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PNL SISTEMICA
A cura di Camillo Sperzagni
GUIDA ALLA Queste specie di programmi, inseriti nel nostro apparato neurale, hanno un riscontro
visibile nel linguaggio verbale, nei pensieri, nel linguaggio del corpo. Sono tre livelli
PNL SISTEMICA linguistici distinti ma - per la PNL - interdipendenti: ogni variazione su un livello trova
riscontro negli altri due.
La parola “Programmazione” sta a significare il modo di programmare le sequenze
adatte a ottenere risultati specifici; “Neuro” indica che il comportamento è il risultato
di un processo neurologico; infine la parola “Linguistica” precisa che la composizione
e la disposizione dei processi neurali è codificata attraverso linguaggi specifici dei tre
livelli sopra descritti.
Quindi per la PNL la qualità di un’esperienza non nasce “là fuori”. Dipende
essenzialmente dal programma che utilizziamo. Tant’è vero che una stessa situazione
può essere sgradevole, ansiogena e deprimente per qualcuno, mentre per qualcun
altro può essere piacevole, esaltante ed eccitante.
Il metodo della PNL consiste nell’individuazione specifica e precisa di tutti i passaggi
che compongono i “programmi per fare esperienza” e alla loro eventuale variazione;
perciò la PNL permette di sviluppare rapidamente ed efficacemente i criteri di
apprendimento volti al raggiungimento di obiettivi desiderati.
Obiettivi che riguardano la vita privata, come quelli più legati ai destini professionali,
magari considerati difficili da concretizzare, trovano nel modello della PNL un
insieme di strumenti di supporto che spesso ne rendono più facile il raggiungimento.
CHE COS’È LA PNL Praticare la PNL implica un atteggiamento complessivo delle persone, in cui è
riconoscibile la crescita della flessibilità e della disponibilità all’osservazione e alla
La nostra intera esistenza è una sequenza di esperienze grandi e piccole. La PNL si sperimentazione.
fonda sullo studio sistematico di cosa avviene dentro agli individui quando fanno La buona comunicazione verso sé e verso gli altri nasce da una “mentalità”.
esperienza di qualcosa. Un modo di pensare che è spesso antiintuitivo rispetto alle nostre “abitudini”
Perciò consente di descrivere il funzionamento del comportamento umano cognitive ed emotive.
attraverso le sue componenti e in tutte le sue sequenze, sia quelle che portano
a risultati che le persone considerano positivi, che quelle che portano a risultati · Noi non siamo passivi ricettori di stimoli. Viviamo in una realtà che noi stessi
insoddisfacenti. costruiamo istante per istante utilizzando i nostri strumenti biologici e cognitivi per
Per “avere un’esperienza” noi utilizziamo tutti i nostri strumenti biologici e cognitivi: ottenere “risultati interessanti”.
i sensi, la mente, il corpo, il linguaggio. Secondo la PNL, così come per altre teorie · La realtà esiste solo come esperienza-che-si-fa, non come un dato oggettivo. Noi
scientifiche, noi iniziamo ad apprendere fin dalla nascita - e forse anche prima - a non conosciamo “il territorio” ma solo una sua “mappa”.
utilizzare questi strumenti grazie all’interazione continua con gli altri esseri viventi e
con il contesto in cui viviamo. Non esiste un “io” senza un “noi”. · Noi apprendiamo a utilizzare questi strumenti e a dare significato alle cose
Ciò porta nel tempo all’apprendimento di “sequenze da utilizzare” - sempre interagendo continuamente con gli altri esseri viventi. Non esiste un “io” senza un
soggettive ma in gran parte importate e/o condivise - che utilizziamo nelle varie “noi”.
situazioni: sono come “programmi per fare esperienza”. · Ciò porta nel tempo alla formazione di “schemi di utilizzo” - sempre soggettivi
CENNI STORICI
Agli inizi degli anni Settanta in America, un gruppo di ricerca composto da Richard
Bandler, John Grinder, Leslie Cameron, Judith De Lozier, Robert Dilts, David Gordon
e altri sviluppò una serie di strumenti adatti a riconoscere la struttura dell’esperienza
soggettiva.
Questi strumenti hanno originato varie tecniche di modificazione del
comportamento utilizzabili da chiunque sia impegnato in attività che coinvolgono le
capacità di comunicazione: la vendita, la scuola, la conduzione aziendale.
La felice scoperta ha avuto origine sia dallo studio delle idee di Korzibsky, Chomsky,
Bateson, sia dalla analisi dei procedimenti utilizzati da diversi professionisti della
psicologia e della comunicazione, come Erickson, Satir, Perls.
A partire da queste analisi, sono stati elaborati modelli che riproducevano ciò che
i professionisti facevano, ottenendo eccellenti risultati, indipendentemente dalle
teorie a cui facevano riferimento.
L’aver attinto da vari campi come la psicologia, la linguistica, la cibernetica, ha portato
la PNL a costruire modelli sempre più raffinati, che rispondono ai criteri dell’efficacia,
COME SIAMO
E COME
FUNZIONIAMO Siamo all’inizio di un itinerario per il quale le pagine di questo libro vorrebbero essere
una sorta di guida all’esplorazione e una raccolta di appunti di viaggio.
Strada facendo avremo modo di scoprire cose molto interessanti sul nostro modo di
funzionare e di porci in relazione con il mondo e con gli altri esseri umani.
Che lo si voglia o no, dal momento che esistiamo, siamo strutturati per ricevere
stimoli da ciò che ci circonda e per influenzare tutto ciò che è intorno a noi, cose,
avvenimenti, persone.
Il nostro stesso respiro modifica la chimica dell’aria. Il primo vagito di un neonato è
l’inizio di una serie infinita di trasformazioni e cambiamenti che da quella nascita in
poi si produrranno.
Siamo immersi in una realtà fluida, in continuo divenire, dove ogni nostra
percezione è l’innesco per una microtrasformazione interiore e dove ogni nostro
comportamento ci pone in relazione con qualcosa che ne viene trasformato.
Questo scambio continuo è comunicazione.
Se noi percepiamo qualcosa, proviene da una fonte; se noi esprimiamo qualcosa, da
qualche parte arriverà.
In modo ancora più completo possiamo asserire che ogni comportamento è
comunicazione, così come ogni comunicazione è un comportamento.
La comunicazione 7
I PRINCÌPI FONDAMENTALI di casa?”
La moglie: “Certo, dopo tutto quello che mi hai combinato!”
Si potrebbe andare avanti e indietro all’infinito. Le discussioni tra marito e moglie
sono molto sfruttate per l’esemplificazione della ricorsività. È evidente che indicare
Non si può non comunicare un punto di inizio è abbastanza arbitrario. Anche perché la comunicazione non ha
soltanto un aspetto verbale.
Pensiamo alla sala d’aspetto di uno studio medico. Entriamo e cerchiamo lo sguardo Un’evidenza di questo concetto si ha in quelle espressioni frequenti nei litigi: “Hai
degli altri per accennare un saluto. Qualcuno sta leggendo, solleva gli occhi per un cominciato tu!”,“No, ti sbagli, sei stato tu il primo!”.
attimo e poi riprende a leggere. Non vuole comunicare con noi. Nondimeno ci ha I corollari di questo assunto sono fondamentali.
comunicato la sua intenzione di non voler comunicare. Assumersi la responsabilità del risultato della propria comunicazione significa fare
Pensiamo al silenzio dopo un litigio con il proprio partner. Sappiamo quante cose non tesoro delle informazioni di ritorno e cioè del feedback.
dette contenga quel silenzio e come sia pesante. Se la mia comunicazione non ha prodotto il risultato desiderato, è la mia
Facciamo ancora un esempio abbastanza tipico dei nostri giorni: quali e quanti tipi comunicazione che va cambiata, non è il ricevente che non ha capito. Io posso
di reazione può produrre in chi lo riceve il messaggio automatico di un cellulare pensare a un tipo di comunicazione più adatta a produrre nell’altro la reazione che
“non raggiungibile”? Eppure dovrebbe essere un semplice segnale di impossibilità a desidero o in altre parole a fare in modo che il mio messaggio giunga all’altro in
comunicare. modo che abbia per lui la stessa connotazione che ha per me.
