naturale che lasciamo in eredità alle generazioni future dipende dalle scelte che sono
compiute ad ogni livello ed in ogni angolo del pianeta, dal capo villaggio in Bangladesh al consiglio di
amministrazione di una multinazionale in un grattacielo di New York; dalle riunioni internazionali di
ministri delle finanze alle decisioni del consiglio comunale di Melfi.
Questa interdipendenza ci porta a considerare sempre più vicino e più reale il rischio di una
“catastrofe ambientale”, mettendoci di fronte alla responsabilità delle nostre azioni nei confronti dei
nostri figli.
E’ diventato prioritario riportare la natura nella nostra vita ricreando un nuovo equilibrio nella com-
binazione tra risorse naturali - risorse umane - produzione e consumo di energia.
Se non dovessimo riuscire a farlo in tempi abbastanza brevi il destino dell’umanità (non del pianeta
terra) sarebbe inevitabilmente segnato dal repentino accavallarsi delle connaturate insidie mai
sconfitte (carestie, guerre e pestilenze).
Lo spazio per ripensare il mondo si sta assottigliando velocemente, perché le risorse naturali
mondiali potrebbero esaurirsi entro il 2040. Cinquant'anni fa, un gruppo di scienziati aveva previsto
il crollo della civiltà industriale intorno al 2040.
I nuovi dati dicono che siamo sulla buona strada e a sostenerlo, non sono solo gli ambientalisti, ma
anche le più importanti società di consulenza strategica.
Alla luce di questo cambio di paradigma, è tempo di rileggere i dieci anni di amministrazione
del centrosinistra e farne un “backup”, per mettere in sicurezza (da eventi malevoli
accidentali o intenzionali) i principi e le scelte lungimiranti compiute in questi anni e al contempo
liberare spazio ed energie per nuove progettualità.
Ci siamo opposti a nuove trivellazioni petrolifere in Basilicata e dobbiamo
continuare a farlo, con maggiore consapevolezza
Con la manovra urbanistica 2020, per la prima volta, a Melfi è stata respinta la speculazione edilizia,
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che arricchisce pochi a danno della comunità.
La visione strategica da perseguire nel medio termine non può che essere quella delineata
dall’Unione Europea.
Unione Europea che in questa fase mostra il suo originario e costitutivo volto di “MADRE” e non di
“MATRIGNA” come è stata strumentalmente descritta a causa di quelle pulsioni addominali che
hanno animato l’agone politico-elettorale di questi anni.
L’emergenza di questo tempo dimostra quanto sia fondamentale il ruolo dell’Unione Europea e
quanto fuorviante sia stata la narrazione populista.
Alle comunità locale spetta il compito di definire ed attuare il conseguente piano di sviluppo che
dovrà essere in grado di interconnettere le linee politiche nazionali di rilancio economico con il
tessuto economico imprenditoriale locale insediato sul territorio, con l’obiettivo di favorirne la
crescita e l'occupazione.
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L’Amministrazione Comunale dovrà insistere nella promozione degli


investimenti nelle piccole imprese, nel tessuto economico locale, spina dorsale e
infrastruttura che eroga servizi alla popolazione.
È questa la direzione verso cui stiamo andando, quella di una nuova fase densa di opportunità da
cogliere, sapendosi collegare al contesto nazionale ed europeo.
Un contesto che l’Ente Locale, quindi l’Amministrazione Comunale, deve essere capace di intercettare;
per farlo deve evolvere sul piano organizzativo, dotandosi delle competenze in grado di produrre la
progettualità necessaria ad accompagnare la comunità locale e a farla correre nella competizione
promossa dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Dovrà essere proprio questo il primo impegno, la premessa per la concretizzazione di una nuova
fase, realizzabile grazie al recentissimo sblocco dei rigidissimi vincoli alle assunzioni che hanno
indebolito la macchina organizzativa dell’Amministrazione Comunale fino all’anno 2019.
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LA VISION. MELFI2030

