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La commedia di Dante è l’insieme di tutte le esperienze del vissuto del medioevo.

La divina commedia non è l’opera più importante della nostra letteratura ma è un’opera a livello
mondiale.

È l’opera più importante perché contiene il medioevo e ha fatto Dante il padre della letteratura.

Nulla sarà più uguale dopo la divina commedia.

Considerato come un monumento. Sfrutta nel 1300. Nei primi 15 anni. Viene scritta quando la
nostra lingua non è ancora nata. Ci sono i volgari ma non erano abbastanza importanti per
scrivere un opera di tale valore. Dante ebbe tanti problemi a scriverla perché tant’è parole non
esistevano quindi crea le parole. Prende una lingua appena nata e la fa diventare matura.

Tutti coloro che scrissero dopo Dante scrissero usando la lingua di Dante cioè il fiorentino.

Dante ci pone in quella mentalità. Dante critica la chiesa e l’impero, che erano i pilastri e critica il
mercantilismo.

Dante è vittima tra due fazioni rivali a Firenze, e girerà l’Italia (la voglia di arricchirsi delle persone).

Dante vide la fase finale del medioevo e con la sua opera cerca di sala are il mondo che man
mano sta scomparendo.

Dante nasce a Firenze nel 1265, famiglia piccola nobiltà (probabile), Dante si vantava di esser un
nobile ma dopo aver fatti degli studi non si è più così tanto sicuri.

Nonostante questo da giovane ebbe una formazione abbastanza importante e ebbe come
maestro Brunetto Latini.

L’arte della retorica era una disciplina molto importante: bisognava saper parlare bene.

Passò una gioventù molto tranquilla.

Firenze di quegli anni si stava affermando in un punto di vista economico, sociale, culturale..

Incominciò a scrivere poesie di livello cortese (provenzale), nutre un gusto per le poesie francesi e
di conseguenza nacque il dolce stil novo. L’atto più importante fu l’incontro con Beatrice, la figura
più importante della sua vita e gli dedica la “Vita Nova”(1293), ma anche nella divina commedia,
Beatrice ebbe un ruolo molto importante. Incontro Beatrice per la prima volta a nove anni (lo dice
nella vita nova) e poi la rincontrerà dopo nove anni cioè all’età di diciotto anni.

Beatrice non fu la donna con cui Dante si sposò con Gemma di Manetto Donati, ebbe tre o
quattro figli con un altra donna con cui si sposò. Beatrice morirà all’età di 24 anni (1290) e da
questo momento in poi per Dante ci sarà una fase molto difficile. Perché Dante era famoso per le
scritture d’amore, e quindi incomincia a studiare filosofia e legge i grandi classici e studia le opere
di Virgilio che diventerà per Dante una figura molto importante. (1295).

Impegno nella vita politica di Firenze.

Firenze è un comune: comune guelfo (i guelfi erano coloro che erano schierati con il papa e i
ribellini con l’imperatore).

Guelfi bianchi e guelfi neri: i primi erano coloro che seppur legati al papà volevano che Firenze
rimanesse autonoma mentre i secondi volevano che la città fosse governata direttamente dal
papa.

A queste due fazioni erano legate due famiglie: i Cerchi (guelfi bianchi) e i Donati (guelfi neri)
scontri per il potere.

Dante inizia la sua attività politica. A Firenze ci fu un divieto ai nobili di diventare amministratori
della città poi questo divieto venne limitato solo se i nobili appartenevano ad una corporazione.
Dante quindi essendo nobile dovette scrivere ad una corporazione e si iscrisse alla corporazione
dei medici e degli speziali (farmacisti).

Nel medioevo i filosofi erano anche un uomini di scienze e quindi era l’unica corporazione più
vicina a lui. E inizia la sua carriera politica.

Arriva fino alla carica più importante e diventa uno dei primi 5 priori della città. Fu abbastanza
neutrale ma si legò ai guelfi bianchi cioè l’autonomia di Firenze. Per contrastare le lotte cittadine, i
priori vollero esiliare i capi dei bianchi e dei neri e quindi mandò in esilio Cavalcanti. (Amico di
Dante e i due non si videro mai più) (1300).

Tra questi scontri ci fu lo zampino del papa Bonifacio VIII.