Immaginiamo qualche contesto in cui la nostra presenza sia richiesta: una cerimonia, In una comunicazione difficoltosa, non importa individuare chi l’abbia originata.
un convegno, una festa. Se non possiamo partecipare, la nostra assenza significherà Decidiamo a un certo punto di assumercene la responsabilità e da quel momento
comunque qualcosa e comunicherà qualcosa agli altri. comunichiamo con consapevolezza, anziché reagire automaticamente agli stimoli.
Agiremo per tentativi, più o meno sostenuti da ipotesi, ma sempre pronti a tenere
in considerazione il feedback. In questa ottica non esistono errori, ma soltanto
Il significato di una comunicazione è nella esperimenti e reazioni da analizzare.
verbale, paraverbale, non verbale · B interpreta sotto la direzione di A la parte del donatore.
· C osserva con particolare attenzione i movimenti del corpo e l’espressione del
viso di A, nonché le variazioni del tono della sua voce; annota e riferisce al termine
Il livello verbale è quello delle parole.
dell’esercizio.
Il livello paraverbale è definito dalla qualità della voce: volume, tono, timbro, ritmo,
velocità.
Il livello non verbale è definito dall’atteggiamento del corpo: la postura, i movimenti,
la respirazione, il colorito della pelle. IN BREVE
Una comunicazione ha più probabilità di essere efficace quanto più manifesta una
congruenza fra i diversi livelli. · Abbiamo analizzato la natura e il funzionamento del processo di comunicazione.
Viceversa un’incongruenza fra i livelli produce una sensazione sgradevole di poca
· Ogni volta che entriamo in relazione con noi stessi, con gli altri e con il mondo che
affidabilità. Ne abbiamo esempi in alcuni venditori con il sorriso stampato sulla faccia,
ci circonda, lo facciamo tramite un atto comunicativo che nella sua interezza altro
nelle mamme che si sforzano di sgridare il bambino piccolo, nel collega che ci tratta
non è che un comportamento.
con molta affettazione e poi ci mette in cattiva luce con i superiori, nella nostra
espressione quando ringraziamo per aver ricevuto un dono che non ci piace... · In questo processo influenziamo i destinatari della nostra comunicazione e la
La percezione dei segnali paraverbali e non verbali avviene per lo più a livello reazione di questi influenza il nostro successivo comportamento.
inconsapevole ed è questo uno dei motivi per cui spesso usiamo espressioni del tipo:
· La comunicazione non ha soltanto un aspetto verbale, ma è fortemente
“Non so perché, ma quella persona non mi piace”, o viceversa: “Non so definire cosa
caratterizzata dagli aspetti paraverbale e non verbale, molto spesso messi in atto e
sia, è una questione di feeling”.
percepiti a livello inconscio.
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Il modello del Livelli Logici è uno strumento di grande utilità per conoscersi, mettere I Valori
a fuoco le proprie inclinazioni, capire che cosa ha davvero senso per noi. Il livello dei valori, che si consolida dopo i primi anni di vita,
Per comprendere come funziona occorre prima dare uno sguardo a come agisce il è quello che consente di “gerarchizzare” le convinzioni in base a criteri
linguaggio. personali e generali. Se ad esempio c’è la convinzione che il denaro sia utile ma
La peculiarità dell’essere umano è propria quella di esistere “attraverso” il linguaggio contemporaneamente c’è anche la convinzione che sia meglio non rubarlo, il valore
verbale. Noi costruiamo la nostra mappa parlando e ascoltando, al punto che dell’onestà ci porterà magari a restituire un portafogli ritrovato per strada. Risponde
di fatto ci è materialmente impossibile pensare qualcosa che non riusciamo ad alla domanda: Cosa c’è di importante? Cosa lo giustifica?
esprimere attraverso questo strumento. Ciò che non possiamo dire, non possiamo
nemmeno pensarlo. Il bambino impara molto presto a utilizzare il linguaggio: inizia L’Identità
con concetti molto semplici (pappa, mamma, nanna ) e nel giro di pochi anni arriva Quando i sistemi interni di valori si sono consolidati, questo porta a definire il senso
a maneggiare concetti più astratti e complessi (valori, criteri generali ). E’ chiaro a di identità dell’individuo. Risponde alla domanda: Che tipo di persona sono io?
chiunque che fra “pappa” e “libertà” c’è una sostanziale differenza.
Il modello dei Livelli Logici spiega come la la nostra mente, partendo dai concetti più La Missione
elementari, arriva gradualmente a costruire tutto un mondo che sarà il “suo” mondo Il livello logico della Missione è trans-personale. Non riguarda infatti l’individuo in
sè né i suoi obiettivi, ma dice a quale tipo di “causa” la persona si sente chiamata a
Il Contesto dare il proprio contributo. Ad esempio il Progresso scientifico, la Libertà dei popoli,
Il livello linguistico più basilare è quello che parla del contesto: oggetti, luoghi, la Diffusione del sapere, l’Espressione artistica e via dicendo. La tipica espressione
persone. Risponde alla domanda: cosa c’è? Dove? E’ il primo livello che il bambino linguistica di una missione è un valore collegato a un ambito molto vasto.
riesce a maneggiare. Ad esempio la Solidarietà (valore) verso chi è in condizioni gravemente svantaggiate
(ambito) Chi agisce in modo sintonizzato con la propria Missione ha la netta
I Comportamenti sensazione di agire in modo altruistico, anche a discapito dei propri interessi personali
Il secondo livello mette in relazione gli oggetti del contesto con il modo in cui –vita compresa. Questo conferisce grande energia e determinazione . Risponde alla
interagiamo con essi. E’ ciò che accade nel bambino quando inizia a costruire frasi domanda: Per cosa esisto?
complete, caratterizzate dall’uso dei verbi (fare nanna, dare pappa )
Risponde alla domanda: cosa succede? Cosa si fa? Ogni volta che ciascuno di noi vive un’esperienza, può analizzarla ponendosi alcune
domande.
Le Capacità
Ben presto il bambino impara a costruire schemi mentali dove ci sono sequenze di
comportamenti che producono effetti interessanti: prendo sedia- spingo davanti a Dove sono? La risposta definisce il contesto
(luogo, tempo, con chi).
cucina- salgo- apro armadietto- prendo biscotti. Il bambino conserva dentro di sé la
sequenza che gli consente di ripetere la performance. Risponde alla domanda: Come Cosa faccio? La risposta definisce il comportamento.
si fa a farlo? Come lo faccio? La risposta definisce abilità, risorse.
Di che cosa sono convinto? La risposta definisce le convinzioni.
Le Convinzioni Che cosa è importante La risposta definisce i valori.
Il riscontro di risultati regolari e ripetibili crea nel bambino una serie di nessi causa/ per me qui e ora?
effetto che lo orientano nell’azione. Io chi penso di essere qui, e ora? La risposta definisce l’identità.
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E’ importante sottolineare che lo schema si struttura non solo dal basso verso essere importante per me è l’ottimizzazione del mio tempo. Mentre faccio ciò, penso
l’alto, ma anche in senso inverso. Infatti i livelli più alti, una volta definiti, ci guidano di essere un lavoratore che si sveglia presto al mattino.
nella scelta dei criteri, nello sviluppo delle abilità, nell’azione, nel ricercare contesti Ma un’altra persona potrebbe non variare il suo comportamento anche in presenza
appropriati. di variazioni così importanti nel contesto e fare esattamente quello che farebbe nella
I fenomeni del disorientamento, della demotivazione e della perdita di senso poltrona comoda di casa sua. Ci sono persone che divorano romanzi o addirittura
nascono quando fra i diversi livelli non c’è coerenza: pensiamo ad esempio studiano sui mezzi pubblici e sono completamente assorte in ciò che fanno.
a un animalista (valore) che si trovi a lavorare in un salumificio! (contesto e
comportamenti). Tre persone si incontrano e si dicono: “Io amo molto leggere”; crederanno di essere
Per questo è molto utile per ognuno di noi usare il modello dei livelli logici per in qualche modo simili, ma stanno parlando della stessa cosa?
“riallineare” i diversi stati e trovare una direzione chiara nella propria azione. Nel prospetto che segue analizziamo e scomponiamo questa espressione condivisa,
Il carisma personale non è altro che l’effetto percepibile di un armonico allineamento addirittura mantenendo un contesto identico: è curioso notare come sotto un
fra i diversi livelli. comportamento dichiarato come analogo soggiacciano mappe diverse.
