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I paesi Baschi comprendono alcune province a cavallo tra Francia e Spagna, chiamate Euskadi.
I paesi baschi spagnoli comprendono 3 province:
1. Biscaglia
2. Guizpùzcoa
3. Alava
GEOGRAFIA FISICA
Dal punto di vista fisico il territorio si può suddividere in 3 aree:
1. Il bacino atlantico a nord, affacciato sul golfo di Biscaglia
2. Parte centrale: l’altopiano di Alava (llanda alavesa), tra 2 catene montuose
3. La valle dell’Ebro (Rioja Alavesa), montuosa e collinare
GEOGRAFIA UMANA
Il popolo basco è chiamato Euskal Herria e conta circa 2 milioni e 160 mila abitanti. È un popolo
antichissimo, stanziato nella regione ancor prima dell’arrivo delle popolazioni indoeuropee.
L’elemento unificante è la lingua Euskera, i cui parlanti sono definiti Euskaldun. L’Euskera è una
lingua preindoeuropea, definita lingua “isolata” perché non ha alcuna attinenza con le lingue
indoeuropee circostanti. Ha alcuni tratti comuni alle lingue caucasiche settentrionali.
È parlata come madrelingua dal 20,3% della popolazione (conta in totale circa 750.000 parlanti tra
madrelingua e non).
Danze tradizionali durante le festività basche, la più importante è la settimana grande di San
Sebastian.
Sport: lo sport tradizionale basco è la pelota basca, uno sport di cui esistono tante varianti. Si gioca
nello sferisterio. Le squadre rappresentative dei paesi baschi sono l’Athletic Club, Bilbao e la Real
Sociedad.
GEOGRAFIA ECONOMICA
I paesi baschi sono tra le regioni più importanti della Spagna e con minor tasso di disoccupazione
(8,6%), il PIL raggiunge i livelli di Canada e Giappone.
Il PNV ebbe una forte espansione politica nelle 4 province di nazionalità spagnola, anche se tra i
suoi membri ci fu sempre qualche disaccordo tra gli indipendentisti ed i regionalisti spagnoli. Le
attività dell’ala indipendentista, ma fu tollerata l’ala moderata.
Il 5 novembre 1933 si votò per un referendum riguardo ad uno statuto (Statuto di Estella) che
avrebbe coinvolto le 3 province più occidentali (attuali comunità autonoma dei paesi baschi) e ci
fu l’84% dei voti favorevoli.
Il risultato del referendum non ebbe attuazione fino al 1936 quando il governo repubblicano, per
ottenere l’appoggio del nazionalismo basco, accettò lo statuto autonomo.
Nel 1937, però, la vittoria dei nazionalisti di Franco nella battaglia di Bilbao e il suo successivo
insediamento come dittatore (1939) posero fine a quel poco di autonomia concessa al paese
basco. La politica di Franco fu centralista e repressiva e non permise nessuna manifestazione
nazionalistica non spagnola.
Durante il franchismo il PNV, che a causa delle sue caratteristiche di partito era sostenuto in
maggior parte dalla popolazione di età matura, rimase per lo più inattivo. Nel 1952, un nuovo
movimento nazionalista chiamato Ekin (agire), fondato da un gruppo di giovani baschi occidentali.
Ekin tentò di collaborare con il PNV, ma quest’ultimo non volle mai accettare, viste le diversità di
pensiero die 2 gruppi. Nel 1958 il gruppo Ekin cambiò nome in Euskadi Ta Askatasuna (paese
basco e libertà) meglio noto come ETA.
ETA (EUSKADI TA ASKATASUNA)
“paese basco e libertà”
Organizzazione armata terroristica basco – nazionalista separatista di ispirazione marxista –
leninista, fondata nel 1958 e sciolta ufficialmente nel 2018.
L’ETA fu protagonista di numerosi attentati a partire dalla fine degli anni ’60.
L’ETA – GLI ANNI ’60
I primi attentati furono rivolti contro le forze militari e politiche: le prime città ad essere nel mirino
furono Bilbao, Vitoria e Santander.
Il primo attentato avviene il 7 giugno del 1968, quando viene uccisa la guardia civile José Pardines;
il 2 agosto dello stesso anno viene ucciso Melitòn Manzanas dirigente della brigada social (polizia
politica) di Guipùzcoa.
L’ETA- GLI ATTENTATI DEGLI ANNI ‘70
Il 20 dicembre 1973, nell’attentato più clamoroso, viene assassinato l’ammiraglio Luis Carrero
Blanco, capo del governo e possibile successore del direttore Francisco Franco. La tecnica è quella
dell’utilizzo di una potentissima carica esplosiva piazzata in un tunnel sotto il livello della strada.
La potenza dell’esplosione scaraventò l’automobile dell’ammiraglio spagnolo oltre 30 metri di
altezza.
L’ETA- LA NUOVA COSTITUZIONE
Nel 1975 alla morte del dittatore Franco venne instaurata la monarchia democratica. Il re Juan
Carlos legalizzò alcune lingue regionali e il nuovo premier, il democristiano, Adolfo Suarez
presentò al popolo una nuova costituzione, liberale e fortemente rispettosa delle minoranze
presenti nel paese.
Il referendum per l’approvazione della nuova carta costituzionale fece registrare la vittoria dei
“si”, tuttavia l’astensione fu altissima arrivando a superare anche il 50%.
Gli etarras sfruttarono questa astensione politica come una “mancata ratifica basca” per aizzare il
nazionalismo basco nella regione. Con l’amnistia per i prigionieri politici, prevista nella
costituzione, molti militanti ETA furono liberati.
Le aspirazioni basche salutarono con soddisfazione lo “statuto di autonomia” accordato nel 1979
dallo stato ai Paesi baschi (ma anche alla Galizia e alla catalogna). Tuttavia per i più radicali questo
non bastò, e la lotta armata per l’indipendenza continuò.
L’ETA- GLI ANNI ’70 – ’80
Il 29 luglio 1979 una serie di esplosioni colpisce alcuni obiettivi in Spagna, ovvero l’aeroporto di
Madrid – Barajas, la stazione ferroviaria di Chamartin, nella periferia settentrionale di Madrid, e la
stazione di Atocha. Le esplosioni provocano 7 morti e un centinaio di feriti.
Il 12 aprile 1985 esplode una bomba in un ristorante di Torrejon de Ardoz, “el descanso”,
provocando 17 morti e 82 feriti.
Il 14 luglio 1986 un’autobomba esplode in piazza della repubblica Dominicana, a Madrid,
uccidendo 12 agenti della guardia civil.
Il 19 giugno 1987 un’autobomba esplode nel sotterraneo di un grande magazzino del centro
commerciale Hipercor a Barcellona, provocando 21 morti e 45 feriti. In occasione di questo
attentato l’ETA diramò un comunicato in cui affermava che “si è trattato di un errore”.
Meno di 6 mesi dopo, a Saragozza, un’autobomba davanti ad un palazzo della guardia civil uccide
11 persone, ferendone altre 40.
L’ETA – GLI ANNI ’90
Dopo numerosi altri attentati e omicidi eccellenti, avviene un tentativo fallito di negoziamento ad
Algeri tra il governo spagnolo e l’ETA. Morte le speranze di un accordo, nel 1992 viene arrestato il
capo militare dell’organizzazione, Francisco Mujika Garmendia, nome di battaglia “Pakito”.
Gli attentati, nonostante questo, proseguono: