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VALUTAZIONE

 DELLA  SICUREZZA  DELLE  STRUTTURE  


Norme  tecniche  per  le  costruzioni  -­‐  D.M.  14  gennaio  2008  
GazzeIa  Ufficiale  n.  29  del  4  febbraio  2008  -­‐  Supplemento  Ordinario  n.  30  

Cap.  2  -­‐  SICUREZZA  E  PRESTAZIONI  ATTESE  

Michelangelo  Laterza  –  La  valutazione  della  sicurezza  


STATI  LIMITE  ULTIMI-­‐  Azioni  di  calcolo  
Norme  tecniche  per  le  costruzioni  -­‐  D.M.  14  gennaio  2008  
GazzeIa  Ufficiale  n.  29  del  4  febbraio  2008  -­‐  Supplemento  Ordinario  n.  30  

2.5.3. COMBINAZIONI DELLE AZIONI


Ai fini delle verifiche degli stati limite si definiscono le seguenti combinazioni delle
azioni.  

Michelangelo  Laterza  –  La  valutazione  della  sicurezza  


Norme  tecniche  per  le  costruzioni  -­‐  D.M.  14  gennaio  2008  
GazzeIa  Ufficiale  n.  29  del  4  febbraio  2008  -­‐  Supplemento  Ordinario  n.  30  

4.1 COSTRUZIONI DI CALCESTRUZZO  


4.1.2.2 Verifica agli stati limite di esercizio
4.1.2.2.1 Generalità.    
Si devono effettuare le seguenti verifiche:
•  verifiche di deformabilità,
•  verifiche di vibrazione,
•  verifiche di fessurazione,
•  verifiche delle tensioni di esercizio,
•  verifiche a fatica per quanto riguarda eventuali danni che possano compromettere
la durabilità.

4.1.2.2.2 Verifica di deformabilità  


Per quanto riguarda i limiti di deformabilità, essi devono essere congruenti con le
prestazioni richieste alla struttura anche in relazione alla destinazione d’uso, con
riferimento alle esigenze statiche, funzionali ed estetiche.
Per quanto riguarda i valori limite, essi dovranno essere commisurati a specifiche
esigenze e potranno essere dedotti da documentazione tecnica di comprovata
validità.

Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  


Norme tecniche per le costruzioni - D.M. 14 settembre 2005
Gazzetta Ufficiale n. 222 del 23 settembre 2005 - Supplemento Ordinario n. 159

Cap. 2 - SICUREZZA, PRESTAZIONI ATTESE, AZIONI SULLE COSTRUZIONI


5.  NORME  SULLE  COSTRUZIONI  
5.1.2.2.  Verifiche  agli  staW  limite  di  esercizio  
5.1.2.2.4.  VERIFICHE  DI  DEFORMABILITÀ  
Per   quanto   riguarda   i   limiW   di   deformabilità,   essi   devono   essere   congruenW   con   le  
prestazioni   richieste   alla   struIura   anche   in   relazione   alla   desWnazione   d’uso.   Dovranno  
essere  rispeIate  le  limitazioni  ∆  indicate  nella  tabella  5.1-­‐VIII  e  valide  per  combinazioni  di  
carico  frequenW.  

In  cui:  
δ1  è  l’inflessione  dovuta  ai  carichi  permanenW,  
δ2  è  l’inflessione  dovuta  ai  sovraccarichi  variabili,  
δ3  è  l’inflessione  dovuta  alle  deformazioni  viscose.  
I   valori   di   D   sono   da   definirsi   in   funzione   degli   effeb   sugli   elemenW   portaW,   della   qualità   del   comfort  
richiesto   alla   costruzione,   delle   caraIerisWche   degli   elemenW   struIurali   e   non   struIurali   gravanW  
sull’elemento   considerato,   delle   eventuali   implicazioni   di   una   eccessiva   deformabilità   sul   valore   dei  
carichi  agenW.  Il  CommiIente  e  il  Progebsta,  di  concerto,  possono  fare  anche  riferimento  a  specifiche  
indicazioni  contenute  in  codici  internazionali  ovvero  nella  leIeratura  tecnica  consolidata.  
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4.1 COSTRUZIONI DI CALCESTRUZZO  


4.1.2.2 Verifica agli stati limite di esercizio
4.1.2.2.3 Verifica delle vibrazioni
Quando necessario:
• al fine di assicurare accettabili livelli di benessere (dal punto di vista delle
sensazioni percepite dagli utenti),
• al fine di prevenire possibili danni negli elementi secondari e nei componenti non
strutturali,
• in tutti i casi per i quali le vibrazioni possono danneggiare il funzionamento di
macchine e apparecchiature,
si effettuerà la verifica delle vibrazioni.