Ogni nostra esperienza è quindi scomponibile a diversi livelli profondamente Comportamento leggo un libro leggo un libro leggo un libro
correlati. Un cambiamento a un livello può produrre cambiamenti a livelli diversi. Contesto sono nel salotto di sono nel salotto di sono nel salotto di
casa, sprofondato casa, sprofondato casa, sprofondato
Sempre restando nell’ambito del comportamento “leggere”, se fossi in un contesto nel divano, è sera nel divano, è sera nel divano, è sera
diverso, per esempio di mattina in tram e avessi solo pochi minuti di trasferimento,
leggerei di sfuggita qualche titolo sul quotidiano. Le abilità che attiverò saranno:
isolare il vociare delle persone, mantenermi in equilibrio mentre leggo in piedi,
cogliere rapidamente con lo sguardo i titoli senza perdere di vista le fermate.
Sono convinto che facendo questo ingannerò la noia del tragitto. Ciò che potrebbe
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MAPPE A CONFRONTO L’obiettivo dovrebbe essere quello di aumentare il numero delle scelte di
comportamenti possibili, ciascuno efficace in precisi contesti.
In questo senso una sfida costante sta nel superamento delle proprie convinzioni
Quando gli essere umani si incontrano lo possono fare a livelli logici diversi. limitanti. Che cosa sono? Attraverso i processi di generalizzazione, cancellazione
Mantenendo ciascuno la propria mappa del mondo. e deformazione, ognuno di noi arriva a “installare” dentro sè delle convinzioni o
Possono condividere: aspettative che hanno l’effetto di inibire nuove esperienze che potrebbero essere
· un contesto: gli impiegati della stessa banca, gli scolari della stessa classe, gli abitanti gratificanti. Ad esempio: mi piacerebbe tanto imparare bene l’inglese per viaggiare
dello stesso paese; e comunicare meglio, ma so che non ce la farò. Avrei bisogno di cambiare lavoro, ma
so che è impossibile. Vorrei diventare più assertivo per migliorare la mia carriera, ma
· un comportamento: andare al cinema al sabato sera, visitare i musei quando sono sento che è tutto inutile.
in viaggio, mettersi a dieta prima delle vacanze; Siamo vittime di una convinzione limitante ogni volta che, messi di fronte a una
· abilità specifiche: i giocatori di calcio, le ballerine, i matematici, i pittori, i musicisti; possibilità interessante, gettiamo la spugna prima ancora di provarci “perchè tanto ”.
Come facciamo a saperlo se non ci proviamo? Spesso ci facciamo convinzioni
· convinzioni: “Il tempo è denaro”, “Chi la fa l’aspetti”; limitanti sulla base di poche esperienze –a volte addirittura ne basta una- che
· valori: lealtà, ambizione, coraggio, prudenza; agiscono poi come profezie che si autoavverano. Se infatti ci mettiamo alla prova già
sfiduciati e con la mente piena di immagini di fallimento o punizioni, non agiremo
· il senso della propria identità: sono un buon padre, sono un vero amico, sono uno certamente al meglio delle nostre capacità! E il nuovo probabile insuccesso sarà la
studente modello, sono un lavoratore onesto. conferma che facevamo bene a essere pessimisti. Si innesca così un loop di cui siamo
Pur con tutte le differenze, le mappe possono trovare un’area comune. come prigionieri:
Quando siamo innamorati, è naturale l’esigenza di capire di più l’altro e di
condividere qualsiasi cosa o, quando ammiriamo qualcuno, il desiderio di voler fare Convinzione limitante Bassa performance
nostre alcune caratteristiche di quella persona. Se ciò avviene, noi ampliamo la nostra
mappa tanto da includere elementi dell’altra mappa.
Insuccesso
L’AMPLIAMENTO DELLA MAPPA Le convizioni limitanti possono essere raggruppate in tre grandi categorie:
E LE CONVINZIONI LIMITANTI Convinzioni su di sé: “Non sono capace”
E’ la classica convinzione da impotenza appresa. “Gli altri possono farcela, ma io
Ogni volta che siamo disposti ad acquisire nuove informazioni e a elaborare nuovi certamente no...”
apprendimenti, noi modifichiamo la nostra mappa del mondo.
Ogni volta che sfidiamo una nostra convinzione per attuare un comportamento Convinzioni sul risultato: “È impossibile”
insolito per noi, ampliamo la nostra mappa. Un tipo di convinzione basato su pregiudizi e opinioni altrui. Spesso chi vuole
Ci sono persone poco disposte a fare questo, con mappe molto rigide, altre più inclini stabilire un nuovo record sportivo, realizzare una grande impresa, avviare un business
a inglobare conoscenze e a sperimentare nuove vie, con mappe più flessibili e in innovativo, deve fare i conti con questo genere di convinzioni.
continuo ampliamento.
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Convinzioni sul senso generale: “Tanto non serve” Progettare un cambio di convinzione
Questo è il tipico feeling del depresso, di chi si sente in colpa e di chi pensa che la vita Con le risorse attuali e future tutte attivate, come potrebbe cambiare la convinzione?
ce l’abbia con lui. “Comunque vada, finirò male...” Al posto della vecchia idea, cosa potrebbe esserci?
ESERCITAZIONE
DIRE ADDIO ALLE CONVINZIONI
A COPPIE
LIMITANTI
· Ciascuno racconta all’altro un episodio della propria vita in cui
Il primo passo per uscire dalla trappola delle convinzioni limitanti consiste nel si è trovato ad agire in un modo diverso dal solito, e questo
realizzare che si tratta appunto di nostre convinzioni. Certo, il loro effetto c’è, ma comportamento ha prodotto risultati molto soddisfacenti.
le nostre frustrazioni non dipendono dal mondo, quanto da nostri schemi mentali. · L’altro aiuta chi sta raccontando a individuare il pensiero e lo
A volte si sente dire “E’ inutile, sono fatto così ” Bene, questo non è mai vero. Le stato d’animo immediatamente precedente alla decisione di agire.
convinzioni non sono nel nostro DNA, ma sono frutto di apprendimenti. Nella vita
impariamo un sacco di cose, alcune utili e altre controproducenti. Molte delle nostre
idee su di noi e sul mondo ce le portiamo dietro dalla nostra infanzia, e derivano
dalle esperienze di un bimbo piccolo e indifeso. A quei tempi erano probabilmente IL MODELLAMENTO
fondate, ma ora, così come siamo stati in grado di mollare il biberon, potremmo
anche iniziare a rivedere alcuni di quei criteri che ci portiamo dietro da anni e anni. Quando ci imbattiamo in comportamenti eccellenti, in manifestazioni di abilità o
Come si fa? Ecco una possibile sequenza di passi per il cambiamento: semplicemente incontriamo persone “molto brave a fare qualcosa”, sappiamo che
non sono doti innate ma risultati di un apprendimento.
Esplorare la propria convinzione limitante La struttura della costruzione della mappa altro non è che una struttura di
Darle un nome, capire da cosa “ci protegge”, esplorare la strategia di comportamenti apprendimento di comportamenti efficaci per il raggiungimento di obiettivi.
che mettiamo in atto per avere risultati negativi, risalire nella nostra storia fino Se chiediamo a un bambino piccolo se sa suonare, è probabile che ci risponda: “Sì”,
ai primi episodi legati a quella convinzione. Richiamare alla mente le immagini semplicemente perché immagina se stesso mentre suona, oppure che ci risponda:
demotivanti legate alla convinzione. “Non ci ho mai provato”; difficilmente risponderà che non è capace.
Passare in rassegna le risorse disponibili Ma gli adulti hanno elaborato molte convinzioni limitanti a proposito di ciò che
Quali risorse a nostra disposizione (abilità, relazioni, conoscenze) non abbiamo mai sanno o non sanno fare.
impiegato fino ad oggi? Cosa accadrebbe se lo facessimo? Di fatto tutto si può apprendere.
Visualizzare le immagini relative alla messa in funzione delle risorse di cui disponiamo. Quando incontriamo una persona che manifesta una particolare abilità che anche
noi vorremmo avere, chiediamoci “come fa a farlo”, analizziamo le sequenze dei suoi
Esplorare nuove possibili risorse e risultati comportamenti, possiamo individuare la sua strategia, creare un modello e quindi
Oltre a risorse di cui già disponiamo, molte altre possiamo procurarcele sotto replicarlo.
forma di nuovi apprendimenti, strumenti, strategie, persone eccetera. Proviamo a
immaginare come cambierebbe la nostra vita con queste nuove risorse in azione.