Mentre Dante in quanto priore è via da Firenze che era stato chiamato dal papa al Roma.

Carlo De Valois venne mandato a Firenze per portare la pace, ma fu una trappola e consegna il
potere ai guelfi neri. Dante venne accusato di baratteria: cioè l'odierna corruzione e viene
processato in contumacia cioè in assenza dello stesso Dante. Venne condannato all’esilio. (1300).

Dal 1300 in poi Dante non tornerà mai più a Firenze.

La sua condanna fu tramutata in condanna al rogo se fosse ritornato a Firenze. Furono cacciati
altri esponenti dei guelfi bianchi e furono cacciati anche i suoi figli, casa bruciata..

All’inizio si lega agli altri guelfi bianchi con la forza vollero attaccare la città per entrare. Fallì.
Quindi decise di andare da solo e di agire in autonomia, non ha più niente ma è abbastanza
conosciuti in Italia e incomincia a girare le varie corti dell’Italia settentrionale ospite dei vari
signori. (Verona e Ravenna).

Profonda crisi nell’Italia perché tutte le città hanno scontri.

E per quell’Italia c’è bisogno di una guida, e indica come guida l’imperatore per salvare l’Italia
(Enrico VII).

E nel frattempo sottomettere il papa che per lui era importante la guerra e non la cura dei poveri.

“Come è salato il pane degli altri”: intende che il pane toscano è privo di sale e spiega quanto è
duro chiedere ospitalità agli altri signori.

È da qua inizia a scrivere la divina commedia. Dal 1300 in poi.

Essa è il frutto della sua esperienza e di quello che sta provando.

Inizia a scrivere partendo all'inferno (1307) poi il purgatorio e infine il paradiso.

Scrive una lettera al signore di Verona (Cangrande della Scala) in cui spiega come leggere la
divina commedia, gli spiega il significato allegorico. Essa è importante perché è la testimonianza
di Dante di aver scritto la divina commedia e perché da la chiave di lettura per comprenderla.

1315 offerta a Dante di ritornare a Firenze ma non ci ritorna perché essendo un uomo orgoglioso
e sapendo di essere innocente non volle.

L’ultima tappa è Ravenna, ospite dei signori Dapolenta, compito da ambasciatore, si ammalerà e
morirà nel 1321. Le spoglie di Dante si trovano a Ravenna.

L’ANNO PIÙ IMPORTANTE È IL 1300.

La stretta correlazione tra la vita e la produzione artistica. Le varie opere di Dante si inseriscono in
momenti precisi della sua vita e ne caratterizzano il periodo.

Si distinguono tre ambiti:

- età giovanile = dolce stil novo (le poesie d’amore)

- tra età giovanile ed esilio = impegno politico e civile

- esilio = tutto impegnato nella scrittura della divina commedia

Senza l’esilio, Dante non avrebbe mai scritto la divina commedia (una guida, una via di uscita).

Le sue opere precedenti non verranno terminate, perché si dedicherà solo ed esclusivamente alla
divina commedia.

Cristianesimo e storia.

Dante considerato uomo del medioevo.

Nella cultura medievale non si avverte una differenza tra le varie fasi della storia, ma in questo
percorso lineare, il cristianesimo è un fattore di unità. Tutto è letto sotto la luce del cristianesimo.

Dante inserisce nella divina commedia personaggi non cristiani (es. Virgilio era la guida di Dante
nell’inferno e nel purgatorio).

Nella prima fase (1295-1301) lui difende l’autonomia di Firenze e dei comuni e paga la sua idea
perché verrà esiliato, durante il suo esilio il tuo pensiero politico si evolve (lui vede nella figura del
imperatore una continuazione della storia e il modello imperiale è quello di Roma che secondo lui
l’ha voluto Dio, compito di tenere il mondo in ordine perché in quel periodo poi sarebbe arrivato il
figlio di Dio).

Mentre nel presente Dio vuole che ci sia un imperatore che porti l’ordine in Italia.

Dante dedica il sesto canto di ogni cantica al tema politico.

Canto sono i capitoli.

Cantiche sono le sezioni. (Inferno, purgatorio, paradiso).