4.1.2.2.4 Verifica di fessurazione  


Per assicurare la funzionalità e la durata delle strutture è necessario:
- realizzare un sufficiente ricoprimento delle armature con calcestruzzo di buona
qualità e compattezza, bassa porosità e bassa permeabilità;
- non superare uno stato limite di fessurazione adeguato alle condizioni ambientali,
alle sollecitazioni ed alla sensibilità delle armature alla corrosione;
- tener conto delle esigenze estetiche.
Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  
Norme  tecniche  per  le  costruzioni  -­‐  D.M.  14  gennaio  2008  
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4.1 COSTRUZIONI DI CALCESTRUZZO  


4.1.2.2 Verifica agli stati limite di esercizio

4.1.2.2.5 Verifica delle tensioni di esercizio


Valutate le azioni interne nelle varie parti della struttura, dovute alle combinazioni
caratteristica e quasi permanente delle azioni, si calcolano le massime tensioni sia
nel calcestruzzo sia nelle armature; si deve verificare che tali tensioni siano inferiori
ai massimi valori consentiti.

Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  


• Lo  studio  della  formazione  delle  fessure  
• Il  comportamento  delle  fessure  soIo  carichi  incrementali  
• Il  controllo  della  fessurazione    
sono  necessari  per  una  corre,a  proge,azione  delle  stru,ure  in  c.a.  

La  presenza  e  l’ampiezza  delle  fessure  può  :  


• Favorire  la  corrosione  delle  armature    
• Causare  perdite  nelle  struIure  che  contengono  liquidi    
• Rovinare  l’aspeIo  della  struIura.  
Le  fessure  si  formano  quando  la  tensione  delle  fibre  tese  
supera  la  resistenza  a  trazione  del  calcestruzzo.  
In  generale,  le  fessure  possono  essere  suddivise  in  due  specie:  fessure  
secondarie  e  fessure  principali.  

Fessure  secondarie  
Le  fessure  secondarie  sono  fessure  di  ampiezza  estremamente  limitata  
che  si  sviluppano  nel  primo  stadio  della  fessurazione.  

Si  possono  iden;ficare  tre  ;pi  di  fessure  secondarie:  


•  fessure  secondarie  indoIe  da  sollecitazioni  flessionali,  di  trazione,  
di  taglio  e  torsione;  
•  fessure  da  riWro;  
•  fessure  secondarie  da  corrosione.  
Negli  elemenW  in  c.a.  le  fessure  si  formano  a  parWre  da  microfessure    
dovute  agli  staW  di  trazione  interni  indob  da:  
•  Sollecitazioni  quali    trazione  assiale  direIa,  taglio,  
flessione  o  torsione  

Appoggio Appoggio semplice


continuo

Flessione e Taglio Flessione e flessione-taglio Taglio d’anima


flessione-taglio d’anima
Negli  elemenW  in  c.a.  le  fessure  si  formano  a  parWre  da  microfessure    
dovute  agli  staW  di  trazione  interni  indob  da:  
•  RiWro  

Il  ri6ro  è  la  diminuzione  di  volume  che  il  


calcestruzzo  subisce,  in  assenza  di  
sollecitazioni,  a  causa  di  una  serie  di  
reazioni  di  natura  chimico-­‐fisica.    
Principalmente  il  riWro  è  causato  
dall’evaporazione  dell’acqua  d’impasto  
durante  la  fase  di  maturazione.  
Fessure  secondarie  
Fessure  da  ri*ro  
Le  fessure  da  riWro  sono  molto  importanW,  perché  influenzano  il  quadro  
fessuraWvo  prodoIo  dai  carichi  negli  elemenW  inflessi.  Infab  quando  si  
formano,  producono  linee  di  debolezza  nel  calcestruzzo.  
Nel  momento  in  cui  viene  applicato  il  carico,  le  fessure  cominciano  a  
divenire  visibili  nelle  sezioni  deboli,  così  come  lungo  le  barre  di  
armatura.  
Se   impedite,   le   deformazioni   da   riWro   posso   causare  
fessurazione  del  cls  e  causeranno  inflessioni  negli  elemenW  
struIurali  che  cresceranno  nel  tempo.  
Il  riWro  è  un  fenomeno  in  gran  parte  reversibile.  

Se   il   cls   viene   saturato   dopo   il   suo   riWro   con   acqua,   esso   si  


dilaterà   quasi   fino   al   suo   volume   originale.   Così   alternando  
condizioni  asciuIe  e  sature  si  oIerranno  alternate  variazioni  
di  volume  nel  cls.    

