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Dittatura Monarchica e democrazia repubblicana

Il Generale Primo de Rivera rappresentava il ritorno dei militari alla politica. Il veto di
antiparlamentarismo che spirava in tuta Europa, portò i militari a instaurare una dittatura con
l’approvazione ma anche l’indifferenza dei cittadini spagnoli. Ci fu semplicemente bisogno di due
giorni per avvallare il potere del re e così riuscire ad arrivare al Governo.

1-la dittatura debole-


Nessun partito politico si ribellò difronte alla presa del potere dei militari, anzi molti come politici
Manuel Garcia Prieto furono ben contenti di liberarsi “dell’incubo del governo”, tra questi anche
figure come Ortega (liberale) che non smetteva di sottolineare i guasti del sistema politico
spagnolo. A distinguersi fu il Partito Comunista che tramite lo scioperò di Bilbao, con scarsissimo
seguito, si oppose ai militari.
La CNT (confederazione nazionale del lavoro) non vedeva grande differenza tra il regime
parlamentare e la dittatura così oppose una scarsa resistenza fino al 1924.
Ad abbracciare l’idea dittatoriale fu il Partito Socialista (credeva fosse una dittatura provvisoria)
che con il suo sindacato UGT (unione generale dei lavoratori) accettò di collaborale con il dittatore
negli enti tecnici consultivi e negli organismi in rappresentanza degli interessi dei lavoratori.
L’alleanza durò fino al 1929 quando i socialisti da sostenitori divennero oppositori.
E’ vero che ci furono ripercussioni lavorative positive (la tutela alla sicurezza e vasto paino di case
popolari) che portarono in vantaggio l’UGT come partito, ma è altrettanto vero che fu proprio
grazie all’incoraggiamento del partito socialista che Primo de Rivera mutò la sua dittatura da
provvisoria a permanente.

Il sostegno dato dai Socialisti a Primo aveva fortemente ostacolato l’espansione del partito stesso.
Il sostegno di un partito con radici Marxiste verso un regime reazionario , avrebbe avuto dannose
conseguenze in quanto scomparse dal panorama delle opzioni politiche che si offrivano ai
lavoratori un partito riformista democratico ,privo di compromessi con la dittatura militare.
Fu così che per chi fosse avverso alla dittatura politica, altro non rimase che le organizzazioni
nemiche alla democrazia liberale: Gli anarchici; coloro che tramite una rivoluzione avrebbero
portato alla vera e propria democrazia.

-Dittatura Spagnola VS Dittatura Italiana -


Primo de Rivera volle ispirarsi al fascismo italiano. Mentre Mussolini in Italia spazzò via qualsiasi
altro partito trasformando il proprio governo autoritario in Regime, Primo de Rivera si avvalse del
potere del Partito Socialista per creare il proprio Regime. Benché lo stile colloquiale e paternalista
lo rendessero inizialmente simpatico a molti, egli non aveva affatto il carisma mussoliniano e
soprattutto gli mancava l’inventiva politica.
Dopo la presa di potere, a differenza del partito Fascista Originario, Primo de Rivera formò nel
1924 l’Union Patriotica, un organismo raccogliticcio formato principalmente da notabili con
un’impronta ideologica cattolico tradizionalista che ovviamente non ebbe grande successo.
Il dittatore quindi sfruttò un’antica istituzione risorta nel 1919:La Milizia. Quest’ultima grazie alla
decisone di Rivera divenne guardia civica antisovversiva contro l’insubordinazione dei cittadini.
Lo stesso sistema del ministro del lavoro Eduardo Aunòs,non aveva le stesse ambizioni totalitarie
di quello italiano. Esso era ispirato alla dottrina del cattolicesimo sociale,esso si limitò a creare dei
“comitati” in cui sedevano i rappresentanti degli operai e dei lavoratori, con lo scopo di elaborare
proposte legislative che ponessero fine alle insurrezioni e che fossero capaci di coinciliare gli
interessi delle due parti.

