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Istituto Superiore

di Formazione Insegnanti Yoga


ISFIY di Milano
corso 2004/2008

Titolo della tesi


IL POTERE DELLE VIBRAZIONI

GAYATRI MANTRA

Candidato Relatore

Simona Nespolo Antonietta Rozzi


A Paolo e Vanna
Grazie per avermi indicato la via
IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

INDICE

PREFAZIONE ................................................... 4

IL POTERE DEL MANTRA ................................. 6


L'ENERGIA .............................................................. 6
IL SUONO ................................................................ 8
IL MANTRA ............................................................ 11
La purificazione della mente ............................................13
La risonanza della coscienza ............................................14
LA PRATICA .......................................................... 15
Il Mala..............................................................................16
Japa .................................................................................18
Ajapa Japa .......................................................................19

GAYATRI MANTRA ........................................ 21


LA STRUTTURA DEL TESTO .................................... 23
LE VIBRAZIONI ..................................................... 27
LA PRATICA .......................................................... 29
PRATICHE DI PREPARAZIONE ............................... 30
Surya namaskara (Saluto al sole) ....................................30
La pratica trasmessa dalla mia scuola ..............................33
Mia pratica per la preparazione al Gayatri Mantra ............37

CONCLUSIONI .............................................. 46

BIBLIOGRAFIA ............................................. 48

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

PREFAZIONE
Sono sempre stata una persona molto razionale e questo aspetto è
stato ulteriormente alimentato dai miei studi scientifici, quando ho
iniziato a praticare Yoga avevo molte difficoltà a calmare la mente e
soprattutto nelle pratiche di visualizzazione non riuscivo ad evitare di
pormi continue domande e di analizzare razionalmente tutto quello
che mi veniva detto.

Piano piano sono riuscita a domare la mia mente, almeno un pochino,


grazie allo Yoga ed in particolare grazie alla pratica del Pranayama e
del Mantra.

Il Gayatri Mantra è stato il primo Mantra che ho mai sentito e


conosciuto; con il Gayatri ho fatto esperienza degli effetti della pratica
costante del Mantra.

E' stata la mia Maestra di Yoga, Vanna, a iniziarmi e a farmelo amare.


Tutte le lezioni di Yoga iniziavano cantando tre volte la OM e poi
cantando tre volte il Gayatri Mantra.

Questo rituale aiuta a calmare la mente e a sintonizzare la classe e


l'insegnante sullo stesso livello di energia o si potrebbe dire sulla
stessa vibrazione.

Anch'io, ormai da parecchi anni, inizio le mie lezioni di Yoga in questa


maniera, e lo faccio fin dalla prima lezione; questo rituale ha sempre
riscosso grande partecipazione da parte degli allievi di ogni livello ed
ogni contesto culturale.

Dopo un certo tempo la mia Maestra mi ha fatto dono della Mala e ho


cominciato a praticare il Mantra con maggior assiduità.

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

Quando ho dovuto scegliere l'argomento per la tesi ho pensato che un


lavoro sul Gayatri Mantra potesse essere il modo per integrare ed
armonizzare la mia esperienza nell'ISFY con la mia esperienza
passata.

La prima parte del mio lavoro contiene alcune considerazioni sulle


possibili spiegazioni scientifiche degli effetti della pratica del Mantra.
Io ho studiato fisica e posso dire che solo dopo aver conosciuto la
filosofia che sta alla base dello Yoga ho compreso il senso di quello
che avevo studiato all'università; per questo motivo ho voluto
proporre le mie riflessioni sulla possibile spiegazione della scienza del
Mantra partendo dalla fisica moderna. Si tratta solo di riflessioni e
non di dimostrazioni scientifiche, infatti prendono come postulato
l'affermazione che i Mantra sono la rappresentazione di stati elevati di
coscienza. Questo non è ancora dimostrabile scientificamente, è
"solo" sperimentabile a livello individuale.

D'altra parte lo Yoga è un percorso di sviluppo interiore e la decisione


di intraprendere questo cammino, secondo me, non deve partire da
nozioni scientifiche ma da motivazioni intime e personali.

Io non ho cominciato a praticare Yoga perchè avevo studiato fisica,


ma dopo non ho potuto fare a meno di soffermarmi sulle analogie che
ci sono nella rappresentazione della realtà tra le due discipline.

Nella seconda parte mi soffermerò sul Gayatri Mantra descrivendone


le origini, il significato, gli effetti e presentando secondo la mia
modesta esperienza, tre pratiche di preparazione: la più classica,
quella che mi è stata trasmessa dalla mia insegnante e una di mia
ideazione.

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

IL POTERE DEL MANTRA


"Il Mantra è una forza che può liberare la mente dai suoi normali stati
di identificazione e dai suoi modelli di comportamento, e che
permette che si manifesti una maggiore creatività e ricettività della
mente. Mantra è una vibrazione sonora e le vibrazioni sonore
possono modificare il campo vibrazionale del corpo, del
cervello e della mente. Queste vibrazioni sonore, conosciute come
Mantra, sono in relazione con i differenti centri psichici del nostro
corpo, i chakra, e sono una combinazione di differenti suoni,
consonanti e vocali" (Paramahansa Satyananda).

Nella fisica quantistica si evidenzia l'equivalenza tra materia ed


energia e come tutte le sue manifestazioni siano di natura
vibrazionale.

Gli Yogi lo avevano già capito tanto tempo fa.

L'ENERGIA
In fisica esiste una definizione - energia è la capacità di un corpo di
compiere un lavoro - che si può considerare valida solo per la
meccanica classica. Se uno approfondisce lo studio della fisica si crea
un concetto di energia che viene man mano raffinato ed approfondito
studiando la termodinamica, l'elettromagnetismo, la meccanica
quantistica, la relatività; a questo livello non esiste più una
definizione del concetto di energia esprimibile a parole in maniera
completa ed esaustiva.

Di sicuro l'energia dell'universo è costante, di sicuro si conserva.

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La conservazione dell'energia è una delle leggi fondamentali della


fisica: essa vale per tutti i fenomeni naturali conosciuti e finora non è
stata osservata alcuna violazione.

La teoria della relatività afferma inoltre che la massa non è altro che
una forma di energia, questo è espresso nella ben nota equazione di
Einstein: E = mc2

Questo significa che la materia non è altro che una forma di energia
(come il calore, la luce, l'energia elettrica l'attrazione gravitazionale)
e come tale può trasformarsi in altre forme di energia.

Allora siamo fatti di energia, anzi siamo energia.

Secondo la meccanica quantistica, le particelle elementari si


comportano come onde anzi come "pacchetti d'onda": tali pacchetti
sono dotati di una lunghezza d'onda e di una frequenza che variano in
maniera inversamente proporzionale; pertanto quanto più sarà
ridotto lo spazio in cui è confinata la particella tanto più elevata sarà
la sua velocità.

Pacchetto d'onda Pacchetto d'onda in una regione più piccola

La materia è composta da particelle materiali legate tra loro dalle


strutture molecolari, atomiche e subatomiche e pertanto sono in un
costante stato di agitazione.

Secondo la meccanica quantistica, la materia non è quindi inerte ma


è costantemente in uno stato di moto.

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A livello macroscopico gli oggetti materiali che ci circondano


sembrano passivi ed inerti, ma quando ingrandiamo un granello di
sabbia ci accorgiamo che ribolle di attività.

