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primo

fine capitolo i
capitolo ii
PRIMO
COSSI.

YOU’RE
UNDER
ARREST.
fine capitolo ii
capitolo iii
MISTER COSSI,
I WILL TAKE YOU
TO YOUR CELL.

THERE WILL BE
CONSEQUENCES,
I CAN ASSURE
YOU.
{

{
FINE.
UN FUMETTISTA D’ALTRI TEMPI
Intervista ad Aldo Achille Certozzi,
a cura di Marco Rizzo

A
ldo Achille Certozzi riceve me e Lelio nissimo negli anni Trenta. È uno strenuo sostenitore
Bonaccorso nella sua villa nelle campa- del fascismo, cosa che traspare chiaramente dai suoi
gne in provincia di Rieti. Più che villa, fumetti, e grazie alla fama acquisita e all’aiuto di un
si potrebbe definire un museo fatiscen- parente al Ministero degli Interni, riesce addirittura
te zeppo di cimeli. Cimeli neri, fascistissimi: quadri, ad avvicinare Benito Mussoli.
calendari, statuette, busti del Duce sparsi per una casa “Era il 1938. Altri tempi, eh! Mio cugino Attilio
poco curata. mi presentò al Duce in persona. Scoprii che i suoi fi-
“Per alcuni di questi ho speso un patrimonio. Ho gli leggevano le mie cose sul Corriere dei piccoli. Ma
venduto parecchi dei terreni qui intorno per com- non so se fu quello il motivo per cui accettò la mia
prarli, ma ne è valsa la pena.” E Aldo Achille non vive proposta.”
certo nel lusso. Una proposta semplice e rivoluzionaria: un fumet-
Certozzi essordisce sul Corriere dei piccoli giova- to con un “supereroe” tutto italiano.

Una foto di Aldo Achille Certozzi nel suo studio nella villa nei pressi di Rieti.
Il fumettista ha ormai 95 anni e si vanta di non avere mai partecipato a fiere del settore o raduni di appassionati.
Quasi contemporaneo a Superman, che esordì in tempi, eh! Avrei voluto prendere parte al con itto,
America pochi mesi prima una volta guarito, ma il governo sosteneva che sarei
Certozzi scopre che la sua idea è in linea con quel- stato più utile disegnando i fumetti di Primo.”
le del regime, che intende proporre ai giovani balilla
le avventure del più perfetto esemplare della razza Per tre anni, le avventure di Primo vengono pubbli-
italica. Si respirano già venti di guerra, e cosa c’è di cate su Il Glorioso, rivista a fumetti formato giornale
più adatto per le letture dei ragazzi di un eroe imbat- dai contenuti apertamente filogovernativi, indirizzata
tibile e italiano al 100%? a giovanotti da plasmare. Tra le altre serie, realizzate
“Chiesi di parlare direttamente con il Duce perché da artisti semisconosciuti (secondo alcuni, alter ego di
volevo riprendere le sue fattezze per il mio personag- fumettisti più noti che non volevano apparire così vi-
gio. Volevo il permesso, insomma. A lui andava bene, cini al regime), ricordiamo Il Balilla, avventure con
ma mi disse di aggiungere qualche capello in più. “morale” di un monello, ed Eracle, narrazione illustra-
All’inizio pensavo che scherzasse, poi capii che diceva ta con didascalie di imprese apocrife del semidio.
sul serio. Poco dopo l’inizio della guerra, nel ’41, la rivista Il
Il punto è che i ragazzini potevano identificarsi fa- Glorioso chiude. Era già in perdita da mesi, e veniva
cilmente con un personaggio che appariva un po’ più sostanzialmente tenuta in vita con soldi del governo.
giovane, chiaro?” “Ce la siamo vista brutta. Io avevo rallentato la pro-
duzione, per la gonorrea. Poi ci fu la guerra. All’im-
In realtà Benito Mussolini pone un obbligo ben provviso, i soldi e la fama erano un ricordo lontano.”
più pressante all’autore: le storie devono essere super- In realtà Aldo Achille non ha mai navigato
visionate dall’EPRA, e basate su spunti forniti dal re- nell’oro, anche se il padre era un bancario, che peral-
gime stesso. Anche il nome, Primo Cossi, nasce negli tro non vedeva di buon occhio la professione di “ar-
u ci dell’EPRA. Secondo alcuni, in realtà, Certozzi tista” intrapresa dal figlio fin dalla tenera età di sedi-
viene semplicemente avvicinato dall’EPRA per pro- ci anni.
durre le strisce di Primo, con fini propagandistici fa- Quando Aldo Gennaro muore, nel 1932, Aldo
cilmente intuibili. Achille non è ancora il creatore del celebre Primo, ma
In base ad altre teorie, ancora più fantasiose, il si barcamena illustrando insegne e cartelloni pubbli-
Duce in persona sarebbe lo sceneggiatore delle strisce citari per piccole ditte di Rieti.
di Primo Cossi. Ipotesi che Aldo Achille Certozzi Alla chiusura del Glorioso, Aldo Achille non è cer-
oggi smentisce imbarazzato, davanti a una tazza di to povero, ma neanche ricco. Probabilmente riesce a
caffè preparato da sua nipote, Perseveranza. mantenere un certo stile di vita grazie alla moglie,
“No, no, vi assicuro di no. Ricevevo solo dei sugge- Assunta Porotti Del Gallo, di famiglia nobile. E la
rimenti dall’EPRA. Il resto era tutta farina del mio casa dove l’artista ci ha ricevuti si chiama, appunto,
sacco. Lo giuro sulla testa di mio nipote!” “Villa Porotti Del Gallo”.
Perseveranza si allontana sospirando, e Aldo Achil-
le prosegue la sua storia. La serie di Primo riparte nel 1942 nel classico for-
“All’inizio della guerra ho cercato di arruolarmi, mato a strisce, per proseguire fino al 1945. Nel frat-
ma purtroppo mi ero beccato la gonorrea. Erano altri tempo Aldo Achille si relega in casa. È uno degli

