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Riv.

Italiana di Neurobiologia, (2), 101-108, 2006

EMICRANIA CON AURA E PERVIETÀ


DEL FORAME OVALE: ASPETTI CLINICI
ED EZIOPATOGENETICI
Migraine with aura and patent foramen ovale:
Clinical and etiopathogenetic aspects
§CHIARA BERTOLINO, *CARLA ZANFERRARI, ^FEDERICA CASONI,
^ANDREA ZINI, *GIAN CAMILLO MANZONI,
*PAOLA TORELLI, °GIOVANNI MALFERRARI

§Ospedale Privato San Giacomo; Unità Operativa di Neurologia; Ponte dell’Olio (PC) - °Unità Operativa di Neurologia ASMN
Reggio Emilia - *Clinica Neurologica Universita’ di Parma - ^Clinica Neurologica Universita’ di Modena

SUMMARY

The presence of epidemiological data that demonstrate the coexistence of


migraine with aura (MA) and ischemic stroke has led to the research of com-
mon underlying etiopathogenetic factors. Many observation studies, both
retrospective and prospective, have identified the patent foramen ovale
(PFO) associated to the right-left shunt, as one of the possible link mecha-
nisms between the two pathologies. The association of PFO and MA could
not be a simple coincidence: in fact, a right-left shut could play a very impor-
tant role in the outbreak of the aura and, in some cases, it could lead to the
stroke.
The evidences collected until now suggest that a right-left shunt condition
can be accidentally related to a number of patients suffering of migraine
and that can explain, at least partly, the increase of the stroke risk connec-
ted to migraine (1).
The purpose of this study is to evaluate the presence of PFO in patients with
migraine with aura, to compare the clinical characteristics of patients with
MA positive for PFO to those of patients with MA negative for PFO and
identify a possible subtypes of MA related to the presence of right-left
shunt.

Key words: Patent foramen ovale (PFO), Migraine with aura


(MA), Ischemic stroke

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C. BERTOLINO E COLL.

RIASSUNTO

La presenza di dati epidemiologici che dimostrano la coesistenza di emicra-


nia con aura (EcA) ed ictus ischemico ha indotto la ricerca di fattori eziopa-
togenetici comuni sottostanti. Numerosi studi osservazionali retrospettivi e
prospettici hanno identificato la Pervietà del Forame Ovale (PFO) associato
a shunt destro-sinistro come uno dei possibili meccanismi a ponte tra le due
patologie. Tale associazione tra PFO e EcA potrebbe non essere una mera
coincidenza: uno shunt destro-sinistro potrebbe dunque giocare un ruolo
cruciale nello scatenamento dell’aura ed, infine, condurre, in alcuni casi,
all’ictus.
Le evidenze fin qui accumulate suggeriscono che una condizione di shunt
destro-sinistro possa essere correlata causalmente ad una proporzione di
pazienti affetti da emicrania e che possa spiegare almeno in parte l’incre-
mento del rischio di ictus connesso con l’emicrania (1).
Lo scopo di questo studio è quello di valutare la presenza di PFO nei pazien-
ti con emicrania con aura, confrontare le caratteristiche cliniche di pazienti
affetti da EcA positivi per PFO con quelle di pazienti affetti da EcA negati-
vi per PFO ed identificare un eventuale sottotipo di EcA associato alla pre-
senza di shunt destro-sinistro.

Parole chiave: Pervietà del forame ovale (PFO), Emicrania con


aura (EcA), Ictus ischemico

PFO con EcA ed ictus criptogene- un consistente gruppo di pazienti


Introduzione tico potrebbe rappresentare uno la gravità dell’emicrania, soprat-
degli elementi che giustificano un tutto in termini di frequenza degli
aumentato rischio di eventi cere- attacchi (14-16). Se la chiusura