Questo   fenomeno   è   parzialmente   responsabile   delle  


inflessioni  fluIuanW  delle  struIure  (per  esempio  nei  ponW  in  
cls)  esposW  ogni  anno  alle  variazioni  stagionali.  
L’incremento  della  deformazione  da  riWro    con  il  tempo  è  
mostrato  in  figura.  Il  riWro  ha  un  gradiente  che  diminuisce  
con   il   tempo.   Le   deformazioni   da   riWro   finali   sono   molto  
variabili,  e  Wpicamente  comprese  tra  lo  0.2°/°°  e  0.6°/°°    
È  una  funzione  che  
Deformazione  da   descrive  lo  sviluppo  
riWro  al  tempo  t   della  deformazione  
Valore  finale  della   nel  tempo  
Istante  di  riferimento.   deformazione  da  riWro.  
Gli  aggregaW  sono  volumetricamente  più  stabili  della  matrice;  
perciò   un   incremento   nel   contenuto   degli   aggregaW   provoca  
un  decremento  delle  deformazioni.  

Un   incremento   nel   rapporto   acqua/cemento   ed   un  


incremento  nel  contenuto  di  cemento  provocano  un  aumento  
delle   deformazioni   da   riWro,   così   come   un   veloce  
essiccamento.  
Area  della  sezione  
Perimetro  esposto  
all’atmosfera  

La  funzione  cresce  tanto  


più  rapidamente  quanto  
più  l’elemento  è  soble.  
Deformazione  totale  da  riWro:  
ε cs = ε cd + ε ca
Valore   medio   a   tempo   infinito   della   Valore  di  εc0  
deformazione  per  ri;ro  da  essiccamento:  
ε cd,∞ = khε c0
Sviluppo   nel   tempo   della   deformazione   per   riWro   da  
essiccamento:  

ε cd ( t ) = β ds ( t − t s ) ⋅ ε cd,∞ Dimensione  fiDzia  h0=2Ac/u    


β ds ( t − t s ) = ( t − t s ) ⎡⎣( t − t s ) + 0.04h03 2 ⎤⎦
ts:  età  del  cls  a  parWre  dalla  quale  si  considera  l’effeIo  del  riWro  da  
essiccamento  (normalmente  il  termine  della  maturazione,  in  giorni)  
t:  l’età  del  cls  nel  momento  considerato  (in  giorni)  

Valore   medio   a   tempo   infinito   della   Ac:  area  del  cls  


deformazione  per  ri;ro  autogeno:   u:   perimetro   della   sezione   in   cls   esposto  
all’aria    
ε ca,∞ = −2.5 ⋅ ( fck − 10 ) ⋅10 −6
Deformazione  per  ri;ro  da  essiccamento  

h0=2Ac/u    
ε cs = ε cd + ε ca
β ds ( t − t s ) = ( t − t s ) ⎡⎣( t − t s ) + 0.04h03 2 ⎤⎦

ε cd ( t ) = β ds ( t − t s ) ⋅ ε cd,∞
Fessure  secondarie  
Fessure  secondarie  flessionali  
Usualmente  le  fessure  secondarie  flessionali  sono  
significaWvamente  distanziate  e  non  si  influenzano  
reciprocamente.  
Si  formano  per  carichi  ridob,  quali  ad  esempio  i  pesi  propri.    
Le  fessure  cominciano  a  formarsi  quando  le  tensioni  superano  
la  resistenza  a  trazione  del  calcestruzzo  e  si  aprono  
gradualmente  estendendosi  verso  l’asse  neutro.  
Fessure  secondarie  
Fessure  secondarie  flessionali  
Salinger    (1936)  e  Billing  (1960)  hanno  sWmato  che  la  
tensione  nell’acciaio  appena  prima  della  formazione  
delle  fessure  assume  valori  compresi  all’incirca  tra  
42  e  49  MPa.  L’ampiezza  di  una  fessura  da  flessione  
allo  stadio  iniziale  è  dell’ordine  di  0,025  mm.  Una  
volta  che  la  fessura  si  è  formata  la  tensione  di  
trazione  del  calcestruzzo  nella  sezione  di  
fessurazione  diviene  nulla  e  la  forza  di  trazione  è  
interamente  assorbita  dalle  barre  di  armatura.  
A  questo  punto  si  verifica  un  certo  scorrimento  tra  le  
barre  d’acciaio  ed  il  calcestruzzo,  a  causa  
dell’allungamento  differenziale  tra  acciaio  e   Distribuzione  delle  tensioni  tra  due  fessure  in  
calcestruzzo  e  si  estende  fino  alla  sezione  in  cui  le   un  elemento  soggeIo  a  trazione.  
deformazioni  sono  uguali.  
Fessure  principali  
Fessure  principali  si  sviluppano  successivamente  a  quelle  
secondarie.    
Le  fessure  principali  sono  fessure  di  ampiezza  significaWva  che  
si  sviluppano  nel  secondo  nel  terzo  stadio  della  fessurazione    
Sono   causate   dalla   differenza   delle   deformazioni   tra  
acciaio  e  calcestruzzo  nella  sezione  considerata.    
Nel   secondo   stadio   per   basse   tensioni   di   trazione   nelle  
barre   il   numero   di   fessure   cresce   mentre   la   larghezza  
rimane  costante.    
Nel   terzo   stadio,   al   crescere   delle   tensioni   di   trazione   le  
fessure   aumentano   di   ampiezza   mentre   il   loro   numero  
rimane  invariato.    