Tutti gli oggetti materiali del nostro ambiente sono costituiti da atomi
che si legano gli uni agli altri per formare un'enorme varietà di
strutture molecolari che vibrano secondo la loro temperature ed in
armonia con le condizioni termiche dell'ambiente. Negli atomi gli
elettroni sono legati ai nuclei dalla combinazione delle forze
elettromagnetiche e dall'interazione forte che li confinano su
specifiche orbite, ed essi reagiscono a questo confinamento roteando
ad altissima velocità. All'interno dei nuclei protoni e neutroni sono
tenuti insieme dall'interazione debole in uno spazio enormemente più
ristretto e pertanto si agitano a velocità inimmaginabili.

La fisica moderna rappresenta quindi la materia come uno stato di


vibrazione continuo governato da alcune leggi fondamentali delle
quali per la verità non si è ancora compresa appieno la natura e
l'origine.

Dal momento che anche noi stessi facciamo parte del mondo
materiale, anche noi abbiamo intrinseca questa condizione
vibrazionale e la possibilità (almeno teorica) di trasformarci in diverse
forme di energia.

IL SUONO
Per la fisica, il suono è un'oscillazione compiuta dalle particelle (atomi
e molecole) in un mezzo come per esempio l’aria. Le oscillazioni sono
spostamenti delle particelle provocati da movimenti vibratori,
generati dalla sorgente del suono, la quale trasmette il proprio
movimento alle particelle adiacenti, grazie alle proprietà meccaniche

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del mezzo. Queste, a loro volta, iniziando ad oscillare trasmettono il


movimento alle altre particelle vicine e queste a loro volta ad altre
ancora. Il movimento vibratorio si propaga, così, meccanicamente
dando vita all'onda sonora.

Tale onda sarà caratterizzata, da alcune grandezze che ne definiscono


l’andamento:

La frequenza che definisce l’altezza del suono; in particolare con


l’aumentare della frequenza un suono diviene più acuto, col diminuire
diviene più grave.

L’ampiezza dell’oscillazione che determina l’intensità del suono;


l’ampiezza dell’oscillazione è proporzionale all’energia dell’onda
sonora.

Tali grandezze dipendono dalla natura, dalle dimensioni, e dallo stato


di tensione del corpo che entra in vibrazione, nonché dalla causa che
origina tale vibrazione

Data una sorgente di suono, questo si propaga allo stesso modo in


tutte le direzioni. Possiamo dire che si propaga secondo fronti d’onda
sferici.

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Un aspetto di interesse riguardo alla finalità di questo lavoro è la


risonanza.
La risonanza è il fenomeno per cui un corpo capace di oscillare entra
in vibrazione quando è in presenza di un altro che vibra.

Ad esempio se prendiamo due diapason uguali e ne facciamo vibrare


uno, immediatamente anche l'altro comincia a vibrare.

Quindi, riassumendo, un corpo elastico può essere posto in


vibrazione, e per effetto di tale vibrazione si genera un suono.
L’ampiezza del suono dipende in gran parte da come si è innescata la
vibrazione, la frequenza invece è indipendente da questo, dipende
infatti unicamente dal corpo che oscilla.

Possiamo quindi dire che un corpo di un certo materiale può vibrare


solo ad una ben precisa frequenza. Questa prende il nome di
frequenza di risonanza.

Un corpo dotato di una certa frequenza di risonanza, entra in


vibrazione spontaneamente se viene investito da un suono avente
la stessa frequenza.

Cosa succede se un'onda sonora investe il nostro corpo? essa si


propaga facendo vibrare gli atomi del nostro corpo inducendo
modificazioni energetiche.

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Gli effetti più significativi si hanno a livello mentale poichè i canali


uditivi, che sono preposti proprio alla trasmissione dei segnali sonori,
incanalano le onde al nostro cervello e inducono degli stimoli che
influenzano la nostra mente con le conseguenze che ben conosciamo:
alcuni suoni possono rilassare, irritare, emozionarci, intristirci,
rallegrarci...

Nelle altre parti del nostro corpo gli effetti sono meno evidenti, anche
perchè l'onda si smorza in ragione del quadrato della distanza dalla
fonte sonora, ed è per questo che gli effetti sono più significativi se il
suono proviene dal nostro interno.

Se è possibile attivare attraverso il suono degli stati vibrazionali nel


nostro corpo, è possibile, attraverso il fenomeno della risonanza,
attivare stati di energia particolari che influenzino la nostra mente in
modo da modificare il nostro stato di coscienza?

Questa domanda se le erano posta anche gli antichi Yogi.

IL MANTRA
Il termine Mantra deriva da due radici sanscrite Man che è correlato
al pensare e Tra che significa "strumento": dunque il Mantra è uno
strumento mentale che coinvolge tutti gli aspetti della psiche umana
e consente, attraverso il suono, di percorrere un cammino evolutivo
seguendo i vari livelli, dal più grossolano al più sottile perseguendo il
fine ultimo di sviluppo della coscienza.

La tradizione indiana tramanda l'esistenza degli antichi Yoga Rishi che


si dedicarono alla ricerca della Realtà Ultima o Principio Universale,
inteso come ciò che è al di là del mondo materiale e delle percezioni
limitate dei nostri cinque sensi. A questi antichi veggenti, nel corso

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delle loro meditazioni, si manifestarono alcuni suoni appartenenti allo


stato di coscienza trascendente in cui erano immersi, prodotti quindi
da quei particolari alti livelli di vibrazione energetica.

Questi suoni originari, sono di una qualità particolare e vengono detti


Bija Mantra (Mantra seme). A partire da questi suoni primari gli
antichi saggi definirono i Mantra, strumenti di sviluppo interiore basati
sul suono.

I Mantra sono rappresentazioni sonore di stati di coscienza elevati.

Quando mi sono avvicinata alla scienza del Mantra, mi sono tornate in


mente le nozioni di fisica del suono ed in particolare il fenomeno della
risonanza. Queste riflessioni mi hanno portato a pensare che
potrebbe esserci un legame tra la risonanza e gli effetti della pratica
del Mantra.

Ho immaginato che i Mantra siano in grado di attivare in noi


vibrazioni proprio grazie alla proprietà di risonanza delle onde.

Naturalmente non è semplice come far risuonare due diapason, infatti


le vibrazioni dei Mantra non sono esattamente uguali a quelle degli
stati di coscienza che rappresentano, ma sono la miglior trasposizione
possibile nel mondo fisico, sono il massimo che i nostri sensi possono
percepire e recepire.

Quando cominciamo la recitazione di un Mantra, la vibrazione viene


assorbita dal nostro corpo ed in particolare dalla nostra mente.

Poco fa ho affermato che a livello fisico gli effetti dell'onda sonora


sono quasi irrilevanti ma ho trascurato la risposta mentale a tale
fenomeno; l'ho fatto volutamente perchè non avviene sempre: la
nostra mente ha la capacità di selezionare e catalogare le
sollecitazioni sonore: se abitiamo vicino alla stazione non ci

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accorgiamo neanche del passare del treno, se stiamo correndo verso


la stazione lo riconosciamo eccome, e percepiamo anche uno stato
d'ansia perchè temiamo di perderlo.

La pratica del Mantra richiede uno stato almeno di attenzione, se non


di concentrazione sul suono, e quindi la mente è attiva e diffonde le
vibrazioni in tutto il corpo; in sostanza funziona come una cassa di
risonanza. Tali vibrazioni non sono più onde sonore ma energetiche e
pertanto hanno una frequenza molto più elevata.

