Il primo video-game che utilizzò l’interazione uomo-macchina fu sviluppato presso
l’università di Cambridge in Inghilterra nel 1952 e nominato OXO. Successivamente arrivarono le introduzioni dei primi videogiochi arcade nel 1971, per giungere fino alla quinta e più moderna generazione di console, lanciata da Sony con playstation negli anni ’90. Oggigiorno siamo arrivati alla playstation 5 e xbox series x e series s di Microsoft. I videogiochi attualmente sono frequentati soprattutto da ragazzi compresi fra i 6 e i 17 anni ma ricoprono anche le altre fasce d’età e creano dipendenza soprattutto dopo l’avvento della grafica 3D e delle sempre nuove tecnologie audio che richiedono un impegno per occhi, orecchie e cervello. L’ampiezza di questo settore influenza molto i giovani ai quali è quasi impossibile non accedervi, contrariamente a qualche tempo fa quando non esisteva neanche il cellulare. Detto ciò, se prima ci si trovava al parco del paese a giocare a calcio, a carte o a chiacchierare ora ci si ritrova a fare una partita al videogioco preferito con gli amici. Giocare ai videogiochi ti tiene seduto per minuti o ore e quindi ti toglie tempo per fare attività fisica e/o interagire fisicamente con gli altri. Molti giochi sono in singolo e quindi ti tolgono anche la possibilità di socializzare o condividere esperienze, tuttavia quelli che piacciono di più ai ragazzi sono quelli in cui puoi giocare online con altre persone: amici, sconosciuti, conoscenti di amici e che quindi alleggeriscono l’espressione seria e il mutismo tipico dei video-game singleplayer. Esistono poi varie tipologie e strutture di videogame: da quelli in cui nel gioco esiste una storyline, ovvero una storia che il tuo eroe deve seguire e dove incontra altri personaggi, completa missioni, riceve bottini ed ha un obiettivo, a quelli di guerra, i cosiddetti wargames tanto discussi perché si dice che diminuiscano la sensibilità verso il dolore e il pericolo anche in situazioni reali. Gli svantaggi oggettivi quindi sono: l’utilizzo del tempo per stare al chiuso toglie quello per stare all’aria aperta, lo sforzo continuo degli occhi davanti allo schermo e magari la posizione scomoda tenuta durante le ore di gaming con una sedia non adeguata. I vantaggi sono perlopiù nei giochi online e di squadra dove si possono condividere esperienze, seppur diverse da quelle di un tempo e conoscere persone che non si sono mai viste e che magari non si vedranno mai. Bacchin Alberto