Ma soprattutto a distinguere la dittatura spagnola dal regime di Mussolini fu la grossa dipendenza


che aveva Rivera nei confronti del re e dell’esercito. Si può dire che il “Golpe” era stato attutato
tramite un intermediario: ALFONSO XIII, il quale aveva l’urgenza di far pronte alla questione
marocchina e alle sue implicazioni.
Nel Luglio 1921 si era infatti verificato un piccolo desastre in una colonia Africana ;ossia l’esercito
spagnolo era stato sconfitto da una truppa di ribelli cabili,guidati da Abd el-krim,provocando
grandi perdite ,prendendo numerosi prigionieri e sottraendo un vasto territorio della Melilla. La
bruciante umiliazione aveva portato all’interno della pubblica opinione un senso di rivolta nei
confronti del potere del re e dei militari.

- Programma di Primo de Rivera-


Primo governò attraverso un direttorio militare ,mostrò di voler realizzare il suo programma:

 “sradicamento del caciquismo” insediando come gobernadores civiles i comandanti


militari nelle province e nelle amministrazioni municipali ufficiali dell’esercito.
 riuscire a superare l’iniziale spaccatura nelle forze militari tra coloro che volevano
abbandonare la guerra e gli africanistas,decisi a resistere.
 Risolvere il problema in Marocco.
Nel 1925 quando (grazie anche all’aiuto di truppe francesi) riuscì a sbarcare con a capo il
comandante Francisco Franco,in Al-Hoceima e a sconfiggere il nemico attaccandolo su due
fronti.

Con la riconquista e la riappacificazione del Marocco, il dittatore raggiunse l’apice del favore tra
l’opinione pubblica e le forze armate.
Questa fama non durò per molto in quanto il malcontento dei cittadini tornò a farsi sentire. A
ritirargli per primi l’appoggio furono coloro che aveva sperato nell’aiuto militare per la scomparsa
del caciquismo,cosa mai riuscita.
Primo perse l’appoggio anche delle classi medie a causa dell’incapacità sempre più evidente di
adeguare i suoi criteri di governo alla maturazione del paese.
-L’evoluzione spagnola-
La società spagnola si era infatti aperta più che mai alla modernità e ai contatti con il resto
d’Europa. Con la maggiore urbanizzazione e la connessa diffusione dei telefoni,della radio,del
cinema,delle automobili,della moda e degli stivi di vita cosmopoliti,erano penetrati anche il gusto
della libertà di pensiero e il gusto della cultura. Proprio per questo si sviluppa una nuova leva di
intellettuali e di artisti che riportano la cultura spagnola ai vertici mondiali. Tra i più famosi:
Ortega, Unamuno,Machado,Lorca,Salvador Dalì,Brunuel.
Ovviamente dietro ad ogni artista c’erano molti studenti
,professori,giornalisti,avvocati,medici,uomini di cultura che discutendo tra loro sviluppavano
sempre più la propria intelligenza critica e creativa (specialmente nell’ateneo di Madrid).
Primo De Rivera manifestava la propria superiorità e il proprio potere,arrestando o esiliando gli
artisti più ostili e fu proprio per questo motivo che ci furono sempre più rivolte e manifestazioni da
parte degli studenti e degli intellettuali,fino ad arrivare alla manifestazione più cruenta nel 1929.
Questo clima rivoluzionario ispirò molti militari a cospirare per abbattere il regime. Tra le
cospirazioni fallimentari ricordiamo la “Sanjunada” del 1926 con leader Luis Aizpuru e Valeriano
Weyer e un secondo tentativo vano nel 1929 capitanato da Sanches Guerra ,il quale proponeva
l’elezione a suffragio universale di un’assemblea costituente.
Questi furono i primi segni di un’imminente caduta della dittatura di Rivera ,ad avvallare la tesi ci
furono i primi sintomi della crisi dell’economia internazionale che portarono alla svaluta della
“peseta” nel 1929.

-Caduta di Primo de Rivera-


A Gennaio del 1930 cadde la dittatura di Primo de Rivera. Egli andò in esilio volontario a
Parigi,dove sarebbe morto nei successivi mesi.