Una città sempre più europea, inserita nel processo di sviluppo di un Sud che smette di piangersi
addosso e che guarda al bacino del mediterraneo come una grande opportunità di sviluppo sociale
ed economico.
Una città in grado di programmare lo sviluppo del suo sistema urbano in conformità piena con i 17
obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, cioè al programma d’azione per le persone, il
pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU.
Una città sostenibile, circolare, capace di riequilibrare il rapporto con l’ambiente.
Una città che deve trovare nella cultura, nei saperi, nelle competenze e nei giovani il motore principale
per la sua crescita.
Una città terreno fertile per lo sviluppo delle piccole imprese e l'artigianato, la colonna portante
dell'economia nazionale.
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Una città capace di preservare, curare e migliorare il patrimonio materiale e immateriale che proviene
dal passato.
Una città che realizza un equilibrio armonico tra generazioni.
Una città competitiva per i servizi che offre, come il sistema industriale che ospita, ma capace di
ricucire gli strappi del tessuto sociale sottoposto allo stress delle crisi economiche.
Una città che assume come priorità percepita dai cittadini quella di rigenerare la sua spina dorsale
(la MELFIA) e di legare le diverse aree estese in “un unico grande centro urbano”
(S. Abruzzese, casette asismiche, Bicocca, Valleverde, le frazioni di Leonessa e Foggiano, Foggianello e
San Giorgio).
Una città, con una nuova macchina amministrativa preparata per servire i cittadini, dove le doverose
risposte ai diritti riconosciuti dall'ordinamento non si trasformino in “graziose concessioni”.
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LA POLITICA E VALORI DI RIFERIMENTO

Libertà, cioè: legalità, pari opportunità, parità di genere, trasparenza, etica pubblica, imparzialità,
equità, solidarietà, inclusione, meritocrazia, partecipazione democratica, sono i valori che orienteranno
la scelte strategiche i progetti e gli obiettivi da raggiungere.
Per questo, immaginiamo una città dove il potere insito nelle istituzioni venga esercitato con
leggerezza e nel rispetto del principio di legalità. Pari opportunità per i cittadini fruitori dei servizi
(singoli e associati) e per i cittadini in quanto attori economici (imprese e professionisti), che devono
essere messi tutti nella condizione di cogliere le occasioni di lavoro che si presentano.
Per questo l’apparato amministrativo dovrà pensare e agire in un contesto di massima trasparenza
per far si che l'intera amministrazione diventi una casa di vetro per il cittadino, in cui l'etica del
pubblico amministratore debba prevalere rispetto agli egoismi personali e alle tentazioni di utilizzare
le scorciatoie dei rapporti corti tra amministratori e amministrati.
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Deve prevalere la serietà di chi vuole risolvere i problemi e non generare false aspettative, di chi sa
che promesse irresponsabili acuirebbero quelli che sono i processi distorti della politica, che si
traducono nell'abituare il cittadino ad essere assistito anziché protagonista nella sua comunità.
Bisogna rendere l’Amministrazione davvero imparziale.
Perchè ogni singolo cittadino possa godere il massimo livello di libertà possibile, è necessario che la
politica e la pubblica amministrazione tendano a contenere la naturale propensione a influenzare la
vita di ogni singolo individuo della comunità.
Libertà che non può tradursi solamente nei basilari diritti di opinione, di espressione di appartenenza
politica o di fede religiosa ma che deve potersi tradurre anche nella possibilità concreta di esercitare
scelte di vita avendo a disposizione gli strumenti minimi indispensabili.
Per questo è necessario che vi sia equità e solidarietà, affinchè attraverso una concreta inclusione
nella comunità, nel tessuto sociale e nel mondo del lavoro, il cittadino possa disporre degli strumenti
necessari a soddisfare i suoi bisogni.
Per fare questo l'amministrazione comunale non può non assumere come obiettivo prioritario lo
sviluppo economico di Melfi e del suo territorio. Solo attraverso la crescita del tessuto imprenditoriale
e professionale è possibile far crescere l'occupazione.
È necessario eliminare ostacoli, snellire la burocrazia per l'avvio di nuove attività economiche,
sostenere le capacità, le competenze e le energie vive della comunità melfitana con criteri meritocratici,
così da includere nel gioco dell’economia e del lavoro le nuove generazioni che non possono vantare
esperienza, o “rapporti particolari”, ma che possono mettere in campo energie e competenze.
È necessario, nel contempo, garantire equità e solidarietà a tutti coloro che si trovano in condizioni
di disagio o di svantaggio per mancanza di lavoro, mancanza di reddito, mancanza di alloggio.
Meritocrazia, solidarietà, equità come espressione di una sempre maggiore giustizia sociale che si
sviluppi non solo attraverso la definizione di regolamenti e meccanismi che consentano di avere, in
astratto, istituzioni più giuste ma che si traducano anche in politiche e realizzazioni concrete di sostegno
e di riequilibrio sociale.
Una direzione stabilita dall’incontro tra le intenzioni strategiche della classe dirigente, tradotte in
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concrete azioni politiche e le strategie emergenti raccolte dal continuo sforzo di ascolto della
popolazione attraverso appropriati sistemi di rilievo dei bisogni e attraverso il confronto con i corpi
sociali intermedi (associazioni, movimenti, forze politiche, organizzazioni sindacali, organizzazioni dei
consumatori etc..).
Gli organi di governo, sostenuti dalla maggioranza politica, dovranno mantenere uno stile inclusivo,
disponibile a recepire stimoli e proposte provenienti da tutti gli attori sociali, ivi compresi i consiglieri
comunali e i rappresentanti politici delle minoranze rappresentate nell’assemblea consiliare.
È solamente con uno stile di governo partecipato, coinvolgente e inclusivo, allargato nella discussione
alla minoranza e alle associazioni, che si potranno intercettare i bisogni, valorizzare ciò che è stato
fatto, cambiare e introdurre elementi di novità necessari per il bene della nostra comunità.
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I PROGETTI