Ampiezza  delle  fessure  


Ampiezza  tollerabile  
Controllo  della  fessurazione  
Norme  tecniche  per  le  costruzioni  -­‐  D.M.  14  gennaio  2008  
GazzeIa  Ufficiale  n.  29  del  4  febbraio  2008  -­‐  Supplemento  Ordinario  n.  30  

4.1 COSTRUZIONI DI CALCESTRUZZO  


4.1.2.2 Verifica agli stati limite di esercizio
4.1.2.2.1 Generalità.    
Si devono effettuare le seguenti verifiche:
•  verifiche di deformabilità,
•  verifiche di vibrazione,
•  verifiche di fessurazione,
•  verifiche delle tensioni di esercizio,
•  verifiche a fatica per quanto riguarda eventuali danni che possano compromettere
la durabilità.

4.1.2.2.4 Verifica di fessurazione  


Per assicurare la funzionalità e la durata delle strutture è necessario:
- realizzare un sufficiente ricoprimento delle armature con calcestruzzo di buona
qualità e compattezza, bassa porosità e bassa permeabilità;
- non superare uno stato limite di fessurazione adeguato alle condizioni ambientali,
alle sollecitazioni ed alla sensibilità delle armature alla corrosione;
- tener conto delle esigenze estetiche.

Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  


Norme  tecniche  per  le  costruzioni  -­‐  D.M.  14  gennaio  2008  
GazzeIa  Ufficiale  n.  29  del  4  febbraio  2008  -­‐  Supplemento  Ordinario  n.  30  

S.L.E.    (Controllo  della  fessurazione)  


1. Stato  limite  di  decompressione  
E’  lo  stato  per  il  quale  la  minima  tensione  di  compressione  raggiunge  il  valore  nullo  

2. Stato  limite  di  formazione  delle  fessure  


E’  lo  stato  nel  quale,  per  la  combinazione  di  azioni  prescelta,  la  tensione  normale  di  trazione  
nella  fibra  più  sollecitata  è:  

3. Stato  limite  di  apertura  delle  lesioni  


E’  lo  stato  per  il  quale  l’apertura  delle  fessure  è  pari  ad  un  valore  nominale  prefissato  dalle  
norme.  
I  valori  nominali  per  la  norma  
italiana  sono:    
   w1  =  0.2  mm    
   w2  =  0.3  mm  
   w3  =  0.4  mm  

Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  


S.L.E.    (Stato  limite  di  formazione  delle  fessure)  

La   verifica   dello   stato   limite   di   formazione   delle   fessure   consiste   nel  


controllare  che  il  momento  fleIente  agente  risulW  ovunque  non  maggiore  del  
momento   di   fessurazione   MF,   ovvero,   con   riferimento   alla   sezione,   che   la  
tensione  agente  al  lembo  teso  risulW  ovunque  non  maggiore  della  resistenza  
caraIerisWca  a  trazione  fctk  del  calcestruzzo.  

Il  valore  medio  della  resistenza  a  trazione  può  essere  assunto  pari  a:    
-­‐  trazione  semplice:     f ctm = 0.3 ⋅ 3 ( f ck )2 (N / mm2 )
-­‐  trazione  per  flessione:    f cfk = 1.2 ⋅ f ctk

In  entrambi  i  casi  il  valore  caraIerisWco  fctk,  corrispondente  al  frable  5%,  può  
assumersi  pari  a  0.7  volte  il  valore  medio.  

f ctk = 0.7 ⋅ f ctm

Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  


S.L.E.    (Stato  limite  di  formazione  delle  fessure)  
La  sezione  è  cosWtuita  da  tre  materiali  diversi:  cls  compresso,  cls  teso,  acciaio  

B   cls  compresso  
MF   va   calcolato   in   ipotesi   di   sezione   interamente  
reagente,  ossia  portando  in  conto  anche  la  resistenza  a   x  
trazione  del  cls.  
d  
Si  omogeneizza  rispeIo  al  cls  compresso  introducendo:   cls  teso  

 n  =  Ef  /  Ec=15  n’=  Ect  /  Ec=0.5  


acciaio  

La  posizione  dell’asse  neutro  si  determina  dall’equazione  


di   equilibrio   alla   traslazione   (si   ricava,   in   assenza   di   sforzo  
assiale,  l’annullamento  all’asse  neutro  il  momento  staWco  
totale  della  sezione  reagente  Sn  ).    