L
a pervietà del forame ovale brovascolari ischemici nei pazien- dello shunt determina significati-
(PFO) presenta un’associa- ti affetti da emicrania, in partico- ve variazioni cliniche nei pazienti
zione significativa con l’e- lare da EcA (8-11). affetti da emicrania, è ipotizzabile
micrania con aura (EcA) (2,3), ma In relazione a quanto esposto, che possano essere identificati
non è chiaro se il PFO abbia effet- definire il rapporto che esiste tra “pattern” clinici specifici associati
tivamente un ruolo nell’induzione PFO ed EcA potrebbe contribuire alla presenza di shunt destro-sini-
degli attacchi. a chiarire la complessa eziopato- stro o, in altre parole, che esista
Parallelamente il PFO risulta genesi del disturbo emicranico ed un sottotipo di emicrania associa-
significativamente associato ad eventuali rapporti con gli eventi ta allo shunt.
ischemia cerebrale criptogenetica cerebrovascolari acuti. Gli obiettivi dello studio sono:
nei soggetti giovani-adulti, ma Secondo alcuni autori i feno- - Valutare la presenza di PFO
anche in questo caso il rapporto meni microembolici, a partenza nei pazienti con emicrania con
eziopatogenetico tra le due condi- dallo shunt destro-sinistro, aura
zioni non è stato chiarito. Alcuni potrebbero innescare il fenomeno - Confrontare le caratteristiche
aspetti morfo-funzionali del PFO, della “spreading oligoemia” asso- cliniche di pazienti affetti da
quali l’associazione con aneuri- ciata all’aura emicranica (12, 13). EcA positivi per PFO con quel-
sma del setto e/o le dimensioni Questa ipotesi attribuirebbe al le di pazienti affetti da EcA
dello shunt, sembrano determina- PFO un ruolo determinante nel- negativi per PFO
re un diverso livello di rischio per l’induzione degli attacchi. - Identificare un eventuale sotto-
eventi vascolari cerebrali (4-7). Studi recenti dimostrano che tipo di EcA associato alla pre-
La duplice associazione del la chiusura del PFO migliora in senza di shunt destro-sinistro

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EMICRANIA CON AURA E PERVIETÀ DEL FORAME OVALE...

Materiali e
metodi Posizione Supina
Monitoraggio Bilaterale > unilaterale
Pazienti
Tipo di m.d.c. m.d.c. commerciali > soluzione salina
Studio prospettico su pazienti conse-
Quantità di m.d.c. 10 ml > 5 ml
cutivi afferiti al Centro Cefalee della
Clinica Neurologica di Parma dal gennaio Manovra di attivazione manovra di valsalva (standardizzata)
al novembre 2004. I pazienti inclusi nello Inizio mv 5’’ dopo inizio infuzione del m.d.c.
studio presentavano una diagnosi di emi- Durata mv 5’’
crania con aura secondo i criteri ICHD-II Soglia mb 1 mb
(gruppo 1.3) (17). In questa fase non sono Finestra temporale mb ≤ 40’’
state poste limitazioni circa l’età, il pat- n° di tests 1) basale
tern di durata, frequenza o intensità della
2) con mv
cefalea, le caratteristiche dell’aura, la pre-
3) ripetere mv solo se la ia negativa
senza di un’altra forma di cefalea o la
risposta ai trattamenti terapeutici even-
Tab. I - Tecnica per la individuazione di uno shunt destro-sinistro mediante TCD con m.d.c.
tualmente effettuati in precedenza. (Droste DW et al, 2002)