In sintesi il Mantra attiva il nostro piano mentale, Manomaya kosha,


che a sua volta attiva la nostra parte energetica, Pranamaya kosha.

Tali vibrazioni influenzano la mente stessa, inducendo un processo di


purificazione, il corpo fisico (Annamaya kosha) agendo a livello
cellulare e la sfera psichica (vigyanamaya kosha) dove risiedono le
capacità intuitive, la natura profonda della nostra personalità grazie
all'influenza che le vibrazioni hanno sui ckakra.

E' dimostrato che l'ascolto della musica, ed in particolare della musica


classica può avere effetti di questo tipo, la musicoterapia ne è un
esempio; la differenza con la pratica del Mantra sta nel fatto che essa
è finalizzata al raggiungimento di specifici stati di coscienza che sono
presenti in noi solo a livello potenziale.

La purificazione della mente


La nostra mente è condizionata dalle percezioni sensoriali, dalle
emozioni, dai residui delle nostre esperienze individuali, dai
condizionamenti culturali: tutto ciò che viene sperimentato attraverso
i sensi, rimane impresso nella parte subconscia. Alcune di queste
impressioni sono insignificanti, altre invece hanno una forte influenza
sulla nostra personalità e determinano il nostro carattere, le nostre

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abitudini e la nostra natura individuale. Noi ci identifichiamo con


questi aspetti e perdiamo di vista la nostra vera natura.

Inoltre le emozioni, gli stress che viviamo durante la giornata ci


portano via energie che dissipiamo nell'inutile elaborazione di processi
di pensiero che alimentano queste stesse emozioni.

Quando proviamo a rendere la nostra mente più introversa, per


esempio praticando pratyahara (ritiro dei sensi), ci accorgiamo di
quanto sia difficoltoso frenare l'influenza di tutte queste componenti.

La pratica del Mantra crea un'azione di disturbo nella nostra mente


eliminando progressivamente tutte quelle stratificazioni (samskara).

Con il protrarsi della pratica, il Mantra penetra nella nostra mente la


costringe gradualmente ad adeguarsi alla frequenza delle sue
vibrazioni interferendo distruttivamente così con queste difettosità
fino ad eliminarle.

La risonanza della coscienza


Secondo i principi del kundalini Yoga, nel nostro corpo ci sono diversi
centri psichici, i chakra, che rappresentano una specifica
manifestazione di energia e di coscienza.

Sviluppando ed attivando questi centri, facciamo esperienza di stati


alterati di coscienza.

I Mantra, penetrando nel nostro essere con le loro vibrazioni e quindi


con la loro energia, stimolano i chakra. All'inizio le frequenze di
queste vibrazioni sono rese grossolane dalla recitazione vocale e dalle
impurità della nostra mente; quando la pratica del mantra diventa
silenziosa e la mente avvia il processo di purificazione, le vibrazioni
diventano sempre più sottili e la stimolazione dei chakra è sempre più

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consistente fino a quando entra in risonanza con l'energia tipica dello


stato di coscienza ricercato.

Questo processo è generalmente lungo perchè i Mantra sono stati


elaborati tenendo conto della necessità del praticante di purificare la
propria mente per sostenere l'impatto dell'energia risvegliata dalla
pratica.

I Bija Mantra invece sono potentissimi e possono avere effetti


rilevanti ed istantanei e pertanto esiste il rischio concreto che
l'energia risvegliata possa avere effetti deleteri sul praticante. Per
questo motivo tali pratiche sono di carattere esoterico e vanno
attuate solo sotto la guida di un maestro.

LA PRATICA
Quando decidiamo di intraprendere la pratica del Mantra dobbiamo
convincerci che non è il significato del testo che determina l'effetto;
Gli effetti della pratica sono invece determinati dalle vibrazioni
generate dall'insieme di sillabe che compongono il Mantra.

Per questo motivo, quindi, è molto più importante conoscere


esattamente il testo, la pronuncia, le modalità di recitazione (come
accenti e melodia) rispetto alla traduzione del testo ed il significato
della simbologia; questi sono aspetti della mente intellettuale che è
proprio quello che vogliamo trascendere.

Con questo non voglio dire che non sia interessante lo studio e la
comprensione dei Mantra, si tratta anzi di una materia molto
affascinante, ma di questi aspetti non bisogna assolutamente tener
conto durante la pratica.

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Il Mala
Nella pratica del Mantra si usa il mala: si tratta di uno strumento
simile ad un rosario composto da 108 grani tenuti insieme da un filo
di cotone (sutra) annodato tra ogni grano. I grani possono essere di
vari materiali: tulsi, rudrakasha, legno di sandalo, corallo, cristallo, ed
ognuno di questi ha diverse proprietà.

Il mala di grani di tulsi ha un forte effetto purificante sulle emozioni, è


calmante per la mente ed inoltre ha proprietà psichiche. Il tulsi è però
molto delicato e si può spaccare a causa di sbalzi di temperatura. In
India questa pianta è considerata "sensitiva" e per questo motivo la
gestione di un mala di tulsi prevede alcune ritualità.

Il mala di grani di rudrakasha migliora la circolazione del sangue e


riduce l'ipertensione. Il mala di legno di sandalo genera vibrazioni
pacifiche e protettive ed è rinfrescante e benefico per coloro che
hanno problemi cutanei; anche mala di corallo è utile per problemi di
eczemi, tigna e scabbia oltre che per alleviare disordini mentali come
schizofrenia e nevrosi.

Il mala di cristallo ha proprietà psichiche ed è usato per le pratiche


tantriche più avanzate.

In ogni mala c'è sempre un grano in più che forma l'estremità


superiore conosciuto come Sumeru o Bindu; quando si ripete il
Mantra, giunti al Sumeru, si ritorna indietro.

Simbologia

Il mala è costituito da 108 grani e questo numero racchiude in sè due


volte l'alfabeto sanscrito (cinquanta lettere), più altre otto lettere, che
sono considerate capogruppo di famiglie di lettere; simboleggia quindi
le energie del linguaggio.

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Il numero 108 rappresenta inoltre l'unità che si ricerca con la pratica


del Mantra:

- 1 la Realtà Ultima
- 0 la Creazione, lo stato di Samadhi in cui energia e coscienza si
fondono e si sperimenta l'Unità
- 8 la Natura creativa (Prakriti) nei suoi cinque componenti (tattva)
1
materiali e tre mentali
108 rappresenta la fusione tra Realtà e Natura attraverso lo stato di
Samadhi (Shiva e Shakti in unione)

Utilizzo e finalità

Il mala dovrebbe essere tenuto con la mano destra, tra il pollice e


l'anulare, il medio muove i grani, l'indice ed il mignolo non devono
venire a contatto con il mala. Quando si è raggiunto sumeru il giro è
completo; si gira il mala con le dita e si inizia il secondo giro.

Il mala interferisce con i disturbi creati dalla mente che possono


manifestarsi a tre livelli:

Vikshepa - distrazioni: la mente salta da un pensiero all'altro e non


è in grado di focalizzarsi sulla pratica.

1
I cinque Tattva materiali sono terra, aria, acqua, fuoco, etere. I tre Tattva mentali
sono: senso dell'ego (ahamkara), mente (manas), intelligenza intuitiva (buddhi)

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Vikalpa - concentrazione: stabilito lo stato di Pratyahara (ritiro dei


sensi) emergono immagini e visioni e si perde la consapevolezza della
pratica.
Laya - dissoluzione: la coscienza è sospesa e vi è uno stato di
vuoto totale, si perde la consapevolezza di se stessi.

