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56. k~rte brave= carte che vincono o perdono, ma non possono pareg-
giare.
=
57. una carta ke ·non si imparda id.
58. una karta de lomifmo palo= una carta dello stesso seme.
59. la vyeka, tengo la vyeka [veya] =combinazione per I'invido costituita
da una figura ed un sette.
STROFETTE:
A
la pampas tyene l'embU
li
les kordtf.era les andes l
l
la fior de orto miandu
para sus wevos tan grandes
varianti: 3. ke la flor des orto myandu; 4. tan] mas.
La Pampa tiene el ombu
-f
l
la Cordillera los Andes,
la fior de orto el fiandu
para sus huevos tan grandes s.
85 ~
B
6 Traduzione: « Venendo da Villa.
guay ( Gualeguay) l su di un bastimen-
venindo de bigefiay to a vapore l per poco non cado in
su di un buké a vap6r acqua l per raccogliere (afferrare, ricu.
cassi suy caygo in agwa perare) questo fiore)>. Villaguay o Gua.
par rekorar esta flor leguay sono congettura: si tratta di
cittadine delle province di Entre Rios
varianti: l. bigefiay] vigafiay, bigagway, paragway; 2. s'embuga el vap6r; e Corrientes. Mi è stato comunicato
4. rekorar ] rakatar. che una strofetta del genere esiste tut-
t'ora in Argentina.
Veniendo de Villaguay ( Gualeguay) 7 Questa strofetta è assai corrotta·
Buenos Aires.
c 9 Le parole spagnole vere e proprie
com moré tram pensé (non cioè quelle del linguaggio di gio-
una flor me levanté co, ma quelle castigliane con cui le
e col trukko vamo fugando confrontiamo) verranno qui e in segui-
to scritte secondo la grafia spagnola, e
varianti: l. komo rotro o otro pensé oppure kon moron trova peSé; poste entro virgolette. L'alfabeto fone-
.3. vamo] stemo. tico sarà riservato ai materiali raccolti
sul campo (eventualmente la trascrizio-
Con otro me tropecé, ne fonetica dello spagnolo vero e pro-
una fior me levanté, prio sarà data entro parentesi quadra,
al truco estamos jugando 7. facendola seguire alla normale grafia).
I numeri entro parentesi tonda prece-
duti da cfr. rinviano alle formule nu-
D merate del nostro elenco.
passeggando per le vie di bwenos ayres
inkontray una mucacita
ke a la moda del éapabuko s
ley mi disse flor e truko
varianti: l. passando per bwenos ayres salii a montevideo; 3. capabuko Jca-
cabuko; 4. le voÀo dissir flore truko.
mète che si affiancano al movimento tradizionale e pendolare dei nianza di Michele Costamagna di Isola
di Bene Vagienna, classe 1886 (REVEL-
valligiani cuneesi verso la vicina Francia 12 • LI, op. cit., vol. I, pp. 45-47) che si
Dovremo rimandare al Mondo dei vinti chi volesse ripercor- snoda attraverso alcuni episodi-chiave:
il viaggio, stipati nelle bigatere, cioè in
rere una di quelle avventurose vicende individuali di emigrazione cuccette paragonate ai tavolati su cui
e volesse vedere la pampa con gli occhi degli espatriati • Con- si allevano i bachi da seta; la campa-
13
cordi con quelle raccolte da Revelli, le testimonianze dei nostri gna del grano nelle sterminate e ric-
pianure dell'Argentina; il gustoso
informatori rinviano, per la penetrazione del Trucco, alla gene- che episodio di una lite in osteria (narrato
razione degli uomini nati tra il1880 ed il1890, emigrati intorno in chiave di mistilinguismo); il ritorno
da ladri e truffatori.
al 1905-1910, spesso rimpatriati nel breve giro di tre o quattro insidiato 14 Sulle ragioni di questi ritorni cfr.
anni 14 • Siamo nel periodo precedente la Grande Guerra, che chiu- G. BEVIONE, L'Argentina, Torino, Bo-
derà l'esodo biblico verso l'America, incidendo violentemente na, 1911, pp. di132-35. Su eli una perma-
nenza media 2-5 anni concorda Co-
(mutandone in parte le forme se non la natura) sulla cultura con- LETTI, op. cit., p. 76, citando dati del
tadina italiana. Se la diffusione del Trucco dovette essere inizial- Commissariato per l'emigrazione.
l'elenco datone da G. L. BEc-
mene circoscritta al gruppo omogeneo dei rimpatriati, accomu- CARIA,Cfr.Spagnolo
15
e spagnoli in Italia.
nati da un'esperienza e da una competenza linguistica, è lecito Riflessi ispanici sulla lingua del Cin-
chiedersi perché ed in che modo altri finirono per adottare quei que e Seicento, Torino, Giappichelli,
1968, pp. 84-85.
termini. Fenomeni di forestierismo tecnico nel gioco sono fre-
quenti; per restare nell'ambito delle carte, basti pensareal poker,
la cui terminologia è in parte americana, tecnicismo conglobato
nelle regole di svolgimento della partita (cip, full, poker di jack
ecc.). Ma si tratta di lessico limitato quantitativamente, isolato,
come ugualmente sono limitati certi prestiti relativi a giochi di
carte penetrati in Italia nel Cinquecento dalla Spagna 15 •
Nel Trucco, al contrario, abbiamo una vasta serie di ispani-
smi, che travalica le poche denominazioni di carte e di punti.
