Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
• Statistica Descrittiva
Indagine totale: tutte le unità della popolazione vengono
rilevate (cioè osservate) prima parte del corso
• Inferenza Statistica
Indagine campionaria: un sottoinsieme delle unità della
popolazione viene rilevato e si cerca di ottenere indicazioni
sul fenomeno nel suo complesso seconda parte del corso
1
Statistica descrittiva
Variabili
Casuali
Distribuzioni
campionarie
Verifica di
Stima
ipotesi
Stima
Medie
puntuale
Stima
Proporzioni 4
intervallare
Elementi di Teoria e Calcolo
delle Probabilità
5
Fatti ed Esperimenti Casuali
• Il sesso di un nascituro;
• L’altezza che un bambino raggiungerà da adulto;
• Il valore del tasso di cambio euro/dollaro che si
registrerà domani alle 12;
• Il prezzo del barile di petrolio tra un mese esatto;
• ecc ecc..
8
Lo Spazio Campionario
Per poter definire in termini matematici un fatto o un
esperimento casuale è necessario definire esattamente
l'insieme dei suoi risultati possibili. Questo insieme prende
il nome di Spazio Campionario e si indica con il simbolo S
(o con W).
10
Esempio di Spazio Campionario
11
Lo Spazio Campionario
In altri casi la determinazione dei risultati possibili è un
procedimento più complesso e molto meno immediato.
13
Classificazione degli Spazi Campionari
Discreti Finiti
Spazi Campionari Numerabili
Continui
14
Spazi campionari discreti
15
Spazi campionari discreti
17
Alcuni esperimenti casuali con i relativi
spazi campionari
e1, e2
Lancio di una moneta
S={T,C}
e1, ........... , e6
Lancio di un dado
S = { 1, 2, 3, 4, 5, 6 }
19
Esempio di Eventi Composti
20
Eventi: elementari e composti
21
Eventi: elementari e composti
Dato un esperimento casuale con relativo spazio campionario,
quanti eventi (elementari e composti) si possono definire?
Esempio: Lancio di un
E1 dado.
E2 L’evento E2 = {2, 4} implica
S che si verifichi una faccia
pari data dall’evento E1 =
{2, 4, 6}.
24
Eventi uguali
25
Evento complementare
Il complementare di un evento E è l’evento formato da
tutti e soli gli eventi elementari che non appartengono ad E.
Esso si indica con E’ (o E ).
In altri termini E’ è l’evento che si verifica se non si verifica
E.
Esempio: Lancio di un dado.
E'
Considerando il lancio di un dado:
E S siano A = { 1, 3, 5 }, B = { 4, 6 };
si ha: A' = { 2, 4, 6 },
B' = { 1, 2, 3, 5 };
26
Evento complementare
Osservazione n°1:
Il complementare dello spazio campionario è
l’evento impossibile: S' = Ø, viceversa: Ø' = S
Osservazione n°2:
Per qualsiasi evento E si verificano sempre le due
seguenti uguaglianze:
i) E ∪ E' = S
ii) E ∩ E' = Ø
27
Evento unione
L’unione di n eventi si indica con E1 ∪ E2 ∪... ∪ En
n
oppure con U E i
i =1
28
Evento intersezione
L’intersezione di n eventi si indica con E1 ∩ E2 ∩ ... ∩ En
n
oppure con ∩ Ei.
i =1
È l'evento composto dagli eventi elementari che
appartengono a E1, e a E2, e a En.
In altri termini è l'evento che si verifica quando si verificano
tutti gli eventi Ei .
E1 ∩ E 2
S
E1
E2
29
Evento intersezione
Esempio: Lancio di un dado
Dati gli eventi A = { 1, 3, 5 }; B = { 3, 4, 5, 6 }
si ha: A ∪ B = { 1, 3, 4, 5, 6 }, A∩ B = { 3, 5 }
NOTA BENE:
A ∩ B accade quando si verificano simultaneamente sia A che B, dal
momento che è formato dagli eventi elementari in comune ad A e B;
pertanto, l'evento A ∩ B si può indicare indifferentemente anche con
( A e B ).
E2
S
E3
E1
32
Eventi esaustivi
E1 E2 Dati n eventi E1, E2, ... , En essi
n
S sono detti esaustivi se U Ei = S,
i =1
E3 ovvero quando uno degli n eventi si
deve necessariamente verificare.