Valutazione clinica
Tutti i pazienti venivano sottoposti ad
un’accurata anamnesi finalizzata ad iden- Valutazione strumentale le distinguibile = shunt di medie
tificare: Tutti i pazienti sono stati sottoposti a dimensioni;
- Familiarità per emicrania, eventi doppler transcranico con somministrazio- 4. MES >20 HITS ma in cui non è più
cerebrovascolari, fattori di rischio ne di mezzo di contrasto per identificare la distinguibile il singolo segnale (“sho-
vascolari; presenza di eventuale shunt destro-sini- wer- curtain effect”) (18).
- Storia personale per pregressi eventi stro. L’esame clinico e l’esame strumentale
cerebrovascolari, presenza di fattori di Le modalità di effettuazione del test in venivano effettuati da differenti operatori
rischio vascolari, inclusa l’assunzione condizioni basali e dopo manovra di reciprocamente “in cieco” rispetto ai risul-
di contraccettivi orali; Valsalva (VM) sono illustrate in dettaglio tati delle valutazioni.
- Caratteristiche cliniche dell’EcA, nella Tabella I. In sintesi si effettua un Tutti i pazienti venivano accurata-
quali: monitoraggio bilaterale delle arterie cere- mente informati sulla procedura e sugli
a. Età di esordio e frequenza media degli brali medie con paziente in posizione supi- scopi dell’indagine strumentale e doveva-
attacchi nell’ultimo anno; na durante somministrazione a bolo EV di no fornire il loro consenso.
b. Semeiologia dell’aura (visiva, sensiti- 10 mL di mezzo di contrasto (“fisiologica
va, afasica, combinazione di 2 o più agitata”), costituito da 9 ml di soluzione Statistica
sintomi); salina isotonica e 1 ml di aria precedente- L’analisi dei dati è stata effettuata con
c. Durata media dell’aura; mente miscelate attraverso un apposito test di Mann-Whitney (test non parametri-
d. Caratteristiche della fase algica (sede, rubinetto a tre vie collegato a due siringhe. ci) per le variabili continue (età di esordio
intensità e tipo di dolore, neurovege- Il test era considerato positivo se veni- e durata dell’aura) e con chi-quadrato (di
tativi associati); va registrato anche solo un segnale Pearson) per le variabili categoriche
e. Eventuali fattori scatenanti gli attac- microembolico (MES: microembolic (familiarità, presenza di fattori di rischio,
chi, con particolare riferimento allo signal) entro 40 secondi dalla sommini- frequenza di crisi, tipo e lato dell’aura,
sforzo fisico o a manovra di Valsalva; strazione del mezzo di contrasto. tipo di cefalea associata all’aura, fattori
f. Terapie preventive in atto o assunte In relazione alla presenza ed al nume- scatenanti, cefalee primarie associate,
nell’ultimo anno; ro di eventi microembolici individuato 4 presenza di shunt).
g. Associazione con altre forme di cefa- diverse categorie:
lea primaria, in particolare con EsA. 1. MES assenti = assenza di shunt
Infine, venivano raccolte le eventuali destro-sinistro (PFO -); Risultati
indagini neuroradiologiche (RMN e/o TC 2. MES < 20 = shunt di piccole dimensio-
cerebrale) effettuate nei 12 mesi prece- ni; La Tabella II illustra le carat-
denti. 3. MES >20 HITS ma con singolo segna- teristiche generali della popola-

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C. BERTOLINO E COLL.

