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Dieta Mediterranea
Partendo da "dieta" che deriva da una parola greca che significa "stile di vita", la dieta
mediterranea rappresenta ciò che può essere definito come lo stile di vita più equilibrato.
Per conoscere precisamente gli alimenti di questa dieta e le loro quantità, è importante
usufruire di una piramide alimentare (chiarisce visivamente infatti cosa, quanto e ogni
quanto mangiare quel determinato alimento)
Alla base della dieta mediterranea ci sono i cereali e suoi derivati (preferibilmente integrali
considerando le loro testate capacità di ridurre patologie importanti considerando il loro
basso indice glicemico) tra cui pane e pasta. Questi alimenti sono da assumere nelle
maggiori quantità giornaliere.
Verdura e frutta e legumi sono da assumere eventualmente in grandi quantità giornaliere
facendo attenzione nel non eccedere soprattutto per quanto riguarda la frutta poiché ricca di
zuccheri sani.
Olio d'oliva e derivati dal latte in moderate quantità seppur quotidiane
Per un piatto settimanale si possono avere pesce, uova e carne di piccola taglia (come il
pollame o in generale la carne bianca) e piccole quantità di dolci
Per un piatto addirittura al mese si troverebbe la carne rossa.
Ora che abbiamo visto gli alimenti è bene analizzarli in base a ciò di cui sono composte per
definire una dieta più sana.
Alla base della dieta ci sono i carboidrati complessi (che sono indispensabili per la
regolazione della glicemia, e fungono da carburante alimentare per il nostro corpo ma
soprattutto per il cervello)
Le fibre e le vitamine (a c e k ), potassio (per la pressione arteriosa), il calcio (di cui si è
accertata la sua importanza nella conduzione nervosa e nella contrazione muscolare ma
non sono accertati i famosi benefici alle ossa), Ferro (per il trasporto dell'ossigeno) sostanze
fitochimiche (sostanze prodotte naturalmente dai vegetali e aiutano nel ridurre la formazione
di eventuali cellule tumorali)
Fruttosio (contenuto nella frutta, comunque uno zucchero),
i legumi fungono da ponte tra il consumo di carboidrati e quello di proteine, infatti essi
contengono cira il 50% di carboidrati e le restanti quantità sono formate da proteine e
vitamine.
Con i derivati dal latte invece si fa una scora di calcio anche se alcuni latticini contengono
notevoli quantità di grassi e i derivati stagionati come il formaggio stagionato contiene minori
quantità di lattosio, consigliato per gli intolleranti anche se guardando alla salute è meglio
nutrirsi di derivati freschi e magri come lo yogurt o al massimo la ricotta (senza i grassi
aggiunti).
Per quanto riguarda il pesce, prendendo come indicazione base il merluzzo ci sono grandi
quantità di fosforo (importante per la memoria) e piccole quantità di grassi oltre che
importante fonte proteica.
le carni biance sono facili da digerire e ricche di aminoacidi animali indispensabili e quindi
proteine.
le uova in più contengono la vitamina b12 per la digestione dei carboidrati.
la carne rossa invece contiene l'omega 3 molto importante per la salute mentale
dell'individuo ma si ritiene che alzi il colesterolo e causi anche la formazione di eventuali
cellule tumorali dalla cottura di questa carne.
come già detto la dieta mediterranea è uno stile di vita e per vivere sani, per quanto riguarda
gli alimenti e indispensabile avere alimenti in base alla stagione e utilizzando dei prodotti
locali, i famosi prodotti a km 0. Oltre agli alimenti è importante accompagnare questa dieta
con attività fisica e convivialità, che sono la vera base della piramide alimentare.
I benefici di questa dieta sono importanti, riducono drasticamente i rischi di tumori, malattie
coronarie, demenza (questa dieta aiuta molto la sanità del cervello), ma in generale malattie
cardiovascolari come infarti (riduce di una su tre le possibilità di infarto e del 40% la
possibilità di un secondo arresto).
per quanto riguarda i danni, il diabete ne causa in maniera incalcolabile, dal punto di vista:
neurologico: cambiamento anatomico del cervello, deficit sensitivi e nel movimento
renale: danni al filtraggio dei reni che può portare alla dialisi
1
L'ictus cerebrale è causato dell'improvvisa chiusura o rottura di un vaso cerebrale e dal conseguente
danno alle cellule cerebrali dovuto dalla mancanza dell'ossigeno e dei nutrimenti portati dal sangue
(ischemia) o alla compressione dovuta al sangue uscito dal vaso (emorragia cerebrale).