1. SOSTENIBILITÀ

Nei prossimi 10 anni sarà indispensabile continuare a declinare su scala locale le politiche e gli indirizzi
a livello globale, comunitario e nazionale in tema di biodiversità e consumo di suolo.
Gli obiettivi prioritari da centrare devono essere:
• l’allineamento del consumo di suolo e ambiente in genere rispetto alla crescita demografica reale
prevedibile entro il 2030;
• il bilancio non negativo del degrado del territorio entro il 2030;
• l’azzeramento del consumo di suolo netto entro il 2050.
Uno dei punti di riferimento della proposta amministrativa sarà:
• il Documento Strategico per la compensazione ecosistemica del consumo di suolo al fine di
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stabilire a quali condizioni poter assentire ulteriori progetti che prevedono il consumo di suolo e, nel
caso, come bilanciare su base scientifica le perdite ecosistemiche con progetti di compensazione,
valutati non su base economica, ma su base ecologica.
Ecologia e digitalizzazione sono le dimensioni dell’azione di governo da potenziare per superare
le criticità che hanno caratterizzato in questi anni i servizi collettivi della città, in tema di mobilità,
acqua, energia, rifiuti. In dieci anni la raccolta differenziata dei rifiuti urbani ha
raggiunto percentuali del 70%, non sempre però i relativi livelli di decoro urbano sono stati
adeguati. Altresì, i sistemi di raccolta con alte percentuali di differenziazione sono solitamente
accompagnati da processi di coinvolgimento e sensibilizzazione ambientale della cittadinanza che a
Melfi non si sono registrati. Ne sono la dimostrazione le troppe situazioni di abbandono di rifiuti sul
suolo comunale occorse negli anni, anche di natura pericolosa.
Una nuova organizzazione dei punti di raccolta dei rifiuti (isole ecologiche)
attrezzata per prevenire il fenomeno dell’abbandono e preservare il decoro.
In una logica di Ecosistema Urbano, al fine di delineare, attuare e monitorare un vero Piano della
sostenibiltà in linea con le trasformazioni che le città necessariamente vivranno nel prossimo decennio
in tema di mobilità, rifiuti, acqua ed energia, occorrerà realizzare e interconnettere una rete ragionata,
distribuita nei quartieri, di Punti Ecologicamente Attrezzati costituiti da:
• isole ecologiche con accesso controllato per la raccolta differenziata dei rifiuti;
• compostiere di quartiere;
• casette e/o fontane pubbliche per la distribuzione di acqua osmotizzata;
• colonnine per la ricarica delle auto elettriche;
• aree di sosta attrezzate per il noleggio di biciclette.
Continueranno ad essere garantite le azioni di monitoraggio, prevenzione e di contrasto
dell'inquinamento derivante da ogni attività umana, in collaborazione con le autorità sanitarie e gli
enti provinciali e regionali, anche attraverso l’attivazione di iniziative autonome ed indipendenti per
la misurazione delle matrici ambientali.
La riduzione dei rifiuti, con il programma PLASTIC FREE, deve rappresentare un impegno
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continuo, con particolare riferimento alle giovani generazioni negli istituti scolastici.
Sostenibilità significa anche equilibrio con la storia e il paesaggio.
Non c’è futuro migliore se costruito con la demolizione del passato.
Le trasformazioni urbane in un territorio Come Melfi devono svolgersi nella consapevolezza piena di
non depauperare il patrimonio proveniente dal passato.
In alcune fasi della storia la città di Melfi ha avuto un ruolo importante e l’attività di ricerca scientifica
svolta negli ultimi anni ha portato alla luce ulteriori elementi preziosi, grazie a una nuova sensibilità
introiettata dall’amministrazione comunale per l’agire delle locali associazioni (indagini archeologiche
su Cattedrale, Chiesa San Lorenzo, Mura storiche, ex Carcere, Area di Monte Crugname).
L’indagine archeologica va consolidata come metodo di diagnosi preventiva e va
disciplinata con apposita regolamentazione.
L’obiettivo finale è quello di costruire la CARTA ARCHEOLOGICA del Territorio di Melfi.
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Nel Comune di Melfi si consumano ogni anno 270 Milioni di kwh di energia elettrica per usi finali,
equivalenti ad un costo di 40 Milioni di euro. Una quantità di energia che potrebbe essere autoprodotta
in modo distribuito e condiviso, attraverso la costituzione di una comunità energetica cittadina.
La comunità energetica potrebbe essere messa a servizio con la prioritaria destinazione delle famiglie
più fragili.
Negli ultimi 10 anni il paesaggio agricolo di Melfi ha subito una rapidissima trasformazione dovuta alla
realizzazione di impianti eolici di grossa taglia. Il territorio è stato irreversibilmente modificato.
Abbiamo il dovere di trasformare in opportunità il peso paesaggistico di questa trasformazione.
Bisogna puntare a convogliare l’enorme quantità di energia rinnovabile prodotta (ad oggi sono più di
300 i MW installati nel solo territorio di Melfi) in una smart grid in grado di alimentare le industrie
insediate nella Zona Industriale di San Nicola di Melfi. Ampliando i limiti della Zona ASI fino a
ricomprendere la Stazione Elettrica Terna e le superfici adiacenti destinate ad ospitare le sottostazioni
dei produttori, si consentirebbe la realizzazione di una rete elettrica con ridotti costi di acquisto,
trasporto e distribuzione.
L’insediamento di un’unità produttiva di idrogeno verde diventerà il fattore strategico
chiave di attrattività, per la competitività dell’apparato industriale e per favorire il fisiologico processo
di rigenerazione.
L’Amministrazione Comunale dovrà continuare a sostenere gli investimenti
privati diffusi per gli impianti di produzione di energie da fonti rinnovabili rivolti
all'autoconsumo.
Dovranno essere completati i progetti di re-insediamento degli impianti e delle infrastrutture per le
telecomunicazioni, anche nelle frazioni, con la realizzazione di punti di accesso internet wireless
gratuiti.
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I PROGETTI

