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L'influenza spagnola, definita anche spagnola o grande influenza, fu una pandemia che causò circa

50 milioni di morti in un periodo compreso tra il 1918 e il 1920 in un mondo straziato dalla Prima
Guerra Mondiale. Oltre che per le innumerevoli vittime, la spagnola andò a creare un blocco nella
letteratura.
Il grande storico Lucio Villari descrive l’influenza con le seguenti parole:
“Cominciava con una febbre intensa, un malessere diffuso e crescente: il malato aveva, in pochi
giorni, una progressiva perdita di funzioni con momenti di delirio; infine entrava in uno stato di
incoscienza. Un decorso violento che lasciava sgomenti quanti gli erano vicini. L'angoscia era
accresciuta dalla singolarità di un male che colpiva esclusivamente adolescenti e giovani.“
Non esistono molte opere letterarie riguardo questa calamità perché la maggior parte dei poeti e
degli scrittori furono direttamente coinvolti nella guerra o colpiti dalla malattia.
Un famoso poeta che risentì della pandemia indirettamente fu Giuseppe Ungaretti. Infatti al rientro
a Parigi dalla guerra il 9 Novembre del 1918, andando a trovare il suo amico e poeta Guillaume
Apollinaire per comunicargli della vittoria ottenuta in battaglia, trovò il compagno deceduto
portatogli via dalla grande influenza. Questo tragico evento rappresenta solo uno delle tante
amicizie che furono distrutte a causa della spagnola.
Tra i famosi poeti deceduti a causa della pandemia ci fu anche il francese Edmond Rostand. Un
importante poeta e drammaturgo celebre per famose opere teatrali come Cyrano de Bergerac.
La sua storia, come anche quella di molti altri poeti di quest’epoca colpiti dalla spagnola, è trattata
da Riccardo Chiaberge nel suo libro intitolato “1918. La grande epidemia. Quindici storie della
febbre spagnola”. Oltre all’esperienza del francese vengono raccontate anche quelle di Guillaume
Apollinaire, Woodrow Wilson, Walt Disney, Jakov Sverdlov, Egon Schiele, Max Weber, Francisco
e Giacinta Marto, Phoebe Hearst, Edvard Munch e Franklin D. Roosevelt. Nel libro Chiaberge
inserì le vicende sia di chi sopravvisse alla malattia sia di chi non ce la fece, di persone famose
aventi diversi ruoli all’interno della comunità, da politici a artisti, con resoconti dell’epoca e
curiosità.

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