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Gli Accadi - Note di Assiriologia
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Ebook105 pages1 hour

Gli Accadi - Note di Assiriologia

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About this ebook

La storia primitiva del popolo accadico è intessuta di molti racconti favolosi.
La Genesi ci narra di Nembrod, dell'eroe cacciatore, che regnava 2250 anni av. C. a Babilonia, ad Arak, a Nisibe e a Kalané, 30 nel paese di Sennaar, tre generazioni dopo il diluvio, e i discendenti del quale, dopo 225 anni, furono detronizzati da un'invasione di popoli nomadi venuti dall'Arabia. Nembrod ci si mostra evidentemente sotto una forma più mitica che storica; e a tal riguardo Cedreno nota, che quest'eroe o gigante non è altro che la costellazione di Orione, diventata una divinità importante per i Babilonesi.
Trascrizione in ortografia originale opera del 1886.
(per l'anteprima: www.luigialbano.it)
LanguageItaliano
PublisherLuigi Albano
Release dateFeb 9, 2019
ISBN9788832511833
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    Book preview

    Gli Accadi - Note di Assiriologia - A. MONACO

    Copyright

    Titolo: Gli Accadi - Note di Assiriologia

    Autore edizione digitale: Luigi Albano

    Autore dell'opera: A. Monaco

    Linguaggio: Italiano

    © trascrizione ed elaborazione in digitale a cura di Luigi Albano

    © Cover: Luigi Albano (immagine in copertina: elaborazione testa in bronzo di dignitario accadico, forse Sargon o Naram-Sin, conservata al Museo nazionale di Baghdad)

    Prima edizione digitale:  febbraio 2019.

    L'originale del libro in argomento, ha sopravvissuto sufficientemente per non essere più protetto dai diritti di copyright che sono scaduti per diventare di pubblico dominio. 

    La presente riedizione è stata elaborata e digitalizzata sulla base dell'edizione del 1886 pubblicata in Roma dalla Forzani e C. Tipografia del Senato.

    La realizzazione di questo e-book ha richiesto una lunga e complessa opera di revisione e assemblaggio dell'Optical Character Recognition, della relativa modifica dell'impaginazione nonché dell'inserimento della copertina, di titoli, di collegamenti ipertestuali, delle tabelle dei contenuti ed altri elementi non presenti nell'opera originale, pertanto pur rimanendo l'opera originale di dominio pubblico, il testo di questa edizione nella elaborazione di cui sopra, è opera di ingegno e come tale tutelata dalle leggi sul copyright.

    Di conseguenza qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questa elaborazione digitale così come l'alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell'autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Avvertenze

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    Note del trascrittore

    Le note, raccolte nell'originale a piè di pagina, sono state spostate alla fine del libro e sono stati eliminati i relativi numeri di pagina.

    Sono state mantenute in originale sia l'ortografia che la punteggiatura così come i modi di scrivere alternativi (es. Lepanto/Lèpanto chierici/cherici, e simili), rettificando senza annotazioni i minimi errori tipografici.

    Stampa Digitale

    La stampa a caratteri mobili venne introdotta nel 1455 da Gutenberg con la pubblicazione della Bibbia a 42 linee, nel 1830 sostituita dalla stampa meccanica, anno considerato convenzionalmente dagli specialisti del digital libraries il terminus ante quem, con il quale ha fine l’epoca del libro antico.

    Quindi per libri antichi si intendono tutte le edizioni stampate tra il 1455 e il 1830.

    Per natura il libro antico è un oggetto antico veicolo di idee che per la sua rarità e delicatezza è di dominio pressoché assoluto degli istituti culturali, infatti: libri, raccolte, documenti, giornali e quanto altro sono custoditi in centinaia di migliaia di biblioteche, archivi, collezioni private e università, sparsi in tutto il mondo che per la molteplicità delle volte non sono accessibili alle persone comune per distanza o per altro.

    Tramite la loro elaborazione in digitale e la successiva pubblicazione si permette a tutti di prendere visione di questi libri che hanno segnato parte della storia dell'essere umano.

    Grande appassionato di libri antichi mi dedico a trasmettere cultura tramite la trascrizione in digitale e pubblicazione di opere di dominio pubblico che corrono il rischio di essere dimenticate.