2. SVILUPPO E CULTURA

Sviluppo economico significa innanzitutto buona occupazione costruita su un processo continuo di


arricchimento culturale.
La Consulta dell’Economia e del Lavoro negli anni trascorsi ha dimostrato di essere uno strumento
di raccordo tra Amministrazione Comunale e parti sociali, tra categorie produttive e ordini
professionali; la proficua esperienza dovrà evolvere verso la realizzazione di un centro studi su base
territoriale, in rete con i Comuni dell’area, finalizzato alla elaborazione di proposte che puntino allo
sviluppo e al benessere dell’intero territorio dell’Area Nord di Basilicata.
L’indirizzo strategico prioritario si snoda intorno agli elementi distintivi del territorio.
Si tratta degli elementi che caratterizzano:
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• la città con la sua storia, i beni culturali e monumentali, il luogo prescelto dall’imperatore Federico
II di Svevia per la promulgazione del corpus giuridico, l’atto eretico che ha segnato il passaggio verso
la modernità;
• il paesaggio agricolo, con i prodotti agricoli e di allevamento di alta qualità;
• per il pregio dell’elemento “acqua”;
• per la forza del paesaggio del VULTURE.
L’economia della cultura e del turismo sarà il settore prioritario; i progetti di sviluppo
delle infrastrutture materiali ed immateriali collegati al Millenario della fondazione della città fortificata
(il cui triennio si chiude con l’anno 2021) dovranno essere completati.
Il progetto trainante sarà il Museo Internazionale Multimediale della Falconeria per
potenziare l'attrattività turistica e valorizzare un elemento storico-identitario riconosciuto a livello
internazionale che è il legame tra la città di Melfi e l’arte e la tradizione della falconeria.
Il profilo culturale-turistico della città va potenziato la concretizzazione di alcuni progetti avviati tra
cui:
• il Giardino della Creatività, localizzato nel popoloso quartiere di Valleverde (Piazza della
Costellazione), da trasformare in un sito di mostra permanente delle opere artistiche temporanee,
con l’obiettivo di valorizzare la creatività degli artisti locali, con il coinvolgimento della eccezionale
risorsa del Liceo Artistico di Melfi;
• i percorsi lenti della Via Appia e del sistema degli antichi tratturi, a partire dal tratturo di San
Guglielmo;
• il Parco Archeologico di Cisterna, emerso dalla ricerca condotta con il CNR, l’ARCHEOCLUB
e il Comune di Melfi, un eccezionale giacimento storico-culturale che dobbiamo far riemergere e che
racconta del più antico nucleo abitativo medievale;
• la Casa della Cultura, all’interno del Convento di San Bartolomeo (ex Carcere), il cui
progetto è nella fase della progettazione esecutiva, finanziata dal Ministero dell’Interno;
• il recupero di Porta Sant’antolino e la realizzazione del “percorso turistico delle mura”,
da Porta Troiana a Porta Venosina;
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• la realizzazione di una tensostruttura polifunzionale-parco della cultura
(sala tetro/cinema più aree attrezzate a disposizione dei giovani per espressioni artistiche: sala multimedia,
sala registrazione, etc...);
• il servizio di informazione turistica, dotato degli elementi innovativi;
• il Festival delle Costituzioni, appuntamento annuale preparatorio della ricorrenza dell’ottavo
centenario della promulgazione delle Costituzioni Melfitane (01/09/1231 - 01/09/2031);
• Riconoscimento Unesco per il Castello di Melfi ei Monumenti Normanni;
• Via dei Mulini, lungo il corso del fiume Melfia, un progetto di recupero dell’area particolarmente
vocata per finalità turistiche e per attività sportive dei residenti;
• il Carnevale di Melfi con un laboratorio permanente per la lavorazione della carta-pesta, luogo
di incontro e sperimentazione degli studenti e delle locali associazioni;
• ampliamento del cartellone degli eventi culturali (autunno melfitano - natale - estate) distribuito e
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articolato con il contributo delle associazioni di categoria.