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Il ciclo di sviluppo di una nuova capacità – la strutturazione attraverso i livelli logici
· Abbiamo altresì enunciato alcuni criteri di distinzione che possono essere utili per
analizzare proprie esperienze diverse e raffrontarle, così come comparare nostre e
1 ˚ fase: incompetenza inconscia altrui esperienze.
Non ho una capacità e non lo so.
2 ˚ fase: incompetenza conscia
Osservo qualcuno e mi accorgo che la capacità esiste e che io non la so. CONCLUDENDO
3 ˚ fase: competenza conscia
Ogni volta che durante la lettura di questo libro apprenderete qualcosa ciò avverrà a
Mi alleno all’imitazione di un modello.
due livelli.
È il momento della goffaggine. Per esempio, imparo a guidare: mentre guardo nello
A livello personale prenderete consapevolezza di alcuni processi agiti in modo
specchietto retrovisore, tengo le mani sul volante, muovo i piedi sull’acceleratore e
inconsapevole, automaticamente, e in alcuni casi ciò potrebbe essere molto
il freno, cambio marcia, ho difficoltà a sincronizzare tutti questi movimenti e devo
vantaggioso per recuperare risorse dimenticate, superare convinzioni limitanti
prestare molta attenzione a ognuna delle cose che sto facendo.
o uscire da alcuni comportamenti che non piacciono ma che sono vissuti come
4 ˚ fase: competenza inconscia obbligati.
Agisco senza più pensare, la capacità è diventata automatica. Mentre guido posso A livello di relazioni interpersonali prenderete consapevolezza che esistono
fare altre cose: parlare con il vicino, ascoltare le parole della canzone alla radio... modi di pensare e di esprimersi molto differenti dai propri, ma altrettanto validi.
Se volessi ulteriormente affinare quest’ultimo livello di competenza automatica, Dal confronto con questi noi possiamo imparare a evolvere e nel contempo a
dovrei ritornare alla fase iniziale. comunicare efficacemente.
Supponiamo che voglia diventare pilota di rally: non so bene quali siano le capacità D’altra parte la PNL è lo studio dell’esperienza soggettiva. Si occupa cioè di ciò che
da affinare. Poi osserverò un pilota bravo e allora scomporrò la capacità di guidare l’uomo “già fa e sa fare”, per elaborare un modello di funzionamento.
in ulteriori più sottili sequenze da riprodurre, finché di nuovo non diventeranno Tutto ciò che andremo sviluppando nei capitoli successivi sarà quindi sperimentabile
automatiche. semplicemente e, più che una scoperta, sarà qualcosa di fronte a cui spesso diremo:
Analogamente si possono apprendere abilità quali comunicare con efficacia, avere “È proprio così, non ci avevo mai pensato!”.
una conversazione divertente, mettere a proprio agio le persone, passare inosservati,
attirare l’attenzione degli altri...
IN BREVE
· Ogni essere umano ha una sua idea del mondo, una chiave di lettura che gli
consente di orientarsi, prendere delle direzioni, compiere delle scelte funzionali per
sé. Questa idea ha una valenza soggettiva, non un carattere di verità assoluta.
· Nella costruzione della mappa abbiamo individuato alcuni processi:
– il rapporto fra esperienza, convinzione, comportamento;
– le funzioni di generalizzazione, cancellazione, deformazione;
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IL MONDO ESTERNO – uno che i luoghi erano molto rilassanti (Cenestesico - K);
– un altro che regnava ovunque un intenso profumo d’erba (Olfattivo - O);
E IL MONDO – un altro che avevano assaggiato frutti di bosco davvero deliziosi (Gustativo - G).
ALCUNE SOTTOMODALITÀ
Ma se noi possiamo cambiare qualcosa della nostra rappresentazione potremo
Visive liberarci da quello che ci sembra un condizionamento inevitabile.
dimensione grande, piccola, a grandezza naturale
distanza vicina, lontana da sé
ubicazione
contorno
sopra, sotto, di fianco, davanti a sé
incorniciata, senza contorni definiti
ESERCITAZIONE
forma del contorno rotonda, quadrata, ovale A COPPIE.
volume a panorama, a tunnel, a imbuto
spazio piatta, tridimensionale · A racconta una esperienza moderatamente spiacevole.
movimento come una fotografia, come un film · B sollecita con delle domande l’esplorazione da parte di A delle sottomodalità dei
velocità del movimento veloce, lento, a scatti sistemi rappresentazionali (per esempio: “Cosa vedi? Come è l’immagine? È a colori
colore in bianco e nero, colorata o in bianco e nero? Ci sono suoni? Da dove provengono? Il volume è alto o basso?).
luminosità chiara, scura È importante che B conduca A a esplorare la sua rappresentazione senza
lucentezza lucida, opaca influenzamenti e suggerimenti di opzioni, poiché quella è la rappresentazione di A.
messa a fuoco a fuoco, sfocata · Poi B chiederà ad A di variare una o più sottomodalità.
nitidezza nitida, sfumata · A riferisce a B al variare di quale sottomodalità la propria sensazione rispetto alla
situazione si è modificata (sottomodalità critica).
IN BREVE
· Conosciamo la realtà che ci circonda attraverso le percezioni dei nostri canali
sensoriali.
· Se caliamo persone diverse nella medesima identica situazione oggettiva,
ciascuno ne ricaverà un’esperienza diversa. Ognuno riceve stimoli diversi, elabora
interiormente una rappresentazione di quanto sta vivendo, le attribuisce un
significato e in quel modo la ricorda e la racconta a sé e agli altri.
· La percezione di una rappresentazione avviene utilizzando i sistemi
Cenestesico (K)
In vista di una prova importante un dialogo interno utile ci porterà a rappresentarci
Gli occhi in basso a destra indicano che la persona sta provando una sensazione.
una situazione rassicurante, un dialogo interno negativo contribuirà per larga parte
CONCLUDENDO
Sono veramente innumerevoli i contesti in cui quello che abbiamo appreso può
rivelarsi fondamentale.
Pensate per esempio a contesti di apprendimento, di vendita, di negoziazione,
colloqui e riunioni di lavoro, o più semplicemente quando una persona che vi è cara
SVILUPPIAMO
arriva da voi con un problema o un motivo di sofferenza, o quando in un contesto
familiare vi trovate a discutere o a litigare con qualcuno che pare non sentire ragioni. LE NOSTRE
ABILITÀ
Ora sapete che potete sintonizzarvi con gli altri sulla loro lunghezza d’onda e questo
faciliterà di molto qualsiasi tipo di comunicazione.
D’altro canto in contesti in cui ci si trovi a parlare con un uditorio, una riunione di
lavoro, in aula, durante un convegno, una serata tra amici, sarà più agevole ottenere
l’attenzione di tutti se utilizzeremo nel nostro linguaggio riferimenti a tutti i sistemi
rappresentazionali.
E CAPIRE GLI ALTRI confermarle o modificarle, secondo quel meccanismo di feedback del quale
abbiamo già avuto modo di occuparci nei capitoli precedenti.
Nella teoria dell’evoluzione l’essere che sopravvive non è il migliore in senso assoluto
ma è quello che ha maggiori capacità di adattamento.
La flessibilità non ha nulla a che vedere con personalità labili, facilmente influenzabili,
ma piuttosto con personalità ricche che sanno riconoscere in ogni situazione benefici
e svantaggi per sé e per gli altri, svincolate da convinzioni preconcette, e che sanno
attuare comportamenti diversi a secondo dei contesti.
Come abbiamo visto nei capitoli precedenti distinguiamo il livello dell’identità e il
livello dei comportamenti. Cambiare comportamenti non significa perdere l’identità,
né i propri valori.
Non perdiamo la nostra identità se in contesti differenti adottiamo linguaggi diversi,
abbigliamenti diversi, stili di relazione diversi, né se nel corso degli anni abbiamo
modificato il nostro modo di vedere il mondo.
Che siamo disposti a riconoscerlo oppure no, tutti siamo flessibili, in misura più o
meno accentuata.
La nostra flessibilità per buona parte si fonda su una capacità naturale che tutti
LA FLESSIBILITÀ possediamo di cambiare posizione percettiva.