2
processo degenerativo progressivo che distrugge le cellule del cervello, causando
un deterioramento irreversibile delle funzioni cognitive (memoria, ragionamento e linguaggio), fino a
compromettere l'autonomia e la capacità di compiere le normali attività giornaliere. È la causa più
comune di demenza nella popolazione anziana dei Paesi sviluppati: attualmente si stima ne sia colpita
circa il 5% della popolazione al di sopra dei 65 anni e circa il 20% degli ultra-85enni, anche se in diversi
casi può manifestarsi anche un esordio precoce intorno ai 50 anni di vita.
3
è il più frequente dei "disordini del movimento". Si manifesta quando la produzione
di dopamina nel cervello cala consistentemente a causa della degenerazione di neuroni in un'area
chiamata "sostanza nera" (la perdita cellulare è di oltre il 60% all'esordio dei sintomi). Dal midollo al
cervello cominciano a comparire anche accumuli di una proteina chiamata "alfa-sinucleina", che secondo
alcuni, potrebbe essere la responsabile della diffusione della malattia in tutto il cervello.
genere potrebbe intervenire nel rallentamento del processo neurodegenerativo. Così
come per i regimi alimentari che escludono categorie di alimenti dalla dieta, anche
questa alternanza del digiuno è bene sia seguita da specialisti, anche perché,
soprattutto nelle prime settimane, potrebbe dare senso di stanchezza e fame. Inoltre,
questo regime alimentare non è raccomandabile, per esempio, per bambini, ragazzi
in fase in crescita, donne in gravidanza, anziani e persone alle prese con
una malattia cronica.
DIETA VEGANA:
Per dieta vegana si intende un regime alimentare che esclude ogni alimento di
provenienza animale, quindi non solo le carni ma anche i prodotti derivati come
latticini, uova e miele. Questa scelta è dettata dall’ideologia che dietro a questi
prodotti ci sia il sacrificio o lo sfruttamento di animali. Si potrebbe riassumere lo
schema nutrizionale alla base del regime alimentare vegano con:
- 75/87% di carboidrati
- 6/15% di proteine (dal valore biologico compensato tra cereali e legumi)
- 5/10% di lipidi (interamente contenuti in alimenti vegetali)
Per cercare di equilibrare la propria alimentazione seguendo questa dieta è
necessario assumere molti liquidi, cercando di eliminare le bevande con zuccheri
aggiunti, grassi e sale, frutta e verdura almeno 5 volte al giorno 4, carboidrati
complessi5, legumi, prodotti a base di soia in sostituzione ai latticini e, come
condimenti, oli contenenti grassi insaturi. In merito a questa dieta, come per quella
vegetariana, si sono espressi molti esperti e dal punto di vista nutrizionale la si
potrebbe pianificare in modo da non presentare mancanze nella dieta, tuttavia,
spesso, si presentano carenze nutrizionali legate all’esclusione della maggior parte
degli alimenti che contengono proteine, zinco 6, calcio7, vitamina D8, acidi grassi
omega 39 e vitamina B1210. Per chi segue questo regime alimentare, infatti, sarebbe
4
Cosa che, secondo lo studio Epic-Panacea (lo scopo dello studio EPIC è quello di investigare i rapporti tra
dieta, fattori ambientali e stili di vita, con l'incidenza di cancro e di altre malattie croniche, allungherebbe
la vita di 5 anni
5
Prevalentemente amido, come in patate, pane, pasta e riso
6
La carenza di zinco nel sangue di chi segue questa dieta non consiste in un reale problema in quanto lo si
può assumere attraverso molti alimenti presenti in questa dieta, la sua assunzione, tuttavia, può essere
ridotta da alcune sostanze (fitati) presenti in altri alimenti.
7
Presente in molti dei cibi che la dieta vegana scarta e indispensabile per la salute di ossa e denti, il calcio
si trova anche in alimenti come frutta secca, legumi, basilico, semi di sesamo e alimenti fortificati ma la
sua assunzione po' essere ridotta da sostanze (ossalati) presenti negli spinaci, nelle biete e nelle foglie di
rapa che sarebbero, quindi, preferibilmente evitabili.