L'utilizzo del mala aiuta a riportare la consapevolezza sulla pratica; la


rotazione della mala (e soprattutto il completamento del ciclo di
rotazione) blocca le distrazioni, interferisce con le visioni, riattiva la
coscienza.

Japa
La ripetizione di un Mantra sia in forma udibile che mentale è
chiamata "japa". In questa pratica si fa uno sforzo cosciente per
rendere continua la ripetizione del Mantra.

Quando si desidera intraprendere la pratica del Mantra l'obiettivo da


perseguire è la regolarità, la continuità dell'esperienza.

E' bene definire un momento della giornata in cui praticare e ogni


volta decidere preventivamente il numero di giri di mala che si vuole
eseguire.

Japa prevede tre differenti modalità di recitazione del Mantra:

Baikhari Japa: il Mantra viene ripetuto a voce alta; questa modalità


è molto utile per chi ha la mente agitata. Questa tecnica va praticata
per certo un periodo di tempo, finchè la mente non inizia a placare il
suo stato di agitazione.

Upanshu Japa: il Matra viene sussurrato, il suono dovrebbe essere


udibile solo dal praticante. Questo metodo dovrebbe essere utilizzato
solo dopo che si è perfezionata la pratica di baikhari japa.

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In questa tecnica il Mantra diventa più efficace ma l'effetto è ancora


modulato dall'utilizzo dell'apparato vocale e dalle interruzioni del
respiro.
Manasik Japa: il Mantra viene ripetuto mentalmente, non viene
prodotto alcun suono, non vi è nessun movimento eccetto quello della
rotazione del mala. In questo caso il Mantra diventa molto potente
perchè non si hanno più vibrazioni sonore ma vibrazioni di energia.
Quanto più la mente si purifica grazie all'energia del Mantra quanto
più le vibrazioni diverranno sottili e favoriranno l'espansione della
coscienza.

Ajapa Japa
Quando la ripetizione è spontanea e non richiede nessuno sforzo
viene chiamata "ajapa japa"; in questo stato il Mantra fluisce
spontaneamente, come il respiro naturale.

La pratica di ajapa è molto importante e più volte è stata citata nelle


scritture perchè permette di raggiungere lo stato di samadhi senza
l'aiuto di un maestro.

La tecnica consiste nel sincronizzare il Mantra con il respiro: la


respirazione deve essere profonda e costantemente consapevole;
nessun respiro deve sfuggire alla consapevolezza. E' necessario
mantenere la mente fissa su un centro di attenzione, potrebbe essere
il centro tra le sopracciglia (che è direttamente connesso con ajna
chakra), il centro del cuore (anahata chakra) o un altro centro nel
nostro corpo.

Sono tre gli aspetti importanti di ajapa:

Tapasya - resistenza sostenuta, il corpo non deve muoversi e la


mente non deve vagare

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Swadhyaya - continua osservazione e studio di se stessi


Ishwara pranidhana - fissare la mente su un centro di meditazione

Si dice che un individuo dovrebbe praticare ajapa senza fine: il


numero di inspirazioni ed espirazioni è di circa 15 al minuto, in un'ora
sono 900 respiri, in un giorno 21.600. Un praticante che ha
perfezionato questa tecnica, potrà quindi effettuare 21.600 ripetizioni
del Mantra in un giorno. L'energia del Mantra pervaderà
costantemente il corpo fino a portare alla trasformazione della
coscienza.

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GAYATRI MANTRA
Il Gayatri Mantra è un inno del Rig Veda (III.62.10): tutte le scuole
ne riconoscono la sacralità e la grandezza tant'è che spesso viene
appellato "Mula Mantra", il Mantra Radice ed è considerato
l'amplificazione della Om sotto forma di "gayatri", (tipo di metrica in
24 sillabe). Si tratta di un inno indirizzato al Sole, Surya, incarnato
dal dio Savitri, la suprema divinità, datrice di luce che dona
l'illuminazione spirituale.

Om Bhur Bhuvah Swaha

Tat Savitur Varenyam

Bhargo devasya Dhimahi

Dhiyo Yo Nah Prachodayat

Gayatri e Om sono ugualmente potenti, ma l'azione di Gayatri non è


così rapida come quella di Om ed è per questo che è considerato il
mantra per tutti; Om è molto potente e porta direttamente alla
trascendenza, Gayatri è uno strumento per illuminare i diversi stati di
coscienza partendo dalla purificazione fisica, mentale e psichica.

"La coscienza umana è nel buio totale, come a mezzanotte. Da


quest'oscurità viene l'alba del giorno e la visione interiore, la
percezione e la visione interiore iniziano. Questo è il concetto di
Gayatri." (Paramahansa Satyananda)

La brillante creatività indiana ha trasformato il Gayatri in una divinità


femminile con cinque volti e dieci braccia. Essa rappresenta l'energia
primordiale che ha dato origine a tutto il cosmo; Essa ha infatti

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generato i tre Guna: Rajas - attività - che viene identificato con


Brahma, - Sattva equilibrio - identificato con Visnu, Tamas -
distruzione - identificato con Shiva.

La leggenda

"Quando i tre dei erano fanciulli, Gayatri Devi li mise nella culla dello spazio,
Akasa, che era sospesa dalle quattro catene della Sapienza (i quattro
Veda), e cantò loro il sacro Mantra Om per farli addormentare.
Dopo di che, avendo visto che i tre figli, posseduti dai tre Guna, stavano
dormendo, scomparve.
Passò molto tempo, i tre fanciulli si svegliarono e, non vedendo la madre, si
misero a piangere.
Crebbero e vagarono nel vuoto dello spazio posseduti dai tre Guna e si
prefissero lo scopo di ritrovare la Madre. Per far ciò, si sedettero in
meditazione per lunghi anni ed il fuoco della loro austerità cominciò a
divampare nell'intero universo. Allora la Madre, colta da grande
compassione, mise in atto Lila e decise di apparire innanzi a loro e, benchè
la sua visione fosse omnipervadente, si manifestò nella sua forma
individuata.
Quando i tre dei la videro, furono abbagliati dal Suo fulgore: essa indossava
un abito rosso e ghirlande di fiori ornavano il Suo collo, il viso splendeva
come uno luna piena, aveva tre occhi ed al centro della fronte, un punto
rosso vermiglio. Le sue molteplici braccia reggevano le armi celesti come il
fiore di loto, la sacra conchiglia, un teschio bianco, una corda ed altre
ancora. Portava bracciali e cavigliere e anelli e gioielli splendenti e vari
ornamenti: venne incontro ai suoi figlio correndo e il sudore scorreva sul
suo volto sotto forma di perle.
Li accolse tra le Sue braccia e disse loro: "Oh! figli divini, avrei dovuto
correre da voi molto tempo addietro, ma volevo che voi guadagnaste il
potere della Creazione, Preservazione e Dissoluzione attraverso l'austerità,
affinchè le anime che prendono parte al gioco divino nel Cosmo (Lila),
potessero vedere gli ideali celati dietro l'austerità e ne prendessero
esempio. Io ero con voi, però non ero visibile poichè abito nel regno della
Trascendenza."
"Ora mi compiaccio e vi conferisco il triplice potere: che Brahma, attraverso
le qualità di Rajas (passione, attività), crei; che Visnu, attraverso le qualità
di Sattva (equilibrio) preservi; che Shiva, attraverso le qualità di Tamas
(distruzione), porti la dissoluzione al termine di ogni ciclo cosmico.
Rivolgetevi a me durante i momenti di dubbio e vi sarò di guida".
Detto questo la Madre Divina scomparve."
La Divina risonanza Mantra e Nada Yoga - Rosanna Rishi Priya - Ed Mediterranee

Il Gayatri è un Mantra che illumina l'intelletto, protegge dalle forze


avverse e dona prosperità. Nella tradizione indiana viene anche
utilizzato per ottenere la fertilità, per superare difficoltà economiche,

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

per raggiungere lo stato di illuminazione; in generale è affermato che


il Gayatri Mantra disperde la paure, elimina disturbi e malattie e
distrugge il peggior nemico dell'uomo identificato nell'ego, conferisce
sapienza, purezza e prosperità, conduce all'illuminazione.