È curioso notare come al tempo dei nostri padri la coerenza fosse considerata un
valore molto importante.
LE POSIZIONI PERCETTIVE
Espressioni come: “Mi spezzo ma non mi piego”, “È un uomo tutto d’un pezzo” non
facevano soltanto riferimento all’orgoglio e alla incorruttibilità, ma contenevano Esaminiamo una circostanza abbastanza frequente.
anche il presupposto che non si potesse tanto facilmente cambiare idea una volta Sto discutendo animatamente con una persona che conosco bene, abbiamo dei
sposata una causa. motivi di attrito, ma ci tengo molto alla relazione che ho con lei.
Charles Baudelaire nella prefazione ai Racconti di Edgar Allan Poe parla di due diritti Emotivamente sono molto coinvolto nella situazione, vorrei che quella persona mi
ancora non riconosciuti dalla saggezza del XIX secolo: il diritto di contraddirsi e capisse, d’altra parte mi accorgo che più andiamo avanti nella discussione più cresce
quello di andarsene. la mia sensazione di disagio e mi sembra di non riuscire a venirne fuori. Dal mio
Al contrario ai nostri giorni vengono richieste continuamente alle persone flessibilità punto di vista sono in una situazione di stallo, non so più cosa fare o dire, non mi
e adattabilità. I curriculum di coloro che si candidano a posti di lavoro non mancano viene nessuna idea.
di citare queste caratteristiche come salienti. La velocità con cui si producono Istintivamente comincio a mettermi nei panni dell’altra persona, e a chiedermi: “Se io
cambiamenti a tutti i livelli impone anche alle persone cambiamenti repentini e fossi in quella persona, cosa penserei a questo punto di me? Come vedrei me? Come
spesso radicali di comportamenti, abitudini, credenze. mi suonerebbe il mio tono di voce e le parole che sto pronunciando? Comincio a
Ma è soltanto la convinzione ufficiale che è mutata. sentire le ‘sue sensazioni’ e anche a starmi un pochino antipatico”. Poi mi distacco
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completamente dalla situazione, vedo me e l’altra persona come dal di fuori e il tutto pienamente con tutte le sensazioni connesse, mentre si dissociano naturalmente
mi sembra abbastanza noioso e anche un po’ comico. Mi vengono delle nuove idee dalle situazioni sgradevoli.
rispetto a come potrei a questo punto comportarmi. Infatti, essere in dissociato contribuisce a diluire di molto le sensazioni collegate a una
Quella che ho appena sperimentato è una ricognizione delle tre posizioni percettive. esperienza.
Noi continuamente e in maniera molto rapida passiamo da una posizione percettiva Alcune persone invece si comportano esattamente all’opposto. Non riescono ad
a un’altra senza rendercene conto. associarsi pienamente alle situazioni piacevoli, mentre si associano intensamente a
situazioni di sofferenza.
Sono magari persone educate a nascondere le proprie emozioni e a valorizzare il
La prima posizione percettiva sacrificio.
Possiamo, inoltre, aggiungere che in tutte e tre le posizioni la nostra attenzione può
essere focalizzata sul contenuto o sulla relazione.
Definiamo così la situazione in cui noi siamo dentro noi stessi, vediamo con i nostri
Prendiamo per esempio il contesto di un esame.
occhi, ascoltiamo con le nostre orecchie, sentiamo dentro di noi delle sensazioni in
prima persona.
· Prima posizione. Sono seduto su questa sedia, ho davanti il professore, lo
guardo, lo ascolto, ho delle sensazioni. Scelgo le parole adatte per spiegare le mie
La seconda posizione percettiva argomentazioni (contenuto) e, mentre parlo con lui, penso che il suo modo di fare mi
ricorda un mio vecchio zio (relazione).
Definiamo così la situazione in cui ci mettiamo nei panni di un altro, vediamo con i · Seconda posizione. Voglio sapere che cosa pensa lui di me.
suoi occhi, ascoltiamo con le sue orecchie, sentiamo le sue sensazioni. Mi metto nei suoi panni. Mi associo a lui. Cerco di vedere, ascoltare, sentire come
farebbe lui. Ora sono dietro la cattedra e guardo me seduto sulla sedia. Tutto
sommato ho l’aria di un ragazzo serio, che certamente ha studiato, sicuramente
La terza posizione percettiva sono emozionato, ma sto facendo la mia figura (contenuto). Dal punto di vista del
professore potrei anche avere verso di me la benevolenza di un padre (relazione).
· Terza posizione. Mi stacco dalla situazione, guardo il nostro rapporto dal di fuori,
Definiamo così la situazione in cui ci vediamo e vediamo l’altro dall’esterno, come in
vedo me e vedo lui e in generale mi sembra che le cose stiano funzionando. Vedo
un film, come sul palcoscenico di un teatro.
anche molto bene i miei compagni e i dettagli dell’ambiente.
La quantità e la qualità delle informazioni che riusciamo a cogliere nelle tre diverse
posizioni sono sicuramente maggiori e più utili di quelle che potremmo cogliere
Quando ricorderò questo esame è facile che io lo faccia in prima posizione se vorrò
soltanto nella prima.
accedere alle sensazioni di quel momento, e probabilmente in terza posizione se
Esiste una tendenza a specializzare una posizione percettiva e qualcuno fa più fatica a
vorrò raccontare a qualcuno com’è andato.
sperimentare tutte le posizioni.
Quando raccontate un avvenimento molto emozionante a qualcuno in modo da
Quando in una rappresentazione interna riviviamo un’esperienza del passato o ci
coinvolgerlo, egli rivivrà internamente l’esperienza come se l’avesse fatta al vostro
immaginiamo una situazione futura, possiamo farlo in modo da riviverla in prima
posto (seconda posizione percettiva), emozionandosi a sua volta.
persona, associati all’esperienza. In questo caso non vediamo il nostro volto, vediamo
Molte delle esperienze che ci raccontano le abbiamo vissute e ne abbiamo verificato
le nostre mani, il corpo.
le sensazioni. Pensate a come fate a sapere che non vi butterete mai con un
Oppure possiamo farlo come se ci vedessimo interpretare un film, in dissociato, in
paracadute.
questo caso vediamo il nostro volto e tutta la nostra persona.
Alcune persone sono abituate ad associarsi a situazioni piacevoli, che quindi vivono
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IL MODELLO PER PARTI nella vita familiare o nella realtà aziendale.
Il processo di negoziazione ha successo se tutte le parti coinvolte (nell’individuo
come nell’organizzazione) riconoscono come positive le intenzioni di ciascuna
Spesso facciamo affermazioni come “da una parte sono sicuro che sia una buona parte. Quindi l’intenzione positiva viene mantenuta perseguendo il suo obiettivo
scelta, ma dall’altra mi preoccupo per alcune conseguenze”, “non sono del tutto tramite altri comportamenti più efficaci e creativi. Questo nuovo assetto deve essere
convinta qualcosa dentro di me mi dice che ”, “voglio studiare e ho voglia anche di accettato da tutte le parti della persona o del gruppo in modo da risultare coerente
pensare ad altro”, “ogni tanto emerge la bambina che è in lei”, “faccio appello alla mia con tutto il sistema.
creatività”. In questo tipo di frasi riconosciamo e descriviamo la presenza di alcune Per la PNL negoziare significa realizzare collaborazioni che consentono di raggiungere
”parti” al nostro interno. obiettivi ancora più ambiziosi.
Per la PNL la “parte” è una componente interna che si riconosce in quanto si
manifesta con un linguaggio, atteggiamento, comportamenti propri. Ciascuno di
noi si esprime attraverso molte parti in contesti differenti; le parti possono essere
considerate una metafora del fatto che ciascuno di noi vive e funziona come un ESERCITAZIONI
insieme.
