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Capitolo 0 (Introduzione)

“Questo è il libro su cui non ci sono dubbi, una guida per i timorati!”. Così dice il sacro Qu’ran, che
alla fine tanto sacro non è. Scritto secondo la tradizione intorno all’anno 600, è al pari della Bibbia,
o di qualsiasi altro testo religioso, una delle più grandi catene che legano i popoli del mondo,
impedendogli di innalzarsi e di comprendere la realtà con una chiave puramente razionale. In
questo breve viaggio, conto di poter dimostrare l’inesistenza di un Dio, (per non parlare di molti
Dei se necessario), dimostrare le incongruenze dei vari testi, e liberarvi dal timore reverenziale che
molti di voi provano nei confronti di un grande occhio che in realtà, non c’è.
Ma prima di tutto, un disclaimer: non sono onniscente (nessuno lo è), ne tantomeno abbastanza
ricco da far giungere questo testo ad ogni uomo del mondo. Non cerco la fama o la ricchezza con
quest’opera. Quello che farò sarà solo una serie di confutazioni delle “prove” dell’esistenza di Dio,
seguita da una serie di esempi tratti dalle religioni abramitiche e non, che mostrano l’inesattezza
del “perfetto” messaggio divino. Questo non è un nuovo libro di culto, ma solo una chiave per
liberarvi dalle vostre limitazioni e debolezze. Non supporto in nessun caso il messaggio di religioni
“alternative “ quali Satanismo, Scientology, o qualsivoglia follia partorita da menti new age. Infine ,
mi raccomando, credere o non credere è una vostra scelta libera, io sto solo mostrando le follie
delle religioni.

Libro I: Sulle prove


Capitolo 1: Le 5 prove di san Tommaso
San Tommaso d’Aquino , con un magistrale uso della parola e della filosofia aristotelica, tenta
(vanamente) di provare l’esistenza di Dio tramite 5 prove.

La prima prova, ovvero la prova “ex motu”, è strutturata più o meno così
a)Ogni cosa è capace di movimento o è in moto
b)il movimento non è mai spontaneo, ma sempre dovuto a qualcos’altro (foglie che volano, mosse
dal vento)
c) per via del punto b , ci deve essere una causa prima che ha dato origine a tutto il movimento,
una specie di spinta iniziale che dia il via al domino e che a sua volta non sia stata mossa
d) questa forza è Dio.

Come a san Tommaso sono state concessi tutti gli strumenti della filosofia contemporanea, anche
io mi avvarrò di un’arma, tagliente come un rasoio, proprio perché quest’ultima lo è: il rasoio di
Occam. Questo strumento filosofico, predica una semplice verità: gli enti non devono essere
moltiplicati ove non necessario. Applichiamolo all’argomento:
a)Ogni cosa è capace di movimento o è in moto
b)il movimento non è mai spontaneo, ma sempre dovuto a qualcos’altro (foglie che volano, mosse
dal vento)
c) per via del punto b , ci deve essere una causa prima che ha dato origine a tutto il movimento,
una specie di spinta iniziale che dia il via al domino e che a sua volta non sia stata mossa
d) questa causa è interna all’universo e nata spontaneamente all’inizio di esso. Si pensi al Big Bang:
con la nascita dello spaziotempo, l’espansione di quest’ultimo è stata continua. Il movimento
dell’universo stesso e la sua espansione sono la prova che non è necessario un Dio per scatenare il
moto di un oggetto.
Ora , i miei curiosi credenti potranno chiedere: “Bene, il big bang è la causa del movimento, ma
cosa ha causato il big bang, se non l’enorme potenza creatrice di Dio?”
Gli enti non vanno , in alcun caso, moltiplicati ove non necessario. Se io ho bisogno di 2 persone
per spostare un auto e mi viene chiesto quale sia il numero minimo di persone necessarie per
spostare un auto, risponderò 2. Non 4 (perché così si può spostare più rapidamente ) o 1 (così
l’altra persona si può riposare)
Cosa impedisce al Big Bang di essere un evento spontaneo? Nulla. Il big bang può essere un evento
comodamente causato da se stesso, essere egli stesso la causa prima di tutto questo, senza
bisogno di un qualsivoglia essere onnipotente.

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