8
Presente quasi soltanto in elementi di origine animale (pesce, latte, tuorlo d’uovo) la vitamina D è
indispensabile per l’assorbimento di calcio ed è, quindi, necessario assumerla attraverso cibi fortificati o
integratori.
9
Gli acidi grassi omega-3 vengono definiti essenziali poiché l'organismo non è in grado di produrli e per
questo motivo devono necessariamente essere assunti attraverso la dieta (come le vitamine). In realtà,
l'unico omega-3 veramente essenziale è il loro precursore, l'acido alfa-linolenico (ALA) dal quale
l'organismo ricava l'acido eicosapentaneoico, noto come EPA, e l'acido docosaesaenoico, noto come DHA.
Tuttavia, la capacità dell'organismo di utilizzare il precursore per produrre gli altri omega-3 è piuttosto
scarsa ed è quindi preferibile assumerne una buona quantità con la dieta. Con questa dieta sono
assumibili tramite semi di lino, olio di colza, olio di soia e noci
10
Questa vitamina, infatti, interviene nel rafforzare la memoria, nel maturare dei globuli rossi,
nell’aumentare l’energia fisica e in alcuni processi biochimici ed è presente in fegato, rene, cervello, uova e
consigliato essere seguiti da nutrizionisti o dietologhi per poter prestare la
necessaria attenzione alle eventuali carenze nutrizionali. Ciò vale soprattutto per
bambini, ragazzi durante l’età dello sviluppo e donne in età fertile 11, ai quai vengono
spesso consigliati cibi fortificati (ovvero alimenti nei quali vengono aggiunte le
sostanze desiderate che sarebbero naturalmente assenti) o arricchiti (ovvero gli
alimenti nei quali la quantità delle sostanze nutritive desiderate viene aumentata
rispetto al contenuto naturale). Secondo un gruppo di pediatri e nutrizionisti italiani
proprio la carenza della vitamina B12, data dall’assenza di alimenti di origine
animale, durante l’infanzia, può comportare conseguenze gravi come l’anemia o la
compromissione delle formazioni neuronali e, nei neonati che si nutrono del latte
materno, nel caso la madre sia vegana, la mancanza di alcuni nutrienti può causare
problemi al sistema nervoso, allergie e intolleranze alimentari. Questa dieta
introduce una grande quantità di fibre alimentari e chelanti (ossalati e fitati) che
favoriscono il malassorbimento dei principi nutritivi introdotti e ciò aumenta il rischio
di osteoporosi12, anemia perniciosa13, anemia sideropenica14, ipotiroidismo15,
neuropatie e spina bifida16 nel feto. D’altra parte, l’abolizione di alimenti di
provenienza animale riduce il rischio di patologie cardiovascolari quali dislipidemie17,
coronaropatie, iperuricemie18. Per molti medici che reputano il regime alimentare
begano potenzialmente dannoso o troppo integralista, tuttavia, alcuni specialisti ne
sottolineano gli aspetti positivi, ad esempio,
Kim Williams, cardiologo, sostiene che una dieta vegetale funzioni nel prevenire e far
regredire le cardiopatie e che sia anti-infiammatoria; sostiene inoltre che le diete
altamente proteiche portino ad un aumento di cardiopatie e del 22% del rischio di
morte (in tempi lunghi), così come l’assunzione di molta carne rossa, e che anche
eccessivo ferro (di origine animale) sia dannoso. Anche il chirurgo bariatrico Garth
Davis, sottolinea la validità della dieta vegana, in opposizione alla “dipendenza dalle
proteine” altamente diffusa come metodo di dimagrimento a fronte dell’obesità.
DIETA VEGETARIANA:
un regime alimentare molto diffuso, e meno radicale di quello vegano, è quello
vegetariano. Per questa dieta restano valide le indicazioni alimentari legate alla dieta
vegana anche se, in genere, si aggiunge il consumo di latte e uova che contengono
proteine di buona qualità biologica, di formaggi, preferibilmente quelli magri, di cibi
ricchi di grassi animali, anche se l’assunzione di questi ultimi andrebbe limitata. In
questa dieta è molto importante inserire cereali e legumi per fornire all’organismo
formaggi perciò , in questa dieta, è necessario assumerla attraverso integratori o alimenti fortificati che,
altrimenti, ne sarebbero privi.