La storica prima testata de “Il Glorioso”, disegnata da un grafico ignoto (probabilmente per l’EPRA). La rivista iniziò come
settimanale e nel 1940 diventò prima quindicinale poi mensile. Primo è presente in tutti i numeri, tranne il 140, dove per motivi
ignoti - forse per tentare il lancio di un nuovo personaggio - venne sostituito dall’e mero Centurione della Luna.
Le strisce di Primo Cossi nella versione Giammatteo Editore. I collezionisti li chiamano “primini”, per di erenziarle dalle storie
apparse su Il Glorioso. Ogni fumetto conteneva una storia principale di 39 pagine e 9 pagine con personaggi minori, solitamente
umoristici. Tra questi “Negrello”, spietata sequela di luoghi comuni sugli africani.

ultimi convinti e aperti sostenitori del Duce nella sua di tanto in tanto vende pure qualche schizzo o albo
ultima ora. del suo personaggio a collezionisti e nostalgici del
Inizialmente pubblicato da una poco nota casa edi- Ventennio. E, nel caso di Primo Cossi, le due figure
trice rietina, la Giammatteo Editore, e in seguito dif- spesso coincidono. Mentre la villa va a pezzi intorno
fuso quasi clandestinamente tra i nostalgici del regi- a lui, Certozzi riceve notizie di altre persone che uti-
me, il fumetto a strisce con le avventure di Primo lizzavano il personaggio di Primo Cossi.
Cossi è oggi una chicca per collezionisti. L’erede di Pierluigi Di Giorgio, patron della Giam-
“Ne possiedo ancora una collezione intera, tutti e matteo Editore, vende – forse indebitamente – i dirit-
trentaquattro i numeri. Ma non li venderò mai, mai e ti negli anni Settanta per una versione “pocket” di
poi mai!” Primo Cossi, sulla falsariga di Diabolik o Kriminal.
“Mi pare che la serie si chiamasse Primo Cossik [in
Nei giorni della caduta del fascismo, Aldo Achille realtà, si intitolava Primo Assassino - Più nero del
si vede presto senza lavoro e senza futuro. nero, Ndr] ed era una porcata immonda. Lo disegna-
“Lì fuori era pieno di gente che fino al giorno pri- vano dei tizi veramente incapaci. Lo scrittore cercava
ma faceva il saluto romano, e ora diceva cose tipo ‘ma di scimmiottare il mio stile, ma era davvero ridicolo.
no, io mai, io sono sempre stato contro quello lì!’. E poi la violenza! Tette di fuori! Culi all’aria! Queste
Mentre io ero uno dei pochi che camminava a testa cose non c’erano mica, nelle mie storie. Le mie storie
alta! Ancora oggi, sa?” erano educative! In quelle là a mala pena si picchiava-
no i negri!”
Aldo Achille comincia a dare lezioni private di di-
segno e si dedica alla cura dei terreni intorno alla vil- Nessuna autorizzazione viene richiesta invece dal-
la. Questo, quantomeno, finché non è costretto a ven- la casa di produzione turca Çamur, che nel 1973 gira
derne una buona parte. il film La vendetta di Primo, con Sermet Akkaya:
muscolosa quanto scarsa star del cinema mediorien-
Un po’ per soldi, un po’ per gratificazione personale, tale. La pellicola, di rara bruttezza, si allontanava
completamente dal personaggio, riprendendone solo
il look e l’ambientazione ai tempi del fascismo, con
improbabili ricostruzioni dei panorami italiani.