Partizione di S
n eventi E1, E2 , ... , En sono detti una
E1
partizione di S se sono incompatibili ed
E2 S esaustivi, ovvero quando si deve verificare
sempre uno ed uno solo di tali eventi.
E3
E' ovvio che l’insieme degli eventi
elementari è una partizione di S. 33
LA PROBABILITA’
• In modo estremamente generico la probabilità può
essere definita come una misura di quanto è
verosimile che si verifichi un dato evento
• La probabilità è un concetto primitivo, nel senso
che non può essere definito senza ricorrere a qualche
sinonimo come verosimiglianza, plausibilità,
possibilità.
• Il legame tra i concetti di prova (esperimento casuale),
evento e probabilità si riassume nella seguente
proposizione:
la prova genera l’evento con una data probabilità
34
Le teorie della probabilità
• La teoria della probabilità ha un aspetto
filosofico ed uno matematico.
• L'approccio filosofico si chiede: che cos'è la
probabilità?
• Fondamentalmente si distinguono 3 teorie (o
approcci o impostazioni) filosofiche, dette:
35
(o simmetrica o
TEORIA CLASSICA della probabilità a
priori)
40
Teoria frequentista
41
Teoria frequentista
• Esempio: lanciando una moneta 100 volte potremmo
osservare le seguenti frequenze relative:
f T = 0,56 , f C = 0,44
42
Teoria frequentista
• Supponiamo di voler prevedere se il primo bambino
che nascerà in un certo luogo sarà maschio o
femmina;
44
Teoria frequentista
Definizione di probabilità (approccio frequentista)
nA nA
P(A) = Lim , dove = frequenza relativa di A
n →∞ n n
45
Teoria frequentista
46
Teoria soggettiva
• Le Probabilità classica e frequentista hanno una cosa
importante in comune: richiedono entrambe un esperimento
concettuale nel quale gli eventi possono verificarsi in
condizioni piuttosto uniformi.
• La Teoria generale della Probabilità comprende però anche
situazioni che non possono essere ridotte entro tale schema.
• Esempi: - Qual è la probabilità che il Governo cada entro la
fine dell'anno?
- Qual è la probabilità che il prezzo del petrolio
aumenti di $ 10 nel prossimo mese?
• Tali eventi vengono valutati comunemente come probabili o
improbabili, ma non vi è nessuna speranza di stimare le loro
probabilità osservando le frequenze relative.
47
Teoria soggettiva
• Tuttavia tali probabilità influenzano notevolmente le
decisioni politiche e finanziarie; di conseguenza è
necessario stimarle in qualche modo ed inserirle in
modelli matematici che aiutino a capire qual è la
decisione migliore da prendere a seconda del valore che
esse assumono.
49
Teoria assiomatica
• La definizione assiomatica della Probabilità consente lo sviluppo
di modelli astratti di probabilità.
• Gli assiomi su cui si basa sono abbastanza generali e tali da
comprendere i presupposti delle definizioni classica, frequentista
e soggettiva (per noi: classica).
• In essa non viene detto che cosa sia la probabilità di un
evento, ma ne vengono solo descritte le proprietà
fondamentali (assiomi) sulle quali si possono costruire modelli
matematici utili a calcolare la probabilità di eventi di tipo
complesso.
• Esempio: Data la probabilità che un neonato sia maschio,
possiamo calcolare la probabilità che su 10 nati almeno 3 siano
maschi, oppure la probabilità che ci siano 3 maschi consecutivi
nelle prossime 5 nascite.
50
Teoria assiomatica
Definizione assiomatica di Probabilità
Dato uno spazio campionario finito S = { e1, e2, ... , en }, la Probabilità
viene definita come una funzione che ha come dominio l'insieme di tutti i
sottoinsiemi di S (cioè tutti gli eventi elementari e composti) e come
codominio l’insieme dei numeri reali, R, e che soddisfa i seguenti
assiomi:
1) P(ei) ≥ 0, ∀i = 1, ..... , n Il terzo assioma stabilisce che
la probabilità di un evento
2) P(e1) + P (e2 ) + ..... + P(en) = 1 composto si calcola
sommando le probabilità di
3) P(E) = ∑ P(ei ) , ∀ E ⊂ S tutti gli eventi elementari che
lo compongono
ei∈E
N.B. Nel caso di spazi campionari infiniti, gli assiomi della probabilità richiedono nozioni di algebra
avanzata, motivo per cui ci limitiamo qui a considerare il caso finito.