Parallelamente, la civica amministrazione dovrà porre la dovuta attenzione nell’accompagnare la
dimensione industriale della città, attraverso il miglioramento dei servizi in grado di attrarre nuovi
flussi di residenzialità.
Per realizzare l’obiettivo l’amministrazione dovrà rilanciare programmi di promozione e sostegno
per l'insediamento di piccole imprese commerciali, artigianali, industriali e di servizi, mediante:
• l’utilizzo della leva fiscale, per i tributi locali, con particolare riferimento alle nuove iniziative
industriali, anche nell’ambito di specifiche azioni di marketing localizzativo;
• il finanziamento di investimenti per l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti
rinnovabili per autoconsumo;
• il finanziamento di programmi di investimento delle piccole imprese nel territorio comunale, per
potenziarne la competitività e per migliorare nel complesso i servizi alla cittadinanza;
Il contenimento delle tariffe della tassa rifiuti per le attività produttive dovrà tener conto del costo
a carico degli operatori per lo smaltimento diretto dei rifiuti speciali.
Sarà necessario realizzare nuove azioni di promozione e valorizzazione dei prodotti agricoli locali,
con il sostegno al mondo agricolo locale, affinché si realizzi un più stretto e corto rapporto tra
produzione e consumo.
La crescita delle competenze e del sapere è la principale chiave per elevare il benessere equilibrato
e sostenibile della società del futuro; per questo il sostegno al sistema scolastico (con lo strumento
del Piano annuale del diritto allo studio) si arricchirà di elementi innovativi, con l’obiettivo
di educare le nuove generazioni al pensiero complesso, aperto e multidimensionale.
Particolare attenzione sarà rivolta a:
• il recupero per gli studenti in difficoltà per varie cause (devianze, disabilità etc..);
• Centri Estivi sull’intero territorio urbano (Centro Storico,Valleverde, Bicocca, Frazioni).
Va portato a compimento la procedura di istituzione di un ITS (Centro di Istruzione Tecnica
Superiore) specializzato in Meccatronica- Automotive, in attuazione dell’indirizzo del
Consiglio Regionale, per connettere i diplomati degli Istituti Tecnici con l’area industriale.
Una delle azioni che saranno messe in campo sarà quella di promuovere e sostenere l’adesione degli
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studenti e degli insegnanti, delle scuole di ogni ordine e grado di Melfi, al network internazionale
GLOBE, uno dei programmi multidisciplinare di osservazione della Terra promosso dalla NASA
più celebre al mondo, con oltre 100 milioni di misurazioni raccolte, più di 50.000 insegnanti provenienti
da oltre 25.000 scuole, appartenenti a oltre 100 paesi. Il nostro sistema scolastico sarà
orientato e sostenuto per entrare nella rete dei partner, studenti, insegnanti e
scienziati che in tutto il mondo lavorano insieme per aumentare la loro
comprensione della Terra come ecosistema.
GLOBE, comprende una varietà di attività
interdisciplinari (scienze, biologia, ecologia, geologia, fisica, etc.), che si integrano facilmente in qualsiasi
programma scolastico. I laboratori sperimentali in campo aperto sono progettati per aiutare gli
studenti a sviluppare una vasta gamma di competenze come il pensiero critico, le metodologie di
ricerca scientifica, l’analisi dei dati, l’apprendimento indipendente e critico, per pensare a livello globale,
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mentre si agisce localmente.


