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Si collega bene al terzo capitolo di Chiosso, “La scuola di domani”, molte letture del capitolo sono correlate
a questa nostra sintesi; sarò essenziale come al solito, nel caso potete scrivere o ricorrere al testo.
Iniziando prendendo la Arendt, facendo ancora un passo indietro quando Dewey inizia la scuola
sperimentale che diventa centro di irradiazione che avrà molta futura; prendiamo in riferimento la pagina
chiamata “Scuola e società”. Cosa sottolinea Dewey in questa pagina essenziale?
Dewey sottolinea che bisogna allargare l’orizzonte. “Quel che i genitori migliori e più saggi desiderano per il
proprio figlio, la comunità lo deve desiderare per tutti i suoi ragazzi. Qualsiasi altro ideale per la nostra
scuola è ristretto e privo di attrattiva; a lungo andare distrugge la nostra democrazia. Tutto ciò che la
società ha compiuto per sé stessa è posto, mediante l’istruzione, a disposizione dei suoi membri futuri. Tutte
le migliori idee che si fa di sé essa spera di realizzarle attraverso le nuove possibilità così aperte al suo
futuro.” Inoltre “Ogniqualvolta ci proponiamo di discutere un nuovo movimento nell’educazione, è
particolarmente necessario mettersi dal punto di vista più ampio, quello sociale.” Cioè l’orizzonte ideale è
quello sociale.
Ora ci spostiamo cronologicamente avanti di 60 anni tornando alla Arendt. La Arendt sottolinea il fatto che
ogni generazione sia qualcosa di nuovo; è nuovo e anche in divenire. Ogni generazione inoltre rappresenta
qualcosa di nuovo che compare nella scena del mondo. I genitori non si limitano a chiamare i figli alla vita,
ma li introducono al mondo e chiedono di continuarlo. La Arendt parla espressamente del mondo, cioè
utilizza un termine più ampio di società. Per la Arendt l’orizzonte universale non è l’appartenenza a una
società, ma è la condizione umana. Quindi sta ampliando l’orizzonte rispetto a Dewey. E forse noi oggi
capiamo anche meglio questa differenza: il mondo in cui viviamo è un mondo in cui coesistono società
diverse. Per questo l’orizzonte ultimo non è il progresso sociale, ma è la condizione umana. Anche in
termine di limiti e caducità, il mondo è creato da mani mortali che lo vivono per un tempo limitato, viviamo
in un mondo che diventa subito fuori sesto, per cui vogliamo difenderlo dalla caducità della vita e ogni
generazione se ne deve assumere.