Sn =
B ⋅ x2
− n ⋅ As ⋅ (d − x )− n' ⋅B ⋅
(H − x ) = 0 2

2 2
Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  
S.L.E.    (Stato  limite  di  formazione  delle  fessure)  
Risolvendo  l’equazione  di  II  grado  rispeIo  ad  x  e  considerando  la  radice  posiWva:  


n ⋅ As + n '⋅ B ⋅ H ⎢ 2 ⋅ B ⋅ (1 − n ' ) ⋅ (n ⋅ As ⋅ d + n '⋅ B ⋅ H 2 / 2 )⎤
x = ⋅ −1 + 1 + ⎥
B ⋅ (1 − n ' ) ⎢ (n ⋅ As + n '⋅ B ⋅ H )
2

⎣ ⎦
Il  momento  d’inerzia  della  sezione  omogeneizzata  risulta:  
b
I ci = ⎡ x c 3 + n ' (H − xc ) ⎤ + nAs (d − xc )
3 2

3⎣ ⎦

M
La  tensione  st  al  lembo  teso  della  sezione  vale  :   σ t = n' (H − xc )
I ci
Il  momento  di  prima  fessurazione  si  obene  ponendo:  

σt I ci
MF = ≤ M sle SE LA VERIFICA NON
(
n' H − xc) E’ SODDISFATTA

FESSURAZIONE
Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  
S.L.E.    (Stato  limite  di  apertura  delle  fessure)  
Il   valore   caraIerisWco   di   apertura   delle   fessure   non   deve   superare   il   valore   tabellato  
(prospeIo   7-­‐I)   in   cui   sono   indicaW   i   wi   in   funzione   dell’aggressività   dell’ambiente,   della  
sensibilità  delle  armature  e  della  combinazione  delle  azioni  di  esercizio:  

wk = 1.7 ⋅ wm = 1.7 ⋅ ε sm ⋅ srm


ε sm = deformazione media, srm = distanza media tra le fessure
La  deformazione  media  dell’acciaio  risulta:  

σs ⎡ ⎛ σ sf ⎞ ⎤
2

ε sm = ⎢1 − β1 ⋅ β 2 ⋅ ⎜ ⎟ ⎥
Es ⎢
⎣ ⎝ σ s ⎠ ⎥⎦
σ s = tensione nell'acciaio teso per effetto del momento agente per la combinazione in esame
σ sf = tensione nell'acciaio teso per effetto di un momento paria a quello di prima fessurazione della sezione
β1 = coefficiente dipendente dall'aderenza acciaio-cls (1.0 =acciaio ad ader. miglior. e 0.5 =acciaio liscio)
β 2 = coefficiente dipendente dall'azione (1.0 =azione di breve durata, 0.5 =azione di lunga durata o ripetute)
Es = modulo elastico dell'acciaio

Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  


S.L.E.    (Stato  limite  di  apertura  delle  fessure)  
Il   valore   caraIerisWco   di   apertura   delle   fessure   non   deve   superare   il   valore   tabellato  
(prospeIo   7-­‐I)   in   cui   sono   indicaW   i   wi   in   funzione   dell’aggressività   dell’ambiente,   della  
sensibilità  delle  armature  e  della  combinazione  delle  azioni  di  esercizio:  

wk = 1.7 ⋅ wm = 1.7 ⋅ ε sm ⋅ srm


ε sm = deformazione media, srm = distanza media tra le fessure
La  distanza  media  tra  le  fessure  risulta:  
⎛ s⎞ φ
srm = 2 ⋅ ⎜ c + ⎟ + k2 ⋅ k3
⎝ 10 ⎠ ρr
c = copriferro, s = distanza tra le barre, φ = diametro barre
As
ρr = As = area di acciaio teso, A eff = area di cls che racchiude l'acciaio teso
A eff
k2 = coefficiente dipendente dall'aderenza acciaio-cls ( 0.4 =acciaio ad ader. miglior. e 0.8 =acciaio liscio)

k3 = coefficiente dipendente dalla forma del diagramma delle tensioni prima della fessurazione ( 0.125 =flessione o presso-flex., 0.250 =trazione)
Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  
StaW  Limite  Esercizio  
DM  2008    
4.1.2.2.4:  Verifica  allo  stato  limite  di  fessurazione  
C4.1.2.2.4.6  Verifica  allo  stato  limite  di  fessurazione  

Ac,eff    =    area  efficace  di  calcestruzzo  teso  aIorno  all’armatura,  di  altezza  hc,eff  
hc,eff    =  valore  minore  tra  2,5  (h  -­‐  d  ),  (h  -­‐  x  )/3  e  h  /2  (vedere  figura  C4.1.9).  Nel  caso  
di  elemenW  in  trazione,  in  cui  esistono  due  aree  efficaci,  l’una  all’estradosso  e  l’altra  
all’intradosso,  entrambe  le  aree  vanno  considerate  separatamente.  

figura  C4.1.9a  
ISTRUZIONI RELATIVE ALLE NUOVE NORME TECNICHE PER IL C.A.
E STRUTTURE METALLICHE

Circ. Min. LL.PP. 15 ottobre 1996, n. 252 AA.GG./S.T.C.