Non so se è tutto vero ma per quello che posso dire dalla mia
modesta esperienza è che questa pratica mi ha portato ad acquisire
un atteggiamento di maggior distacco nell'affrontare gestire le
questioni concrete di tutti i giorni che mi ha permesso di
ridimensionarne l'importanza e di affrontarle con maggior lucidità e
serenità.

LA STRUTTURA DEL TESTO


Conoscere e capire un Mantra vuol dire praticarlo e vivere
pienamente quest'esperienza. L'analisi e la comprensione del testo
sono frutto della mente razionale e non sono elementi utili dei quali
tenere conto durante la pratica.

In questo contesto non posso però trascurare questa parte anche


perchè il Gayatri è un inno di rara bellezza e il contenuto ne illustra le
qualità.

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

Il Gayatri Mantra viene recitato in due formule, la formula completa e


quella contratta; personalmente pratico la formulazione contratta ma
in questo paragrafo le descriverò entrambe.

La formula completa del Gayatri Mantra è composta da tre parti: una


formula di apertura che può essere breve di tre termini, "Vyahriti", o
lunga di sette termini "Maha Vyahrity"; il "Gayatri" ossia il corpo vero
e proprio del Mantra, la formula di chiusura "Gayatri Shirah".

Maha Vyahrity Om Om la vibrazione


universale che permea
i sette piani
dell'esistenza

Om bhuhu E' l'esistente

Om bhuvah E' il divenire

Om swaha E' l'atma, l'anima di


ogni cosa

Om mahah E' la grandiosità

Om janah E' la creazione

Om tapah E' la conoscenza

Om satyam E' la veridicità

Gayatri Mantra Tat Savitur Varenyam Meditiamo lo spirito


Bhargo devasya Dhimahi divino del creatore
Dhiyo Yo Nah Prachodayat degno di adorazione
che diffonde la luce
affinchè possa
illuminare le nostre
menti

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

Gayatri Shirah Om Om
Àpo jyotì Le Acque, la Luce
Raso mritam L'Essenza, l'Immortale
Realtà
Brahma bhur bhuvah i mondi fisico,
savah intermedio e celeste
Om sono Om

 Maha Vyahrity

La formula di apertura rappresenta una sorta di presa di coscienza


della realtà e vuole metterci in sintonia con essa.

Il Mantra si apre con la OM, il Brahman, la vibrazione che ha dato


origine all'universo, parlando in termini di fisica moderna potrebbe
forse rappresentare l'eco del big bang; la OM è anche la sintesi
estrema di tutto il Gayatri Mantra.

Successivamente troviamo l'esplicitazione della realtà; nella


formula breve bhur bhuvah swaha sono la terra, lo spazio
intermedio ed il cielo che rappresentano, l'esistenza materiale, la
coscienza ed il Se.

Nella formulazione completa troviamo i sette loka, ossia i sette


piani dell'esistenza dal più grossolano al più sottile o se vogliamo i
sette livelli di consapevolezza dell'uomo.

Questi riferimenti ci ricordano che tutta la realtà è l'emanazione e


la manifestazione di un unico principio divino.

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

 Gayatri Mantra

Il corpo del mantra rappresenta l'invocazione vera e propria e ci


invita a meditare sulla luce, intesa come energia originaria
dell'universo, nella speranza e nell'attesa che Essa possa aiutarci a
raggiungere l'illuminazione.

L'analisi del testo può portare a diverse modalità di traduzione a


seconda dei significati attribuibili ai vari termini ed a seconda che
si parta dal verbo (dhimahi - meditiamo) o dai piani di esistenza;
la più comunemente accettata prefigura una struttura di questo
tipo: meditiamo (dhimahi) su quello (tat) che è principio di luce
(savitur) adorabile (varenyam), che diffonde luce e saggezza
(bhargo), che è la fulgente luce divina (devasya).
Possa Egli (yo) illuminare (prochodayat) il nostro (nah) intelletto
(dhiyo)2

 Gayatri shirah

La parte conclusiva del Mantra ci indica che tutto è originato


dall'Assoluto e che Egli si manifesta in ogni cosa; dobbiamo
acquisire la capacità di riconoscerlo in tutti gli aspetti della realtà
ma soprattutto in noi stessi.

Meditiamo sulla gloria del creatore


Il quale ha creato l'universo;
Colui che è degno di venerazione
Colui che è l'incarnazione della conoscenza e della Luce;
Colui che rimuove il peccato e l'ignoranza;
Possa Egli illuminare il nostro intelletto.
Swami Shivananda

2
Vincenzo di Ieso Valbruna - Gayatri Mantra Il canto degli Dei - Ed. Lettere Italiana
Guida

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

LE VIBRAZIONI
La tradizione recita che Brahma ideò il Gayatri prima di creare
l'universo e che il suo potere è così grande che da esso
germogliarono i Veda, è infatti anche detto Veda mata, madre dei
Veda.
Le lettere sanscrite di cui è composto il Gayatri Mantra sono bija
mantra ossia vibrazioni di grande potenza e ogni sillaba ha il potere di
risvegliare specifiche qualità del nostro essere.
1 tat tapini successo
2 sa saphalata coraggio
3 vi vishva perseveranza
4 tur tushti prosperità
5 va varada yoga - unione
6 re revati amore universale
7 ni sukshma ricchezza
8 yam jnana fama
9 bhar bharga protezione
10 go gomati saggezza
11 de devika intelligenza
12 va varani fedeltà
13 sya simhani determinazione
14 dhi dhyana capacità
15 ma maryada vitalità
16 hi sphuta disciplina
17 dhi medha veggenza
18 yo yogamaya pridenza
19 yo yogini vigilanza
20 nah dhaini attenzione
21 pra prabhava semplicità
22 cho ushma forza
23 da drishya discriminazione
24 yat niranjana compassione

Vincenzo di Ieso Valbruna - Gayatri Mantra Il canto degli Dei - Ed. Lettere Italiana Guida

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

Alcune scuole tantriche sostengono che le sillabe del Gayatri Mantra


agiscano in specifiche aree del nostro corpo.