51
Teoria assiomatica
52
Teoria assiomatica
E E’
è evidente che:
P(E) + P(E') = ∑ P(ei ) + ∑ P(ei ) = P(S) = 1
da cui: ei∈E ei∈E '
• P(E') = 1 - P(E) , ∀E ⊂ S
53
Teoria assiomatica
Dal precedente risultato discende che:
P(Ø) = 1 - P(S) = 0
54
Esempio: lancio di 3 monete
(o di una stessa moneta per 3 volte)
Se le monete sono regolari si
e1 = (T, T, T) e5 = (C, T, T) tratta di eventi equiprobabili:
P(e1) = .....= P(e8) = 1/8
e2 = (T, T, C) e6 = (C, T, C)
Verifichiamo che P(E') = 1 - P(E):
56
Combinazione di eventi
Per l'assioma 3) è evidente che:
5
P (G ∪ H ) = ∑ P (ei ) =
ei ∈G ∪H 8
L'evento (che si verifichi) G e H è invece dato da:
G ∩H = {e8},
dato che e8 è l'unico punto in comune a G e ad H.
S={ e 1, e 2, e 3, e 4, e 5, e 6, e 7, e 8}
A B
4 2
P (A) = ; P (B) =
8 8
6
P (A ∪ B) = P { e1, e2, e3, e5, e7, e8 } = = P(A) + P(B)
8 58
Combinazione di eventi
Teorema (più generale del precedente).
Dati due eventi A e B qualunque:
P (A∪ B) = P(A) + P(B) - P (A ∩ B).
59
Combinazione di eventi
Consideriamo ora il caso in cui A ∪ B ≠ Ø,
riprendendo l’esempio degli eventi H e G:
H
{ e 1, e 2, e 3, e 4, e 5, e 6, e 7, e 8}
G
1 2 3 4 5 6
1°
dado 1 (1,1) (1,2) (1,3) (1,4) (1,5) (1,6)
61
Esercizio: Lancio di due dadi regolari
3 1
a) P{ Totale di 4 punti } = P{(1,3); (3,1); (2,2)} = 36 =
12
b) P{ Totale di 7 punti } =
6 1
P{(1,6); (6,1); (2,5); (5,2); (3,4); (4,3)} = = 6
36
c) P{ Totale di 7 o 11 punti } :
2
P{ Totale di 11 punti } = P{(5,6); (6,5)} =
36
P[{ 7 punti }∪ { 11 punti }] = In quanto i due
eventi sono
8 2 incompatibili
P{ 7 punti } + P{ 11 punti } = =
36 9
62
Esercizio: Lancio di due dadi regolari
1
d) P{ due facce uguali } = P{(1,1), … , (6,6)} =
6
63
Esercizio: estrazione a sorte
Una classe di 100 studenti è suddivisa in alcuni gruppi nelle
seguenti proporzioni:
64
Esercizio: Estrazione a sorte
a) P{ uomo } = P{ e1, e2, ….. , e40 } = 40/100
evento evento
67
condizionato condizionante
Probabilità condizionata
Lo spazio dei possibili risultati (sotto questa condizione) si riduce a
G.
H
S = { e 1, e 2, e 3, e 4, e 5, e 6, e 7, e 8 }
G
68
Probabilità condizionata
P (A ∩ B )
P (A | B ) = , se P (B ) > 0
P (B )
Applichiamo la precedente definizione di probabilità
condizionata al calcolo di P(H|G):
P (H ∩ G ) P (e8 ) 1/8 1
P (H | G ) = = = =
P (G ) P (G ) 4/8 4
70
Probabilità condizionata
P( A ∩ B)
P( A | B) =
P( B)
Dalla definizione di Probabilità Condizionata
si ricavano immediatamente i due seguenti risultati:
71
Esercizio
72
Esercizio
P ( A ∩ B ) = P (B | A ) ⋅ P ( A )
Infatti, la probabilità di estrarre due assi è uguale alla probabilità
di estrarre un asso come 2a carta, dato che la 1a carta è un asso,
moltiplicata per P(A):
4 3 4 3
P ( A) = ; P (B | A ) = ; P( A ∩ B) = × = 0,0045
52 51 52 51
74
Esercizio
Una società impiega 100 persone, 75 uomini e 25 donne; il
reparto contabilità dà lavoro al 12% degli uomini a al 20% delle
donne.
