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Manutenzione
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Definizioni
• Manutenzione.
Combinazione di tutte le azioni tecniche ed
amministrative, incluse le azioni di supervisione,
volte a mantenere o a riportare un'entità in uno
stato in cui possa eseguire la funzione richiesta.
• Manutenzione correttiva o "a guasto".
La manutenzione eseguita a seguito della
rilevazione di un'avaria e volta a riportare
un'entità nello stato in cui essa possa eseguire
una funzione richiesta.
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Definizioni
• Manutenzione preventiva.
La manutenzione effettuata a seguito dell’individuazione
e della misurazione di uno o più parametri e
dell'estrapolazione secondo modelli appropriati del tempo
residuo prima del guasto
– Manutenzione ciclica (hard time/data costante oppure
periodo costante)
– Manutenzione predittiva (basata sulla valutazione della
vita residua di un componente stimabile dalla misura di
un suo parametro di funzionamento)
– Manutenzione secondo condizione (sostituzione di un
componente al raggiungimento di una soglia misurabile
per un suo parametro di funzionamento)
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Definizioni
• Manutenzione migliorativa.
Insieme delle azioni di miglioramento o piccola
modifica che non incrementano il valore
patrimoniale dell'entità.
• Manutenzione produttiva.
Insieme di azioni volte alla prevenzione, al
miglioramento continuo e al trasferimento di
funzioni elementari di manutenzione al conduttore
dell'entità, avvalendosi del rilevamento di dati e
della diagnostica sull'entità da manutenere.
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Definizioni
• Guasto (failure)
La cessazione dell'attitudine di un'entità a eseguire la
funzione richiesta (evento).
• Avaria (fauft)
Stato di un'entità caratterizzato dalla sua inabilità ad
eseguire una funzione richiesta, non comprendente
l'inabilità durante !a manutenzione preventiva o altre azioni
pianificate, oppure dovuta alla mancanza di mezzi esterni
• Tasso di guasto
Il limite, se esiste del rapporto tra la
probabilità condizionata che l'istante
T di un guasto di un'entità cada entro
un dato intervallo di tempo (t, t+t), quando t tende a
zero, supposto che l'entità sia disponibile all'inizio
dell'intervallo di tempo. 7
Sviluppo della manutenzione
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Classificazione dei guasti - 1
Intrinseci attribuibili a delle debolezze inerenti al
dispositivo
Estrinseci attribuibili all'applicazione di sollecitazioni
superiori alle possibilità definite del
dispositivo
Progressivi quelli che potrebbero essere previsti con
una qualsiasi verifica preliminare
Improvvisi quelli che non potrebbero esserlo
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Classificazione dei guasti - 2
Parziali quelli che risultano da deviazioni nelle
caratteristiche del dispositivo al di là dei
limiti specificati senza tuttavia causare la
perdita completa delle prestazioni utili
Completi quelli per i quali le deviazioni superano i
limiti specificati comportando la perdita
completa delle prestazioni utili
Catalettici contemporaneamente improvvisi e completi
Per degrado contemporaneamente progressivi e parziali
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Classificazione dei guasti - 3
Minori non compromettono la conclusione della
missione
Maggiori compromettono la conclusione della
missione
Critici quelli che impediscono il completamento
della missione e fanno correre dei rischi
giudicati gravi
Precoci quelli che avvengono all'inizio della vita
del dispositivo (calcolato a partire da un
istante specificato), ed il cui tasso di
apparizione è rapidamente decrescente
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Classificazione dei guasti - 4
Aleatori quelli che appaiono con un tasso
sensibilmente costante durante il
corso della vita utile del materiale:
sono generalmente catalettici
D'usura quelli che appaiono con un tasso
rapidamente crescente:
sono dovuti a dei processi di
deterioramento o corrosione
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Definizione di affidabilità
Definizione secondo AFNOR X 06-501
• L'affidabilità è l'attitudine di un
dispositivo a compiere una funzione
richiesta secondo le condizioni di
utilizzazione e per un periodo determinato