Le 24 sillabe del Gayatri Mantra e le loro aree di risonanza

Nella visione dello Yoga, l'energia vitale (Prana) è diffusa in tutto il


corpo grazie ad una rete di canali detti Nadi che costituiscono il corpo
pranico (pranamaya kosha). Esiste una vera e propria fisiologia del
corpo pranico che descrive i meccanismi di distribuzione dell'energia.
I chakra, situati lungo l'asse della colonna vertebrale all'incrocio delle
tre nadi principali (Ida, Pingala e Sushumna) sono dei plessi
energetici che distribuiscono prana alle varie regioni corporee e
regolano il nostro stato di coscienza; sono situati lungo Sushumna e
sono sei più uno posto al di sopra del capo. Iniziando dalla zona
sacrale essi sono: Muladhara, Svadisthana, Manipura, Anahata,
Vishudda. Ajna e Sahasara. In Muladhara risiede una fonte
straordinaria di energia detta Kundalini che, una volta risvegliata,
inizia a risalire Sushumna; perforando i chakra essa permette di
conseguire diversi stati di coscienza fino all'illuminazione.

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

La vibrazione prodotta con la recita ripetuta del Gayatri fa sì che le


sue 24 sillabe stimolino oltre che i Chakra altrettante aree del nostro
corpo producendo, con una pratica prolungata nel tempo, la
trasformazione della nostra coscienza.

LA PRATICA
Il Gayatri Mantra è dedicato alla luce, al sole, pertanto il momento
della giornata più propizio per la pratica è l'alba. Si usa anche
praticarlo oltre che all'alba, quando il sole è allo zenit ed al tramonto
perchè Gayatri rappresenta i tre stadi della coscienza spirituale
dell'uomo: il momento in cui sorge, il momento in cui è pienamente
manifesta e il momento in cui entra nella luce eterna.

Gayatri Mantra va praticato preferibilmente in una posizione


meditativa o in una qualsiasi posizione comoda purchè il busto ed il
capo siano eretti; si porta immobilità al proprio corpo e si rimane un
po' di tempo prendendo coscienza della propria posizione e della
propria immobilità.

La pratica completa richiede la recitazione di almeno un mala di 108


grani. Per una pratica ridotta si può recitare 24 volte (o multipli di
24), come il numero delle sillabe che lo compongono.

Durante la recitazione è consigliato portare l'attenzione sul simbolo


della OM in Bhrumadhia.

Se decidiamo di associare il respiro alla nostra pratica dobbiamo


sapere che la capacità di inspirazione dovrebbe essere pari alla
lunghezza del Mantra e quindi lo dovremmo recitare una volta
nell'inspirazione ed almeno una volta nell'espirazione; quando
proviamo ci rendiamo conto che ci sembra piuttosto lungo ed all'inizio

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

possiamo praticarlo in due respiri articolando l'inspirazione e


l'espirazione secondo le sue quattro strofe, oppure recitare
nell'inspiro le prime due strofe e nell'espiro le due conclusive.

Il Gayatri Mantra è adatto ad essere utilizzato nel pranayama e se


consideriamo il rapporto 1:2:2 tra inspirazione, ritenzione ed
espirazione, esso equivale all'unità di respiro (ossia alla durata
dell'inspirazione) e quindi dovrebbe essere recitato una volta
nell'inspirazione, due volte nella ritenzione e due volte
nell'espirazione. Si tratta di una pratica piuttosto avanzata e deve
essere eseguita solo se si è in grado di sopportare senza fatica questi
tempi.

PRATICHE DI PREPARAZIONE
La pratica di preparazione alla recitazione del Gayatri Mantra più
classica è il saluto al sole, questo mantra è infatti dedicato a Savitry,
la divinità del sole. Riporterò di seguito anche la pratica che mi è
stata trasmessa dalla mia insegnante di yoga che ho sperimentato
molte volte nelle vesti di allieva, come pratica personale ed alcune
nelle vesti di "insegnante". Al termine descriverò una pratica di mia
ideazione che credo renda esplicito il mio modo di vivere e percepire
la pratica del Gayatri Mantra.

Surya namaskara (Saluto al sole)


Surya Namaskara ha un effetto di purificazione e riequilibrio
energetico: i canali pranici vengono purificati con l'intensificazione ed
il controllo dei movimenti del prana nel nostro corpo. Ogni asana
accentua il flusso naturale del prana verso l'alto e verso il basso, e in
questo modo vengono eliminati i blocchi che ne rallentano la
circolazione. Quando la pratica è completata l'energia scorre con

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

maggiore facilità. Nonostante questa pratica sia fortemente attivante,


la posizione iniziale e finale ci garantisce di mantenere uno stato di
introversione che viene anche favorito dalla concentrazione sul ritmo
del respiro e dall'eventuale recitazione del mantra solari.

Anche dopo diversi cicli di Saluto al Sole ci sentiamo carichi di energia


ma nello stesso tempo calmi, con la mente sgombra. Dopo un
rilassamento per calmare il respiro e mantenere lo stato di calma
mentale siamo nella condizione ottimale per iniziare la pratica del
Gayatri Mantra.

Di seguito riporto le posizioni con indicazione dei flussi energetici


attivati senza dilungarmi sui molteplici effetti della pratica. Ho scelto
la pratica insegnata da Satyananda perchè è quella che mi è stata
trasmessa dai miei insegnati, ma gli effetti sono pressochè simili per
le versioni tramandate dalle altre scuole classiche.

Pranamasana: induce uno stato di


introversione e calma.

Hasta uttanasana: il prana viene portato alle


parti superiori del corpo.

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

Padahastasana: il prama viene portato verso


la parte inferiore del corpo.

Ashwa sanchalanasana: il prana si sposta


verso l'alto.

Parvatasana: il prana si sposta verso la parte


inferiore del corpo.

Ashtanga namaskara: in sospensione di


respiro il prana si muove verso manipura dove
si verifica l'incontro tra apana e prana

Bhujangasana: il prana tende ad andare


verso l'alto.)

Parvatasana: il prana si sposta verso la parte


inferiore del corpo.

Ashwa sanchalanasana: il prana si sposta


verso l'alto.

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

Padahastasana: il prana viene portato verso


la parte inferiore del corpo.

Hasta uttanasana: il prana viene portato alle


parti superiori del corpo.

Pranamasana: induce uno stato di


introversione e calma.

La pratica trasmessa dalla mia scuola


Questa pratica induce un forte stato di introversione e favorisce la
concentrazione. I Chakra vengono stimolati in modo da attivare
alternativamente prana ed apana per poi arrivare al loro punto di
ricongiungimento in Manipura chakra. Proprio da Manipura viene
avviata l'azione del Gayatri Mantra che diffonde la sua energia
illuminante a tutto il corpo.

A mio parere questa pratica è più adatta, rispetto al saluto al sole,


alle ore serali in quanto l'attivazione energetica è più delicata;
nell'ambito di una lezione serale di yoga ha i ritmi giusti per calmare
la mente delle persone che arrivano da una giornata di lavoro e
predisporle all'appagante esperienza della recitazione del mantra.

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

Purtroppo non sempre i tempi disponibili in una lezione di Yoga


permettono la recitazione completa di 108 ripetizioni.

Vajrasana:

Induce uno stato di introversione, calma la


mente.
Seduti sui talloni, colonna vertebrale
diritta, mani appoggiate sulle cosce.

Bhujangasana:

Sdraiati proni, piedi uniti, fronte appoggiata sul pavimento, mani


appoggiate vicino al petto; inspirando sollevare la testa e il torace;
sollevare anche le mani dal suolo e mantenere la posizione in
ritenzione di respiro. Espirando sciogliere la posizione e rilassarsi in
Makarasana.