C = (M ∩ C ) ∪ ( F ∩ C ) e dunque:
e allora:
0,09
P(M | C) = = 0,64; P ( F | C ) = 1 − P ( M | C ) = 0,36
0,14
77
Indipendenza statistica (o stocastica)
P (A ∩ B )
P (A | B ) = = P ( A)
P (B )
Allora si avrà anche che:
P ( A ∩ B ) = P ( A ) ⋅ P (B ) (2)
78
Indipendenza statistica (o stocastica)
P (A ∩ B ) P ( A ) P (B )
P (B | A ) = = = P (B ) (3)
P ( A) P ( A)
Dunque, si è dimostrato che se A è indipendente da B, anche B
è indipendente da A; quindi, l’indipendenza è una caratteristica
reciproca.
Poiché da una qualsiasi delle tre relazioni precedenti derivano le
altre due, allora la (1), la (2) e la (3) possono essere considerate
tutte condizioni necessarie e sufficienti per l’indipendenza.
79
Esercizio: Lancio di 2 dadi regolari
2°dado
Siano:
1 2 3 4 5 6 A = { totale dispari }
1 2 3 4 5 6 7 B = { 1 con il 1° dado }
C = { totale = 7 }
2 3 4 5 6 7 8
1° dado
D = { 6 con il 2° dado }
3 4 5 6 7 8 9
4 5 6 7 8 9 10 B e D sono formati
5 6 7 8 9 10 11 ognuno da 6 eventi
elementari, quindi:
6 7 8 9 10 11 12
P(B) = P(D) = 1/6
80
Esercizio: Lancio di 2 dadi regolari
Intuitivamente si capisce che B e D sono indipendenti,
ma vogliamo verificarlo probabilisticamente:
1
P( B ∩ D) P{(1,6)} 36 = 6 = 1
P(D|B) = = = 1 = P(D)
P( B) P( B) 36 6
6
81
Esercizio: Lancio di 2 dadi regolari
82
Esercizio: Lancio di 2 dadi regolari
1 1
P ( A) = ; P(C) = P { (1,6); (6,1); (2,5); (5,2); (3,4); (4,3) } =
2 6
1
A ∩ C = C ⇒ P ( A ∩ C ) = P (C ) = ≠ P ( A) P (C )
6
83
Esercizio: Lancio di 2 dadi regolari
1
P (B ∩ C ) = P { (1,6) } =
36
;
1 1 1
P(B) ⋅P(C) = ⋅ =
6 6 36
84
Esempio: controllo dell’indipendenza
Campione casuale di 500 soggetti
La pubblicità influenza
A A’! l’acquisto?
In altre parole la
probabilità di acquistare
cambia in presenza della
pubblicità?
B
In simboli:
P(B|A) = o ≠ P(B)?
B’!
275
P( A) = = 0,55
500
220
P( B) = = 0,44
500
85
Esempio: controllo dell’indipendenza
>
Concludiamo che l’acquisto è influenzato (cioè dipende) dalla pubblicità.
Più precisamente l’esposizione alla pubblicità fa aumentare la probabilità
di acquisto.
86
Regola della probabilità composta
con eventi indipendenti
Consideriamo di nuovo l'esperimento casuale consistente
nell'estrarre a sorte due carte da un mazzo di 52.
Siano di nuovo:
E' ovvio che P(A) = 4/52 Infatti, il reinserimento nel mazzo della
1a carta estratta, fa sì che la 2a
mentre P(B | A) = 4/52 ≠ 3/51 estrazione avvenga nelle medesime
condizioni della prima, senza nessuna
alterazione dello spazio campionario.
87
Regola della probabilità composta
con eventi indipendenti
Quindi:
4 4
P(A ∩ B) = P(A) P(B) = ⋅ ≅ 0,0059
52 52 88