zione studiata: variabili demogra-


fiche, età di esordio dell’EcA,
POPOLAZIONE STUDIATA eventuali terapie preventive in
atto o assunte nell’ultimo anno,
Pazienti con EcA 39 eventuali indagini neuroradiologi-
Sesso F 31 M 8 Ratio 3.9:1 che effettuate e la prevalenza di
Età media (anni) 38.7 ± 11.9 Range 19 - 65 PFO. I pazienti affetti da EcA
inclusi nello studio sono 39 (8
maschi e 31 femmine, ratio 3.9:1),
Età di esordio EcA (anni) 21.7 ± 10.4 Range 8 - 57
l’età media all’inclusione era di
38.7 ± 11.9 anni (range 19 - 65),
Terapia Preventiva (ultimo anno) 12/39 (30.8%)
mentre l’età media di esordio
dell’EcA era di 21.7 ± 10.4 (range
Indagini Neuroradiologiche 8 - 57).
(RM e/o TC cerebrale) 20/39 (51.2%) Al momento dell’inclusione
negativa 15 (38.4%) nello studio 12 pazienti (30.8%)
lesioni vascolari 5 (12.8%) risultavano in terapia preventiva
e 20 pazienti (51.2%) avevano
Shunt assente (PFO -) 11 (28.2%) effettuato indagini neuroradiolo-
Shunt presente (PFO +) 28 (71.8%) giche. Più specificamente 19
• piccolo 7 (17.9%)
pazienti erano stati sottoposti nel-
l’ultimo anno a RM encefalo e solo
• medio 14 (28.2%)
un paziente a TC cerebrale: l’inda-
• ampio 7 (17.9)
gine neuroradiologica è risultata
Tab. II negativa in 15 pazienti, mentre in
5 pazienti è risultata positiva per
lesioni compatibili con esiti ische-
POPOLAZIONE STUDIATA mici. Tutti questi 5 pazienti pre-
sentavano un’anamnesi familiare
PFO + PFO – o personale positiva per fattori di
n = 28 n = 11 rischio vascolare (fumo, iperten-
sione, dislipidemia) e risultavano
Età (anni) 37.6±12.9 41.3±8.5 NS positivi per la presenza di PFO. In
M:F ratio 1:4.6 1:2.6 NS particolare, 3 pazienti avevano un
Familiarità FR vascolari 13 (46.4%) 6 (54.5%) NS PFO di ampie dimensioni, 1
Familiarità emicrania, n (%) 19 (67.8%) 6 (54.5%) paziente aveva un PFO di medie
EcA, n 6 3 dimensioni, mentre 1 paziente
EsA, n 10 2 aveva un PFO di piccole dimensio-
EcA + EsA, n 3 1 ni. Tali pazienti avevano tutti
Presenza di FR vascolari, 17 (60.7%) 2 (18.9%) NS un’anamnesi familiare o persona-
n (%) le positiva per fattori di rischio
Pregressi eventi ischemici, n (%) 2 (7.1%) 1 (9.1%) NS vascolari. Nessuno dei pazienti
Assunzione CO 8/22 (36.4%) 4/8 con RM encefalo positiva presen-
(50%) NS tava un’anamnesi positiva per
Età di esordio EcA 20.6±10.7 24.5±9.5 NS eventi vascolari cerebrali; solo un
paziente aveva presentato in pas-
FR = Fattori di Rischio sato un’ischemia retinica per la
CO = Contraccettivi Orali quale aveva intrapreso terapia
con anticoagulanti orali per 6
Tab. III mesi.
Uno shunt destro-sinistro era
presente in 28 pazienti (71.8%),

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EMICRANIA CON AURA E PERVIETÀ DEL FORAME OVALE...

mentre solo 11 pazienti (28.2%)


