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Una camera, in politica, indica un organo statale, generalmente depositario
del potere legislativo.
Indice
1Origine del termine
2Caratteristiche 3Nel mondo o 3.1In Italia 4Note 5Bibliografia 6Voci correlate
Origine del termine[modifica | modifica wikitesto]
Per camera si intende in politica una sala in cui si riunisce un ramo del Parlamento.
Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto] Lo stesso argomento in dettaglio: Bicameralismo e Monocameralismo.
Può essere a composizione elettiva o costituito per designazione. In tal caso si
suole distinguere tra:
una camera bassa a composizione elettiva
una camera alta o Senato che può essere nominata o eletta con un meccanismo differente da quello della camera bassa. Diversi parlamenti adottano tale suddivisione, quest'ultima viene indicata con il termine bicameralismo. Gli organi legislativi invece con una sola camera sono detti monocamerali. Sono rarissimi e di interesse ormai esclusivamente storico i parlamenti costituiti da più di due camere. Generalmente, la legislazione ha quasi sempre origine nella camera bassa; la camera alta ha la funzione di dare una "seconda lettura" della proposta di legge e di deciderne l'approvazione o il veto. Nel mondo[modifica | modifica wikitesto] Molte democrazie europee hanno un parlamento composto da due assemblee, le quali vengono in genere[1] formate secondo criteri diversi: una Camera rappresenta gli elettori di una nazione, mentre la seconda è spesso la rappresentazione degli stati o delle regioni che compongono la nazione. L'Italia non corrisponde a questo principio, dato che le due camere vengono elette attenendosi a criteri assai simili. Nella maggior parte dei paesi la camera bassa è considerata quella che rappresenta meglio il popolo e ha un controllo esclusivo e predominante su materie come la finanza pubblica e l'imposizione fiscale. La camera alta è spesso composta da un numero di membri inferiore a quello della camera bassa. In Italia[modifica | modifica wikitesto] Secondo la Costituzione della Repubblica Italiana, che è la legge fondamentale dello Stato, entrata in vigore il 1º gennaio 1948, il Parlamento è costituito da due assemblee (Camere), dotate di uguali poteri:
la Camera dei deputati
il Senato della Repubblica I parlamentari sono eletti ogni cinque anni da tutti i cittadini che abbiano compiuto, rispettivamente, 18 anni per l'elezione della Camera e 25 anni per l'elezione del Senato. Spetta al Parlamento indirizzare e controllare il Governo, che per poter governare deve averne la fiducia (cioè il consenso del parlamento al suo operato). Nella sua attività il Parlamento opera in rapporto continuo con il Governo, che propone i principali progetti di legge e che è sempre presente in tutte le fasi del lavoro parlamentare. In Italia, la legislazione può avere origine in entrambe le camere e, a differenza di quanto accade in molti altri paesi, non è possibile che una camera possa far prevalere la propria volontà sull'altra [2].