2-La transizione alla Repubblica-


A quel punto, Alfonso XIII decise di nominare capo del governo Dàmaso Berenguer (capo della
sua casata militare),con il compito di condurre il paese verso un graduale ritorno al sistema
liberale. Ma occorreva fare i conti con i corpi sociali e le risorte organizzazioni politiche ormai alla
ricerca dell’abbattimento della monarchia per dar vita ad una vera e propria democrazia,ispirata a
quella dei maggiori paesi europei.
Nel 1930 tornò a essere legale la CNT e la dittatura militare ormai era troppo debole per
continuare ad usare il precedente pugno di ferro ,per questo si vide costretta ad aprirsi
cautamente verso le richieste del governo, concedendo così maggiore libertà.
Il governo di Berenguer chiamato “dictablanda” diede risposte più esasperate e violente agli
attacchi che subiva da parte dei sostenitori monarchici.
L’avvenimento più saliente del periodo di transizione verso la Repubblica avvenne nel dicembre
del 1930;fu un tentativo di insurrezione da parte della guarnigione aragonese di Jaca (implicati i
partiti repubblicani) ,Berenguer agì in modo spietato facendo direttamente giustiziare i due capi
rivoluzionari: Fermìn Galàn e Garcìa Hernandez ,successivi protomartiri di ogni rivoluzione.

Dopo la morte dei due martiri il re fu perduto, egli aveva invano tentato di ricostruire un sistema di
partiti capace di ridar vita alla vecchia Costituzione senza mettere in discussione la monarchia.
I mesi successivi alla caduta di Primo furono politicamente rinati, ci fu un proliferare di tanti partiti
e gruppi: all’Acciòn Republicana di Azana e al Partito Radicale ,si erano uniti il Partito
Radicalsocialista di Domingo, e una costellazione di partiti nazionalisti religionali. Il PNV (partito
nacional vasco), l’Esquerra Republicana de Catalunya e l’ORGA (organizaciòn Republicana Galiega
Autonoma) , approfittando della revoca da parte di Berenguer delle misure che impedivano le
manifestazioni dei nazionalismi italiani regionali,vennero allo scoperto.

-Elezioni-
Nell’Agosto del 1930 il sovrano non si decideva ad indire le elezioni. Tutti i partiti, compresa la
neonata DLR (Derecha Liberal Republicana) tramite il patto di San Sebastian, si ritrovarono
d’accordo nel compiere un’insurrezione per porre fine alla monarchia e dar finalmente vita ad un
sistema democratico di libertà e autonomie.
Il comitato Rivoluzionario riuscì a coinvolgere nell’azione i socialisti e anche la CNT che si propose
di iniziare una serie di scioperi a Madrid, in palza de toros nel Settembre del 1930. Tuttavia il
comitato Rivoluzionario non pensò mai di agire pacificamente, seguirono la via militare trovando
disposti all’azione capitani della guarnigione di Jaca, gruppi di militari e eccentrici. Il tentativo però
fu vano poiché i sindacati non avevano grande forza organizzativa. I capi della rivolta furono quindi
costretti a scappare e nascondersi.

Il re Alfonso XIII licenziò Berengue,formando un nuovo governo costituito da vecchi notabili:


Romanones,Garcìa Prieto,Gabriel Mura e Juan Bautista Aznar.
Il 12 Aprile 1931 furono indette delle lezioni amministrative come “ballon d’essai” di quelle
politiche già fissate per il 7 Giugno.
Ci fu grande fermento per tutto il paese dando vita ad un intenso fervore propagandistico. Al
tricolore repubblicano, in cui al giallo e rosso della bandiera tradizionale spagnola si era aggiunto il
viola delle insegne dei Comuneros di Castiglia,che sfidavano ovunque il vecchio ordine.

L’esito delle elezioni fu disastroso per il re.