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I PROGETTI

3.URBANISTICA E INFRASTRUTTURE

Dobbiamo pensare e praticare una crescita “equilibrata ed inclusiva” del sistema urbano che

deve essere in grado di rispondere ai crescenti e molteplici bisogni dei suoi cittadini.
Lo sviluppo del sistema urbano deve conformarsi in pieno all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile
dell’ONU.
La Politica Urbanistica deve svilupparsi in armonia con la nuova impostazione
introdotta dal Regolamento Urbanistico approvato dal Consiglio Comunale nel
novembre 2020.
Il punto di partenza è quello di contenere il consumo di suolo e di puntare a programmare la
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crescita urbana in rapporto ai ragionevoli flussi demografici e agli obiettivi di crescita qualitativa della
residenzialità.
Il Piano Strutturale Comunale (PSC) dovrà farsi carico di ridisegnare innanzitutto la mappa
delle aree protette dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, aprendo, nel contempo, i necessari
spazi allo sviluppo industriale innovativo, con particolare riferimento all’approvvigionamento
energetico e alla crescita di competitività del sistema industriale.
La crescita del territorio urbano potrà concretizzarsi in armonia con i più alti standard di sostenibilità
ambientale, dentro i parametri che saranno fissati dal Piano Strutturale Comunale.
La crescita competitiva del sistema urbano richiede anche l’elevazione della rete infrastrutturale e la
sua manutenzione con un nuovo approccio. L’incapacità di controllare e monitorare in tempo reale
lo stato di consistenza e funzionalità delle infrastrutture a rete (pubblica illuminazione, fognature,
strade), degli impianti sportivi e degli edifici pubblici non ha permesso la predisposizione del relativo
piano di gestione ed efficientamento.
Il punto nodale dell’intero mandato amministrativo sarà rivolto a dare le soluzioni adeguate alla criticità
principale che produce sofferenze all’intero sistema urbano: la criticità della gestione dell’elemento
ACQUA.
La MELFIA, simbolo del nostri sistema urbano, appare come l’apparato intestinale costipato e
maltrattato da una politica urbanistica che, nei decenni precedenti governati dal centro-destra, ha
badato a soddisfare interessi di parte. Intubata per lunghi tratti e compressa nella sua bellezza, la
Melfia non trova adeguato sfogo durante i fenomeni metereologici che scaricano sul suolo precipitazioni
consistenti, con l’effetto di produrre danni alle abitazioni circostanti.
Lo studio condotti negli ultimi anni ha messo a fuoco le debolezze del sistema naturale di smaltimento
dell’acqua piovana e la prepotenza con cui è stato attuato lo sviluppo urbano nelle nuove aree di
espansione (Valleverde-Bicocca) in assenza di criteri di compatibilità e di sostenibilità ambientale.
L’obiettivo prioritario dovrà essere quello di decongestionare il fiume che dà il
nome e la forma alla nostra città (colpevolmente intubato in diversi tratti e che, invece,
dovrà essere riportato alla luce) e di riconnetterlo con gli elementi naturali, riparando i danni che
sono stati provocati in passato, con un investimento che restituirà bellezza all’intera comunità e
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sicurezza ai cittadini.
Analoghe criticità idrauliche sono ancora presenti nel centro cittadino. L’intero centro storico ma
anche alcune aree del quartiere Valleverde (Via Milano per fare un esempio) soffrono dell’assenza
della rete delle acque bianche.
Nei precedenti 10 anni è stato avviato un piano di “ricostruzione delle principali strade” con
l’inserimento della rete delle acque bianche. Due esempi:
• il quartiere di Porta Calcinaia;
• Via Vittorio Emanuele (il tratto centrale).
È stato un buon inizio, limitato dalla difficoltà di programmare opere pubbliche nel rigido regime del
Patto di Stabilità fino al 2019.
Adesso è possibile fare investimenti in opere pubbliche, è finalmente possibile potenziare
l’organico dell’Ufficio Tecnico e per questo il tema della gestione dell’acqua e della rete
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naturale (la Melfia) e artificiale (fogna bianca, dal centro storico a Valleverde) va affrontato con
massima forza.
Le viscere della città devono essere decongestionate con un programma quinquennale di investimenti
che punterà a ricostruire le principali arterie e a restituire bellezza e vigore al simbolo antico della
città: la MELFIA.
Affinché gli spazi, le opere pubbliche, i servizi urbani siano definiti dall’effettiva funzione ed utilità e le
risorse siano utilizzate efficacemente anche per rispondere alle legittime aspettative dei sempre più
numerosi cittadini residenti nelle estese aree decentrate, (S.Abruzzese, casette asismiche, Bicocca,
Valleverde, le frazioni di Leonessa, Foggiano, Foggianello, San Giorgio, etc...), è necessario che si
provveda a:
1. la definizione di azioni di “ricucitura infrastrutturale” di quartieri e aree, finalizzate a rendere
fruibili spazi per attività sportiva e di intrattenimento per il cittadino residente e per il turista (piste
ciclabili, aree e piazze pubbliche, spazi naturali), seguendo il disegno della città determinato dal
percorso del fiume MELFIA;
2. i servizi nel quartiere Bicocca: a) Parco attrezzato; b) il passante per l'attraversamento ferroviario;
c) collegamento ciclo-pedonale con il centro cittadino;
3. completamento delle opere di urbanizzazione nelle aree urbane periferiche (marciapiedi, parcheggi,
verde, tra cui Via Pertini,Via Gronchi,Via De Nicola,Via Ischia, aree del quartiere Bicocca etc…).
La città deve potenziare ulteriormente il sistema di protezione civile costruito
nei precedenti anni. Ulteriori investimenti dovranno essere sostenuti per:
• una sede adeguata;
• dotazioni e attrezzature;
• formazione;
Sull’esperienza dello Sportello Unico Edilizia Digitale (SUED) e dello Sportello Unico
Attività Produttive (SUAP), occorrerà da subito completare il processo di digitalizza-
zione della macchina amministrativa implementando un Sistema Informativo inteso come
indispensabile supporto alla decisione non solo dei procedimenti autorizzativi, ma più in generale di
tutti i processi di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria di strade, pubblica illuminazione,
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impianti sportivi, edifici comunali, isole ecologiche, verde attrezzato.
Il piano annuale per il decoro urbano, oltra alla manutenzione ordinaria, dovrà prevedere interventi
preventivi e l’introduzione di elementi innovativi come le panchine intelligenti, capaci di connettere i
visitatori con i luoghi, utilizzare piccole stazioni di ricarica per smartphone e tablet.
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I PROGETTI

