Indice
Storia e descrizione
Note
Voci correlate
Altri progetti Il castello visto dal monte Tarabosh.
Nel corso della prima guerra balcanica le truppe serbo-montenegrine assediarono la guarnigione ottomana
del castello. Dopo sei mesi di combattimento il comandante turco Essad Pascià firmò la resa e consegnò la
fortezza ai suoi nemici. Nel corso dell'invasione italiana dell'Albania nel 1939 la guarnigione albanese a
guardia del castello rifiutò la resa e continuò a resistere sparando sui nemici.
Il castello di Rozafa ha una pianta ellittica ed è formato da tre cinte di mura differenti[2]. All'interno del
complesso della fortezza sono presenti i resti della chiesa di Santo Stefano. Dopo l’occupazione ottomana
di Scutari il castello venne trasformato in una base militare e la chiesa venne convertita in una moschea, la
Moschea di Sultan Fatih (Mehmet II), in memoria del Sultano che occupò Scutari. Venne perciò distrutta
parte del campanile che divenne un minareto, e l'abside fu trasformata in un mihràb. La chiesa fu
trasformata nella moschea Sultan Mehmet Fatih, dai Turchi nel 1479 una volta conquistata Scutari.
Note
1. ^ SCUTARI di M- Korkuti - Enciclopedia dell'Arte Antica (1997) (http://www.treccani.it/enciclo
pedia/scutari_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica%29/)
2. ^ AAVV, Albania, Milano: Consociazione turistica italiana, 1940, p. 162
Voci correlate
Scutari
Albania Veneta
Storia della Repubblica di Venezia
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