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2 Creare una tabella pivot

Le tabelle pivot sono il più conosciuto strumento di analisi che Excel ci mette a disposizione. Grazie
ad esse possiamo elaborare i dati in funzione delle informazioni che abbiamo bisogno di ricavare.
Le tabelle pivot sono tabelle “a doppia entrata” che permettono di incrociare i dati fra loro.
Sostanzialmente si tratta di un asse cartesiano dove l’asse verticale prende il nome di Righe, quello
orizzontale Colonne e tutto ciò che troviamo nel mezzo sono i Valori (vedi Figura 1).

Figura 1 - L'asse cartesiano che riproduce una tabella pivot

Proviamo per esempio ad aprire il file allegato Ordini_2018.xlsx: si tratta di un lungo elenco che
contiene tutte le vendite effettuate nell’anno 2016 dagli agenti di commercio di un’ipotetica azienda
che commercia tè e caffè. Con questa tabella si può facilmente risalire ad un ordine, basta filtrare i
dati per data ordine o per cliente. Diventa però una vera impresa effettuare dei calcoli per ricavare
dati statistici, ad esempio scoprire quanto ha venduto l’agente Paolucci o quanto ha acquistato il
cliente Quick-stop. Bisognerebbe impostare diverse funzioni SOMMA.SE, CONTA.SE,
SOMMA.PIÙ.SE, CONTA.PIÙ.SE impiegando quindi parecchio tempo. Le tabelle pivot risolvono
questo problema, permettendoci di creare delle tabelle che rispondano ad ogni nostra richiesta.
Clicchiamo in una cella qualsiasi della tabella, andiamo nella scheda Inserisci, gruppo Tabelle,
pulsante Tabella pivot. Fatto ciò appare una finestra che ci chiede due informazioni fondamentali
(vedi Figura 2):

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Figura 2 - La finestra Crea tabella pivot

In Seleziona tabella o intervallo indichiamo quali celle vogliamo analizzare con la tabella pivot. Se
abbiamo creato la tabella di dati qui appare il nome della tabella, altrimenti vediamo i riferimenti
dell’intervallo, ad esempio A1:H375. In alternativa si può analizzare una Origine dati esterna: ne
parleremo in dettaglio in una delle lezioni successive.

In Specificare dove collocare il rapporto di tabella pivot, dobbiamo indicare dove vogliamo
mettere la pivot, se in un nuovo foglio o nel foglio di lavoro esistente1. Dopo aver cliccato Ok appare
questa schermata (vedi Figura 3):

Figura 3 – La creazione della tabella pivot.

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Nel caso scegliessimo questa seconda ipotesi è necessario anche indicare in quale cella posizionare la pivot.

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Nella parte destra troviamo una colonna divisa in due parti: nella parte superiore, denominata Campi
tabella pivot, l’elenco dei campi che possiamo inserire nella pivot, ovvero le intestazioni di colonna
della tabella originaria. Nella parte inferiore le quattro aree che servono a comporre la pivot:
Colonne, Righe, Valori e Filtri (vedi Figura 4). Analizziamole. In Colonne inseriamo i campi che
vogliamo avere come intestazioni di colonna nella tabella pivot, mentre in Righe ciò che vogliamo
avere come intestazioni di riga.

Valori contiene i dati da riepilogare nella tabella pivot. I dati verranno quindi calcolati sulla base di
una funzione matematica come una somma, un conteggio o una media; infine in Filtro metteremo
l’elemento che deve essere posto sulla terza dimensione della tabella. Si tratta quindi dei dati che
verranno visualizzati uno alla volta. Non è assolutamente necessario riempire tutte e quattro le aree:
basta inserire un campo nei valori ed un altro in righe o colonne.

Tornando al nostro file di esempio noi vogliamo sapere quanto ha


Figura 4 - Campi e aree della pivot
fatturato ogni singolo agente di commercio, suddividendo l’importo
nelle due categorie di prodotto, caffè e tè. Trasciniamo quindi il
campo “Agente” nelle Righe, “Categoria” nelle Colonne e
“Fatturato” in Valori.

La logica che ci ha spinto a queste scelte è semplicemente quella


della comodità di consultazione: le etichette di riga e colonna sono
infatti perfettamente intercambiabili, quindi è più conveniente
mettere in riga il campo che contiene più voci. In questo modo la
tabella risulterà moderatamente lunga ma stretta, facilitando la
lettura: è più difficile infatti leggere una tabella di due righe e nove
colonne, perché è necessario scorrere verso destra.

Come noterete nell’area Valori, Excel, avendo noi trascinato in


esso un campo composto da dati numerici, ha già compiuto un
calcolo matematico, la somma, che è proprio ciò che ci interessa.
La tabella pivot è quindi creata (vedi

), noi dobbiamo soltanto perfezionarla, modificando gli ordinamenti


e la formattazione dei numeri.