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L’affidabilità
Riguarda, oltre gli ideatori e i realizzatori,
i responsabili della manutenzione,
in particolare per:
– la scelta oculata di nuove attrezzature
– la definizione della politica di
manutenzione da applicarsi
– in caso di bisogno, il miglioramento della
loro disponibilità
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Le funzioni di affidabilità
R(t) Funzione affidabilità
Avendo N dispositivi identici, funzionanti nelle stesse
condizioni, la curva R(t) rappresenta la frazione di
dispositivi in vita al tempo t
(probabilità di sopravvivenza al tempo t)
MTBF = Mean Time Between Failure
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Le funzioni di affidabilità
f(t) Densità di probabilità di guasto al
tempo t
È la probabilità di guasto per unità di tempo all’istante t
Risulta la derivata di F(t) all’istante t
R(t) F(t)
(t)
f(t)
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Andamento del tasso di guasto (t)
• Curva che sembra risultare dalla
sovrapposizione di due curve:
– una (a) di eliminazione dei difetti di
giovinezza dopo la messa in servizio
– l’altra (b) di comparsa del fenomeno di
usura e di degrado
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(t) - componenti elettronici
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(t) - componenti elettromeccanici
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LE LEGGI DI AFFIDABILITÀ
• Necessarie per determinare la politica di
manutenzione più appropriata:
– se il tasso di guasto (t) a regime è
costante non conviene effettuare la
sostituzione in quanto non si migliora
l'affidabilità (guasti di gioventù)
– se invece il tasso di guasto (t) cresce
(usura) conviene effettuare la sostituzione
una volta raggiunto un determinato livello
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Classificazione Dethoor e Groboillot
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Classificazione Dethoor e Groboillot
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Funzioni utilizzate
• Legge esponenziale decrescente per R(t),
per un tasso di guasto (t) costante
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Legge di Weibull
parametro di forma
parametro di scala
parametro di posizione o correzione dell'origine
dei tempi
t tempo di utilizzazione o unità di servizio reso
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Legge di Weibull
• Se = 1 si ha l'esponenziale decrescente
• Se = 3 la curva f(t) è simile a quella della
normale
• Se è nell'ordine di 2 la curva f(t) risulta
simile a quella della legge lognormale,
talvolta usata per l'affidabilità
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Legge di Weibull
Ponendo
e il tasso di avaria
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Legge di Weibull - F(x)
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Legge di Weibull - f(x)
30
Legge di Weibull - (x)
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La trasformazione di Allan Plait
Possibilità di rappresentare la
distribuzione di Weibull con una retta
dalla
si ottiene
passando 2 volte
ai logaritmi
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Trasformazione di Allan Plait - 2
Cambiando le
variabili
si ottiene la retta
È possibile stimare
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Manutenibilità
Definizione (secondo AFNOR):
In condizioni di utilizzazione date,
l'attitudine di un dispositivo ad essere
mantenuto o ristabilito in uno stato nel quale
esso può svolgere la sua funzione richiesta
quando la manutenzione è svolta in condizioni
date e con procedure e mezzi prescritti
(NF X 60-010)
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Manutenibilità
• MTTR (Mean Time To Repair)
il tempo che intercorre tra l’insorgere del
guasto e l’istante di riavvio della produzione
in condizioni nominali
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Disponibilità (approccio americano)
E' il rapporto fra un tempo di utilizzo, reale o
potenziale, e un tempo totale. Quindi equivale
asintoticamente ad una probabilità di funzionamento,
tenuto conto delle fermate per riparazione.
Se OT è il tempo operativo totale
ST è il tempo di stand-by totale
TPM è il tempo di manutenzione preventiva
totale
TCM è il tempo di manutenzione correttiva
totale
ALDT è il tempo perso per cause esterne
(logistiche, amministrative, etc.)
