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INDICE

ROSA GENONI PAG. 8

ISE FRANK PAG.12

IRENE BRIN PAG.14

ALBA DE CESPEDES PAG.15

LINA MERLIN PAG. 16


INTRODUZIONE

"Gran parte delle memorie sono ancora


sommerse, lo sono a causa di meccanismi e
scelte che sono simili, impressionantemente
simili, dall’America delle lotte per i diritti civili,
alla Resistenza, al Sessantotto. Meccanismi che
occultavano l’azione e il pensiero delle donne,
non tutte, ma la stragrande maggioranza delle
donne. Non era un complotto, non era una
scelta perversa. Per rendere invisibile una
donna, gli uomini non avevano bisogno di fare
niente, bastava che si lasciassero andare agli
automatismi che avevano assorbito nel tempo, e
riadattato, consapevolmente o meno, alla realtà
del momento.
Parlando di somiglianza dei metodi, cito solo
alcuni elementi sparsi: uno, per esempio, è dare
molto valore all’aspetto generale della politica,
molto, molto meno all’aspetto locale, dove
spesso operavano le donne. Un altro elemento è
la svalutazione del lavoro di settore, dove di
nuovo ci sono tantissime donne.
Un altro elemento è la svalutazione del
lavoro di settore, dove di nuovo ci sono Rubo queste parole alla prof.ssa Anna
tantissime donne. Un altro ancora è usare Bravo, una delle storiche più importanti
uno stile di pensiero e di discorso del novecento italiano, perchè è con lo
“cerebrale”, non nel senso di altamente stesso intento che vorrei parlare delle
elaborato e sofisticato, ma nel senso di donne: riconoscere alle donne, qui
una routine discorsiva astratta, prolissa, a raccontate, uno stile femminile di fare
volte deliberatamente involuta- a cui una politica, architettura, giornalismo,
donna, che è meno abituata alla sfera letteratura e marketing.
pubblica, accede più difficilmente. E in
qualche caso non è nemmeno interessata
ad accedere, proprio perché non le va
quello stile politico. E’ tutta una serie di
elementi del fare politica che ha
contribuito a rendere invisibili le donne, e
poi a renderne poco visibili la
documentazione e la memoria. Perché,
davvero, le cose che riguardano le donne o
non sono state neppure rilevate, oppure
sono disperse qua e là, e il lavoro per
ritrovarle è pesantissimo.
Rosa Angela Caterina Genoni (1867-1957)
nell'antico borgo lombardo di Tirano in
provincia di Sondrio da una famiglia
modesta. Il padre Luigi faceva il calzolaio e la
madre Anna Margherita Pini, originaria di
Grosio, la sarta (Fiorentini, 1996). Rosa fu la
primogenita di ben diciannove figli di cui solo
dodici sopravvissero. Frequentò la scuola sino
alla terza elementare e dunque sapeva leggere
e scrivere. A soli dieci anni, nel 1877 si trasferì a
Milano presso una zia per lavorare come
'piscinina' in un laboratorio di sartoria. Milano
era allora la capitale tessile di Italia e
moltissime erano le donne e le bambine
operarie che lavoravano nel mondo del tessile
e della moda: i salari erano minimi e la giornata
di lavoro era lunghissima. Questo fu anche il
percorso di Rosa Genoni, che riuscì a venire in
contatto con l'ambiente parigino e grazie al
quale capì che la moda può rappresentare
l'identità di un popolo. Spinse gli artigiani
italiani a non copiare i modelli francesi, ma a
creare un linguaggio proprio che attingesse
Ise Frank Gropius (1897-1983) è stata una
scrittrice e editrice tedesca considerata
l'anima del movimento Bauhaus. Come da
prassi nessuno o menzionata questa
donna di grande cultura e di
interpretazione, riducendola al ruolo di
moglie di un grande maestro. Ise Frank
aveva 26 anni, era il il 28 maggio del 1923,
quando una sua amica la condusse,
riluttante, alla conferenza di un architetto
al Politecnico di Hannover, questi era
Walter Gropius. Fu il primo direttore che
ammise le donne agli studi di
architettura.La vita dei due trascorse tra
sperimentazioni incredibili, eccessi da
Guru, soldi che mancavano sempre,
tradimenti. Ma Ise Frank era una donna
dura che sognava la “ casa per una donna
emancipata ”.
I due formarono uno dei sodalizi più
intensi della storia delle idee del '900.
Irene Brin (1911-1969) fu la prima fashion editor
italiana . La prima giornalista a battersi per
l'affermazione del Made in Italy, per uno stile
italiano, diverso da quello francese, che potesse
essere riconosciuto dal mondo. La prima ad
essere coinvolta in quel sistema moda imposto
dai colossi editoriali americani, e più tardi, a
testimoniare la strenua guerra del consumismo
americano contro le semplici realtà autoctone
italiane.
Il profilo di Irene Brin appare su «Harper'Bazaar
UK» del 1955, nella pagina intitolata 4 Minds of
Fashion . Le altre: Carmel Snow, Eileen Dickson,
Marie-Louise Bousquet. Sono le quattro donne
protagoniste della moda, di quella scritta, di
quella scelta per essere immortalata nei servizi
fotografici. Sono quattro fashion editor. Le più
influenti nel mondo.
Carmel Snow, editor in chief della stessa rivista la
volle nel suo cast di eccezionali
collaboratori . Così ha iniziato una fitta
collaborazione tra Italia e America. Irene
promuoveva e incoraggiava la creatività e il
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talento dei sarti italiani che iniziarono a viaggiare.
Alba Carla Lauritai de Céspedes y Bertini
(1911-1997) è scrittrice, poetessa, autrice
di testi per il cinema ed il teatro,
radiocronista, giornalista. Il suo primo
romanzo, Nessuno torna indietro, 1938,
dovette faticare non poco per evitare che
la censura del regime fascista ritirasse
dalle librerie quello che, in breve tempo,
sarebbe diventato un best-seller
internazionale: il libro ottenne infatti uno
straordinario successo di critica e di
pubblico. In questo romanzo de
raccontava, sullo sfondo dell'Italia fascista,
le vicende di otto ragazze, diverse per
estrazione sociale, provenienza geografica
e atteggiamento, unite dal microcosmo di
un elegante pensionato per
universitarie. De Céspedes aveva “osato”
dar voce a una femminilità libera, conscia
di sé e delle proprie risorse, desiderosa di
ridefinire i contorni della propria esistenza
ed estranea ad ogni idea di “angelo del
focolare”. 14
Lina Merlin ( 1887-1979)è stata una
politica e insegnante
italiana componente dell'Assemblea
Costituente e prima donna a essere
eletta al Senato della Repubblica. Il suo
nome è legato alla legge 20 febbraio
1958, n. 75 - conosciuta come Legge
Merlin - con cui venne abolita
la prostituzione legalizzata in Italia.
Il segno del suo impegno politico è
tangibile nella nostra costituzione nelle
parole dell'articolo 3: "Tutti i
cittadini...sono uguali davanti alla
legge, senza distinzioni di sesso ", con le
quali veniva posta la base giuridica per
il raggiungimento della piena diritto di
diritti tra uomo e donna, che fu
sempre l'obiettivo principale della sua
attività politica. 
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