Istruzioni per l’applicazione delle «Norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione ed il collaudo delle
opere in cement o armato normale e precompresso e per le strutture metalliche» di cui al D.M. 9
gennaio 1996.
(Suppl. Ord. alla G.U. 26.11.1996, n. 277)

Fig.  4  -­‐  Area  efficace  


StaW  Limite  Esercizio  
DM  2008    

4.1.2.2.4:  Verifica  allo  stato  limite  di  fessurazione  

4.1.2.2.4.3  Condizioni  ambientali  

4.1.2.2.4.4  Sensibilità  delle  armature  alla  corrosione:  Le  armature  si  disWnguono  in  due  
gruppi:  

 -­‐  armature  sensibili.  


-­‐  armature  poco  sensibili.  

Appartengono  al  primo  gruppo    


gli  acciai    da  precompresso.  

Appartengono  al  secondo  gruppo    


gli  acciai  ordinari.  

Per  gli  acciai  zincaW  e  per  quelli  inossidabili    


si  può  tener  conto  della  loro  minor  sensibilità    
alla  corrosione.  
StaW  Limite  Esercizio  
DM  2008    

4.1.2.2.4:  Verifica  allo  stato  limite  di  fessurazione  

4.1.2.2.4.3  Condizioni  ambientali  

Al  fine    di  oIenere  a)  la  prestazione  richiesta  in  funzione  delle  condizioni  ambientali,  b)  la  
definizione  della  relaWva  classe,  si  potrà  fare  riferimento  alle  indicazioni  contenute  nelle  
norme  UNI  EN  206-­‐1:2006  (NTC  11.2.11).  
Si  individuano  6  classi  di  esposizione  in  relazione  alle  condizioni  ambientali:  
StaW  Limite  Esercizio  
DM  2008    

4.1.2.2.4:  Verifica  allo  stato  limite  di  fessurazione  

4.1.2.2.4.3  Condizioni  ambientali  :  Corrosione  indoWa  da  carbonatazione  -­‐  Classe  XC4  
StaW  Limite  Esercizio  
DM  2008    

4.1.2.2.4:  Verifica  allo  stato  limite  di  fessurazione  

4.1.2.2.4.3  Condizioni  ambientali  :  Corrosione  indoWa  da  cloruri  –  Classi  XD-­‐XS  


StaW  Limite  Esercizio  
DM  2008    

4.1.2.2.4:  Verifica  allo  stato  limite  di  fessurazione  

4.1.2.2.4.3  Condizioni  ambientali  :  Corrosione  indoWa  da  cloruri  –  Classi  XD-­‐XS  


StaW  Limite  Esercizio  
DM  2008    

4.1.2.2.4:  Verifica  allo  stato  limite  di  fessurazione  

4.1.2.2.4.3  Condizioni  ambientali  :  Corrosione  indoWa  da  cloruri  –  Classi  XD-­‐XS  


StaW  Limite  Esercizio  
DM  2008    

4.1.2.2.4:  Verifica  allo  stato  limite  di  fessurazione  

4.1.2.2.4.3  Condizioni  ambientali  :  Corrosione  indoWa  da  cloruri  –  Classi  XD-­‐XS  


StaW  Limite  Esercizio  
DM  2008    

4.1.2.2.4:  Verifica  allo  stato  limite  di  fessurazione  

4.1.2.2.4.3  Condizioni  ambientali  :  Corrosione  indoWa  da  cloruri  –  Classi  XD-­‐XS  


StaW  Limite  Esercizio  
DM  2008    

4.1.2.2.4:  Verifica  allo  stato  limite  di  fessurazione  

Condizioni  ambientali  (UNI  EN  206-­‐1)  

La  classe  X0,  per  la  quale  si  definisce  un  unico  livello,  fa  riferimento  a  calcestruzzo  privo  di  
armatura  metallica  e  a  calcestruzzo  armato  collocato  in  ambiente  molto  asciuIo.  
Le  altre  cinque  classi  sono  invece  ulteriormente  suddivise  in  livelli  contraddisWnW  da  valori  
numerici  per  caraIerizzare  le  diverse  condizioni  di  esposizione  che  influenzano  in  modo  
diverso  la  durabilità,  ad  esempio:  
StaW  Limite  Esercizio  
DM  2008    
Condizioni  ambientali  (UNI  EN  206-­‐1)  

Il  calcestruzzo  può  essere  soggeIo  a  più  di  una  delle  azioni  descriIe  nel  seguito  e  
può  essere  necessario  esprimere  le  condizioni  dell'ambiente  alle  quali  esso  è  esposto  
come  combinazione  di  classi  di  esposizione.  