Il prana viene spinto nella parte superiore del corpo (cavità toracica e
gola).

Salabhasana:

Sdraiati proni con la fronte appoggiata sul pavimento, portare le mani


all'inguine e, inspirando, sollevare le gambe; mantenere la posizione

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

per qualche respiro poi lentamente sciogliere la posizione e rilassarsi


in Makarasana.

Il prana indirizzato verso la parte inferiore del corpo (addome, pelvi)

Dhanurasana:

Sdraiati proni, divaricare le gambe e piegare le ginocchia, afferrare le


caviglie e portare la fronte a terra, espirare. Inspirando sollevare le
cosce ed il torace. Dondolare dolcemente per qualche respirazione poi
lentamente sciogliere la posizione e rilassarsi in Makarasana.

Il prana indirizzato sia alla parte superiore che alla parte inferiore del
corpo.

Dharmikasana:

Ritornare dolcemente in Vajrasana; lentamente portare il tronco in


avanti fino a toccare il suolo con la fronte e portare le braccia oltre la
testa. Mantenere la posizione per qualche minuto.

Il prana si muove dalla parte inferiore alla parte superiore del corpo.

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

Viparita Karani Mudra:

Posizione supina, inspirando sollevare le gambe, espirando sollevare il


bacino, staccare le mani dal suolo e porle a sostegno del bacino.
Mantenere la posizione per qualche respiro.

Vi è una forte azione purificatrice della cavità addominale.

Savasana:

Alcuni minuti di rilassamento; mantenendo il respiro naturale,


trattenere l'attenzione sulle sensazioni fisiche ed interiori stimolate
dalla pratica.

Savitri Pranayama

Seduti in posizione meditativa praticare nove volte Savitri Pranayama:


inspirare contando 6, sospensione del respiro contando 3, espirare
contando 6, sospensione a polmoni vuoti contando 3.

Questa pratica, senza essere particolarmente impegnativa, prepara


fisicamente al canto mantenendo l'atteggiamento meditativo per la

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

recitazione mentale e per la meditazione finale.

Gayatri Mantra

Ripetere il Gayatri Mantra 36 volte a voce alta.


Ripetere il Gayatri Mantra 36 volte sussurrando
Visualizzare un fiore di loto nella zona dell'ombelico o Manipura
Chakra. Ripetere il Gayatri Mantra 36 volte mentalmente e percepire
le sue vibrazioni sotto forma di luce e colore.


Visualizzare mentalmente la Om ed entrare in uno stato di silenzio
interiore.

Terminare ripetendo tre volte Om shanti Shanti Shanti.

Mia pratica per la preparazione al Gayatri Mantra


Gli asana inseriti in questa pratica favoriscono l'introversione e
contemporaneamente attivano e diffondono il prana in tutto il corpo:
introversione per favorire l'atteggiamento meditativo, energia per
purificare il nostro corpo fisico ma anche quello mentale. L'obiettivo è
arrivare al momento della recitazione del mantra con la mente calma
e sgombra; l'attenzione sarà focalizzata in bhrumadhia. Ho inserito
Prana Mudra prima della pratica del mantra perchè, oltre a essere

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

uno straordinario strumento di carica e purificazione, per me


rappresenta un momento di "comunione con l'energia dell'universo".

Questa pratica è adatta alla recitazione mentale del Gayatri mantra,


se si desiderasse effettuare la recitazione a voce alta la pratica
prepara adeguatamente l'apparato respiratorio e la gola per il canto
ma sarebbe opportuno sostituire Prana Mudra (che può favorire uno
stato di interiorizzazione tale da rendere difficile la recitazione ad alta
voce) ed inserire al suo posto, ad esempio, la pratica di Ujjayi per
alcuni minuti.

Samasthiti

La pratica inizia con una presa di coscienza in posizione eretta. Le


gambe sono diritte, il bacino leggermente retroverso, la schiena e le
spalle dritte e rilassate, le braccia lungo il corpo. Il mento è
leggermente rivolto verso lo sterno e l'apice del capo è diretto verso
l'alto.

Vrksasana

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

In posizione eretta, lentamente portare il piede sinistro all'interno della


parte superiore della coscia. Quando si è raggiunta una condizione di
equilibrio, inspirando, portare le braccia sopra la testa congiungendo i
palmi delle mani. Rimanere in posizione per un buon numero di respiri.
Per sciogliere la posizione, inspirare ed espirando riportare le braccia
lungo il corpo, inspirare ed espirando portare la gamba sul pavimento.
Rimanere qualche istante in posizione eretta poi ripetere dall'altro lato.

Vrksasana ha un forte effetto calmante e riequilibrante sul piano


mentale e comporta, trattandosi di una posizione di equilibrio, una
notevole stimolazione energetica. Il prana viene spinto verso l'alto.

Virabhadrasana

In posizione eretta divaricare le gambe, ruotare il piede destro di 90°


verso l'esterno e con esso tutto il busto; inspirando portare il peso
sulla gamba destra flettendo il ginocchio e estendere il busto e le
braccia verso il cielo unendo i palmi delle mani. Anche lo sguardo è
verso l'alto. Tenere la posizione per alcuni respiri. Sciogliere il busto e
le braccia nell'espirazione e poi unire le gambe. Rimanere qualche
istante in posizione eretta poi ripetere dall'altro lato.

Virabhadrasana è una posizione molto intensa e fortemente attivante.


Il prana viene spinto verso l'alto.

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

Dwi Konasana

In posizione eretta intrecciare la mani dietro la schiena; inspirare ed


espirando flettere il busto portando le braccia verso l'alto. Mantenere
la posizione per qualche respiro poi risalire molto lentamente.

L'energia viene indirizzata verso la parte inferiore del corpo.

Trikonasana

In posizione eretta divaricare le gambe e sollevare le braccia tese


all'altezza delle spalle; espirando inclinare il busto parallelamente al
pavimento, inspirando effettuare una torsione portando le dita della
mano sinistra sul piede destro. Lo sguardo e l'attenzione sono rivolti
verso la mano destra in alto. Mantenere la posizione per alcuni respiri.
Espirando sciogliere portando il busto nella posizione centrale e
lasciarlo ciondolare per qualche istante, poi, inspirando, effettuare la
torsione dall'altro lato portando le dita della mano destra sul piede
sinistro. Lo sguardo e l'attenzione sono rivolti verso la mano destra in
alto. Mantenere la posizione per alcuni respiri. Per sciogliere, riportare

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

il busto al centro rilassato e poi lentamente risalire nella posizione


eretta e abbassare le braccia.

Questo asana fa circolare l'energia attivata nelle posizioni precedenti in


tutto il corpo.

Savasana:

Qualche minuto di rilassamento portando l'attenzione sulle sensazioni


generate dalla pratica.

Setu Bandhasana

Sdraiati supini, divaricare leggermente le gambe e portare i piedi


vicino alle natiche; afferrare le caviglie; inspirare ed espirando
sollevare il bacino ed il dorso. Mantenere la posizione per qualche
respiro senza forzare. Per sciogliere inspirare ed espirando portare
lentamente la schiena sul pavimento partendo dal dorso per arrivare al
bacino.

Setu Bandhasana attiva l'energia in tutto il tronco.

