Sei sulla pagina 1di 6

Coronavirus.

L’inventore del tampone Kary


Mullis ha detto che non serve? Falsa citazione
dei complottisti
24 AGOSTO 2020 - 11:47
di David Puente

L’inventore del tampone sostiene che non serve? Lo stiamo usando inutilmente per
trovare persone positive al virus? La solita disinformazione

Stanno utilizzando un test inutile per far credere che ci sono tanti positivi al Sars-Cov-2? I
complottisti e negazionisti della Covid-19 non si sono inventati soltanto fantomatiche origini del
virus o assurdità anti-scientifiche su un vaccino che ancora non c’è, ma anche citazioni contro le
procedure di individuazione del virus. In un precedente articolo avevo spiegato un meme bufala sui
tamponi, questa volta dobbiamo parlare delle fantomatiche dichiarazioni attribuite all’inventore del
test PCR usato per diagnosticare il Sars-Cov-2, il Premio Nobel Kary Mullis: «Questo test non
dovrebbe essere usato per diagnosticare malattie infettive».
Oltre alla citazione erroneamente attribuita, e che fa parte di un testo scritto e pubblicato da un’altra
persona in un ben determinato contesto storico, l’uso del termine «test del tampone» ha confuso
alcuni negazionisti attribuendo erroneamente a Mullis la scoperta del tampone.

Che cos’è il test PCR


PCR sta per Polymerase Chain Reaction (reazione a catena della polimerasi), un test che può essere
utilizzato nella genetica molecolare, nella medicina forense e nella diagnostica.
Se cercate online informazioni relative al PCR troverete soprattutto riferimenti al DNA, ma
parlando di un virus a RNA come è possibile che venga usato questo test? Ebbene, sappiate che
questo viene utilizzato anche per individuare i virus RNA come il Sars-Cov-2.

Il test PCR non è «il tampone»


Come avviene nel gioco del «telefono senza fili», il passaggio della citazione ha man mano
sostituito il test PCR con il tampone:
Il tampone deve essere usato come mezzo di ricerca e non diagnostico.

Ecco, bisogna ricordare ancora una volta che il tampone è uno strumento utile al prelievo del
materiale che poi viene analizzato in un laboratorio di microbiologia. Solo allora viene fatto il test
PCR che consente l’amplificazione dei microorganismi virali al fine di individuare i casi positivi.
La morte e l’HIV
Mullis è morto l’anno scorso ad agosto a causa di una polmonite, un fatto che per i complottisti è
diventato oggetto di teorie sulla sua morte (es. «Ucciso per evitare di farlo parlare»). Tra i numerosi
contenuti negazionisti che utilizzano la figura di Mullis c’è un sito chiamato Nea-polis.org in cui
leggiamo:
Il test è una truffa globale vera e propria, già usato per l’altra truffa globale dell’aids,
nonostante che Kary Mullis, morto l’anno scorso, avesse combattuto con le unghie e
con i denti insieme a Duesberg contro Gallo e Montagnier.

Viene citato un altro Premio Nobel, Luc Montagnier, che in questo periodo ha diffuso più
pseudoscienza che contributi scientifici sulla Covid-19 e l’origine del virus Sars-Cov-2, amplificato
dai media ignari delle sue «fonti». A parte questo particolare, quello che ci serve sapere è che in
qualche modo c’è un collegamento tra la scoperta del test PCR di Mullis e l’Hiv per arrivare alla
fantomatica citazione a lui attribuita sui social.

L’origine della falsa citazione


La fantomatica citazione in italiano «Questo test non dovrebbe essere usato per diagnosticare
malattie infettive» si ricollega a quella in inglese che circola ormai da diverso tempo: «…these PCR
test cannot detect free infectious viruses at all».
Dal testo in lingua inglese e il riferimento all’HIV presente in alcuni post e siti arriviamo alla fonte
primaria. In realtà non si tratta di una citazione di Kary Mullis, ma di una citazione tagliata di John
Lauritsen riportata su un testo del 1996 che troviamo nel suo controverso sito Virusmyth.info:
Kary Mullis, who won the Nobel Prize in Science for inventing the PCR, is thoroughly
convinced that HIV is not the cause of “AIDS”. With regard to the viral load tests,
which attempt to use PCR for counting viruses, Mullis has stated: “Quantitative PCR is
an oxymoron.” PCR is intended to identify substances qualitatively, but by its very
nature is unsuited for estimating numbers. Although there is a common misimpression
that the viral load tests actually count the number of viruses in the blood, these tests
cannot detect free, infectious viruses at all; they can only detect proteins that are
believed, in some cases wrongly, to be unique to HIV. The tests can detect genetic
sequences of viruses, but not viruses themselves.