1. A COPPIE.
Anche un gruppo funziona per parti. Ogni componente di un Consiglio
d’Amministrazione, di un comitato, di un’aula è una parte: chiunque abbia · A considera una relazione moderatamente difficoltosa che ha con un’altra persona.
un’esigenza, faccia una domanda, dice qualcosa di sé e qualcosa del gruppo: è Individua spazialmente tre posizioni sul pavimento che evidenzieranno le tre
espressione di entrambi i bisogni. posizioni percettive:
Affinché tutto funzioni per il meglio, occorre che tutte siano coinvolte e ricevano Prima: A interpreta se stesso;
soddisfazione. Altre volte invece occorre prendere in considerazione che una parte Seconda: A interpreta l’altra persona;
si “opponga” ad una scelta, non tanto con lo scopo di paralizzare la scelta stessa, Terza: A interpreta una terza persona che in una circostanza del genere potrebbe
quanto di richiamare la nostra attenzione sulla necessità di soddisfare determinati funzionare come un arbitro; giudica obiettivamente e in modo equidistante e dà
bisogni, che possono risultare inappropriati al contesto o agli obiettivi. Ad esempio suggerimenti su ciò che A potrebbe fare per migliorare la relazione.
mentre stiamo lavorando ci viene un forte desiderio di occuparci di altro o di andare · B guida A a entrare nelle tre posizioni.
a divertirci. · A riferisce a B se rispetto ai tre punti di vista la situazione si modificava.
È importante sottolineare che ogni parte
- ha la sua ragion d’essere nella storia della persona; 2. A COPPIE.
- è nata e/o si mantiene per un’intenzione positiva. · A racconta a B una sua aspirazione o un suo sogno nel cassetto.
Riconoscere e legittimare le parti è un modo molto creativo per gestire alcuni disagi e · B interpreta A e racconta ad A l’aspirazione o il sogno come se fossero suoi.
per avere a disposizione nuove risorse. · A riferirà a B come si è sentito raccontare, gli elementi evidenziati, quelli dimenticati,
quelli aggiunti e veritieri, quelli aggiunti e non veritieri. E inoltre se dopo questa
Negoziare con le parti interpretazione il suo sogno o la sua aspirazione si sono in qualche modo modificati.
3. INDIVIDUALE.
La negoziazione è differente dal compromesso, dove tutte le parti coinvolte sanno
che faranno un accordo al ribasso. È al contrario un modello di intervento che Sia per quanto riguarda nostre parti interne che parti di un gruppo, ci esercitiamo
sinergizza i ruoli delle diverse parti e che si può applicare sia per risolvere conflitti tra a trovare la parte responsabile e a riconoscere l’intenzione positiva sottesa ai
parti all’interno di una persona, sia per raggiungere accordi con altri, come accade comportamenti manifestati e che spesso non ci sembrano efficaci o non ci risultano
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particolarmente graditi. è molto utile saper assumere la terza posizione, dissociarsi per considerare gli
La domanda da porci è: cosa fa di utile per me questa parte? avvenimenti con distacco e senza influenzamenti di parte.
Ad esempio: Ascoltare anche i messaggi contrastanti che differenti parti ci inviano costituisce
– Quando intervengo in una conversazione e so che sarebbe meglio di no... una grande risorsa: ci permette di interagire con tutto il sistema. Non tutti i
– Quando alzo la voce anche se so che questo incrementa il litigio... comportamenti suggeriti dalla parte sono adatti a portare avanti la sua intenzione:
– Quando il mio vicino insiste sulla tinteggiatura dell’ingresso durante la riunione di spesso questa parte ha bisogno di disporre di comportamenti più funzionali ed
condominio... efficaci.
– Quando il mio collega esprime i suoi dubbi solo alla fine della riunione, dopo che la
decisione sembrava presa...
IN BREVE
· Abbiamo visto nei capitoli precedenti come sia possibile esaltare la qualità
sensoriale delle nostre percezioni utilizzando tutti i canali sensoriali.
· Ora ci siamo occupati della posizione a partire dalla quale consideriamo e
attribuiamo un significato alla nostra esperienza.
· Abbiamo anche scoperto l’importanza di dare attenzione alle parti, quelle interne
a noi e quelle che compongono ogni tipo di gruppo.
CONCLUDENDO
Sperimentare e analizzare relazioni interpersonali difficili e un po’ confuse della
nostra quotidianità nelle diverse posizioni percettive aumenta la quantità e la qualità
delle informazioni che possiamo avere a disposizione per scegliere comportamenti
adeguati.
Ci sono alcune situazioni in cui è importante saper entrare nella seconda posizione
per “empatizzare” con altre persone e raggiungere un livello di confidenza e di
comprensione più profondo.
Quando siamo impegnati in una negoziazione è fondamentale riconoscere le
aspettative degli altri.
D’altra parte ci sono relazioni affettive di grande altruismo (“sono felice se tu sei
felice” – “io vado dove tu vuoi andare”) in cui sarebbe meglio recuperare più spesso
anche il senso della prima posizione.
In situazioni di sofferenza e di disagio in cui l’emozione negativa ci toglie lucidità
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ACUTEZZA Il viso
· Movimenti delle palpebre, delle sopracciglia.
CONCLUDENDO
Ogni volta che siamo in uno stato negativo sappiamo che potremo fare qualcosa che
ci fa cambiare stato.
Possiamo pensare alla nostra vita come una gran bella avventura, o possiamo
pensarla soltanto come una lunga serie di difficoltà, ma chissà che questa idea
non abbia in qualche modo anche a che vedere con la qualità degli stati che più
frequentemente ricorrono nella nostra esperienza quotidiana.
Si può avere una vita che a un osservatore esterno appare molto “normale” ma
viverla attraverso stati interni di eccitazione, meraviglia, stupore, entusiasmo.
Si può avere al contrario una vita che dall’esterno appare piena di potenzialità e di
opportunità, ma viverla attraverso stati interni di rassegnazione, rinuncia, impotenza, OBIETTIVI E VALORI
paura.Potremo a questo punto ancora chiederci se non sia soltanto una questione di
percezioni.
Ciò che consente all’essere umano di sopravvivere, muoversi ed evolvere è un
funzionamento per obiettivi.
Si può definire un comportamento come la parte evidente della comunicazione.
Quello che vediamo, ascoltiamo, tocchiamo è la comunicazione.
Il comportamento è sempre funzionale a qualcosa.
È retto da un criterio di utilità: attuandolo si può raggiungere un obiettivo. Questa è
la sostanza della comunicazione.
L’unità di processo del comportamento è una relazione funzionale fra una
convinzione, un comportamento e un obiettivo.
Qualsiasi esperienza, anche la più elementare, come alzarsi da una sedia, sottintende
un processo del genere.
La convinzione è una connessione fra un comportamento e un obiettivo che si
apprende e si memorizza. Almeno una volta abbiamo attuato il comportamento che
ci ha fatto raggiungere quell’obiettivo.
Quando un’esperienza è condivisa da molti fa sì che questa convinzione diventi
abbastanza indiscutibile.
IN BREVE
· Il raggiungimento dei traguardi è un’operazione che si fonda su un processo che il
cervello dell’uomo conosce molto bene.
· La relazione funzionale che c’è tra un’esperienza fatta o vista che ha prodotto delle
conseguenze, la convinzione che ne deriva, e il comportamento che ripetiamo per
raggiungere il medesimo risultato è l’unità comportamentale presente in ogni azione
dell’uomo.
· Noi possiamo identificare questa struttura e trasportarla in altri contesti per
ottenere obiettivi anche molto complessi.
· Un obiettivo anche di grande portata è comunque scomponibile in una serie di
obiettivi più piccoli, ciascuno scomponibile a sua volta in ulteriori più piccoli obiettivi,
che possono apparirci magari più perseguibili.
COME
COSTRUIAMO IL RISPECCHIAMENTO
LE RELAZIONI Il “rispecchiamento” si può definire la forma di comunicazione più primitiva.
L’abbiamo visto in alcuni film considerato come l’unico contatto possibile fra esseri
che non hanno un linguaggio comune. Nel film ET, il bambino e l’extraterrestre
cominciano a comunicare rifacendo l’uno i gesti dell’altro. Analogamente nel film
Incontri ravvicinati del terzo tipo, uomini ed extraterrestri comunicano riproducendo
il medesimo suono. Il messaggio è amichevole: “Ti sono uguale, siamo in qualche
modo simili”.
Con i neonati si comunica istintivamente imitando le loro espressioni e i loro versi, i
bambini rispondono con il sorriso a un sorriso.
