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tutti, questi due sono i nostri tavoli privati. Quindi tutto ciò che
ti dirò è che tutte queste sei persone che vedi qui hanno
trascorso il loro tempo con me da mezzogiorno fino a
mezzanotte, o anche più tardi, ogni giorno da mesi. Vengono
qui cercando proprio quella cosa di cui “qualcuno, da qualche
parte, ogni tanto” ti ha parlato. Se pensi che ti sarà utile, ti
dirò solo che so che queste sei persone comprendono
abbastanza da sapere almeno di essere sulla via che vogliono
percorrere. Ma per comprenderlo, devono aver già percorso
parte della strada. Conoscono lo scopo, conoscono la strada…
sono soddisfatti di questo e non chiedono: “Quando sarà
raggiunta la fine della strada?” – Sono soddisfatti solo di
essere sulla strada, e sebbene porti difficoltà, porta anche
esperienze che la vita ordinaria non può dare loro. “Ho
ragione?”, si voltò verso di noi. Tutti e sei come un sol uomo
gridammo con fervore: “Sì! Sì!”.
“Vedi, giovanotto?… E queste sono persone altamente istruite:
persone del mondo. Un noto medico, un famoso scrittore, due
importanti ingegneri, un membro del Senato e questa giovane
donna, una splendida musicista che si prepara alla carriera di
concertista. Sono tutti colti, hanno viaggiato, hanno studiato
diverse scuole di pensiero esoterico, hanno frequentato
università, infatti sono persone straordinariamente dotate. Ma
in tutto questo tempo non mi hanno mai chiesto quello che hai
chiesto tu ora… Ed eccoti qui, a volere una risposta quando sei
qui da appena dieci minuti! Ad ogni modo, anche se ti aprissi
quella porta e ti dessi un assaggio di un nuovo mondo, non
comprenderesti neanche la millesima parte di ciò di cui
discutiamo qui, e di ciò che stiamo cercando di ottenere…
Bene!… Fai qualche domanda a qualcuno di loro e avrai una
risposta”. Il giovane brillante aveva ormai perso gran parte
della sicurezza di sé, e ci fu un altro silenzio, non solo da parte
nostra, ma anche da parte sua. Alla fine, evidentemente,
pensando che potessi essere la preda più facile, e la più stupida
delle sei, si rivolse a me:
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– “Ma se sei abbastanza interessato da venire
qui”, risposi, piena di nobile indignazione e
catturando un po’ dell’umorismo di Gurdjieff, “allora
dovresti già saperlo!”. Parlai con lui in termini tecnici
del modo in cui la teoria e la conoscenza sono state
acquisite, traendo paralleli dalla musica. Il giovane
sedeva lì con aria smarrita e potevo vedere che non
capiva nulla. “Vedi”, dissi, “quello che ti ho appena
detto è un modo normale di spiegare le cose, un modo
tridimensionale. Ma qui siamo dopo il mondo della
quarta dimensione, e questo sarebbe molto al di là
della tua comprensione, credo, anche sotto forma di
domanda. Rinunciamo a molto del nostro tempo e
facciamo altri sacrifici per venire qui ed essere in
viaggio, forse per non avere mai una risposta. Siamo
soddisfatti solo di sapere che siamo sulla strada che
porta a ciò che desideriamo raggiungere. E tu sei
appena entrato! Dalla strada! Da nessuna parte!…
Credevi di riuscire a fare in modo che tutto fosse
pronto su un vassoio d’oro?”.
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