11
In particolar modo, durante gravidanze e conseguente allattamento, è importante che la madre
disponga dei necessari sali minerali e vitamine per consentire la crescita del bambino
12
Processo di rarefazione ossea con diminuzione della massa scheletrica
13
forma anemica dovuta alla carenza di vitamina B12
14
malattia ematologica la cui caratteristica principale è la carenza di ferro
15
sindrome dovuta ad una insufficiente azione degli ormoni tiroidei a livello dei vari tessuti.
16
malformazione o difetto neonatale dovuto alla chiusura incompleta di una o più vertebre
17
alterazione del profilo lipidico plasmatico che può riguardare il colesterolo, i trigliceridi ed altre
molecole
18
aumento dei valori di acido urico (prodotto finale del metabolismo delle proteine) nel sangue superiori
alla norma
sostanze caratteristiche di carne, pesce e uova quali proteine, ferro e micronutrienti
e cibi ottenuti a partire da farine integrali poiché introducono amido, fibre, calcio,
ferro19 e, soprattutto, vitamine appartenenti al gruppo B (se non viene formulata in
modo opportuno, infatti, questa dieta, così come quella vegana, può portare a
carenza di vitamina B1220). In realtà esistono varie diete genericamente definite
vegetariane che, però, presentano delle differenze:
- il latto-ovo vegetarianismo, dieta che esclude carne, pesce, molluschi e crostacei
ma include uova e latte, oltre tutti gli alimenti vegetali. Si tratta di una dieta
equilibrata e chi la segue raramente va incontro a carenze nutrizionali, c’è, tuttavia il
rischio di eccedere nell’apporto di grassi animali.
-il latto-vegetarianismo che esclude, a differenza della precedente, anche le uova, in
questo caso deve aumentare l’attenzione per le proteine assunte attraverso legumi e
per il livello di vitamina B1221.
- per macrobiotica22, poi, si intende un modello alimentare inventato agli inizi del
Novecento da George Oshawa che divide gli alimenti secondo i principi orientali
dello Yin e dello Yang e che esclude i cibi di origine animale, prediligendo, invece,
cibi di origine vegetale non raffinati né mantenuti industrialmente. Durante l’infanzia,
la gravidanza23, l’età avanzata o durante malattie, per seguire questa dieta sarebbe
necessario affidarsi ad un medico perché il fabbisogno di sostanze nutritive potrebbe
essere variato.
- i pescetariani, poi, sono coloro che ad una regolare dieta vegetariana aggiungono il
consumo di pesce.
- ci sono poi forme estreme di vegetarianismo, quali fruttarismo 24 e crudismo25, che
sono assolutamente sbilanciate e prive di base salutistica scientifica.
19
Assumibile, per chi segue questa dieta, attraverso uova, legumi, frutta secca, semi di zucca, verdure e
pane integrale
20
A differenza della dieta vegana, in quella vegetariana, la si può assumere attraverso latte, formaggi e
derivati del latte e uova e, in caso non fosse sufficiente, la si può integrare con alimenti fortificati.
21
Che, in caso di carenza, deve essere assunto tramite integratori per non rischiare di esagerare coi
latticini (grassi animali)
22
Non basandosi su nessun principio scientifico, ma facendo parte di una dottrina “della lunga vita” porta
spesso a carenze e squilibri e sarebbe necessario affidarsi alla valutazione di un nutrizionista.
23
Come per l’allattamento, è necessario che la madre disponga delle vitamine e dei minerali necessari alla
crescita del bambino.
24
Inteso, dal punto di vista alimentare, come un’alimentazione costituita esclusivamente o principalmente
da frutti nel senso botanico, e, possibilmente, noci e semi senza prodotti animali. I fruttariani si
suddividono in varie categorie: alcuni non comprano frutta proveniente da coltivazioni intensive
(rifiutano quindi supermercati e fruttivendoli generici), alcuni mangiano solo frutti colti dalla pianta, altri
solo quelli caduti, alcuni, inoltre, mangiano anche fagioli, piselli o altri legumi, considerandoli frutti dal
punto di vista botanico. Questa dieta può portare a carenza di calcio, proteine, ferro, zinco, vitamina D, la
maggior parte delle vitamine del gruppo B (soprattutto B-12) e acidi grassi essenziali. Nei bambini e negli
adolescenti la crescita potrebbe essere influenzata, le ossa potrebbero non raggiungere il loro picco di
densità e i nutrienti vitali per lo sviluppo del sistema nervoso potrebbero essere carenti. È importante
capire che un solo o pochi alimenti non possono fornire la moltitudine di nutrienti presenti in un piano
alimentare misto.