Ricordo una situazione in cui mi capitò di accompagnare due dirigenti di una ESERCITAZIONI
società a un incontro per una trattativa abbastanza difficile. La mia presenza era
assolutamente occasionale e non avevo alcun titolo per intervenire nella discussione 1. A GRUPPI DI TRE.
in nessun modo. Fu subito chiaro che le cose non stavano andando molto bene
e il contrasto era abbastanza forte. Dalla sua posizione il rappresentante dell’altra · A assume una certa posizione corrispondente a un suo stato d’animo piacevole.
azienda non mi degnava neppure di uno sguardo, né tanto meno accennava · B cerca di assumere la medesima posizione.
a rivolgermi la parola. Non potendo fare nulla cominciai a rispecchiarlo. Dopo · C aiuta B ad assumere quella posizione con molta cura per qualche minuto.
qualche minuto egli si voltò verso di me e cominciò a chiedermi conferma di quanto · Quando ciò sia avvenuto, B riferirà come si è sentito in quella posizione.
sosteneva. Si stava aprendo uno spiraglio. 2. A GRUPPI DI TRE.
Il rispecchiamento può avvenire a diversi livelli:
· A e B dialogano dandosi le spalle.
– a livello non verbale, quando si riproducono la posizione, i gesti, i movimenti, la · C indica ad A di variare la voce esponendo uno dei seguenti cartelli:
respirazione, l’espressione del viso dell’altro; – alza il volume della voce;
– a livello paraverbale, quando si riproducono il tono della voce, il volume, il timbro, – abbassa il volume della voce;
la velocità; – fai una voce acuta;
– a livello verbale, quando si utilizzano i predicati verbali di uno stesso sistema – fai una voce bassa;
rappresentazionale – aumenta il ritmo;
– diminuisci il ritmo.
Si definisce “rispecchiamento incrociato” quello condotto in un canale diverso. Per · B, che non vede il cartello, segue A imitandone il più possibile la voce.
esempio, si può rispecchiare la respirazione dell’altro muovendo le dita sul tavolo
con lo stesso ritmo, si può sottolineare la cadenza del discorso con dei movimenti del
capo.
Quando il rispecchiamento è completo e protratto si definisce “ricalco”.
Il rispecchiamento non è uno scimmiottamento o una presa in giro.
IN BREVE
· Il rispecchiamento e la guida sono funzioni di processi di empatizzazione e
influenzamento che continuamente ricorrono nella nostra esperienza quotidiana.
· Portarli alla consapevolezza ci aiuta a distinguere gli elementi attraverso i quali
noi possiamo attuarli e possiamo riconoscerli quando altri li attuano più o meno
inconsapevolmente nei nostri confronti. Selezionando gli stimoli esterni con i nostri filtri percettivi, viene eliso o distrutto il
99% delle informazioni. La parte restante, strutturata come abbiamo avuto modo
di vedere nei capitoli precedenti, concorre alla costruzione della nostra mappa. Nel
CONCLUDENDO racconto dell’esperienza si perde ulteriormente il 99% di quell’1%.
Le deformazioni Esempi:
· Dal momento che le cose stanno così...
Sono modi di collegare le cose in modo abbastanza arbitrario. · Tu che mi conosci bene...
Le domande di confrontazione hanno l’effetto di disconnettere queste connessioni, Come lo sai?
inducendo la persona a riconoscere contesti e situazioni in cui non sono valide, o in
cui assumono significati diversi. PERFORMATIVO MANCANTE
A causa B. Esempi:
· È giusto.
Esempio: · È sbagliato.
· Quando lui urla mi rende nervoso (A urla - B nervoso). · È disonorevole.
Come fa A a causare B? · È morale.
È mai capitato che A non causasse B? Per chi?
EQUIVALENZA COMPLESSA Quando poniamo ad altri domande di questo genere è importante farlo con molta
X significa Y. delicatezza.
Sono domande molto semplici, ma spesso hanno l’effetto di irritare le altre persone,
Esempio: in quanto le inducono a ripensare le proprie convinzioni e non tutti e non sempre
· Se arrivi in ritardo, non mi rispetti (arrivare in ritardo significa non rispettare). potrebbero avere la voglia di farlo.
In che modo X significa Y? Se la vostra intenzione è quella di capire di più della mappa dell’altra persona o
È mai capitato che X significasse qualcosa di diverso? credete che in certe situazioni possa esserle utile per superare delle difficoltà, fatelo
con molto garbo e soltanto nell’ambito di una buona relazione.
LETTURA DELLA MENTE Spesso capita che in una sola frase siano contenute più di una violazione. È anche
molto frequente che alla domanda di confrontazione fatta su una violazione la
Presupposto del pensiero di un’altra persona. persona risponda con un’altra violazione.
CONCLUDENDO
Possiamo riconoscere le strutture linguistiche che limitano fortemente la nostra idea
del mondo e che stabiliscono fra gli elementi dell’esperienza connessioni che sono Mentre progrediamo nella conoscenza della PNL, evidenziamo la struttura e
spesso arbitrarie. l’organizzazione del nostro pensiero, e ciò che rende possibile la costruzione di
Quando avrete allenato questa capacità di riconoscere le violazioni, vi accorgerete mappe tanto diverse.
anche di quante violazioni ricorrono nel vostro linguaggio. Ci appare probabilmente più naturale la possibilità di ampliare la nostra mappa,
Potete quindi confrontarle con le domande adatte. inglobando delle molteplicità.
Sperimenterete quanto possa essere utile e liberatorio recuperare il senso della scelta. Ora sappiamo che le nostre mappe sono determinate dal nostro “stile di
apprendimento”, dal nostro “stile di percezione”, da come abbiamo interpretato le
nostre esperienze già nel momento in cui le vivevamo, in pratica dal significato che
abbiamo attribuito alle medesime.
Possiamo immaginare che le nostre mappe abbiano dei contorni permeabili: anche le
mappe più rigide non sono immuni dall’essere emittenti e ricettori di influenzamenti.
Ogni volta che due persone si incontrano, l’influenzamento è reciproco, come
abbiamo già detto considerando gli assunti fondamentali della PNL , che non si può
non comunicare e che ogni comunicazione dà luogo a una retroazione.
Se pensiamo al potere di influenzamento che può avere sul nostro umore la
luminosità di una giornata piuttosto che riuscire ad arrivare puntuali in ufficio, a
maggior ragione ci possiamo aspettare influenzamenti dalle relazioni interpersonali,
fossero anche soltanto relazioni fugaci o occasionali fondate su uno sguardo, una
parola, un gesto del corpo.
COS’È UN SISTEMA?
Un sistema è costituito da un insieme di soggetti –almeno tre- legati fra di loro da
relazioni stabilite. Un esempio tipico di piccolo sistema è la classica famiglia padre-
madre-figlio. Ogni famiglia a sua volta è parte di un sistema più vasto, come una
comunità, un sistema di parentele o un gruppo di riferimento. Ognuno di questi
102 Introduzione alla PNL sistemica L’allargamento della PNL: la teoria dei sistemi 103
gruppi fa parte quindi di un sistema sociale che li comprende tutti. Ogni sistema trama della storia, mentre le battute (la comunicazione) vengono improvvisate sul
sociale è poi inserito in sistemi sempre più ampi, fino a comprendere il mondo intero. momento interagendo con gli altri attori in scena. La differenza con la vita reale sta
Il fenomeno della globalizzazione, con i suoi pregi e i suoi problemi, è un colossale nel fatto che i personaggi e le trame non sono pre-esistenti, ma vengono costruiti
effetto mondiale di sistema. assieme alle battute. E’ un po’ come costruire un’auto mentre la stiamo guidando.
Per capire ancora meglio questo processo, osserviamo lo schema sotto (fig.1). Un
Ecco le proprietà che caratterizzano ogni sistema: sistema è come una rete fatta di maglie con i rispettivi nodi. Le maglie rappresentano
le relazioni,(fig. 2) cioè il modo in cui i nodi sono interconnessi. I nodi (fig.3)
Totalità
rappresentano i soggetti comunicanti, cioè la loro funzione di incrocio delle maglie.
In un sistema ognuno è in relazione più o meno diretta con tutti gli altri componenti
E’ chiaro che comunicazione e relazione si determinano e si influenzano a vicenda
che ne fanno parte.
in un continuo feedback fra noi e gli altri, dove l’esperienza, il ruolo sociale e la storia
Le caratteristiche di un sistema non sono date dalla semplice sommatoria degli
degli episodi passati hanno un ruolo importante nel creare aspettative, speranze e
elementi che ne fanno parte. L’operatività di una multinazionale non può essere
timori che influenzano i tanti possibili incontri che possiamo avere. Il concetto di
spiegata elencando tutte le abilità dei suoi manager
Sistema è una sintesi di tutto questo.