    Buona lettura

    Cav. Luigi Albano

    sito: www.luigialbano.it

    GLI ACCADI

    Gli Accadi

    Gli Accadi erano una popolazione nomade, proveniente, secondo la tradizione, dal deserto siro-arabico da dove sarebbero giunti in Mesopotamia e prendono il nome dalla capitale Akkad.

    La città di Akkad era probabilmente posta sulla riva sinistra dell'Eufrate (ma il sito, al 2013, non è stato ancora rintracciato, anche se è probabile che possa trattarsi di Tell Mizyad) e, dopo Kish, fu capitale dell'omonimo regno.

    Fu fondata dal primo rappresentante della dinastia accadica, Sargon a cui successe Rimush.

    L'impero di Akkad (o impero accadico) è stato un regno mesopotamico, esistito nella seconda metà del III millennio a.C.,ebbe vita per circa 150 anni (dal 2350 al 2200 a.C. circa) ed è stato definito il primo impero della storia.

    Sargon di Akkad noto come Sargon il Grande

    La storia delle sue umili origini, pur se confortata da documentazione tarda e di dubbia consistenza, sono simili alle vicende di Romolo, del patriarca biblico Giuseppe, di Mosè e di Ciro di Persia. 

    Le sue origini sono avvolte nella leggenda: figlio adottivo di un coltivatore da alberi da frutto (nukarribum) e di una sacerdotessa (entu) che lo concepì e in segreto lo partori, sarebbe stato abbandonato dalla madre, in un fiume (similmente a Mosè) in una cesta di canne chiusa con del bitume e salvato dalla dea Ishtar che lo amò.

    Sargon si definisce figlio di una sacerdotessa, entu: questa classe di sacerdotesse doveva sottostare a specifiche restrizioni sessuali e di comportamento, fra le quali spicca quella del divieto di avere figli (Lewis, 39 nota 82. Cf. anche Glassner, Récit, 5 e in generale.).

    Le sacerdotesse entu dovevano quindi rimanere vergini ed osservare castità assoluta nel corso di tutta la loro vita, tanto durava la loro carica. Ecco giustificato il sotterfugio dell'abbandono da parte della madre, per aver compiuto un grave violazione religiosa.

    Da giovane sarebbe stato coppiere reale nella città di Kish; condusse poi delle campagne militari, conquistando la Siria e il Mediterraneo, comandando "sopra le quattro parti del mondo". 

    Si narra che il suo potere risiedesse nella fedeltà dell'esercito, 5400 uomini che banchettavano e bevevano alla sua stessa mensa e che dipendeva direttamente da lui.

    L'Assiria (**)

    L'Assiria così appellata da Assur capo di una colonia, era divisa dalla Mesopotamia per il Tigri; si estendeva sopra la riva orientale di questo fiume dai confini dell'Armenia verso settentrione sino a quelli della Babilonia verso mezzogiorno; ed una catena di montagne chiamata Zagros la separava all'oriente dalla Media.

    Tolomeo la divide nelle seguenti province o distretti: Calachene o Calacine, Arapachitide, Adiabene, Arbelitide, Apolloniate, Sittacene e Calonitide. 

    L'Antichità degli Assiri

    L'impero degli Assiri fu uno dei più antichi e dei più potenti del mondo; ma la storia di quei tempi è tanto oscura, e sono sì

    opposti fra di essi i monumenti che ce l'hanno conservata, che non è agevol cosa il determinarne le epoche. 

    Ctèsia e Giustino gli accordano mille trecent'anni di durata; Erodoto solamente cinquecentoventi; sembra però che non possa alcuno sì di leggieri ingannarsi dando all'impero degli Assiri un'origine tanto antica quanto fu quella di Babilonia, che n'era la capitale, e che secondo la Scrittura venne fabbricata da Nemrod figlio di Chus, nipote di Cham, epronipote di Noè, il quale secondo alcuni è lo stesso che Belo onorato di poi sotto tal nome come una divinità. 

    I Babilonesi, allorchè Alessandro entrò trionfante in Babilonia, contavano, secondo Callistene, almeno 1903 anni d'antichità; il che fa risalire la loro origine all'anno 115 dopo il diluvio. 

    Primo impero degli Assiri

    Questo calcolo conviene col tempo, in cui si crede che Nemrod ne avesse gettate le fondamenta, ma la testimonianza di Callistene,

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