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L’armonia delle sfere celesti

La natura dell’armonia sta nella musica: i rapporti musicali esprimono la natura


dell’armonia universale e sono utilizzati dai corpi celesti come modello. Dato che ogni
oggetto se si muove velocemente produce un suono, questo accade anche alle sfere del cielo
(fatte muovere da Apollo), che generano una serie di toni che nel complesso formano
un’ottava, l’ “armonia delle sfere”. Gli uomini però non li percepiscono  perché  le loro
orecchie non sono in grado di udirli e poiché sono troppo indaffarati per tentare di ascoltare
questa musica. Si può quindi paragonare lo spazio ad un’orchestra: Apollo è il direttore che
conduce i corpi celesti i quali, muovendosi, “suonano”. Pitagora inoltre calcolò le distanze
fra i pianeti dal centro dell’universo usando le stesse proporzioni utilizzate con il
monocordo per trovare gli intervalli, scoprendo che erano gli stessi: i suoni più acuti erano
prodotti da Saturno e dalle stelle fisse, mentre il sole corrispondeva alla nota centrale.

Si può notare così quanto la musica secondo il filosofo Pitagora non fosse solo legata alla
matematica e alla geometria, ma anche all’astronomia, ossia quella scienza che generò il
mondo e l’universo.

In conclusione, la musica era considerata dai pitagorici l’elemento su cui si fondava


l’universo, sui cui si fondava la vita. 

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