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Fino al 1996, le donne afgane godevano di una relativa liberta’: lavoravano, potevano
scegliere di indossare il burqa o meno, potevano guidare, studiare ecc.
Con la presa di potere da parte dei Talebani (1996) le donne perdono totalmente importanza e
vengono allontanate da qualsiasi attività sociale: non possono lavorare, praticare sport,
riunirsi per momenti di festa ecc. Viene imposto loro l’”oscurantismo”: le donne sono
costrette ad indossare il famoso burqa, un lungo velo che le copre dal capo ai piedi. Persino il
volto deve essere coperto da una retina che permette loro di vedere e respirare. Inoltre i colori
del burqa non devono essere vivaci perche’ per i talebani questi colori sono “sessualmente
attraenti”. Devono calzare scarpe silenziose per non farsi sentire dall’uomo. Le donne che non
vestono secondo le regole talibane vengono frustate e maltrattate. Tra le tante restrizioni che i
talebani hanno imposto alle donne se ne trovano alcune veramente assurde. Come:
- Completo divieto per le donne di uscire fuori della casa se non accompagante da un
“mahram” (parente stretto come un padre, un fratello o un marito);
- Divieto per le donne di essere trattate da dottori maschi;
- Divieto per le donne di studiare;
- Divieto di prendere un taxi senza un mahram;
- Divieto di ridere in alta voce;
- Divieto di usare trucco;
- Obbligo di pitturare tutte le finestre della casa per evitare di essere viste da fuori ecc.
Il governo talibano ha diffuso il terrore in Afghanistan e vittime sono state soprattutto le
donne vivendo quotidianamente nell’angoscia che un minimo loro errore di comportamento
possa portarle alla morte. Infatti sono molte le storie di donne che sono state percosse fino alla
morte per piccoli errori, es. una donna e’ stata lapidata in pubblico semplicemente per non
avere la retina davanti agli occhi.
Con il governo talebano le donne sono diventate “donne fantasmi”, senza alcun diritto ed
usate solo per soddisfare i bisogni sessuali dell’uomo, accudire i figli e curare la casa.
Grazie ai recenti successi militari degli americani a Kabul, Jalalabad le donne oggi non sono
piu’ prigioniere nelle loro case. Ancora pero’ nelle citta’ liberate le donne rimangono nascoste
nel burqa e camminano silenziose, e costrette ancora a subire sopprusi e maltrattamenti.