 In 41 dei 50 capoluoghi di provincia i partiti repubblicani ottennero la grande maggioranza
dei consiglieri eletti, ai monarchici toccò il 27% dei seggi,mentre ai repubblicani e socialisti
il 61%. ------------>il 13 Aprile 1931, a Salamanca, Unamuno proclamava la Repubblica

 A Barcellona ci fu la vittoria dei repubblicani nei confronti della monarchia (38 consiglieri
contro 12). ------------>FrancescMacià aveva proclamato la Repubblica parte di una futura
federazione Iberica
 A Madrid 69% per i repubblicani e 31% per la monarchia----------> molti gruppi che
proclamavano e acclamavano la repubblica iniziarono a percorrere le strade verso Puerta
del Sol,il centro della Capitale.
Alla Puerta Del Sol giungono a fatica anche i membri del governo provvisorio. Dal balcone del
ministero degli Interni,difronte ad una grande folla, il presidente Alcalà Zamora proclama la
Repubblica e presenta i ministri: Miguel Maura agli Interni,Lerroux agli Esterni,Azana alla
Guerra e Gaballero al lavoro. Prieto,nominato ministro della Hacienda,e Domingo,
dell’Istruzione. Intanto Alfonso XIII si imbarca per Marsiglia.
-La Repubblica-
L’UNANIMISMO REPUBBLICANO SEMBRAVA ESSERSI IMPADRONITO DI TUTTI.
L’AVVENTO DEDLLA REPUBBLICA SI REALIZZO’ PER VIA SOSTANZIALMENTE
DEMOCRATICA,ATTRAVERSO UN SUFFRAGIO ELETTORALE CON ESITO E SIGNIFICATO ASSAI
CHIARI E CON UNA PACIFICA MOBILITAZIONE POPOLARE.

In quel 14 Aprile 1931,l’ammodernamento dello stato e la liberazione delle energie della


società civile attraverso la Repubblica erano l’obbiettivo di Zamora e Miguel Maura (classi
dirigenti) ed infine di Azana , Prieto e Caballero (classi medio-alte). Nessuno di questi uomini
aveva la più remota tentazione di creare un regime comunista. Anche perché quello sesso
giorno,il partito comunista vero e proprio si rendeva impopolare e ridicolo,mandando le poche
e deboli milizie a gridare nelle strade “Abbasso la Repubblica”.

3- La rifondazione dello Stato:speranze ed intolleranze-


Uno dei primi atti del governo provvisorio fu quello di convocare per Giugno le elezioni per le
Cortes Costituentes,che avrebbero dovuto fungere anche da Parlamento della prima
legislatura. Bisognava quindi dotarsi di una nuova legge elettorale,sbarazzandosi del vecchio
sistema maggioritario a distretti uninominali che in precedenza aveva favorito molto imbrogli e
voti clientelari. La nuova legge però presentava molti inconvenienti riguardanti la crisi politico-
sociale che la Spagna avrebbe attraversato.
Il paese fu diviso in 50 distretti provinciali e 10 urbani,nei quali si sarebbe dovuto eleggere un
deputato (ogni 50'000 abitanti). Sebbene i candidati si presentavano in liste ,gli elettori
dovevano esprimere il proprio voto per un candidato.
La legge ,che per evitare la dispersione di voti favoriva nettamente la formazione di due blocchi
elettorali mirava alla creazione di una solida maggioranza parlamentare, particolarmente
necessaria di fronte all’esigenza di variare un testo costituzionale in tempi molto brevi.Ma
l’ansia di dare rapidamente un base legale al regime repubblicano,indusse all’utilizzo di un
sistema elettorale inadatto,che ,avrebbe dovuto vedere rappresentate le loro opzioni politiche
(in proporzione ai suffragi) che esse avevano complessivamente raccolto.
MA il sistema elettorale presentava gravi manchevolezze, in quanto tendeva a creare
un’eccessiva polarizzazione del quadro politico ,indebolendo le forze di mediazione.
Inoltre la legge esasperava la differenza tra vincitori e vinti, perché riservava alle minoranze in
ogni distretto un numero di deputati troppo basso.
La legge avvantaggiava all’interno delle coalizioni i partiti più organizzati per la politica di
massa,che finivano per essere i maggiori beneficiari dei suffragi.
Il risultato fu che il blocco di socialisti e repubblicani ottenne una maggioranza schiacciante di
deputati: 407 contro i 51 delle destre. Perciò a ristrutturare la Costituzione furono gli
innovatori, con lo scopo di stipulare leggi capaci di regolare la convivenza tra tutti i cittadini.
I principali beneficiari del sistema elettorale furono il Partito Socialista (113 deputati) e quello
Radicale di Lerroux (87 deputati). Il loro successo fu dovuto soprattutto al fatto che essi erano i soli
due partiti della coalizione repubblicana ad avere una lunga tradizione, un’organizzazione ed un
nucleo di militanza territoriale. Ne derivò una sovrarappresentazione che gli porto agli estremi
opposti della coalizione.
Fu proprio la distanza tra socialisti e radicali,a favorire l’emergere dall’ombra di Azana e a dargli
l’opportunità di risultare in primo piano come maggiore figura di rinnovamento del paese.