Il sesto canto del inferno Dante parlerà della situazione dell’Italia.

Dante e la lingua volgare.

Rende importante il volgare e lo valorizza e lo utilizza per tutto.

Dante sapeva che in Italia non esisteva un volgare per essere utilizzato per scrivere temi
importanti.

Infatti creo un volgare tale per scrivere di temi importanti. Un volgare di livello alto.

Dopo Dante, gli altri autori utilizzarono il volgare di Dante e divenne la lingua della letteratura.

Analisi delle opere. (Dal 1283 al 1304)

Ne scrisse 54 in volgare. Dante non creo una raccolta sistematica delle poesie, lui le scrisse e
basta e coloro che vennero dopo le sistemarono.

Le possiamo dividere in alcuni gruppi per somiglianza dei temi:

- Poesie d’amore (gruppo più numeroso) poesie legate alla fase del dolce stil novo.

- Tenzone con Forese Donati (sfida poetica contro di esso) poesie comiche che affrontano temi
popolari

- Rime pietrose, in queste poesie Dante parla di una donna dura chiamata Pietra, le scrive dopo
la morte di Beatrice.

La vita nova

(1293-1295)

La prima opera importante di Dante.

Questa opere è incentrata sulla figura di Beatrice, al suo amore per lei.

Lo intitola così: una vita rinnovata spiritualmente dalla presenza di questa figura femminile.

È un’opera scritta in volgare, è particolare perché in questa opera abbiamo poesie e parti in prosa
e Dante scrive le poesie con un commento in prosa in cui lui ci dice il perché e il quando è stata
scritta quella determinata poesia.

Sono presenti 31 poesie e commenti in prosa, opera suddivisa in 42 capitoli.

Una delle poche opere che Dante riesce a terminare.

È una sorta di romanzo.

Racconta la storia d’amore tra Dante e Beatrice.

Beatrice: colei che dona la beatitudine cioè la salvezza dell’anima, donna angelicata.

All’interno di questo racconto, noi avvertiamo l’influenza di Cavalcanti soprattutto per gli effetti
dell’amore (negativi) motivo di tormento e sofferenza.

(Si nota all’inizio del racconto).

Dante ci dice di aver incontrato per la prima volta Beatrice a nove anni, e lei ha 8 anni e 4 mesi e
poi la rivede dopo 9 nove anni cioè è quando lui avrà 18 anni.

Quando la rivede per la seconda volta, Beatrice lo saluta. Dopo che lei saluta Dante, lui cerca di
tenerla nascosta, non vuole far notare la sua intesa con lei, quindi concentra l’attenzione su altre
donne per difendere l’onestà di Beatrice, ciò fa arrabbiare Beatrice e lei nega a Dante il suo
saluto, Dante soffre molto di ciò, Dante capisce che amare una donna non vuol dire aspettare
qualcosa in cambio, l’amore è importante per se stesso e supera la sua sofferenza con l’idea che
amare è bello.

Beatrice si ammala, (Dante fa un sogno della premunizione della malattia di Beatrice) e muore.
Dante per consolarsi pone l’attenzione su altre donne, Beatrice gli appare in sogno e lo sgrida,
Dante decide dopo questo sogno che non parlerà più di Beatrice finché non avrà il coraggio e le
parole di parlare della bellezza e la grandezza di Beatrice e diventa un amore mistico, cioè una
figura sacra. Essa rappresenta la fede.

Quest’opera ha molto del senso del medioevo:

- stretto legame tra uomo e dio

- Importanza dell’astronomia = circonlocuzione

- Il simbolismo (la trinità)

Primo momento = Dante incontra per la prima volta Beatrice e se ne innamora, concentrazione
della descrizione del suo amore, il saluto di Beatrice (atto d’amore).

Secondo momento = lode della donna, appagamento dare saluto in cambio di amore

Terzo momento = la morte di Beatrice, amore mistico e spirituale.

Gianfranco Contini ci dice che Dante utilizza un monolitismo cioè che ripete sempre gli stessi
concetti con le stesse parole.

Lettura della Vita Nova

All’interno della Vita Nova si trova il sonettò “Tanto gentile ed onesto pare”. (Il sonettò più bello).