Oltre a non essere una citazione di Kary Mullis, quella completa di John Lauritsen sostiene che i
test PCR non funzionino per rilevare i virus, ma sequenze genetiche dei virus. Si tratta di una
pratica che identifica, di fatto, sostanze qualitativamente e non quantitativamente.
C’è da dire, inoltre, che il contesto relativo al discorso fatto da Lauritsen citando Mullis riguarda
nello specifico il virus dell’HIV, non di altri virus. Quindi? Cambia qualcosa? Eppure l’HIV è pur
sempre un virus, direbbe qualcuno! Affinché il test PCR possa servire c’è bisogno di conoscere il
virus e la sua composizione, e siccome il genoma del virus HIV venne scoperto nel 2009 risultava
evidente una certa difficoltà nell’utilizzare il test PCR nel 1996. Contrariamente a quel caso
specifico, la comunità scientifica aveva già scoperto il genoma del Sars-Cov-2 poco tempo dopo la
sua diffusione in Cina aprendo le porte all’utilizzo del test di Kary Mullis.
(link originale: https://www.open.online/2020/08/24/coronavirus-inventore-tampone-kary-mullis-
falsa-citazione-complottisti)
Fact check: Inventor of method used to test for
COVID-19 didn’t say it can’t be used in virus
detection
By Reuters Staff

Correction Nov. 13, 2020: The verdict of this fact check has been changed from false to misleading,
to reflect that the quote examined may have been a fair reflection of Mullis’s views, even if not a
direct quote. The body of the text is updated in places to further clarify this.

Social media users have been sharing a quote attributed to the inventor of the Polymerase Chain
Reaction (PCR) test, currently being used to detect COVID-19, which says “PCR tests cannot detect
free infectious viruses at all”. This quote appears not to be a direct quote from the inventor, Kary
Mullis, has lost some context and does not mean COVID-19 testing is fraudulent, as suggested by
some social media posts.

The posts have been shared over 1,000 times on Facebook.


The post begins with the words “COVID-19 TEST a FRAUD?”, then introduces the alleged quote
from Mullis, who invented the PCR method in 1985 and was recognized for this achievement by
being awarded the Nobel Prize in Chemistry in 1993.
However, the quote is actually from an article written by John Lauritsen in December 1996 about
HIV and AIDS, not COVID-19.

The context around the quote shows Lauritsen is not saying PCR tests do not work. Instead, he is
clarifying that PCR identifies substances qualitatively not quantitatively, detecting the genetic
sequences of viruses, but not the viruses themselves:

“PCR is intended to identify substances qualitatively, but by its very nature is unsuited for
estimating numbers. Although there is a common misimpression that the viral load tests actually
count the number of viruses in the blood, these tests cannot detect free, infectious viruses at all;
they can only detect proteins that are believed, in some cases wrongly, to be unique to HIV. The
tests can detect genetic sequences of viruses, but not viruses themselves.”
Even if Mullis had voiced a similar statement before his death in 2019, this quote does not mean the
PCR test is unable to detect the presence of SARS-CoV-2 - the virus that causes COVID-19 - rather
that it cannot determine whether the individual tested is infectious.

The PCR test is the preferred COVID-19 testing method in England. It detects the presence of the
virus by amplifying the virus’genetic material to a point where it can be detected by scientists.

A spokesperson for Public Health England told Reuters why PCR tests are being used widely in
England: “Molecular diagnostic tests, such as real-time PCR, are the gold standard methods for
identifying individuals with an active viral infection, such as SARS-CoV-2 (the cause of COVID-19
disease), in their respiratory tract. These tests are rapid and produce results in real-time.

“It is important to note that detecting viral material by PCR does not indicate that the virus is fully
intact and infectious, i.e. able to cause infection in other people. The isolation of infectious virus
from positive individuals requires virus culture methods. These methods can only be conducted in
laboratories with specialist containment facilities and are time consuming and complex.”

VERDICT

Misleading. The quote regarding the limitations of PCR tests appears not to be directly from Mullis,
but in any case is not evidence the test is fraudulent. PCR tests are being used widely in England to
show that SARS-CoV-2 viral genetic material is present in the patient.

This article was produced by the Reuters Fact Check team.

(link originale: https://www.reuters.com/article/uk-factcheck-pcr/fact-check-inventor-of-method-


used-to-test-for-covid-19-didnt-say-it-cant-be-used-in-virus-detection-idUSKBN24420X?
fbclid=IwAR0ygMbxYZyisiUytaM76iuGsYhfjoADPriYZoRHP3XbV49bWMSnkJs5Jkg)
Kary Mullis, la citazione inesistente e la
confusione dei complottisti tra tampone e test
PCR

Il nuovo idolo dei complottisti è Kary Mullis, oggetto di una falsa attribuzione e di


un riconoscimento distorto da parte dei condivisori compulsivi. Individui, questi ultimi, che
sarebbero capaci di negare anche la necessità vitale della respirazione qualora dovessero leggerlo
tra i post di una qualche pagina oltremodo audace a inventare assurde teorie del complotto. In poche
parole il tormentone di oggi interessa il premio Nobel che nel 1993 fu insignito del riconoscimento
dopo aver perfezionato le tecniche del test PCR. Secondo i complottisti Kary Mullis avrebbe detto
che il tampone sarebbe completamente inutile per la diagnosi delle malattie infettive. Cerchiamo di
comprendere insieme quale sia la verità.