In via preliminare possiamo comunque riconoscere la funzione
del prestito « tecnico »; certi termini (ifwido, kiero, trukko, vale
kwattro ecc.) sono formule, nel senso che sono l'unica risposta
possibile ad una determinata situazione Iudica vincolante. La
conservazione degli spagnolismi si lega senz'altro in parte a que-
sto carattere fortemente ritualizzato; Ma se ci rifacciamo alle con-
dizioni in cui il gioco fu appreso e trasmesso, già vediamo che
questa ritualizzazione va al di là dei termini oggettivamente dotati
di un significato preciso ed intradudbile, al di là di quelli che i
linguisti defi1;1iscono prestiti di necessità. L'apprendimento del
Trucco dalla viva voce di giocatori che parlavano integralmente
in una lingua diversa fece sl che il concetto di « parola tecnica da
ritenere a memoria » si dilatasse grandemente, nell'impossibilità
di individuare con facilità l'esatta dimensione del tecnicismo.
Tanto è vero che a Prunetto, laddove la tradizione del Trucco
88
16 Senza tener conto, naturalmen te,
.continua, è in atto oggi un logico riassorbimento dell'eccesso di di un carattere della gente della Langa,
· forestierismi, che lascia semmai spazio a calchi e ad italianizza- carattere
la gran passione per il gioco delle carte,
non ancora sufficientemente
zioni. reso dalle testimonianze di giocatori
Al fattore originario di conservazione, che abbiamo definito professionisti pp. raccolte da REvELLI, op.
227 e 219, e dal ri-
larità o esibi- cit., vol. Il,
tecnico-rituale, si affianca poi un fattore di spettaco cordo dell'emigrante che mentre viag-
zione. ·Ciò è particolarmente visibile in quella dimensione di gia per l'Argentina gioca a scarté (una
sorta di tresette} con quei « tre o quat-
inventiva personale che abbiamo messa in evidenza, nella cre- tro » che non patiscono il mare (vol. I,
scita emotiva del forestierismo, nell'uso stesso delle strofette al p. 45}. Cfr. anche il racconto di BEPPE
posto della semplice dichiarazione (strofette recitate od anche, si FÈNOGLW, Ma il mio amore è Paco.
17 Cfr. T. DE MAuRo, Storia lingui-
badi, cantate). Se dunque il valore tecnico e vincolante di un fore- stica dell'Italia unita, Bari, Laterza,
stierismo usato per dichiarare un punto od una combinazione di 19723, p. 61 e sgg. e CaLETTI, op. cit.,
popolare di
la spiega- pp. 250-51. Per la visione
carte trova nell'economicità e nella codificazione rigida questo particolare problema si può ci-
zione della sua fortuna, per il rituale complesso del Trucco occorre tare un proverbio raccolto da Revelli,
che anch'io ho sentito ripetere nelle
azzardare altre spiegazioni di natura più decisam ente« stilistica ». Langhe: «'n Merica se un l'è fol lu
Torniamo per un moment o alla dinamica della diffusione: è possi- desfolu », nel quale, a bene intenderlo,
bile che essa trovi ragione nel tipo specifico della cultura popolarè c'è una spaventosa carica di dramma-
ticità; non solo l'eterna vicenda del-
orale, la quale non viene« insegnata », così come noi intendiamo l'emigrante sradicato, ma le condizioni,
l'operazione didattica , con un docente ed un discente nei loro tipiche dell'Argentina, di un territorio
ruoli rispettivi, accomunati da un'azione realizzata ad hoc, in via «sito di frontiera ». Cfr. a questo propo-
BEVIONE, op. cit., pp. 142-43 e
sperimentale (ciò avrebbe comportato la vittoria della traduzio ne
G. PARISI, Storia degli italiani in Ar-
o la conservazione « accademica » del linguaggio speciale), ma gentina, Roma, Voghera editore, 1907,
« si impara da sé», osservando e imitando. La formula appresa p. 18556. Sull'emigrazione stagionale, detta
significa accettazione nel gruppo,. assumendo il valore di inizia- golondrina (rondinella) dagli argentini,
zione. e definita la Lingera dai vecchi piemon-
soltanto se il tesi stabilitisi nelle province dei cereali,
Un meccanismo del genere entra in funzione cfr. BEVIONE, op. cit., pp. 130·31.
