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I PAESI BASCHI

I paesi Baschi comprendono alcune province a cavallo tra Francia e Spagna, chiamate Euskadi.
I paesi baschi spagnoli comprendono 3 province:
1. Biscaglia
2. Guizpùzcoa
3. Alava
GEOGRAFIA FISICA
Dal punto di vista fisico il territorio si può suddividere in 3 aree:
1. Il bacino atlantico a nord, affacciato sul golfo di Biscaglia
2. Parte centrale: l’altopiano di Alava (llanda alavesa), tra 2 catene montuose
3. La valle dell’Ebro (Rioja Alavesa), montuosa e collinare
GEOGRAFIA UMANA
Il popolo basco è chiamato Euskal Herria e conta circa 2 milioni e 160 mila abitanti. È un popolo
antichissimo, stanziato nella regione ancor prima dell’arrivo delle popolazioni indoeuropee.
L’elemento unificante è la lingua Euskera, i cui parlanti sono definiti Euskaldun. L’Euskera è una
lingua preindoeuropea, definita lingua “isolata” perché non ha alcuna attinenza con le lingue
indoeuropee circostanti. Ha alcuni tratti comuni alle lingue caucasiche settentrionali.
È parlata come madrelingua dal 20,3% della popolazione (conta in totale circa 750.000 parlanti tra
madrelingua e non).

PAROLA TRADUZIONE PRONUNCIA STANDARD


Mangiare Jan Iàn/diàn/hàn
Bere Edan Édan’
Grande Handi (h)àndi
Piccolo Txiki Cichi
Notte Gau Gau
Giorno Egun Égun’
Parola Hitz (h)its

L’Euskera presenta numerose varianti dialettali


GEOGRAFIA UMANA
Oltre alla lingua altri elementi unificanti sono:

 La profonda devozione a cristianesimo cattolico, componente imprescindibile nella società


 Le antiche credenze mitologiche ancora vive a livello folkloristico.
 Le feste tradizionali
 Lo sport: la pelota basca e il calcio
 Alcuni oggetti: Extea (casa tradizionale), Makhila (bastone da passeggio), Lkurrina
(bandiera)
LA RELIGIONE
La cristianizzazione dell’area basca incominciò attorno al V – VI secolo, ma non venne completata
prima del XII – XIII secolo.
Anticamente vi erano culti pagani, rivolti a divinità magico – preistoriche come la dea Mari
(divinità femminile, simbolo di una società matriarcale) e il suo consorte Sugaar. Erano presenti
altre creature mitologiche come giganti, ninfe, folletti.

Danze tradizionali durante le festività basche, la più importante è la settimana grande di San
Sebastian.
Sport: lo sport tradizionale basco è la pelota basca, uno sport di cui esistono tante varianti. Si gioca
nello sferisterio. Le squadre rappresentative dei paesi baschi sono l’Athletic Club, Bilbao e la Real
Sociedad.
GEOGRAFIA ECONOMICA
I paesi baschi sono tra le regioni più importanti della Spagna e con minor tasso di disoccupazione
(8,6%), il PIL raggiunge i livelli di Canada e Giappone.

 Il settore primario è trainato dalla produzione vinicola (vino Rjoia).


 Il settore secondario presenta diversi aspetti: la siderurgia, il tessile, l’industria
farmaceutica, l’artigianato.
 Il settore terziario è legato alle attività finanziarie (Bilbao) e al turismo
GEOGRAFIA POLITICA
La comunità autonoma dei paesi baschi, sancita dalla costituzione spagnola nel 1978, e conosciuta
come “comunidad autonoma vasca” (Euskal autonomia Erkidegoa in basco) è composta da 3
province:
1. Alava (“araba”) con capoluogo Vitoria
2. Biscaglia (“bizkaia”) con capoluogo Bilbao
3. Guipùzcoa (“gipuzkoa”) con capoluogo San Sebastian
I termini che definiscono il grado di autonomia della comunità autonoma rispetto allo stato
centrale sono definiti dal Estatuto de autonomìa del 1979 che riconosce all’art. 1 la definizione di
nazionalità del popolo basco: “per il popolo basco o Euskal Herria, come espressione della propria
nazionalità e con il fine di permettere l’esercizio del proprio autogoverno, si costituisce questa
comunità autonoma all’interno dello stato spagnolo sotto la denominazione di paese basco o
Euskadi, in accordo con la costituzione e con il presente statuto, che risulta essere la sua norma
istituzionale basica”.
i paesi baschi godono perciò di ampia autonomia; possiedono organi di rappresentanza quali:

 Parlamento basco (75 deputati, 25 per provincia)


 Governo basco, presieduto dal Lehendakari (capo del governo)
 Tribunal superior de justicia del Paìs Vasco
 Administraciòn general del estado (delegazione del governo spagnolo nella comunità
autonoma)
 Ararteko (difensore civico la cui responsabilità è di garantire i diritti dei cittadini contro gli
abusi che possono esserci da parte dei poteri politici)
LA STORIA DEI PAESI BASCHI
Il popolo basco ha origini antichissime, forse addirittura preindoeuropee, come testimonia la loro
lingua, Euskera.
Non conosciamo molto delle origini della popolazione basca. Sappiamo solo che molto
probabilmente essa deriva da una parentela stretta con gli uomini di Cromagnon, abitanti dei
Pirenei durante il periodo neolitico.
La cultura basca deriva da una mescolanza di più culture (francesi e spagnole), essendo
sparpagliati in vari nuclei distinti ma comunque omogenei nelle tradizioni. Essi ebbero comunque
moltissime influenze dai popoli indoeuropei che colonizzarono la regione spagnola, come quella
dei Celti che occuparono la penisola intorno al IX secolo a.C.
Durante il periodo di fioritura dell’impero romano anche le tribù dei baschi vennero conquistate e
venne fondata Pampaelo (in onore dell’imperatore Pompeo) una delle più antiche fondazioni che
oggi continua a vivere con il nome di Pamplona.
Quando il popolo romano si ritirò dalle regioni, i baschi subirono i continui attacchi dei popoli del
nord come i Visigoti, i Franchi e i Vandali, fino a quando, nel 711, i Visigoti, che stavano
assediando la città di Pamplona, dovettero fuggire a causa dell’invasione araba musulmana nel
sud della Spagna.
Durante tale periodo i baschi riuscirono ad ottenere una sorta di stato indipendente, anche se nel
602 fu imposto dai merovingi al neonato ducato di Vasconia (esteso dall’Ebro alla Garonna) un
proprio duca. Tra il 660 e il 670 i baschi riuscirono però ad eleggere duca un aristocratico
appartenente alla propria etnia.
Attorno al 1032-1035 il ducato di Vasconia cadde e si divise:

 Il nord confluì nel ducato di Aquitania


 Il sud nel regno di Pamplona sotto Sancho il grande
Il regno di Pamplona venne ben presto inglobato dal regno di Castiglia che conquistò inizialmente
Alava e Guipuzcoa. La Biscaglia per volere di signori locali passò prima sotto la Francia e poi sotto
il regno di Navarra. Fu definitivamente conquistata dai castigliani nel 1512.
Per i successivi tre secoli i baschi non furono più padroni delle loro sorti, ma assoggettati alle
corone di Spagna e Francia. L’unica concessione di autonomia furono i fueros, leggi storiche delle
città basche, alle quali le nazioni sovrane dovevano rispetto e obbedienza.
Nel 1876, però, fu introdotta una legge che riconosceva tutti i sudditi della corona spagnola come
cittadini spagnoli e niente altro, per cui, oltre ad altre cose, furono aboliti i fueros: l’identità basca
rischiava di cadere a pezzi distrutta dal predominio incontrastato della corona spagnola.
Nel 1895 ci fu la svolta: Sabino Arana Goiri fondò il PNV (partido nacionalista vasco ovvero partito
nazionalista basco).
SABINO ARANA GOIRI (1856-1903)
Fondatore del PNV, disegnatore insieme al fratello della Ikurrina. Ha inventato la parola Euzkadi
per indicare la regione storica abitata da sempre dal popolo basco. Morì a 38 anni per le
conseguenze di una malattia contratta durante la prigionia.