risultavano negativi per PFO. In
relazione all’entità dello shunt, 7
CARATTERISTICHE CLINICHE DELL’EcA ASSOCIATA (PFO+)
pazienti (17.9%) presentavano un
E NON ASSOCIATA (PFO-) A SHUNT DX/SX
PFO di piccole dimensioni, 14
pazienti (35.9%) un PFO di medie PFO + PFO –
dimensioni e 7 (17.9%) un PFO di n = 28 n = 11
ampie dimensioni. Età di esordio EcA 20.6±10.7 24.5±9.5 NS
In Tabella III e IV sono illu-
strati i risultati emersi dal con- Frequenza crisi
fronto tra paziente affetti da EcA • < 1/mese 16 (57.1%) 5 (45.5%) NS
associata a shunt destro-sinistro • >1/mese 12 (42.9%) 6 (54.5%)
(PFO +) con pazienti affetti da
Tipologia dell’aura
EcA non associata a shunt destro-
• 1 solo sintomo 11 (39.3%) 3 (27.3%) NS
sinistro (PFO -).
• > 1 sintomo 17 (60.7%) 8 (72.7%)
La Tabella III illustra le carat-
teristiche anamnestiche della
popolazione studiata: familiarità Lato dell’aura
per emicrania e per fattori di • costante 11 (39.3%) 6 (54.5%) NS
rischio vascolari, anamnesi perso- • variabile 17 (60.7%) 5 (45.5%)
nale del paziente (presenza di fat-
tori di rischio, assunzione di con- Durata dell’aura (min) 42.7±29.7 92.3±20.9 NS
traccettivi orali, pregressi eventi
ischemici). Una familiarità per Fase algica
• mai o raramente presente 2 (7.1%) 2 (18.9%) NS
emicrania è risultata in 19
• spesso o sempre presente 26 (92.9%) 9 (81.8%)
pazienti (67.8%) con PFO+ ed in 6
pazienti (54.5%) con PFO-. Una Caratteristiche fase algica
familiarità per fattori di rischio • emicraniche 11 (39.3%) 4 (36.4%) NS
vascolari è risultata in 13 pazien- • non emicraniche 14 (50%) 5 (45.5%)
ti (46.4%) con PFO+ ed in 6 • emicraniche/non emicraniche 2 (7.1%) 2 (18.9%)
pazienti (54.5%) con PFO-. Fattori
di rischio vascolari sono presenti Fattori scatenanti
nell’anamnesi personale di 17 • sforzo fisico 14 (50%) 7 (63.6%) NS
pazienti (60.7%) con PFO+ ed in 2
pazienti (18.9%) con PFO-. Più Associazione con altre Cefalee Primarie
• EsA 6 (21.4%) 4 (36.4%) NS
specificamente, 7 pazienti fuma-
• Cefalea tensiva 2 (7.1%) 1 (9.1%)
vano, 12 assumevano contraccetti-
• EsA + tensiva 5 (17.9%) 1 (9.1%)
vi orali, 5 erano ipertesi, 4 erano
dislipidemici. 3 pazienti avevano Terapia preventiva in atto 8 (28.6%) 4 (36.4%) NS
una storia di pregresso ictus o TIA
di cui 2 avevano un PFO+. 1
Tab. IV
paziente aveva un’anamnesi posi-
tiva per pregressa trombosi veno-
sa cerebrale ed 1 paziente aveva
un’anamnesi positiva per diabete
mellito. La Tabella IV illustra le carat- dell’EcA nei pazienti con PFO+ è
Nella nostra casistica il grup- teristiche cliniche dell’EcA asso- 20.5 + 9.5.
po di pazienti con EcA associata a ciata o non associata a PFO (fre- La frequenza delle crisi è risul-
PFO presenta, inoltre, un rappor- quenza delle crisi, tipologia del- tata < 1/mese in 16 pazienti
to maschi:femmine di 1:4.6, men- l’aura, fase algica ed eventuale (57.1%) con PFO+ ed in 5 pazienti
tre nelle forme non associate a associazione con altre forme di (45.5%) con PFO-; > 1/mese in 12
PFO il rapporto è di 1:2.6. cefalea primaria). L’età di esordio pazienti (42.9%) con PFO e 6

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C. BERTOLINO E COLL.

