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Progetto B-PLAS bioplastica da fanghi di depurazione dei

reflui) cos’è e perchè è importante?


B-PLAS sta per BioPLAstics from Sludge(Bio-Plastic from sludge),é un impianto
sperimentale che nasce dalla collaborazione tra l’Università degli Studi di Bologna e
il gruppo Caviro Extra, al progetto partecipano anche da AIJU, istituto tecnologico
spagnolo per lo sviluppo dei giocattoli e dall’ungherese Pannon Pro Innovation,
studio di consulenza ed innovazione in materia di climate change, mentre il
finanziamento arriva da EIT Climate-KIC, organizzazione che studia come ridurre le
emissioni di anidride carbonica accelerando i processi di decarbonizzazione.
questo progetto é importante perché Il mercato delle materie plastiche si sta
orientando sempre di più verso un modello intelligente che punta sul riciclo e sulla
circolarità e B-PLAS appunto riutilizza I fanghi prodotti negli impianti a biogas e dalla
fermentazione nelle acque reflue che normalmente dovrebbero essere smaltiti dalle
aziende con costi elevati. Ecco, dunque, il progetto B-PLAS che basandosi sui criteri
dell’economia circolare si propone di produrre plastica biologica e biodegradabile.
Non è la prima volta che si parla di quest’opportunità: l’anno scorso il Gruppo Cap e
Novamont hanno stretto un accordo che prevede la produzione di bioplastiche dai
fanghi urbani. Ancor prima in Olanda, tramite le Autorità nazionali per le acque, si è
proceduto a mettere a punto un sistema per recuperare le materie prime dai
trattamenti delle acque reflue, avviando il progetto Phario, acronimo di “PHA uit
Rioolwater” (in olandese “PHA dai fanghi”) e anche nel progetto B-PLAS si parla di
PHA, infatti B-PLAS mira a realizzare un impianto completamente automatizzato che
consenta di convertire rifiuti alimentari, fanghi di scarto e altri residui organici in PHA
cioè poliidrossialcanoati polimeri poliesteri termoplastici al 100% biodegradabili che
possono essere prodotti a partire da fonti rinnovabili e cioè da diverse specie
batteriche appartenenti soprattutto ai generi Bacillus, Rhodococcus, Ralstonia e
Pseudomonas ottenuti per via fermentativa utilizzando come substrato zuccheri o
lipidi. Queste macromolecole in particolari condizioni di coltura (in primis l’assenza di
nutrienti come azoto, fosforo e zolfo), vengono accumulate dai batteri come fonte
carboniosa di riserva sotto forma di granuli che possono raggiungere anche fino al
90% del peso secco della massa batterica.
il procedimento
Tale processo innovativo si base su cinque step principali:

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1. Carbonizzazione idro-termica (HTC);
2. Digestione anaerobica della componente organica delle acque reflue;
3. Sistema innovativo di estrazione selettiva degli acidi organici volatili;
4. Fermentazione batterica del digestato per la produzione dei PHA;
5. Estrazione green e sostenibile dei PHA dalle cellule batteriche.

1. Carbonizzazione idro-termica (HTC)

I fanghi vengono riscaldati nel


reattore ad alta temperatura e
pressione per solubilizzare
importanti sostanze altrimenti
impossibili da recuperare.

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2. Digestione anaerobica della componente organica delle acque reflue
I fanghi trattati vengono convertiti in
acidi grassi volatili (VFA) da batteri
anaerobi in condizioni termofile.

3. Sistema innovativo di estrazione selettiva degli acidi organici volatili

I fanghi digeriti anaerobici vengono


trattati con tecnologia filtropressa per la
separazione solido-liquido. Il residuo
solido (torta) è idoneo alla diffusione
agricola mentre il liquido, arricchito di
VFA, viene avviato alla fermentazione
aerobica.

4. Fermentazione batterica del digestato per la produzione dei PHA

In questa fase, la coltura microbica


mista (MMC ) digerisce i VFA attraverso
un processo che seleziona solo batteri
in grado di accumulare
poliidrossialcanoati (PHA ).

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5. Estrazione green e sostenibile dei PHA dalle cellule batteriche

Sotto pressione, un solvente verde


pressurizzato a caldo solubilizza ed estrae
i PHA dai batteri aerobici. Nella semplice
evaporazione sotto vuoto, il PHA viene
separato dal solvente che viene raccolto e
riciclato, lasciando il polimero purificato.

uno sguardo verso il futuro

Convertire i fanghi da rifiuti costosi da smaltire a materia prima è un’esigenza


industriale e ambientale. Secondo Eurostat 2017 circa il 40% dell’energia chimica
degli alimenti finisce nei rifiuti o nelle acque reflue. Secondo la Commissione
Europea la quantità di fanghi di depurazione prodotta annualmente nell’EU
raggiungerà i 13 milioni di tonnellate nel 2020: un quantitativo enorme che bisogna
iniziare a gestire in maniera sostenibile dal punto di vista economico e ambientale.Si
tratta dunque di un progetto ambizioso che guarda a un futuro sostenibile: lo scopo di
B-Plas, infatti, è quello di arrivare a produrre direttamente in casa la bioplastica come
Cristian Torri, ricercatore dell’Università di Bologna e responsabile del progetto,
commenta: “Il vantaggio di questa nuova tecnologia è che nonostante la bioplastica
prodotta abbia un valore elevato, il costo di produzione è ridotto perché vengono
usati materiali che normalmente le grandi industrie scarterebbero. I PHA ottenuti
possono essere utilizzati per produrre imballaggi, articoli monouso, oggetti stampati
in 3D anche prodotti in casa e molto altro e siccome è un materiale compostabile può
essere reintrodotto all’interno del ciclo produttivo”. “Il vantaggio di questa scoperta –
spiega il professor Torri, – è il costo di produzione ridotto perché [...] la materia prima
non mancherebbe: una famiglia europea produce mediamente
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500 chili di materiale di scarto tra cibo e sostanze solubili all’anno, mentre le aziende
ne producono molto di più”.

secondo me sentiremo molto parlare di questo progetto perché di primaria


importanza per tutte quelle aziende che trattano acque reflue, biogas e impianti di
fermentazione che devono smaltire ingenti quantità di fanghi e questo progetto dona
un'alternativa economica e proficua,mi domando perché non si investa di più su
iniziative del genere che si rifanno alle linee guida dell’economia circolare anch’esse
sempre più importanti per tutto il comparto produttivo chimico e non.

bibliografia
https://www.caviro.com/bplas-demo/
https://italy.climate-kic.org/projects/b-plas/
https://www.abbanews.eu/pubblicazioni/ricerca/fanghi/
https://wisesociety.it/ambiente-e-scienza/bioplastiche-biocarburanti-fanghi-di-depura
zione-bplas/
https://www.microbiologiaitalia.it/batteriologia/un-impianto-tutto-italiano-per-la-biocon
versione-dei-fanghi-di-depurazione-in-bioplastiche/
https://www.asvstubbe.it/blog/b-plas-la-bioplastica-da-fanghi-di-depurazione
/ https://b-plas.it/process/
https://www.roma-artigiana.it/la-bioplastica-del-futuro/
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