gruppo originario, portator e dell'innovazione linguistico-Iudica,
esercita un fascino sulla comunità, cioè se l'innovazione è dotata
di prestigio 16 • Solo in questo caso il possesso dell'innovazione
viene esibito, e trova nella comunità terreno favorevole per socia-
lizzarsi. Anche la diffusione di un gioco di carte può funzionare
insomma in maniera analoga alla diffusione di un'innovazione
linguistica, Quanto al prestigio, possiamo richiamare la funzione
educatrice che fu propria dell'emigrazione, « gran scuola dell'in-
telligenza » 17 • Le esperienze acquisite e raccontate, il possesso
di rudimenti di una lingua straniera in un ambiente in cui persino
la lingua nazionale era poco conosciuta, magari il denaro ricavato
dal lavoro all'estero , l'aver girato il mondo, erano tutti elementi
che contribuivano a determinare un'accre sciuta stima nella comu-
nità. Di qui forse l'esibizione dello spagnolo tra i reduci come
s~g~o di uno status particolare, quasi con valore di linguaggio
di nconoscimento e d'intesa. Di qui anche il gusto di imparare
quel gioco con quel linguaggio da parte di coloro che l'esperienza
e:cezionale dell'emigrazione non avevano avuta. Il gioco parlato
diventava così per i rimpatriati un modo di stare assieme pubbli-
camente; l'impara rlo era per gli altri un modo di farsi simili a
l?r?. Si aggiunga l'interesse mantenu to sempre vivo, la periodica
nv1talizzazione, per il carattere continuo del rapporto con l' Ar-
gentina da parte di queste comunità: ciò non soltanto per la pre-
senza dei rimpatri ati veri e propri, ma, credo, anche per il feno-
me~o degli stagionali, che emigravano sistematicamente tutti gli
anm per la campagna del grano in Sud America nel periodo inver-
n~l~ della « morta» agricola 18 • Tutto questo avveniva in comu- .
mta per altri versi assai statiche e conservative, isolate. Dove il
89
" Cfr. in REvELLI, op. cit., vol. I
forestierismo è conosciuto ed identificato normalmente, dove si pp. 116-17, le citazioni eli frasi strani e:
è'abituati al rapporto con l'esterno, lo stesso gioco del Trucco, re da parte eli un prigioniero in Austria
se esiste, ha potuto più facilmente tradursi: così a Genova, nel durante la grande guerra; cfr. anche
vol. I, p. 104 e vol. II, pp. 18-19 26
cui porto si fanno ancora oggi gare, ma dove la gran parte dei 73. Quanto alla «misura concreta'» di
termini spagnoli ha lasciato il posto ai corrispondenti dialettali cui parlavo, si veda nella testimonian-
za-racconto eli M. Costamagna, citata
liguri. Evidentemente quella comunità possedeva in modo più nella nota 13, l'abbondanza di dati
chiaro il concetto di « traduzione ». (cifre, rese, misure agricole), che dan-
Nella cultura contadina il contatto produce più facilmente il no luogo ad un paesaggio non « de-
scritto», ma « tnisurato ». In un'area
mistilinguismo. Entrando in relazione con realtà esterne, geogra- geografica diversa si vedano le intervi-
fiche e culturali (eventualmente con la letteratura sotto forma, ste dei Contadini del Sud raccolte da
Rocco ScoTELLARO, in cui i fenomeni
che so, di melodramma, o magari con il latino della chiesa o con di mistilinguismo con il linguaggio
il mondo della burocrazia) ne vengono spesso riportati con meti- « altro » della burocrazia e dei libri
colosa attenzione lacerti linguistici. In parte dò è frutto di una stampati ritornano, e ritornano altret-
tanto puntualmente i « paesaggi misu-
misura concreta nell'approccio con le cose, ma soprattutto gioca rati ». Il mistilingnismo si accentua nel
una scomposizione analitica di quanto viene incontrato, descritto, caso eli testi scritti in italiano popo-
compreso. Si può indicare in parallelo la tecnica della narrazione lare: si pensi alle lettere dei prigionieri
di guerra raccolte da Spitzer. Quanto
orale, la quale procede per episodi ed elementi dettagliati ed irte- al problema del procedere a stazioni
lati, che all'ascoltatore estraneo a quella cultura risultano talora proprio del canto popolare, ed al suo
formulismo linguistico, si veda l'arti-
difficili da legare sinteticamente. Nel canto si procede (almeno nel colo di G. L. BECCARIA, Convenziona-
tipo epico-lirico settentrionale) per stazioni, per tappe successive, lità linguistica e alterità ideologica nella
letteratura degli ultimi: la canzone po-
composte in gran parte di dialogo. polare narrativa, in « Sigma » XI ( 1978),
Anche nel racconto orale ha spesso parte rilevante il dialogo n. 2-3.
riportato, citato, nel quale può trovar posto, senza paura di adat-
tamenti, la frase straniera, dando luogo ad un tipo particolare di
mistilinguismo 19 • L'apprendimento del gioco straniero mi pare
sia avvenuto seguendo queste stesse linee, attraverso la memo-
rizzazione analitica di frasi e gesti, suggellandone un'unione dura-
tura. L'espressività del Trucco si concentra in una serie di for-
mule da impiegare in determinate situazioni rituali, così come il
canto popolare è costituito da formule gravitanti attorno a nuclei
tematici fissi ed a « situazioni » narrative. Il modesto reperto
costituito da un gioco di carte importato dagli emigrati trova
così la sua collocazione all'interno di una cultura di min.oranza.
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