-La figura di Manuel Azana-


Nel primo biennio repubblicano attuò moltissime riforme anche senza essere alla guida del
governo.
Il primo obiettivo fu quello di creare un moderno sistema liberaldemocratico dotato di uno Stato
forte e indipendente, capace di attuare riforme radicali per migliorare lo sviluppo economico.
Ma per raggiungere tale fine non bastava riscrivere la Costituzione; occorreva anche rimuovere
tutti gli impedimenti nei confronti della libertà e dello sviluppo. Per questo era necessario in primo
luogo limitare o totalmente rimuovere il potere dei militari e della chiesa (durante la monarchia
avevano impedito il progresso).

Nei confronti dell’esercito:

 di sfoltire il numero delle divisioni militari consentendo a tutti i militari (che ne avessero
fatto richiesta) di abbandonare l’esercito
 giurare fedeltà alla Repubblica
Tentativi vani in quanto la maggior parte dei militari rimasero in servizio proprio per non
rinunciare alla possibilità di un ritorno al vecchio ordine. Altro fattore che causò l’insuccesso della
politica militare della Repubblica fu dovuto alla sottovalutazione da parte di Azana della difficoltà
di indurre al rispetto delle norme che regolano un ordinamento liberaldemocratico. Azana inoltre
sbagliò nel lasciare ai militare il controllo dell’ordine pubblico e dei poteri di polizia.
Inoltre scrisse delle leggi che privavano il cittadino di qualunque tipo di ribellione nei confronti dei
militari.
Ottobre 1931,Legge per la Difesa della Repubblica: consentiva misure di arresto e confino a carico
di chiunque manifestasse contro le istituzioni repubblicane.
Luglio 1933, Legge sull’Ordine Pubblico: permetteva la dichiarazione dello stato d’eccezione o di
guerra, in caso di conflitti sociali con conseguente sospensione delle garanzie costituzionali e
intervento dell’esercito.
Gli uomini a cui egli affidò le massime cariche si sarebbero prima o poi distinti tra i principali
protagonisti delle rivolte militari dirette ad abbattere la Repubblica.
Cercò di emancipare lo Stato della Chiesa:

 Forte anticlericalismo (restarono impuniti gli incendi delle chiese ad Alicante, Madrid e
Malaga)
 Non esisteva più una “religione ufficiale di Stato”
 Né lo Stato,né qualsiasi altra pubblica amministrazione avrebbe sostenuto
economicamente alcuna chiesa o associazione religiosa
 Scioglimento della “compagnai di Gesù” e la nazionalizzazione dei suoi beni(art.26)
 Divieto agli ordini religiosi l’esercizio dell’industria, del commercio e dell’insegnamento
La repubblica si ritrovava a dover garantire quindi un insegnamento laico.
I ministri cattolici, tra cui Alcalà Zamora e Maura, si ritirarono, abbandonando così il governo,
creando così uno squilibri di sinistra.
Il partito Radicale pur facendo parte della maggioranza, cominciò a svolgere la funzione del partito
Centrista, rendendo però la base parlamentare di Azana e Caballero sempre più inadeguata a
sostenere il grande cambiamento costituzionale.
La più grave conseguenza della politica anticlericale della Repubblica fu il divorzio dalle masse
cattoliche,successivamente unificate in milizie.
La chiesa aveva avuto la fortuna di Unire le forze Antirepubblicane e dividere quelle Repubblicane;
così il partito cattolico risorse sotto il nome di Acciòn Popular, guidato da José Maria Gil Robles con
il sostegno della CEDA (confederacion Espanola de Derechas Atonomas) che fin dal nome
esprimeva il desiderio di riunire tutte le destre del paese.