Il PNV ebbe una forte espansione politica nelle 4 province di nazionalità spagnola, anche se tra i
suoi membri ci fu sempre qualche disaccordo tra gli indipendentisti ed i regionalisti spagnoli. Le
attività dell’ala indipendentista, ma fu tollerata l’ala moderata.
Il 5 novembre 1933 si votò per un referendum riguardo ad uno statuto (Statuto di Estella) che
avrebbe coinvolto le 3 province più occidentali (attuali comunità autonoma dei paesi baschi) e ci
fu l’84% dei voti favorevoli.
Il risultato del referendum non ebbe attuazione fino al 1936 quando il governo repubblicano, per
ottenere l’appoggio del nazionalismo basco, accettò lo statuto autonomo.
Nel 1937, però, la vittoria dei nazionalisti di Franco nella battaglia di Bilbao e il suo successivo
insediamento come dittatore (1939) posero fine a quel poco di autonomia concessa al paese
basco. La politica di Franco fu centralista e repressiva e non permise nessuna manifestazione
nazionalistica non spagnola.
Durante il franchismo il PNV, che a causa delle sue caratteristiche di partito era sostenuto in
maggior parte dalla popolazione di età matura, rimase per lo più inattivo. Nel 1952, un nuovo
movimento nazionalista chiamato Ekin (agire), fondato da un gruppo di giovani baschi occidentali.
Ekin tentò di collaborare con il PNV, ma quest’ultimo non volle mai accettare, viste le diversità di
pensiero die 2 gruppi. Nel 1958 il gruppo Ekin cambiò nome in Euskadi Ta Askatasuna (paese
basco e libertà) meglio noto come ETA.
ETA (EUSKADI TA ASKATASUNA)
“paese basco e libertà”
Organizzazione armata terroristica basco – nazionalista separatista di ispirazione marxista –
leninista, fondata nel 1958 e sciolta ufficialmente nel 2018.
L’ETA fu protagonista di numerosi attentati a partire dalla fine degli anni ’60.
L’ETA – GLI ANNI ’60
I primi attentati furono rivolti contro le forze militari e politiche: le prime città ad essere nel mirino
furono Bilbao, Vitoria e Santander.
Il primo attentato avviene il 7 giugno del 1968, quando viene uccisa la guardia civile José Pardines;
il 2 agosto dello stesso anno viene ucciso Melitòn Manzanas dirigente della brigada social (polizia
politica) di Guipùzcoa.
L’ETA- GLI ATTENTATI DEGLI ANNI ‘70
Il 20 dicembre 1973, nell’attentato più clamoroso, viene assassinato l’ammiraglio Luis Carrero
Blanco, capo del governo e possibile successore del direttore Francisco Franco. La tecnica è quella
dell’utilizzo di una potentissima carica esplosiva piazzata in un tunnel sotto il livello della strada.
La potenza dell’esplosione scaraventò l’automobile dell’ammiraglio spagnolo oltre 30 metri di
altezza.
L’ETA- LA NUOVA COSTITUZIONE
Nel 1975 alla morte del dittatore Franco venne instaurata la monarchia democratica. Il re Juan
Carlos legalizzò alcune lingue regionali e il nuovo premier, il democristiano, Adolfo Suarez
presentò al popolo una nuova costituzione, liberale e fortemente rispettosa delle minoranze
presenti nel paese.
Il referendum per l’approvazione della nuova carta costituzionale fece registrare la vittoria dei
“si”, tuttavia l’astensione fu altissima arrivando a superare anche il 50%.
Gli etarras sfruttarono questa astensione politica come una “mancata ratifica basca” per aizzare il
nazionalismo basco nella regione. Con l’amnistia per i prigionieri politici, prevista nella
costituzione, molti militanti ETA furono liberati.
Le aspirazioni basche salutarono con soddisfazione lo “statuto di autonomia” accordato nel 1979
dallo stato ai Paesi baschi (ma anche alla Galizia e alla catalogna). Tuttavia per i più radicali questo
non bastò, e la lotta armata per l’indipendenza continuò.
L’ETA- GLI ANNI ’70 – ’80
Il 29 luglio 1979 una serie di esplosioni colpisce alcuni obiettivi in Spagna, ovvero l’aeroporto di
Madrid – Barajas, la stazione ferroviaria di Chamartin, nella periferia settentrionale di Madrid, e la
stazione di Atocha. Le esplosioni provocano 7 morti e un centinaio di feriti.
Il 12 aprile 1985 esplode una bomba in un ristorante di Torrejon de Ardoz, “el descanso”,
provocando 17 morti e 82 feriti.
Il 14 luglio 1986 un’autobomba esplode in piazza della repubblica Dominicana, a Madrid,
uccidendo 12 agenti della guardia civil.
Il 19 giugno 1987 un’autobomba esplode nel sotterraneo di un grande magazzino del centro
commerciale Hipercor a Barcellona, provocando 21 morti e 45 feriti. In occasione di questo
attentato l’ETA diramò un comunicato in cui affermava che “si è trattato di un errore”.
Meno di 6 mesi dopo, a Saragozza, un’autobomba davanti ad un palazzo della guardia civil uccide
11 persone, ferendone altre 40.
L’ETA – GLI ANNI ’90
Dopo numerosi altri attentati e omicidi eccellenti, avviene un tentativo fallito di negoziamento ad
Algeri tra il governo spagnolo e l’ETA. Morte le speranze di un accordo, nel 1992 viene arrestato il
capo militare dell’organizzazione, Francisco Mujika Garmendia, nome di battaglia “Pakito”.
Gli attentati, nonostante questo, proseguono:

 Il 21 giugno 1992un’autobomba esplode nel centro di Madrid al passaggio di un convoglio


militare, provocando 7 morti e 36 feriti.
 Nell’aprile del 1995 ETA lanciò una proposta di pace, conosciuta come “alternativa
democratica”. La proposta offriva di cessare il fuoco incondizionato in cambio del diritto
all’autodeterminazione del Pais Vasco. Il rifiuto del governo spagnolo determinò altre
azioni terroristiche, tra cui un attentato con un’autobomba imbottita di 20 chili di dinamite
che causò la morte del tenente colonnello Pedro Antonio Blanco Garcia. Sempre nel 1995
l’ETA uccide Gregorio Ordonez, presidente del partito popolare, nei paesi baschi.
 Nel 1998 la repressione sempre più dura del governo Aznar fece sì che venissero chiusi il
quotidiano Egin, la radio Egin irratia, poi un quotidiano scritto esclusivamente nella lingua
basca e anche il partito batasuna che sembrava avere dei rapporti stretti con l’ETA.
Nello stesso anno, a settembre, per la prima volta, l’ETA dichiarò una tregua a tempo
indeterminato.
L’ETA – GLI ANNI 2000
Tuttavia agli del 2000 riprendono gli attentati, con una serie di omicidi mirati di giornalisti, di un
giudice della camera militare della corte suprema spagnola, e dell’ex ministro Ernest Lluch.
Seguono negli anni successivi attentati ad agenti.
Dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, l’Unione europea inserisce l’ETA in una speciale lista
contenente le organizzazioni terroristiche contro cui adottare misure di repressione.
In primo momento le autorità spagnole attribuirono all’ETA gli attentati ai treni di Madrid dell’11
marzo 2004, ma le inchieste parlamentari e giudiziarie non hanno poi confermato questa ipotesi.
Nel 2006 viene indetta una nuova tregua, poi violata.
Gli ultimi attentati risalgono al 2008.
Prima di queste ultime azioni, l’ETA ha provocato e rivendicato decine di attentati, che in gran
maggioranza non hanno provocato vittime per l’abitudine dell’ETA di effettuare una telefonata di
avvertimento due ore prima dell’esplosione.
La maggior parte sono riconducibili ad azioni dimostrative (come quelli verso obiettivi turistici)
oppure a fini estorsivi ai danni di imprenditori baschi. Infatti, l’ETA ha continuato a finanziarsi
migliaia di imprenditori baschi e della vicina regione della Navarra.
L’ETA – IL “CESSATE IL FUOCO” DEL 2011
Il 10 gennaio 2011, l’ETA inattiva da 17 mesi, ha annunciato un cessate il fuoco da loro definito
“permanente”, “generale” e “verificabile dalla comunità internazionale”.
LO SCIOGLIMENTO DEFINITIVO DEL 2018
Nel 2018 viene annunciato lo scioglimento definitivo del gruppo. Oltre a questo, attraverso un
comunicato pubblicato dal quotidiano basco Gara, è stata fatta ammenda ufficiale per le
sofferenze causate dalla popolazione in 50 anni di lotta armata, che hanno provocato quasi 1000
morti.
MORTI CAUSATI DALL’ETA
CIVILI: 341
POLIZIA O MILITARI: 481
TOTALE MORTI: 822
IL CASO LETTERARIO
Pubblicato nel 2017, il romanzo tratta la storia di due famiglie che vivono nei Paesi baschi, il cui
capofamiglia di una verrà ucciso in un attentato dell’ETA, nelle cui fila milita il primogenito
dell’altra.
Due famiglie che erano amiche, molto amiche, e che vengono distrutte dalla tragedia
Fernando Aramburu: PATRIA, ANNI LENTI, DOPO LE FIAMME

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