Halasana

Sdraiati supini inspirare ed espirando sollevare lentamente le gambe

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

tese e portarle oltre la testa (se gli addominali non fossero


sufficientemente sviluppati la posizione va presa per fasi piegando le
gambe ed aiutandosi con le braccia). Rilassare il corpo e tenere la
posizione per alcuni respiri. L'attenzione è sull'addome. Rilasciare
nell'espirazione srotolando dolcemente la schiena sostenendosi con le
braccia.

Tutta l'energia sviluppata nella posizione precedente, in Halasana,


viene portata nella zona addominale con effetto purificativo.

Matsyasana

Sdraiati supini, aiutandosi con i gomiti, appoggiare la sommità del


capo sul pavimento inarcando la schiena; portare le mani giunte sul
petto. La bocca è leggermente aperta, l'attenzione è sulla gola;
mantenere per qualche respiro la posizione praticando Ujjayi.
Sciogliere la posizione nell'espirazione aiutandosi con i gomiti.

Questa posizione, oltre ad essere indispensabile per compensare gli


effetti fisici di Halasana, attiva il prana in tutto il corpo.

Paschimottanasana

Seduti gambe distese in avanti, inspirando portare le braccia in alto ed


espirando lentamente ruotare il bacino fino a portare la testa vicino
alle ginocchia; rilassare il corpo e tenere la posizione un buon numero
di respiri fintanto che risulta comoda. Sciogliere la posizione

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

lentamente durante l'inspirazione.

Ci si chiude in modo che l'energia sviluppata permei il nostro corpo e ci


purifichi.

Advasana

Proni, fronte a terra,braccia stese oltre la testa, rilassarsi mantenendo


l'attenzione su Brumadia per fare in modo che si mantenga lo stato di
introversione ed il rilassamento si trasformi in torpore

Nadi Shodhana

Seduti in posizione comoda, portare la mano destra verso il viso,


appoggiare l'indice ed il medio al centro tra le sopracciglia, utilizzare
l'anulare per chiudere la narice sinistra ed il pollice per chiudere la
narice destra.
Con una lieve pressione del pollice chiudere la narice destra ed
inspirare con la sinistra, chiudere con l'anulare la narice sinistra ed
espirare con la destra; inspirare con la destra, chiudere con il pollice la
narice destra ed espirare con la Sinistra.
Praticare per alcuni minuti; il respiro è lento, profondo e se è possibile
l'espirazione lunga almeno il doppio dell'inspirazione
Questa pratica ci porta calma mentale ed equilibrio energetico.

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

Prana Mudra

Seduti in posizione meditativa con la colonna vertebrale eretta,


chiudere gli occhi e portare le mani al basso ventre; le punte delle dita
si toccano. Il respiro è profondo e lento. Molto lentamente le mani
cominciano a salire al ritmo del respiro; il movimento è molto lento;
l'attenzione segue il movimento delle mani concentrandosi sulle cavità
del nostro corpo. le braccia salgono fino ad arrivare in alto sopra il
capo. Sempre molto lentamente cominciare a separare le mani e ad
abbassare le braccia lateralmente fino ad arrivare un poco oltre
l'altezza delle spalle; rimanere un certo periodo in questa posizione e
mantenendo l'attenzione sulle sensazioni. Al ritmo del respiro
ricominciare a portare le braccia verso l'alto. Quando le braccia sono in
alto lentamente avvicinare le mani fino a ricongiungere le punte delle
dita. Cominciare a scendere percependo l'energia che fluisce dentro di
noi prima nella testa, poi nella gola, nel torace, nell'addome, nel basso
ventre.
Ci sentiremo bene, calmi, carichi, in armonia con l'universo, pronti per
la recitazione del Gayatri Mantra.

Gayatri Mantra

Portare l'attenzione in Bhrumadhia e dare inizio alla recitazione

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

mentale del Gayatri mantra.

Al temine rimanere in uno stato di silenzio interiore e percepire la


vibrazione del mantra che persiste dentro di noi; poi lentamente
riprendere coscienza del corpo.


Terminare la pratica cantando tre volte la Om

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

CONCLUSIONI
Questo lavoro per me non rappresenta un punto di arrivo, bensì un
punto di partenza: la scienza del Mantra è un universo senza fine, più
si approfondisce e più ci si rende conto di non sapere niente.

In questo lavoro ho voluto esporre alcune mie considerazioni su come


le teorie della fisica occidentale possono essere messe in relazione
con la scienza del Mantra.

I suoni che i nostri sensi sono in grado di percepire hanno una


frequenza di vibrazione compresa nelle cosiddette le frequenze medie
(20-20.000 Hz), ma quando un Mantra è ripetuto mentalmente la
frequenza aumenta e le sue vibrazioni diventano onde di energia
sempre più penetranti.

Il Mantra è finalizzato all'attivazione di uno specifico stato di


coscienza; man mano che la mente si purifica è in grado di rendere la
frequenza delle vibrazioni sempre più elevate; quando questa
frequenza raggiunge quella dello stato di coscienza obiettivo, fa
entrare in risonanza i centri energetici del nostro corpo e lo stato di
coscienza esplode.

Questa è la sintesi delle mie riflessioni finalizzate a creare un legame


tra le mie conoscenze scientifiche e la mia esperienza con lo Yoga.

Naturalmente non c'è niente di scientifico in questa spiegazione, la


fisica moderna non è ancora riuscita a dare un'interpretazione della
coscienza ne' è mai stata dimostrata la connessione tra coscienza ed
energia.

Lo Yoga non si basa si sperimentazioni scientifiche così come sono


intese dalla scienza occidentale bensì su esperienze individuali. La

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

descrizione della realtà è frutto delle rivelazioni di antichi sapienti che


ne hanno avuto la comprensione in stati di profonda meditazione.

Per gli scienziati questa modalità non ha nessun valore ma


l'interpretazione della realtà fornita dalla fisica quantistica concorda
con quella fornita dagli antichi yogi.

Ho voluto trattare l'argomento del Gayatri Mantra perchè è il primo


che ho conosciuto e mi ha permesso di sperimentare i benefici di
questa pratica. Il Gayatri può essere praticato con serenità perchè
non presenta rischi, la sua energia positiva aiuta ad affrontare la vita
con serenità, rende più lucidi e porta prosperità.

Non potrò mai ringraziare abbastanza la mia Maestra per avermelo


trasmesso.

Hari  Tat Sat

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IL POTERE DELLE VIBRAZIONI - GAYATRI MANTRA

BIBLIOGRAFIA
1 Halliday Resnick - Fisica vol. 2 - Ed. Ambrosiana

2 Fritjof Capra - Il Tao della fisica - Gli Adelphi

3 Roger Penrose - La mente nuova dell'imperatore - Ed. BUR

4 Paramahansa Satyananda - Il Mantra - Ed. Satyananda Ashram


Italia

5 Testi del Centro Studi Yoga Genova

6 Rosanna Rishi Priya - La divina Risonanza Mantra e Nada Yoga -


Ed. Mediterranee

7 Rajmani Tigunait - Il libro dei Mantra - Ed. Neri Pozza

8 Antonietta Rozzi - Dispense Mantra e Pranayama - Isfy Milano


2004-2008

9 Vincenzo di Ieso Valbruna - Gayatri Mantra il canto degli Dei -


Ed. Lettere Italiane Guida

10 Paramahansa Satyananda - Surya Namaskara - Ed. Satyananda


Ashram Italia

11 Paramahansa Satyananda - Asana Pranayama Mudra Bandha-


Ed. Satyananda Ashram Italia

I.S.F.Y. MILANO 2004-2008 48

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