25
è un regime alimentare in cui si consumano alimenti non cotti, al fine di preservarne interamente le
caratteristiche nutrizionali. La temperatura massima a cui vengono sottoposti gli alimenti è di 115° gradi
Farenheit, ovvero circa 46° gradi Celsius. Questo poiché, sopra a queste temperature, gli alimenti perdono
grandissima parte delle loro qualità nutrizionali, enzimi e vitamine. Il fine è proprio quello di mangiare
alimenti vivi: si parla di frutta, verdura, noci, semi oleosi.
Le diete vegetariana e vegana, essendo priva di carne, proteggono nei confronti di
alcune delle cosiddette 'malattie del benessere', quali le patologie cardiovascolari, il
diabete, l'obesità e alcuni tipi di cancro 26. Eliminando la carne e il pesce, inoltre, si
evita di ingerire le sostanze tossiche e inquinanti presenti nella catena alimentare o i
farmaci Antibiotici e anabolizzanti usati nei mangimi. D’altra parte, però, come già
detto, queste diete espongono al rischio di incorrere in carenze nutrizionali.
Secondo uno studio osservazionale27 che ha preso in campione 48.000 persone e le
ha osservate per 18 anni è stato rilevato che la dieta vegana, vegetariana e
pescetariana sono state rilevate delle relazioni tra queste diete e le percentuali di
rischio di certe malattie: metà dei partecipanti presi in considerazione seguiva una
dieta onnivora, 16.000 seguivano diete vegane o vegetariane e 7.500 erano
pescetariani; dopo i 18 anni di osservazione si erano contati 2.820 casi di malattie
coronariche e 1.072 episodi di ictus. Le osservazioni basate su tali risultati sono
state: un rischio minore del 13% di imbattersi in malattie coronariche per i
pescetariani e del 22% per vegani e vegetariani (in relazione a coloro che mangiano
carne), vegani e vegetariani hanno, però, un rischio del 20% maggiore di essere
colpiti da ictus. Gli ictus possono avere varie conseguenze:
- La chiusura di una arteria cerebrale che impedisce il passaggio del sangue.
Si parla in questo caso di ischemia cerebrale: le cellule nutrite da quell’arteria subiscono
un infarto e vanno incontro a morte cellulare (o necrosi). Sono circa l’85% dei casi.
- L’improvvisa rottura di un’arteria cerebrale, causata di solito da elevati valori di
pressione arteriosa. Si parla allora di emorragia cerebrale. Questa rappresenta soltanto
il 15% dei casi di ICTUS cerebrale. Quando un’arteria si rompe, le cellule cerebrali
soffrono non solo perché non ricevono più sangue, ma anche perché il sangue, sotto
pressione, comprime il tessuto cerebrale circostante. L’emorragia cerebrale è causata
dalla rottura di una piccola arteria profonda (tipica dell’anziano) o dalla rottura di un
aneurisma cerebrale (tipica del giovane). In entrambi i casi l’ipertensione arteriosa
gioca un ruolo cruciale. Proprio la carenza di B12, rischio tipico di questi regimi
alimentari, è fra i fattori che contribuisce ad aumentare i livelli di omocisteina, mentre
livelli normali ne regolarizzano i valori. L'omocisteina28 elevata, fattore di rischio
cardiovascolare può agire come fattore di rischio sia diretto (favorendo l'aterosclerosi)
che indiretto cioè favorendo le complicanze dell'aterosclerosi, una delle quali è proprio
l'ipertensione arteriosa.
26
In particolare, un'analisi recente ha mostrato che non c'è una relazione diretta tra quantità di carne,
uova o latticini consumati e rischio di sviluppare un cancro del seno, mentre esiste con altri tipi di tumore,
come quello del colon (soprattutto in relazione alla carne)
27
Si tratta dello studio EPIC che però ha concluso le osservazioni nel 2010
28
L’omocisteina è un aminoacido prodotto dal nostro organismo dalla conversione biochimica della
metionina. È associata alla produzione delle vitamine B6, B9, B12. Alti livelli di omocisteina e pressione
sanguigna alta, inoltre, sono associati ad un maggiore rischio di infarto.