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Disponibilità (approccio americano)
Disponibilità ottenuta
𝑂𝑇
𝐴
𝑂𝑇 𝑇𝑃𝑀 𝑇𝐶𝑀
Disponibilità operativa
𝑂𝑇 𝑆𝑇
𝐴
𝑂𝑇 𝑆𝑇 𝑇𝑃𝑀 𝑇𝐶𝑀 𝐴𝐿𝐷𝑇
Disponibilità intrinseca
𝑀𝑇𝐵𝐹
𝐴
𝑀𝑇𝐵𝐹 𝑀𝑇𝑇𝑅
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Disponibilità di sistemi riparabili
secondo la UNI 10147
Manutenzione Manutenzione
correttiva preventiva
Disponibilità 𝑀𝑇𝐵𝐹 𝑀𝑇𝐵𝑀
operativa 𝑀𝑇𝐵𝐹 𝑀𝐷𝑇 𝑀𝑇𝐵𝑀 𝑀𝐷𝑇
Disponibilità 𝑀𝑇𝐵𝐹 𝑀𝑇𝐵𝑀
tecnica 𝑀𝑇𝐵𝐹 𝑀𝑇𝑇𝑅 𝑀𝑇𝐵𝑀 𝑀𝑇𝑇𝑅
Disponibilità 𝑀𝑇𝐵𝐹
intrinseca 𝑀𝑇𝐵𝐹 𝑀𝑅𝑇
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Manutenzione Vs. Costi-Sicurezza
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Il cambiamento della manutenzione
Ottimizzazione del costo globale
• Le politiche di manutenzione devono incidere
sin dalla fase di progettazione degli impianti
e dei macchinari: in taluni contratti relativi
ad attrezzature industriali esistono clausole
di affidabilità che pertanto necessitano
studi preventivi
• Concetto di Life Cycle Cost
(costo globale di acquisto ed utilizzazione o,
per brevità, costo totale) 45
COSTO TOTALE
Il costo totale C.T. (valore attualizzato)
è composto da:
– il costo di acquisto dell’attrezzatura A
– il costo cumulato della manutenzione M
– i costi cumulati di funzionamento F
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Rappresentazione del risultato cumulato
T1-T2 U=0
T3 max(U)
T4 max (U/t)
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Utilizzazione del costo totale
1) Comparazione di differenti politiche
manutentive
2) Comparazione tra differenti attrezzature
3) Ottimizzazione della politica manutentiva
4) Determinazione dell’età ottimale di vita
5) Determinazione del budget massimo
ammissibile
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Utilizzazione del costo totale - 1
1) Comparazione a titolo previsionale, per una
data attrezzatura, di differenti politiche di
manutenzione
Nota
Costi di funzionamento
e ricavi cumulati supposti
identici nei 3 casi
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Utilizzazione del costo totale - 2
2) Scelta tra due diverse attrezzature
per uno stesso
programma
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Utilizzazione del costo totale - 3
3) Ottimizzazione della politica di manutenzione
delle attrezzature in servizio
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Utilizzazione del costo totale - 4
4) Determinazione dell’età ottimale di
sostituzione delle attrezzature
– nel caso di sostituzione di attrezzatura con
una analoga il tempo è quello corrispondente
all’istante in cui si ha il costo totale medio
minimo
– in caso di evoluzione dell’attrezzatura tale
periodo può essere ridotto, analizzando caso
per caso, in funzione dei benefici che potrà
apportare la nuova attrezzatura
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Utilizzazione del costo totale - 5
5) Determinazione del budget massimo
ammissibile di manutenzione delle
principali attrezzature
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Le forniture per la manutenzione
Vengono sostituiti particolari con durata
inferiore a quella dell’attrezzatura
– componenti soggetti ad usura (articoli di consumo
normale) come le pastiglie o i nastri dei freni, le lamiera d’usura
rimovibili sottoposte ad abrasione, i pneumatici, ecc.
– elementi di durata più aleatoria dei pezzi di usura
precedenti, le cui avarie possono provenire da degrado o da
rottura; è il caso dei cuscinetti, molle, ecc.
– materiali e forniture diverse necessarie per i
lavori in officina (riparazioni, grandi revisioni, ecc.)
– lubrificanti utilizzati al fine di ridurre al massimo l’attrito e
l’usura che ne consegue 54
Caratteristiche delle forniture
Le forniture possono essere:
• sia parti o forniture specifiche del
costruttore dell’attrezzatura
• sia articoli correnti, comuni a numerose
attrezzature sottoposti a norme o
standard (bulloni, cuscinetti, ecc.)
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Definizioni
• parti, pezzi singoli:
un insieme o sottoinsieme del bene in esame,
che non viene ne smontato ne diviso durante
un’operazione di manutenzione
• parti di ricambio:
parte destinata a sostituire un pezzo
difettoso o degradato di un installazione
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Classificazione - 1
• Funzionale
• parte funzionale
• parte di consumo
• parte strutturale
• Secondo la provenienza
• parte originale
• parte equivalente
• parte intercambibile
• parte adattabile 57
Classificazione - 2
• In base all’attitudine
alla sostituzione
• parte rimovibile
• parte smontabile (a mano)
• parte montabile
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Pezzi da tenere a scorta (stima rapida)
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Necessità del pezzo a scorta
• Analisi valida per parti di sicurezza
• Rischio di avaria basso ma non trascurabile
• L’eventuale avaria però comporta un costo P
d’indisponibilità molto superiore al costo p
della parte considerata
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I dati del problema
• la probabilità F(N) d’avaria durante gli
N anni previsti d’utilizzazione della
attrezzatura
• il costo di annuale c di stoccaggio espresso
in percentuale del costo d’acquisto della
parte considerata
• il costo di sostituzione r (manodopera, ...)