La legge ordinaria sulle Associazioni e congregazioni religiose del 1933 proibì le scuole degli ordini
ma fu impossibile per le istituzioni statali accogliere più di 350'000 alunni in poco tempo.
Poiché nessuna legge impediva la creazione di scuole laiche private, ispirate agli stessi criteri
formativi delle scuole religiose ,la soppressione delle scuole religiose fu solo formale.
Inoltre i servizi sociali ,dell’assistenza e della sanità retarono in mani della Chiesa
L’impotenza cercò quindi un compenso nella pratica di un anticlericalismo persecutorio e
vendicativo tramite la legge del 1932 sulla secolarizzazione dei cimiteri, rivolta soprattutto a
boicottare i funerali cattolici e a negare aree riservate alle loro tombe. Furono imposte tasse sui
tocchi delle campane e su croci o simboli ecclesiastici nelle pubbliche vie.
-Autonomia amministrativa-
Un altro elemento importante nella rifondazione dello Stato era l’attribuzione dell’autonomia
amministrativa a quelle regioni che l’avessero richiesta. La Costituzione affermava che <<province
limitrofe, con caratteristiche storiche, culturali e economiche comuni si sarebbero potute
costituire in Regioni Autonome>> , la materia era complicata dalla “questione nazionale”, perché
la Catalogna e il Paese Basco rivendicavano di essere Nazioni e quindi pretendevano un alto grado
di autonomia. Iniziativa che rischiava di compromettere la pacifica affermazione della repubblica.
Nel Settembre del 1932 Las Cortes approvarono lo Statuto Catalano,che prevedeva l’autogoverno
regionale. I catalanisti erano frustrati dal fatto che alla Catalogna non si riconoscesse la sua
essenza di nazione,che le si negasse l’autonomia nell’ordine pubblico e una maggiore disponibilità
nella imposte pagate nella regione.
-I pro della Costituzione-
La Repubblica riconobbe i diritti dei cittadini come mai era stato fatto prima. La Costituzione
concedeva alle donne piena cittadinanza su piano di soluta eguaglianza, ad esse fu anche concesso
il diritto di voto e il diritto alla vita politica (prime donne parlamentari: Victoria Kent e Clara
Campoamor).
Il suffragio femminile fu però osteggiato da una serie di pregiudizi antifemministi esibiti alla Cortes,
ma soprattutto in quanto si temeva che la donna non fosse sufficientemente indipendente dalla
chiesa e che quindi il suo voto fosse per la maggior parte di destra, mettendo così in pericolo
l’esistenza della Repubblica stessa.
Azana si distinse per il suo favoritismo nei confronti della donne in quando per lui il veto di voto
femminile rappresentava un’atrocità.
Sul piano dell’emancipazione femminile fu di grande importanza l’introduzione del Divorzio .

Altro fattore positivo fu la costruzione “università popolari” e “università estive” rivolte a coloro
che non potevano seguire i normali corsi universitari. Furono inoltre promesse dal ministero
dell’Educazione le “misiones pedagogicas” ,che si proponevano di creare in tutto il paese un
circuito di iniziative volto ad ‘illuminare’ il buio delle province e delle campagne.
Tra le più note: Il teatrino ambulante di Lorca che portò in tutta spagna i classici della cultura
spagnola (cervantes, lope de vega, calderon de la barca)anche nei più remoti villaggi.
E’ vero che i contadini e i braccianti furono presi da grande emozione e stupore all’assistere agli
spettacoli ma essi si aspettavano certamente ben altro dalla Repubblica. Si aspettavano terre e
lavoro ben pagato per migliorare le proprie condizioni materiali e sociali.

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