Retroazione
La complessa rete di feedback fra i componenti di un sistema crea una circolarità per
cui ogni causa è anche un effetto, e viceversa. Ciò da luogo ad una proprietà tipica PNL E SISTEMICA:
di ogni sistema, cioè l’omeostasi: il sistema produce correzioni automatiche che ne
mantengono la struttura di fronte a mutamenti e perturbazioni esterne o interne. UN COMPLETAMENTO RECIPROCO
Equifinalità La Teoria dei Sistemi è nata dagli stessi schemi di pensiero che hanno portato alla
Origini diverse possono portare agli stessi risultati, perché in un sistema non PNL, dando vita nel tempo a un efficace approccio psicoterapeutico (la terapia
contano tanto le condizioni iniziali, quanto il processo dinamico che caratterizza sistemica) e contribuendo allo sviluppo di linguaggi informatici, del pensiero
la natura dell’organizzazione. Le caratteristiche di una famiglia ad esempio non organizzativo e della biologia.
discendono dal contesto o dal modo in cui si forma, ma dalla rete di relazioni fra i La PNL specializzandosi nello studio della struttura dell’esperienza soggettiva,
suoi componenti. costituisce invece un modello di riferimento per l’apprendimento e il miglioramento
delle performances personali. La pratica del Modellamento, accennata al capitolo 3,
ne costituisce la sintesi più significativa. Per tornare all’esempio della rete, la PNL è un
LA RETE DI RELAZIONE modello operativo che agisce principalmente a livello dei nodi.
La Teoria dei Sistemi è un modello operativo complementare alla PNL, che incentra
E COMUNICAZIONE invece la sua azione a livello delle maglie. I suoi strumenti di intervento sono basati
sulla rottura degli schemi, la ridefinizione delle relazioni, i cambiamenti di ruolo.
Ognuno di noi vive costantemente all’interno di una rete di relazioni con le
Risulta abbastanza immediato comprendere che un’integrazione operativa fra questi
altre persone. Ricordate quello che abbiamo scritto nel Cap. 2 ? Relazione e
due modelli può accrescere in modo significativo l’efficacia per il miglioramento e il
comunicazione sono due facce di un unico processo sistemico: da una parte creiamo
cambiamento.
relazione comunicando, dall’altra il tipo di relazione in atto seleziona e indirizza i
possibili scambi comunicativi.
Qualcuno, facendo il parallelo con il mondo teatrale, paragona le relazioni a degli
schemi per improvvisare. Ogni attore in scena conosce il suo personaggio e la
104 Introduzione alla PNL sistemica L’allargamento della PNL: la teoria dei sistemi 105
LA PNL SISTEMICA CONCLUDENDO
La PNL Sistemica integra la PNL classica allargando il campo d’azione dal soggetto · Noi siamo i nodi attivi di una rete. Viviamo in una realtà che noi stessi elaboriamo
al sistema di cui esso è parte. Potremmo dire che gli obiettivi della PNL classica istante per istante utilizzando i nostri strumenti biologici e cognitivi allo scopo di
sono vissuti in prima posizione percettiva (vedi capitolo X) , mentre quelli della ottenere feedback significativi dal resto della rete.
PNL Sistemica sono visti nella prospettiva multidimensionale di tutte le posizioni
· Noi apprendiamo a utilizzare questi strumenti e a dare significato ai feedback
percettive.
grazie all’interazione continua con gli altri nodi della rete. Non esiste un “io” senza un
E’ interessante, oltre che utile, osservare come cambia il concetto di Ecologia quando
“noi”. Le mappe soggettive sono elaborazioni individuali di una parte della mappa
è ridefinito in chiave sistemica. Ricorderete che in PNL l’ecologia” è personale,
totale della rete, a cui tutti diamo il nostro contributo.
qualcosa che riguarda la concordanza fra le parti del sè. Vista in versione sistemica,
l’ecologia diventa qualcosa di molto più vasto e completo, che coinvolge non solo · Fin dalla nascita iniziamo a costruire “pattern di utilizzo” –nello stesso tempo
il soggetto, ma anche tutti gli elementi del sistema di cui si è parte. Anche un’altra soggettivi e condivisi - che hanno senso all’interno dei nostri sistemi di riferimento:
parola chiave della PNL viene ridefinita dalla visione sistemica. E’ l’autonomia. Nella sono i programmi per “fare esperienza”.
visione sistemica “essere autonomi “ significa avere la capacità di creare connessioni
· “Fare esperienza”, “dare significato” e “comunicare” sono aspetti inseparabili di un
utili nei diversi contesti.
unico processo sistemico.
E quindi la parola-chiave diventa “connessione”.
Ecco, riassunti in una tabella, gli elementi che caratterizzano PNL classica e PNL · La qualità di un’esperienza soggettiva nasce dai pattern della relazione circolare fra
Sistemica. noi e il sistema di cui siamo parte. E’ possibile affrontare la questione partendo da
Finalità Scala Criteri Parola- Feedback Ecologia un punto qualsiasi del processo. “Guida sistemica” è sinonimo di leadership: significa
temporale di verifica chiave prendersi la responsabilità del sistema in cui e su cui stiamo agendo.
PNL Eccellenza Subito Guida Autonomia Riscontri Soggettiva
classica personale individuali · E’ possibile allargare la descrizione metalinguistica delle strutture dell’esperienza
PNL Evoluzione D’ora Leadership Connessione Riscontri Globale
soggettiva (a livello somatico, rappresentazionale, verbale), alle diverse posizioni
sistemica dei sistemi in poi di gruppo percettive per ottenere una descrizione del campo relazionale in cui le esperienze
soggettive hanno luogo.
E’ importante sottolineare che i criteri generali della PNL Sistemica NON sono in
antitesi con quelli della PNL classica, ma costituiscono una loro estensione. · Questo metalinguaggio può generare pattern efficaci per cambiare la struttura
Ridefiniscono una cornice di senso generale –una mappa allargata- in cui ognuno delle esperienza soggettive agendo sia a livello individuale che di rete: questa è la
di noi può perseguire i propri obiettivi di eccellenza e successo con maggiore PNL Sistemica.
profondità, coerenza e ricchezza di significato. E –perché no?- anche con maggiore
efficacia strategica.
IN BREVE
All’inizio del libro abbiamo visto alcuni presupposti della PNL.
Ora, con l’integrazione della visione sistemica, possiamo estenderli con “gli assiomi”
della PNL Sistemica.
106 Introduzione alla PNL sistemica L’allargamento della PNL: la teoria dei sistemi 107
CONCLUSIONE generare la vostra, stando semplicemente aperti ad accogliere e riconoscere e
provare”.
La PNL si propone.
Alcuni potranno assumerla come un abito mentale.
Altri potranno semplicemente utilizzare alcune strumenti.
Potete cominciare da ciò che vi sembra più interessante, promettente, abbordabile.
Qualunque sia il percorso, scoprirete cose nuove nel vostro modo di fare esperienza.
E questo sarà proprio PNL.
Ricalco: tecnica del rispecchiamento; comprende sia gli elementi non verbali (gesti, VAKOG: indica i cinque sensi, tramite i quali avvengono le percezioni;
postura, respirazione ecc.) sia quelli paraverbali (uso della voce) sia quelli verbali (tipo V = canale visivo,
di vocaboli usati, inerenti a quale canale sensoriale, caratteristiche strutturali del A = canale auditivo,
linguaggio; genere degli esempi e metafore). K = canale cenestesico,
O = canale olfattivo,
Rispecchiamento: modo di interagire del soggetto con un’altra persona, per G = canale gustativo.
riconoscerla ed entrare in relazione con questa, riproponendo su di sé elementi del Ogni canale riceve ed elabora input esterni (ciò che il soggetto vede, ascolta e prova
comportamento dell’altro (postura, gesti, voce, movimenti ecc.). rispetto a ciò che lo circonda) e input interni (immagini mentali, dialogo interno,
sensazioni interne o propriocettive).
Ristrutturazione: ridefinizione; reincorniciamento; attribuzione di significati
aggiuntivi o ampliamento di contesti, aventi come risultato una modificazione del
significato attribuito a un’esperienza.
Stato desiderato: situazione di arrivo, posta nel futuro vicino o lontano, definita
tramite una rappresentazione composta di elementi sensoriali VAK.