pazienti (54.5%) senza PFO. del TCD nella diagnosi di shunt gurare anche per l’EcA, così come
La durata dell’aura (minuti) è destro-sinistro (18) abbia miglio- per gli eventi cerebrovascolari
di 42.7 + 29.7 nei pazienti con rato la sensibilità della metodica, ischemici, un diverso ruolo eziopa-
PFO+ e 92.3 + 20.9 nei pazienti riducendo la possibilità di falsi togenetico del PFO a seconda delle
con PFO-. negativi. dimensioni dello shunt (19).
L’aura si manifesta con un solo I nostri risultati non hanno Nella nostra casistica anche
sintomo in 11 pazienti (39.3%) con evidenziato caratteristiche clini- limitando l’analisi al sottogruppo
PFO+ ed in 3 (27.3%) con PFO-; che specifiche per EcA associata a di pazienti con PFO di ampie
con più di un sintomo in 17 PFO rispetto alle forme di EcA dimensioni non abbiamo riscon-
pazienti (60.7%) con PFO+ ed in 8 non associate a PFO. In particola- trato variazioni nei risultati, ma il
pazienti con PFO-. re la presenza di shunt destro- numero di casi è troppo esiguo per
La fase algica è spesso o sem- sinistro non sembra influenzare permettere un’ipotesi conclusiva.
pre presente ed è stata riscontra- nè la frequenza delle crisi nè la Un altro aspetto che rende i
ta in 26 pazienti (92.9%) con tipologia o la durata dell’aura. nostri risultati parziali e non con-
PFO+ ed in 9 (81.8%) con PFO-. Questi aspetti porterebbero ad clusivi è la concomitante assun-
La fase algica ha caratteristi- escludere o, comunque, a dubitare zione di terapia preventiva in
che emicraniche in 11 pazienti con che il PFO abbia un ruolo causale circa il 30% dei pazienti; questo
PFO+ (39.3%) ed in 4 (36.4%) nel determinismo degli attacchi. può aver modificato le caratteri-
senza PFO-; non emicraniche in L’ipotesi di un nesso di causali- stiche cliniche dell’emicrania
14 pazienti (50%) con PFO+ ed in tà tra le 2 condizioni è derivata soprattutto in termini di frequen-
5 pazienti (45.5%) con PFO-. principalmente da studi effettuati za degli attacchi. In termini oppo-
Il 30% dei nostri pazienti assu- su pazienti sottoposti a chiusura sti, il problema della terapia far-
meva terapia preventiva: 8 dello shunt, in cui è stato riscon- macologica potrebbe aver influito
pazienti con PFO+ e 4 con PFO-. trato un significativo migliora- anche sulla scomparsa o significa-
mento della sindrome emicranica, tiva riduzione degli attacchi
soprattutto in termini di frequen- determinata dalla chiusura dello
Discussione za (14-16). Schwerzmann et al. shunt. Infatti, dopo la chiusura
(16), che riportano la casistica più tutti i pazienti vengono trattati
In accordo con i dati della let- ampia ed il follow-up più lungo per almeno 6 mesi con antiaggre-
teratura, i nostri risultati confer- (>12 mesi), dimostrano un signifi- ganti, in particolare aspirina, far-
mano che lo shunt destro-sinistro cativo miglioramento nella fre- maco efficace anche nel tratta-
rappresenta un’anomalia morfo- quenza degli attacchi sia nella mento dell’ EcA.
funzionale significativamente EcA sia nell’EsA, ma nessun In alternativa ad uno stretto
associata ad EcA (2,3). In partico- significativo miglioramento nei rapporto eziopatogenetico, l’asso-
lare, la prevalenza di PFO nei pazienti affetti da cefalee non ciazione tra PFO ed EcA potrebbe
nostri casi è ancora più elevata di emicraniche. Inoltre, specificano essere ricondotta ad una base
quanto descritto. Infatti, nei che circa la metà dei pazienti che genetica. Un recente studio
nostri casi il 71% dei pazienti non riferivano alcun migliora- (Wilmshurst, 2004) (20) su fami-
risultava positivo per presenza di mento: dopo la chiusura presen- glie di soggetti affetti da PFO e/o
PFO contro il 45% ed il 48% tavano uno shunt residuo. difetti del setto interatriale attri-
descritti rispettivamente dal In questo studio la maggior buisce a questi difetti un’eredita-
gruppo di Del Sette e dal gruppo parte dei pazienti viene sottoposto rietà dominante a penetranza
di Anzola. alla chiusura del PFO per pregres- incompleta. Nelle famiglie in cui il
Nonostante i nostri pazienti si eventi cerebrovascolari ischemi- PFO si associa ad EcA, le due con-
non siano stati sistematicamente ci (81%) e la diagnosi di PFO effet- dizioni si trasmettono in modo
sottoposti a TEE per confermare tuata con TEE. Circa il 70% pre- analogo. Una possibile lettura
la presenza di PFO, è difficile rite- senta uno shunt di ampie dimen- unificante in chiave genetica
nere che si siano verificati falsi sioni, anche se non vengono speci- viene data anche dalla descrizione
positivi in numero consistente. E’ ficati i criteri di riferimento per di una famiglia affetta da CADA-
verosimile, invece, che una più definire l’entità dello shunt. SIL. (21) in cui tutti i soggetti con
recente e precisa standardizzazio- Questa netta prevalenza di PFO di crisi emicraniche presentavano
ne della procedura di applicazione ampie dimensioni potrebbe confi- anche uno shunt destro-sinistro.

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EMICRANIA CON AURA E PERVIETÀ DEL FORAME OVALE...

