AA 2017-2018
DOCENTE
PIERLUIGI MONTALBANO
pierluigi.montalbano@uniroma1.it
© P. Montalbano
Il Fiscal Compact e la Golden Rule
Nel Gennaio 2012 l’Ue ha approvato il c.d. «fiscal
compact»
2 regole:
Golden Rule: pareggio di bilancio (i.e., il divieto
per il deficit strutturale di superare lo 0.5 % del Pil
nel corso di un ciclo economico)
Obbligo riduzione del rapporto debito/PIL: dovrà
scendere ogni anno di 1/20 della distanza tra il suo
livello effettivo e la soglia del 60%.
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Cos’è il disavanzo strutturale?
Premessa: Disavanzi (e avanzi) di bilancio servono a stabilizzare l’attività economica
redistribuendo nel tempo l’onere della tassazione (generalmente in relazione a
momenti di crisi e/o eventi eccezionali)
Il “disavanzo strutturale” (=disavanzo corretto per il ciclo) rappresenta il disavanzo che
si avrebbe se la produzione fosse al suo livello naturale (o potenziale) – va stimata!
Più alto è il prodotto potenziale rispetto a quello effettivamente realizzato (output gap),
maggiore è l'impatto della recessione sull'economia e, quindi, minore la componente
strutturale del disavanzo.
Output Gap: misura la deviazione del PIL reale da quello potenziale (-6% in media
nell’Eurozona nel periodo 2014-15);
• Se il disavanzo effettivo è positivo, ma il disavanzo strutturale è nullo, la PF è compatibile
con l’ob. di non aumentare indebitamento (la PF non è in disavanzo nel LP). Viceversa,
l’esistenza di disavanzo strutturale positivo evidenzia il rischio di un aumento strutturale
dell’indebitamento;
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Bruxelles ha concesso all’Italia di ridurre dello 0,1% il deficit strutturale nel
2016, rispetto alle regole europee che chiederebbero, alla luce dell’elevato
debito, un taglio del disavanzo di almeno lo 0,5% del Pil.
Il deficit strutturale è -0,7% nel 2016, mentre avrebbe dovuto essere +0,1%.
Per l’Eurogruppo c’è perciò «il rischio di deviazione significativa rimane
anche se venisse accordato il massimo potenziale di flessibilità».
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Dinamica del rapporto debito/PIL in Italia
(stime ufficiali)
NB per rispettare la
regola di 1/20, con un
debito al 120% del Pil e
il pareggio di bilancio è
necessario che il Pil
nominale cresca del
2,5%; con un debito al
100% del Pil è sufficiente
una crescita nominale del
2%; con un debito
all’80% è sufficiente
l’1,25%.
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Avanzo primario ed indebitamento netto in Italia
(stime ufficiali)
NB stime basate su
ipotesi di crescita reale
del PIL all’1%, nominale
2,7%, costo medio del
debito al 5,5%).
Rigorose o Ottimistiche?
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Fonte: S. Nisticò «Il Debito sovrano e la politica monetaria della BCE, Seminario Oss. Europeo Sapienza – Aprile 2013
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Descrizione Valore Max Min
Spread BTP-BUND 10Y 191,70 196,60 188,20
Rendimento BTP 10Y 2,3800 2,4590 2,3650
Rendimento BUND 10Y 0,4630 0,5080 0,4630
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Saldo di bilancio pubblico, 2014-2015 (% del Pil)
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Debito pubblico, 2014 e 2015 (debito lordo consolidato delle
amministrazioni pubbliche, % del Pil)
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Perché PSC lega debito e PIL?
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Il debito pubblico britannico ha raggiunto il 200% del PIL dopo le guerre napoleoniche
e dopo le GM
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La Francia ha scelto una strada completamente diversa imponendo (dopo il 1789)
maggiori tasse sui Patrimoni privati (nel 1815 il debito è inferiore al 20% del reddito)
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Disavanzo USA
Misura ufficiale e Misura corretta per l’inflazione (πDt)
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L’evoluzione temporale del rapporto
debito/PIL (2)
Se ora moltiplichiamo e dividiamo Dt 1 per Yt-1, otteniamo:
Yt
Possiamo riscrivere:
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L’evoluzione temporale del rapporto
debito/PIL (3)
Spostando a Sx dell’equazione, otteniamo:
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L’evoluzione temporale del rapporto
debito/PIL nel LP
• Caso standard: tasso crescita PIL < tasso interesse reale
Se il debito ereditato è positivo, il paese ha bisogno di avanzi
primari, altrimenti il paese dovrebbe pagare gli interessi sul
debito emettendo nuovo debito. In presenza di disavanzi primari
il rapporto debito/PIL cresce nel tempo;