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Il mare

Mare di sabbia, mare di vento, mare e tempesta

Con affanno corro per sputare via l’inganno

Essere come tanti e accorgersi che davanti al mare siamo niente

Senza veli e costrizioni, nudi e mortali per niente consistenti

Si fugge e si corre verso l’orizzonte dove il mare ci attende

Poi d’improvviso arriva il maestrale che non sente ragioni

Vuole essere più possente del tempo

Nulla è così grande, profondo e struggente

come il mare

ventre della vita e nutrimento della terra

Sale e riassale per continuare ad amare

giorno che viene

onda su onda senza spazio e senza tempo

Dopo tutto siamo questo

nient’altro che figli di

questa terra

del mare e del vento

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