Un altro studio sul PFO individua pazienti affetti da EcA ovale associated with cryptogenig
una familiarità correlata solo al Le forme di EcA associata a stroke. A biplane transesophageal
sesso femminile (22), anche se PFO non sembrano presentare echocardiographic study. Stroke; 25:
una maggiore prevalenza del PFO caratteristiche cliniche distintive 582-6, 1994.
nelle donne non è mai stata rile- rispetto alle forme di EcA non 7. Schuchlenz HW., Weihs W., Horner S.
vata o dimostrata negli studi sulla associate a PFO. et al.: The association between the
popolazione generale (23-25). Nei È ipotizzabile che alcuni sotto- diameter of a patent foramen ovale at
nostri casi il gruppo di EcA asso- gruppi di pazienti rappresentino the risk of embolic cerebrovascular
ciato a PFO presenta un rapporto un obiettivo di studio futuro: events. Am J Med; 109: 456-62, 2000.
maschi:femmine di 1:4.6, mentre a) pazienti con EcA e PFO di 8. Tzourio C. et al.: Case-control study of
nelle forme non associate a PFO il ampie dimensioni migraine and risk of ischaemic stroke
rapporto è di 1:2.6. Questo risulta- b) pazienti con alta frequenza di in women. BMJ; 310: 830-3, 1995.
to, pur non raggiungendo una crisi 9. Carolei A. et al.: History of migraine
significatività statistica, potrebbe c) pazienti con EcA familiare and risk of cerebral ischaemia in
indicare una maggiore prevalenza young adults. Lancet; 347:1503-1506,
del difetto nel sesso femminile 1996.
solo in alcuni gruppi di pazienti o Bibliografia 10. Chang et al.: Migraine and stroke in
sottopolazioni. young women. A case-control study. Br
Un ultimo aspetto che merita 1. Quartieri F., Gaddi O., Ferrarini G., Med J; 318:13-8, 1999.
di essere considerato è il rapporto Malferrari G., Ferri M., Brunelli R., 11. Buring JE. et al.: Migraine and sub-
con gli eventi cerebrovascolari Guiducci U.: Migraine with aura and sequent risk of stroke in the
ischemici. EcA e PFO rappresen- transcranial doppler. Cephalalgia, Physicians’ Health Study. Arch
tano a diverso titolo fattori di 2004. Neurol; 52: 129-34, 1995.
rischio per ischemia cerebrale e, 2. Anzola GP., Magoni M., Giundani M., 12. Klotzsch C. et al.: An increased fre-
pertanto, l’associazione di queste Rozzini L., Dalla Volta G.: Potential quency of patent foramen ovale in
due condizioni presuppone un’am- source of cerebral embolism in migrai- patients with transient global amne-
plificazione del rischio. Nella ne with aura. A TCD study. Neurology; sia. Analysis of 53 consecutive
nostra casistica non sono emersi 52:1622, 1999. patients. Arch Neurol; 53: 504-8, 1996.
dati significativi relativamente a 3. Del Sette M., Angeli S., Leandri M., 13. Sztajzel R., Genoud D., Roth S.,
pregressi eventi ischemici cere- Ferriero G., Bruzzone GL., Finocchi Mermillod B., Le Floch-Rohr J.:
brali, ma tutti i pazienti con RM C., Gandolfo C.: Migraine with aura Patent foramen ovale, a possible cause
positiva per lesioni vascolari pre- and right-to-left shunt on transcra- of symptomatic migraine: a study of
sentavano un PFO di ampie o nial Doppler: a case-control study. 74 patients with acute ischemic stro-
medie dimensioni in assenza di Cerebrovasc Dis.; 8(6):327-30, 1998. ke. Cerebrovasc Dis; 13(2):102-6, 2002.
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conclusiva, va segnalato che i Ovale and Atrial Septal Aneurysm.: migraine of closure of cardiac right-to-
pazienti con PFO di ampie dimen- Recurrent cerebrovascular events in left shunts to prevent recurrence of
sioni presentavano un’elevata fre- patients with patent foramen ovale, decompression illness or stroke or for
quenza di crisi. Questo dato è atrial septal aneurysm, or both and haemodynamic reasons. Lancet;
coerente con un recente studio cryptogenetic stroke or transient 356(9242):1648-51, 2000.
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riporta un aumentato rischio di 130:1083-1088, 1995. Melzi G., Onorato E.: Transcatheter
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