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L’impostazione del problema
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Esempio numerico
Costo della parte p= 0,12 k€
Costo di indisponibilità P= 10 k€
Durata di esercizio N= 20 anni
Costo di stoccaggio c= 10%
Probabilità di guasto F(N) = 8%
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Posticipo nel tempo dell’acquisto
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Organizzazione tradizionale
Struttura di Fayol (struttura a pettine)
– Produzione e Manutenzione direttamente
dipendenti dalla direzione
– per aziende con più stabilimenti la struttura era
da ripetersi con uno staff centrale di
coordinamento
Successive strutture prevedevano due livelli
– in servizio centralizzato
– presso le delle unità locali
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Funzioni essenziali
• Funzione metodi
ottimizza le modalità operative e minimizza i costi
• Funzione programmazione
conseguenza dei metodi, assicura la logistica delle
operazioni (approvvigionamento, programmazione,
relazione tra operazioni)
• Funzione realizzazione
effettua le operazioni previste
• Funzioni annesse
servizi ausiliari (produzione di fluidi) - nuovi lavori
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Classificazione degli interventi
nelle grandi imprese
primo grado interventi sul luogo di utilizzazione
delle attrezzature: lubrificazione,
sostituzione di pezzi facile da
effettuare
secondo grado interventi effettuati nell’officina
dello stabilimento
terzo grado interventi importanti effettuati in
un’officina centrale appositamente
attrezzata
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Class. in base al livello di tecnicità
1° livello regolazioni semplici che non necessitano di alcun smontaggio,
come il cambio di elementi soggetti ad usura accessibili in tutta
sicurezza;
2° livello riparazione con cambio standard degli elementi previsti per
questo scopo ed operazioni minori di manutenzione preventiva,
come l’ingrassaggio o il controllo di buon funzionamento;
3° livello identificazione e diagnosi dei guasti, riparazioni con cambio di
componenti o elementi funzionali, riparazioni meccaniche minori,
e tutte le operazioni correnti di manutenzione preventiva;
4° livello tutti i lavori importanti di manutenzione preventiva o correttiva
con l’eccezione del rinnovo e della ricostruzione; questo livello
comprende anche la regolazione degli apparecchi di misura
utilizzati per la manutenzione;
5° livello rinnovo, ricostruzione, esecuzione di riparazioni rilevanti
affidata ad un’officina centrale o all’esterno.
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Total Productive Maintenance
(TPM)
• Total Productive Maintenance (UNI 10147):
”Insieme di azioni volte alla prevenzione, al
miglioramento continuo e al trasferimento di
funzioni elementari di manutenzione al conduttore
dell’impianto/macchinario, avvalendosi del
rilevamento di dati e della diagnostica sulla entità
da mantenere”
• Incominciò a svilupparsi all’inizio degli anni ottanta
sotto la guida della JMA (Japan Management
Association)
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Total Productive Maintenance
(TPM)
• Piano organizzativo:
trasferimento all'interno del processo produttivo
di tutte le responsabilità e quindi anche quelle
relative alle prestazioni dei mezzi di lavoro e alle
loro manutenzioni; verso il conduttore dell’impianto
o macchinista
• Piano tecnologico:
miglioramento della capacità della macchina di
lavorare in qualità e affidabilità
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Total Productive Maintenance
(TPM)
Gli otto pilastri della TPM
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Tasso di rendimento sintetico
dell’attrezzatura
Permette di suddividere le cause d’arresto o perdite di
produzione in:
– esplicite: guasti e produzione eccezionale
di scarti
– implicite: microguasti, cambi di attrezzi,
arresti momentanei, giri a vuoto
(in gran parte mascherati perché
considerati un “funzionamento normale”)
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Tasso di rendimento sintetico
TPM permette di evidenziare le fermate
“implicite”, da parte del personale di
produzione, e implica azioni per la riduzione
da parte dello stesso personale
(che risulta il più adatto per identificarli e
per cercare dei rimedi)
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TPM - Regola delle 5 S
Prima fase di applicazione della TPM
• seiri: eliminare il superfluo che ingombra l’officina
• seiton: procedere ad una sistemazione razionale
per evitare le perdite di tempo (per esempio: zone
di deposito visualizzate)
• seico: mantenere l’attrezzatura pulita, al fine di
individuare più facilmente le anomalie -
”mantenimento della pulizia”
• seiketsu: sistematizzazione (degli interventi)
• shitsuke: disciplina (nell’eseguire gli interventi e
mantenere ordine e pulizia) 76
Obiettivo TPM: gestione autonoma
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