Sei sulla pagina 1di 12

LA SICUREZZA NEI

LUOGHI DI LAVORO
Q U A S I T U T T E L E AT T I V I TA’ L AV O R AT I V E I N C A M P O
INDUSTRIALE , E GLI AMBIENTI DI LAVORO NEI QUALI ESSE SI
SVOLGONO COMPORTANO IL RISCHIO DI INFORTUNI E
MALATTIE PROFESSIONALI. TALI EVENTI OLTRE A PROVOCARE
GRAVI SOFFERENZE E DIFFICOLTA’ INDIVIDUALI A CUI NESSUN
RISARCIMENTO POTRA’ RIMEDIARE COMPORTANO PESANTI
COSTI SOCIALI ED ECONOMICI: LA PERDITA DI MILIONI DI ORE
LAVORATIVE,INGENTISSIMI COSTI PER CURE MEDICHE A
CARICO DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE E QUINDI DELLA

COLLETTIVITA’
Fattori nocivi e tipi di rischio

I lavoratori addetti alle diverse attività lavorative sono soggetti a differenti fattori nocivi
che comportano vari tipi di rischio.

Due fattori nocivi sono legati a un non corretto rapporto uomo-macchina, cioè:

1) inefficienza delle macchine e delle attrezzature, inadeguatezza dei dispositivi di

sicurezza;

2) disattenzione, negligenza, scarsa professionalità del lavoratore.

Esistono però anche altri fattori nocivi molto importanti legati all’ambiente e
all’organizzazione del lavoro, che configurano gravi rischi per il lavoratore. Essi sono:

• fattori fisici e climatici;


•presenza di sostanze nocive nell’ambiente di lavoro;
•fatica fisica e “fatica industriale”.
Fattori fisici e climatici
Appartengono a questi elementi di rischio la luce, il rumore, la temperatura, la
ventilazione, l’umidità.
La luce se è insufficiente, mal distribuita, eccessiva o abbagliante può causare
danno alla vista, provocare stanchezza ed essere causa di infortuni.
La temperatura, la ventilazione e l’umidità devono essere equilibrate tra loro.
quando si superano certi valori, aumenta la fatica fisica, si suda troppo, si è
debilitati. In queste situazioni gli infortuni diventano sempre più probabili con
probabili danni alle vie respiratorie, al sistema circolatorio e al sistema nervoso.

La tabella seguente mostra i valori nei quali devono rientrare alcuni dei fattori

descritti.
FATTORI FISICI VALORI UNITA’ DI MISURA

luce 100 ÷ 1000 lux

ventilazione 0.01 ÷ 0.3 m/s

umidità relativa 40 ÷ 60 %

temperatura 17 ÷ 24 °C

rumore 0 ÷ 85 dB

vibrazioni 0÷1 m/s2


Sostanze nocive

Fumi, gas, sostanze tossiche, sono tanto più nocivi quanto più maggiore è la loro
concentrazione nell’ambiente di lavoro e quanto maggiore è il tempo che i lavoratori
devono trascorrervi.

L’organismo assorbe questi veleni soprattutto attraverso le vie respiratorie ma anche


attraverso la pelle e l’apparato digerente

La presenza di queste sostanze nocive può provocare malesseri, nausee, vomiti,


disfunzioni dell’apparato respiratorio, o di quello digerente.
Fatica fisica e “fatica industriale”

Il progresso tecnologico ha , senza dubbio, diminuito la fatica derivante da uno

sforzo mentale e fisico più o meno prolungato, ma ha anche incrementato altri

fattori stancanti quali i ritmi, la monotonia e la ripetitività delle operazioni,

l’ansia e le tensioni nervose all’interno del reparto di lavorazione.

Questo tipo di fatica, detta fatica industriale perché collegata

all’organizzazione del lavoro nell’industria e alla meccanizzazione, oltre a

causare infortuni può provocare stress e malattie psicosomatiche.


Infortuni e malattie professionali

I fattori nocivi costituiscono le cause, talvolta dirette, altre volte indirette,

di infortuni, malattie specifiche o professionali e malattie aspecifiche.

Gli infortuni sono eventi traumatici che incidono in maniera violenta ed

estremamente rapida sull’efficienza fisica del lavoratore.

Per malattie professionali o specifiche si intendono le alterazioni che

colpiscono determinati organi del lavoratore, sottoposto, per lunghi

periodi, all’azione di sostanze nocive

la silicosi, provocata da polveri minerali contenenti il biossido di silicio, è

un esempio di malattia professionale


Per malattie aspecifiche si intendono quelle fisiche e psichiche non direttamente
collegate a una causa determinata, ma derivanti da una somma di fattori nocivi
riconducibili all’ambiente e alle condizioni di lavoro (stanchezza, insonnia, disturbi
digestivi, asma, ipertensione, ecc.).
La sicurezza in ambito scolastico

Le aule, i laboratori, e le palestre situati negli edifici scolastici


costituiscono anch’essi ambienti di lavoro e pertanto sono
soggetti a una severa disciplina riguardante i fattori di
sicurezza, regolamentati dal D.lgs. 81 del 9 aprile 2008, testo
unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, che nello specifico
istituisce le figure del responsabile del servizio di prevenzione
e protezione dei rischi (RSPP), del responsabile dei lavoratori
per la sicurezza (RSL), e tutta la normativa concernente la
formazione dei lavoratori in merito alla sicurezza
L’edificio scolastico è soggetto a vincoli legislativi per quanto
riguarda la prevenzione antincendio.

Le principali norme prevedono:


• installazioni di presidi antincendio: estintori,idranti, sabbia, ecc.;
• segnaletica per l’individuazione della vie di fuga, uscite e scale
di sicurezza;
• definizione delle condizioni di massimo affollamento dei locali;
per aule e laboratori muniti di un solo accesso il numero
massimo è 26 allievi;
• impianto automatico di luci di emergenza, in grado di alimentare
i dispositivi di allarme;
• predisposizione di un piano di emergenza per l’evacuazione
dell’edificio;
• addestramento del personale all’impiego corretto dei dispositivi
antincendio.
PIANO DI EVACUAZIONE

Il piano di evacuazione che contempla 2 esercitazioni ogni anno scolastico,


prevede l’assegnazione di consegne e responsabilità ad allievi, insegnanti,
personale di istituto.

A livello della classe il piano prevede:


• l’incarico di “apri-fila” a due allievi, che assumono il compito di guidare la classe
al punto di raccolta attraverso il percorso stabilito;
• l’incarico di “chiudi-fila” ad altri due allievi, che hanno il compito di verificare
che tutti i compagni abbiano abbandonato l’aula o il laboratorio, di chiudere le
porte e successivamente, raggiunto il luogo di raccolta, di compilare l’apposito
“modulo di evacuazione” insieme all’insegnante;
• l’incarico a due allievi ( di buona prestanza fisica) di aiutare i compagni disabili
nelle fasi di esodo;
• l’obbligo a tutti gli allievi della classe di seguire i compagni “apri-fila” in modo
ordinato, restando sempre uniti.

Potrebbero piacerti anche