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Figura 5 - La tabella pivot appena creata

Posizioniamoci nell’area Valori e troveremo la scritta Somma di Fatturato, insieme ad essa si trova
un menu a tendina: attiviamolo e scegliamo la voce Impostazioni campo valore. Apparirà una
finestra (vedi Figura 6) nella quale possiamo cliccare Formato numero per dare ai valori il classico
formato valuta.

Figura 6 - La finestra Impostazioni campo valore.

Identico risultato si può ottenere cliccando con il tasto destro in uno dei valori numerici della tabella
pivot e scegliendo Formato numero.

Gli agenti di commercio sono automaticamente ordinati alfabeticamente ma, attivando il filtro già
presente nelle etichette di riga, possiamo modificare a piacimento l’ordine: se clicchiamo, infatti,
troviamo la voce Altre opzioni di ordinamento: appare una finestra (Figura 7) nella quale possiamo

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scegliere ordine Decrescente per Somma di Fatturato. In questo modo in cima all’elenco avremo
l’agente di commercio che ha fatturato di più e per ultimo quello che ha ottenuto il risultato peggiore.

Figura 7 - Le opzioni di ordinamento.

Allo stesso modo anche le colonne della tabella pivot possono essere ordinate e filtrate.

Dopo aver personalizzato le tre etichette correggendone il contenuto la tabella pivot ora può dirsi
completata (Figura 8).

Figura 8 - La tabella pivot completata.

Continuiamo ad analizzare le opzioni delle tabelle pivot. Non abbiamo ancora utilizzato il Filtro,
ovvero la “terza dimensione” delle tabelle pivot. Proviamo a trascinare in quest’area il campo cliente
e la nostra tabella cambierà aspetto, come in Figura 9. Così facendo potremo aprire il filtro cliente
ed analizzare i nostri dati di vendita relativi ad uno solo dei nostri clienti. Proviamo ad esempio a
scegliere Comércio Mineiro.

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Figura 9 - La tabella pivot con un campo nel filtro.

Se vogliamo inoltre, nella scheda Strumenti tabella pivot Analizza2, gruppo Tabella Pivot troviamo
il menu Opzioni; attiviamo il relativo menu a tendina e scegliamo Mostra pagine filtro rapporto.
Excel genera così un foglio per ogni cliente, mostrando i dati per ciascuno di essi.

Anche modificare il contenuto di una tabella pivot è un’operazione semplice: basta trascinare fuori il
campo che non ci serve più ed inserirne uno nuovo. Se vogliamo creare una nuova pivot basta
ripetere le operazioni viste in precedenza, oppure copiare e incollare una pivot già creata in un altro
punto del foglio o del file e modificarla.

Tornando alla prima pivot che abbiamo creato, potremmo volendo mostrare i dati sotto forma di
percentuale: se andiamo nell’area Valori e clicchiamo sul menu a tendina di Fatturato
complessivo, ritroviamo la voce Impostazioni campo valore all’interno della quale c’è il cavaliere
Mostra valori come (vedi Figura 10); qui scegliamo % del totale complessivo e la tabella
visualizzerà i nostri dati in percentuale (vedi Figura 11). In alternativa abbiamo anche % di totale
colonna e % del totale riga.

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Questa scheda si chiamava Opzioni in Excel 2007/2010 e appare solamente quando il cursore è all’interno della
pivot.

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Figura 10 - Le opzioni di Mostra valori come

Figura 11 - La pivot con i valori in percentuale.

Ma se volessimo vedere nella tabella sia i valori in percentuale, sia come numero? Dovremmo
inserire due volte lo stesso campo nell’area dei valori. Trasciniamo nuovamente il campo “Fatturato”
nei Valori e poi modificare le Impostazioni campo valore in modo da far compiere una somma;
nella stessa finestra possiamo anche liberamente modificare il nome del campo modificando il
contenuto del campo Nome personalizzato. In tutte le aree della pivot si può inserire più di un
elemento. Se lo avessimo fatto nelle righe, parleremmo di Riga padre e Riga figlio: quest’ultima
dipende infatti dalla prima. Se proviamo a mettere nelle Righe il campo “Prodotti” (che contiene
decine di voci), sempre in riga ci converrebbe inserire “Categoria” così da avere la suddivisione in
tè e caffè (vedi Figura 12). Per riuscire ad ottenere il risultato mostrato il campo Categoria va

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trascinato in Righe e posizionato sopra a Prodotti, diventando così Figura 12 - Riga padre e riga figlio.
la riga padre. Essa genera un raggruppamento automatico, che
può essere eventualmente compresso, ma soprattutto permette di
suddividere i prodotti in due categorie.

Per chiudere questa lezione ricordiamo che i filtri che troviamo in


Righe e Colonne, che come abbiamo già visto contengono al loro
interno anche le opzioni di ordinamento, aggiornano
automaticamente i risultati. Quindi se i dati che stiamo analizzando
subiscono delle variazioni, delle aggiunte o delle eliminazioni i
risultati dati dall’ordinamento o dal filtraggio si aggiornano
automaticamente, senza bisogna di essere reimpostati.

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