4.COESIONE

La città è madre e per questo deve essere capace di accogliere tutti i suoi figli,
quelli più fortunati, più forti e capaci ma anche quelli più fragili, più sfortunati
che si trovano più indietro.
La politica fiscale deve interpretare concretamente il precetto contenuto nell’art.53 della Costituzione
(tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva).
ZERO TASSE E ZERO TARIFFE per i servizi (mensa scolastica, asilo nido, trasporto scola-
stico, trasporto urbano, attività sportive) ai cittadini disoccupati o con bassi redditi.
Addizionale IRPEF, IMU, TASSA RIFIUTI e altri tributi, insieme alle tariffe per la
fruizione dei servizi, devono permettere a chi ha minori possibilità di essere
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“tendenzialmente esonerato” e a chi ha maggiori possibilità di avere l’onore di


garantire l’esistenza dei servizi che la comunità deve e vuole assicurare.
Il senso di comunità si realizza con una consapevole redistribuzione delle risorse che deve far cresce-
re la percezione della città che tende la mano ai più deboli grazie al contributo dei più forti e questo
deve accadere anche nel gioco dell’economia, dove la civica amministrazione dovrà tendere la mano
alle piccole e micro-imprese localizzate sul territorio la cui attività si basa principalmente sul lavoro
del titolare e dei suoi familiari, rispetto alle grandi imprese.
La città deve porsi l’obiettivo di fornire risposte appropriate ai bisogni di salute della popolazione più
fragile (minori, anziani e disabili) e di sostenere le famiglie, con la presenza di un'offerta di servizi
adeguati, che dovranno prevedere:
1. implementazione dei servizi rivolti alla popolazione fragile (anziani, disabili, minori etc..) con di
tariffe più eque;
2. rete dei servizi sociali domiciliari (anziani e non autosufficienti) alternativi all'istituzionalizzazione;
3. potenziamento e diffusione del progetto vita indipendente, con l’attribuzione di un Voucher
sociale alle famiglie finalizzato a personalizzare le risposte alle specifiche necessità;
4. sostegno alla genitorialità e alle criticità del rapporto genitori-figli, con adeguato supporto
psico-sociale;
5. promozione di nuovi servizi complementari e di supporto al sistema sanitario, per i malati oncologici
e per i loro familiari, con il coinvolgimento e il sostegno delle associazioni di volontariato;
6. azioni di prevenzione e contenimento del randagismo, in collaborazione con le associazione di
volontari, con azioni continue di sterilizzazione e servizio di canile sanitario;
7. Tavolo Permanente Sulle Povertà, formato con le associazioni di volontariato, la Diocesi
e l’Amministrazione Comunale;
8. sostegno economico alle famiglie in difficoltà, insieme a misure di per favorire l’inserimento nel
mondo del lavoro;
9. azioni di sostegno per il mantenimento e il potenziamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie
e assistenziali insediate sul territorio Comunale;
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10. Commissione pari opportunità per la valutazione della parità di genere;
11. monitoraggio e miglioramento della qualità del servizio di mensa scolastica con l’impiego di
prodotti locali;
12. la Rete delle Associazioni di Volontariato.
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I PROGETTI