Poi il nulla, mentre Aldo Achille trova definitiva-


mente la sua dimensione bucolica dopo avere sperpe-
t
rato l’eredità della moglie, morta nel ’79.
Fino al 1991, anno in cui Primo fa di nuovo capo-
lino tra i fumetti. Il “Circolo Fascista Nerone”, di Ce-
sena, dà alle stampe una nuova versione dell’eroe, in
un albetto di sedici pagine ciclostilato: cento copie,
molto amatoriale nella fattura.
“Ricordo che me ne portò una copia mio nipote
Benitino. Volevo fare causa a quei giovani buffoni. Il rarissimo manifesto cinematografico de “La vendetta di
Pensi che erano convinti di farmi un omaggio! Ro- Primo”, con Sermet Akkaya (1973). È ignoto il nome del
baccia, robaccia vomitevole. Ma gli avvocati sono lì regista, anche se alcuni osano attribuirlo a Nisan Hançer, dietro
la macchina da presa nei film di Zagor.
solo per fregare la gente, così ho preferito smettere di
In questo film, Primo è una sorta di agente segreto fascista.
pensarci. Tanto quella robaccia non se la filava nessu-
no.”
In realtà, grazie anche a quella “robaccia”, divenuta
presto oggetto di culto, lo scrittore della serie, Rober- le idee molto chiare.
to Anselmini, si candida alle regionali nel ’92 e vince. “Noi un dittatore ce l’abbiamo: un duce molto più
In seguito è eletto deputato alla camera, dove resta furbo di quello che vedete qui in foto... [indica la foto
per cinque anni. di Mussolini accanto al suo tavolo da disegno, NdR].
Allora servivano i manganelli, oggi manco servono
Aldo Achille è un uomo molto poco soddisfatto più per tenerci in riga! Altri tempi, eh! Eppure, siete
del presente. tutti qui che vi lamentate! Cosa volete, che arrivino i
“Io apprezzo quello che voi avete fatto, eh... avete comunisti pure qui, e i socialisti?”
capito tutto del mio personaggio. E mi avete mostra- Nel pieno del fervore, Aldo Achille viene richia-
to rispetto pagandomi il dovuto. Ma questo mondo mato dalla nipote, che deve medicarlo. L’uomo, ormai
va a rotoli! Dico io! Guardate giù in Africa. Quei ma- novantacinquenne, accusa la vecchiaia, nonostante il
rocchini si ribellano! Fanno come i pazzi! Sono stati suo spirito sia sempre quello di una volta.
anni a sopportare i loro capi e cos’è, adesso all’im- Lo salutiamo, ringraziandolo per il tempo conces-
provviso non gli va più bene? Ve lo dico io, sono stati so, e Lelio lo omaggia di una tavola del nostro fumet-
gli americani a dirgli di ribellarsi! Americani... ora to.
hanno pure un presidente negro! E noi invece?” “Ah, che porcherie!” dice agitando la testa.
Stranamente, per quanto l’autore sia contrario alla Poi ci saluta con un cenno della mano.
deriva dei costumi nel nostro paese, politicamente ha
Marco Rizzo.

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