Le  diverse  superfici  di  calcestruzzo  di  un  dato  componente  struIurale  possono  essere  
soggeIe  a  diverse  azioni  ambientali.  

1  Assenza  di  rischio  di  corrosione  o  a,acco  


X0   Per  calcestruzzo  privo  di  armatura  o  inserW   Calcestruzzo  all’interno  di  edifici  
metallici:  tuIe  le  esposizioni  ecceIo  dove  c’è   con  umidità  dell’aria  molto  bassa  
gelo/disgelo,  abrasione  o  aIacco  chimico.  
Per  calcestruzzo  con  armatura  o  inserW   CLS:  classe  resistenza  min  C12/15  
metallici:  molto  asciuIo.  
Condizioni  ambientali  (UNI  EN  206-­‐1)  
2  Corrosione  indo,a  da  carbonatazione  
Nel  caso  in  cui  il  calcestruzzo  contenente  armature  o  inserW  metallici  sia  esposto  all’aria  e  
all’umidità,  l’esposizione  sarà  classificata  nel  modo  seguente.  
NOTA:  Le  condizioni  di  umidità  si  riferiscono  a  quelle  presenW  nel  copriferro  o  nel  ricoprimento  di  
inserW  metallici,  ma  in  molW  casi  si  può  considerare  che  tali  condizioni  rifleIano  quelle  dell’ambiente  
circostante.  In  quesW  casi  la  classificazione  dell’ambiente  circostante  può  essere  adeguata.  Questo  
può  non  essere  il  caso  se  c’è  una  barriera  fra  il  calcestruzzo  e  il  suo  ambiente.  
XC1   AsciuIo  o   Calcestruzzo  all'interno  di  edifici  con  bassa  umidità  
permanentemente   rela;va.  Calcestruzzo  costantemente  immerso  in  acqua.  
bagnato   CLS:  classe  resistenza  min  C20/25  
XC2   AsciuIo  o   Superfici  di  calcestruzzo  a  conta,o  con  acqua  per  lungo  
permanentemente   tempo.  Molte  fondazioni.  
bagnato   CLS:  classe  resistenza  min  C25/30  
XC3   AsciuIo  o   Calcestruzzo  all'interno  di  edifici  con  umidità  rela;va  
permanentemente   dell'aria  moderata  oppure  elevata.  Calcestruzzo  esposto  
bagnato   all'esterno  prote,o  dalla  pioggia.  
CLS:  classe  resistenza  min  C30/37  
XC4   Ciclicamente  bagnato   Superfici  di  calcestruzzo  sogge,e  al  conta,o  con  acqua,  
ed  asciuIo   non  nella  classe  di  esposizione  XC2.  
CLS:  classe  resistenza  min  C30/37  
Condizioni  ambientali  (UNI  EN  206-­‐1)  
2  Corrosione  indo,a  da  carbonatazione  
Nel  caso  in  cui  il  calcestruzzo  contenente  armature  o  inserW  metallici  sia  esposto  all’aria  e  
all’umidità,  l’esposizione  sarà  classificata  nel  modo  seguente.  

NOTA:  Le  condizioni  di  umidità  si  riferiscono  a  quelle  presenW  nel  copriferro  o  nel  ricoprimento  di  
inserW  metallici,  ma  in  molW  casi  si  può  considerare  che  tali  condizioni  rifleIano  quelle  dell’ambiente  
circostante.  In  quesW  casi  la  classificazione  dell’ambiente  circostante  può  essere  adeguata.  Questo  
può  non  essere  il  caso  se  c’è  una  barriera  fra  il  calcestruzzo  e  il  suo  ambiente.  
XD1   Umidità  moderata   Superfici  di  calcestruzzo  esposte  a  
nebbia  salina.  
CLS:  classe  resistenza  min  C30/37  
XD2   Bagnato,  raramente   Piscine.  Calcestruzzo  esposto  ad  acque  industriali  
asciuIo   contenen;  cloruri.  
CLS:  classe  resistenza  min  C30/37  
XD3   Ciclicamente  bagnato   Par;  di  pon;  esposte  a  spruzzi  contenen;  
ed  asciuIo   Cloruri.  Pavimentazioni.  Pavimentazioni  di  parcheggi  
CLS:  classe  resistenza  min  C35/45  
Condizioni  ambientali  (UNI  EN  206-­‐1)  
4  Corrosione  indo,a  da  cloruri  presen;  nell'acqua  di  mare  
Qualora  il  calcestruzzo  contenente  armature  o  altri  inserW  metallici  sia  soggeIo  al  
contaIo  con  cloruri  presenW  nell'acqua  di  mare  oppure  con  aria  che  trasporta  sali  
derivanW  dall'acqua  di  mare,  l'esposizione  sarà  classificata  come  segue:.  
XS1   Esposto  a  nebbia  salina  ma   Stru,ure  prossime  oppure  sulla  costa  
non  in  contaIo  direIo  con   CLS:  classe  resistenza  min  C30/37  
acqua  di  mare  
XS2   Permanentemente   Par;  di  stru,ure  marine  
sommerso   CLS:  classe  resistenza  min  C35/45  

XS3   Zone  esposte  alle  onde   Par;  di  stru,ure  marine  


oppure  alla  Marea   CLS:  classe  resistenza  min  C35/45  
Condizioni  ambientali  (UNI  EN  206-­‐1)  
5  A,acco  dei  cicli  gelo/disgelo  con  o  senza  sali  disgelan;  
Qualora  il  calcestruzzo  bagnato  sia  esposto  ad  un  aIacco  significaWvo  dovuto  a  cicli  di  
gelo/disgelo,  l'esposizione  sarà  classificata  come  segue:  
XF1   Moderata  saturazione  d'acqua,   Superfici  verWcali  di  calcestruzzo  
senza  impiego  di  agente  anWgelo   esposte  alla  pioggia  e  al  gelo  
CLS:  classe  resistenza  min  C30/37  
XF2   Moderata  saturazione  d'acqua,   Superfici  verWcali  di  calcestruzzo  di  
con  uso  di  agente  anWgelo   struIure  stradali  esposte  al  gelo  e  
nebbia  di  agenW  anWgelo  
CLS:  classe  resistenza  min  C25/30  
XF3   Elevata  saturazione  d'acqua,   Superfici  orizzontali  di  calcestruzzo  
senza  agente  anWgelo   esposte  alla  pioggia  e  al  gelo  
CLS:  classe  resistenza  min  C30/37  
XF4   Elevata  saturazione  d'acqua,  con   Strade  e  impalcaW  da  ponte  esposW  
agente  anWgelo  oppure  acqua  di   agli  agenW  anWgelo.  Superfici  di  calcestruzzo  
mare   esposte  direIamente  a  nebbia  contenente  
agenW  anWgelo  e  al  gelo  
CLS:  classe  resistenza  min  C30/37  
Condizioni  ambientali  (UNI  EN  206-­‐1)  
6  A,acco  chimico  
Qualora  il  calcestruzzo  sia  esposto  all'aIacco  chimico  che  si  verifica  nel  terreno  naturale  e  
nell'acqua  del  terreno  avente  caraIerisWche  definite  nel  prospeIo  2,  l'esposizione  verrà  
classificata  come  è  indicato  di  seguito.  La  classificazione  dell'acqua  di  mare  dipende  dalla  
località  geografica;  perciò  si  dovrà  applicare  la  classificazione  valida  nel  luogo  di  
impiego  del  calcestruzzo.  
Nota  Può  essere  necessario  uno  studio  speciale  per  stabilire  le  condizioni  di  esposizione  da  applicare  quando  si  è:  -­‐  
al  di  fuori  dei  limiW  del  prospeIo;  -­‐  in  presenza  di  altri  aggressivi  chimici;  -­‐  in  presenza  di  terreni  o  acque  inquinaW  
da  sostanze  chimiche;  
-­‐  in  presenza  della  combinazione  di  elevata  velocità  dell'acqua  e  delle  sostanze  chimiche  del  prospeIo  2.  

XA1   Ambiente  chimico  debolmente  


aggressivo  secondo  il  prospeWo  2  
CLS:  classe  resistenza  min  C30/37  
XA2   Ambiente  chimico  moderatamente  
aggressivo  secondo  il  prospeIo  2  
CLS:  classe  resistenza  min  C30/37  
XA3   Ambiente  chimico  fortemente  
aggressivo  secondo  il  prospeIo  2  
CLS:  classe  resistenza  min  C35/45  
FINE
La  Fessurazione  

Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  


La  Fessurazione  

Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  


La  Fessurazione  

Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  


La  Fessurazione  

Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  


La  Fessurazione  

Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  


La  Fessurazione  

Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  


La  Fessurazione  

Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  


La  Fessurazione  

Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  


La  Fessurazione  

Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  


La  Fessurazione  

Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  


La  Fessurazione  

Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  


La  Fessurazione  
La  Fessurazione  

Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  


La  Fessurazione  

Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  


La  Fessurazione  

Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  


La  Fessurazione  

Michelangelo  Laterza  –  Sta6  Limite  di  Esrcizio  


FINE

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