5.PATTO FRA GENERAZIONI

MELFI 2030 deve essere in grado di conciliare la più ampia e attiva partecipazione delle diverse
generazioni.
Minori, adulti e anziani, a prescindere dal concreto impegno sociale devono trovare nella città delle
costituzioni di Federico II il luogo ideale per la più proficua coabitazione.
La città del futuro, le giovani generazioni oltre a un sistema scolastico sempre più integrato nella
realtà territoriale, impegnato a realizzare progetti aggiuntivi rispetto al programma scolastico (con-
cordati e finanziati dall’Amministrazione Comunale), dovranno poter contare su una comunità più
coesa, impegnata a trasferire i valori costituzionali del vivere civile insieme a servizi, infrastrutture,
spazi dedicati per rendere effettiva la loro partecipazione attraverso l’impiego concreto di energie e
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creatività.
Uno degli spazi pensati che ci impegneremo a concretizzare è il Campus Scolastico nell’area dei
plessi scolastici ubicati nel quartiere di Valleverde, area che sarà dotata di attrezzature utili per
lo studio, per la socializzazione, per lo sport e per attività ricreative.
Realizzeremo un centro per lo sviluppo della creatività giovanile, nell’ambito del
Centro Culturale Nitti, in grado di potenziare le energie del futuro, dalla fase dell’età scolastica
fino al mondo del lavoro, attraverso spazi dedicati a:
• coworking, per la fase iniziale di sperimentazione e inserimento nel mondo del lavoro autonomo,
della micro-impresa, delle professioni, dell’arte, della musica;
• cultura, formazione e socializzazione, per integrare le attività di approfondimento, ricerca
e potenziamento durante la fase degli studi della scuola secondaria e universitari.
• connettività con il wi-fi gratuito nei luoghi simbolo e di aggregazione della città.
Dobbiamo porci l’obiettivo di contrastare l’emorragia verso il nord del Paese e
favorire il rientro delle nuove generazioni, attraverso stimoli concreti che
inducano i giovani a proiettarsi nel mondo del lavoro, partendo dal lavoro
autonomo.
I mestieri tradizionali, troppo frettolosamente archiviati, insieme ai nuovi servizi avanzati e a tutte le
attività professionali e d’impresa costituiscono una grande opportunità di crescita; una strada spesso
sbarrata per le barriere di accesso.
Per questo saremo impegnati a garantire pari opportunità a tutti i giovani, con misure mirate a
sostenere finanziariamente progetti di lavoro autonomo, per far nascere e sviluppare nuove iniziative,
che qualificano il sistema urbano e incidono sul benessere dell’intera comunità.
Un nuovo evento dovrà caratterizzare la città di Melfi nel panorama lucano: il
Festival della Creatività Giovanile.
Un nuovo appuntamento di rilievo nazionale, pensato e organizzato con il coinvolgimento degli Istituti
Scolastici Superiori, rivolto all’arte, la cultura, la musica e le nuove tecnologie.
La popolazione più matura deve trovare infrastrutture e servizi idonei per far crescere coesione,
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socializzazione e impegno civile.
Per i cittadini che hanno superato la fase dell’impegno lavorativo, la città deve permettere una parte-
cipazione attiva attraverso:
• accesso alle attività sportive;
• attività di intrattenimento;
• spazi culturali;
• servizi di trasporto accessibili a condizioni di vantaggio;
• coinvolgimento nelle attività di volontariato per servizi erogati o promossi dal Comune.
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I PROGETTI

6.BENESSERE

Salute significa benessere che si realizza anche con la pratica sportiva.


La possibilità di praticare attività sportiva deve essere effettiva e non solo potenziale e tutte le
discipline devono essere accessibili, attraverso le seguenti misure:
1. Azioni materiali ed immateriali, di sostegno e promozione della pratica sportiva per le persone
disabili, in tutte le discipline sportive possibili, con la programmazione di eventi di dimensione nazio-
nale;
2. la disponibilità anche per i dilettanti dell'impianto sportivo per la pratica del calcio;
3. la creazione di un servizio di Bike Sharing;
4. la realizzazione di un nuovo impianto per la pratica del “Calciotto” da localizzare preferibilmen-
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te nel quartiere Bicocca;


5. la realizzazione di un Bocciodromo con l’obiettivo di consentire agli appassionati di partecipare
alle competizioni di livello nazionale;
6. Ciclodromo nel quartiere Bicocca in armonia con la pianificazione urbanistica;
7. percorso naturalistico ciclopedonale Laghetto Araneo (Stazione) - Villa Comunale;
8. la realizzazione di palestre e spazi all’aperto per la pratica sportiva non agonistica;
9. la messa a disposizione delle strutture sportive comunali, con il sostegno alle associazioni sportive
meritevoli anche attraverso il contenimento dei costi di fruizione delle strutture.

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