“L’inventore del tampone vincitore del premio Nobel, Kary Mullis, ha sempre affermato che il test
NON dovrebbe essere usato per diagnosticare nulla.
Raccoglie sequenze genetiche, amplifica e moltiplica frammenti di RNA ma NON RILEVA ALCUN
VIRUS.
Poi, il brevetto l’ha comprato la Roche per 300 milioni di dollari…(e lo potete tranquillamente
verificare…)
Quando lo avrete verificato ragionateci su e chiedetevi il perché viene usato come strumento
diagnostico a tappeto se NON PUO’ rivelare alcun virus e NON E’ uno strumento diagnostico.”

Kary Mullis non ha inventato il tampone

Le attribuzioni a Kary Mullis da parte dei complottisti sono doppiamente false. In primo luogo il
Premio Nobel non ha inventato il tampone, bensì ha perfezionato la PCR e in secondo luogo
il tampone non è uno strumento diagnostico. Andiamo per ordine:
Come spiega la scheda dello scienziato sul sito ufficiale del Nobel Prize, la PCR è stato
un perfezionamento di uno studio già in essere operato da Mullis e dal suo collega Michael
Smith nel 1983. L’acronimo PCR sta per “Polymerase Chain Reaction”, “Reazione a Catena della
Polimerasi” e come ricorda la National Library Of Medicine […] i primi studi furono condotti
da Kjell Kleppe negli anni ’60 e pubblicati per la prima volta nel 1971.
Con gli studi di Mullis la PCR diventava applicabile in vari settori, dalla genetica molecolare alla
medicina forense, un progresso importantissimo.

Tampone e PCR non sono la stessa cosa


Continuando, arriviamo alla confusione dei complottisti tra tampone e PCR. I colleghi
di Facta hanno pubblicato un articolo su questo argomento il 4 settembre 2020. Tampone e PCR non
sono la stessa cosa: il tampone è un esame rapido applicato su bambini e adulti, il PCR è il test dal
quale si formula la diagnosi. Dire che siano la stessa cosa è come sostenere che la siringa usata
durante gli esami del sangue corrisponda alle analisi di laboratorio.
La descrizione della differenza tra tampone e PCR è presente anche nei portali ufficiali degli
ospedali italiani. Ad esempio dal “Bambin Gesù” di Roma scrivono:
Il tampone faringeo o naso-faringeo è un esame rapido sia per gli adulti che per i
bambini: si esegue in pochi secondi. Viene effettuato tramite un bastoncino con una
sorta di cotton fioc alla sua estremità.
[…]
Il tampone viene poi mandato ad un laboratorio specializzato. Il laboratorio
conferma se il virus è presente nel faringe per mezzo di test molecolari (Real Time
Polymerase Chain Reaction, RT-PCR).
Dunque tampone e PCR corrispondono a due step distinti del protocollo con il quale si stabilisce se
una persona sia infetta o meno dal SARS-CoV2.
Primo riepilogo. Scrivere: “L’inventore del tampone e vincitore del premio Nobel Kary Mullis” è
errato e fuorviante, perché Mullis non inventò il tampone e tanto meno quest’ultimo è uno
strumento diagnostico. Mullis perfezionò il PCR, che oggi viene usato come test
molecolare dopo l’esame del tampone, che è soltanto uno strumento.

Kary Mullis non ha mai sostenuto l’inutilità del tampone né del PCR per rilevare malattie infettive
Più in superficie, dunque senza più addentrarci nel mondo della medicina, arriviamo alla negazione
attribuita a Kary Mullis. Lo scienziato non arrivò mai a negare l’inutilità del tampone né del PCR.
L’attribuzione è falsa e decontestualizzata. Quell’affermazione appartiene a John Lauritsen che in
una pubblicazione del 1996 [...]e riguardava l’HIV. Secondo Lauritsen il PCR non poteva applicarsi
per la rilevazione dell’HIV in quanto il test individuava la quantità delle sostanze e non la qualità,
ma stiamo parlando del 1996. In quel tempo, infatti, il genoma dell’HIV non era ancora stato
scoperto e si dovette attendere fino al 2009 per decodificarlo. Il genoma del Coronavirus, invece,
era stato individuato tra dicembre 2019 e gennaio 2020.

Conclusioni: Siamo di fronte a una grave bufala inzuppata nel complottismo. Dopo la morte di


Kary Mullis, avvenuta il 7 agosto 2019 per una polmonite, i complottisti sostengono con forza che
il Premio Nobel per la Chimica fosse stato ucciso per mettere a tacere quanto sosteneva sul PCR,
un’attribuzione che in realtà apparteneva a Lauritsen e interessava l’HIV prima della scoperta
del genoma.
Kary Mullis non ha mai parlato del PCR (che i complottisti confondono col tampone) come uno
strumento inutile per il rilevamento di malattie infettive; tampone e PCR non sono la stessa cosa;
è chiaro che il tampone non sia uno strumento diagnostico, cosa che invece è il PCR essendo lo step
successivo al tampone il quale è solo un esame da condurre con un bastoncino che no, non perfora
il cervello. (link originale: ttps://www.bufale.net/kary-mullis-la-citazione-inesistente-e-la-
confusione-dei-complottisti-tra-tampone-e-test-pcr/

Potrebbero piacerti anche