Rubrica = titolo

Pare = non vuol dire apparire cioè sembrare ma vuole dire apparire di tutta evidenza, il carattere
sovrannaturale di Beatrice.

A dircelo sono tanti elementi.

L’apparizione di una santa.

Nel vedere Beatrice nessuno parla più, non si ha il coraggio di guardarla e si abbassa lo sguardo.

Tutto si ferma.

Beatrice va in giro sentendosi lodare dalle altre persone, questa donna ha tanta grazia in se che
non diventa una donna superba, sapeva della sua bellezza ma rimane umile. Questo suo
atteggiamento fa si che si pensasse che lei fosse apparsa dal cielo per lodare l’immagine di Dio.

Un mostrare interiore, essa trasmette attraverso gli occhi una grandissima dolcezza tale che non
la può comprendere chi non la prova, solo chi lo ha provato può capire la dolcezza che lei
trasmette al cuore.

Dal suo volto si esprime una dolcezza grande che va dicendo all’anima di sospirare.

Un atmosfera di lentezza.

Engagement = rafforzare l’ultima parola

Il ritorno poetico cioè l’apparizione della donna. (Sia nella poesia sia nella prosa)

Tutti i verbi di movimento sono di carattere metaforico.

All’inizio del racconto usa delle circonlocuzioni carattere astronomico che servono a dare nel
momento da lui raccontato una certa importanza, inoltre l’uso del latino serve per raccontare
momenti importanti.

Altro elemento fondamentale di questo racconto è l’influenza di Guido Cavalcanti: la presenza di


spiriti dentro il nostro corpo e che l’amore è una forza negativa che porta alla sofferenza e alla
distruzione.

Personificazione: sentimento diventa personaggio.

Giovanna detta primavera arriva prima della vera donna cioè Beatrice.

L’arrivo di questa donna è una sorta di apparizione.

Il Convivio (1304-1307)

Nella sua prima fase del suo esilio.

È un’opera non terminata, perché presumibilmente nel 1307 è preso dalla scrittura della Divina
Commedia e il resto viene lasciato da parte.

Essa è un opera di carattere dottrinale cioè un opera in cui Dante concentra tante conoscenze e
nozioni. Una sorta di summa, è un opera in latino, un’enciclopedia.

Dante scrive la prima summa in volgare.

Il convivio è un banchetto della conoscenza. Dante scrive la summa in volgare per dimostrare ai
cittadini di Firenze che l’hanno messo in esilio che lui non è soltanto capace di scrivere poesie
d’amore ma che è anche uno studioso, nella speranza che gli stessi cittadini possano ricredersi
su di lui e richiamarlo a Firenze e per offrire queste conoscenze a tutte quelle persone che per vari
motivi non hanno potuto approfondire i loro studi e che quindi ormai adulti possono per il loro
piacere e non per guadagnare, studiare; sono uomini e donne (ristretta parte della società:
cavalieri, nobili e ricchi borghesi che potevano permettersi l’acquisto dei libri).

L’opera è incompiuta, il progetto originario doveva comprendere 15 trattati ma in realtà ne sono


stati realizzati i primi 4 poi si è interrotto tutto.

L’opera nella sua struttura ricorda la Vita Nova, composta da poesie e da testi in prosa.

Primo trattato: Dante ci introduce l’opera è ci spiega gli scopi di quest’opera.

Secondo trattato: Spiega il metodo dell’allegoria e spiega i cieli e le gerarchie angeliche.

Terzo trattato: Spiega La Sapienza come perfezione dell’uomo.

Quarto trattato: Ci parla dell’impero e la necessità di un impero universale.

Lingua più complessa e più dura perché la materia trattata è più complessa (filosofia, scienza,
teologia..).

Troviamo una prosa di carattere oggettivo, scientifico, teologico.

De Vulgari Eloquentia (1305)

(intorno alla lingua volgare)

Opera incompiuta. Dei 4 previsti ne scrive solamente 2.

Viene scritta in latino, pubblico di studiosi ed è la prima opera in cui si parla del volgare letterario,
cioè quel volgare che può essere assimilato al latino.

Dante affronta la questione di poter avere un volgare da utilizzare a fianco del latino e che si
possa usare per scrivere cose importanti.

Primo libro:

Parte dal fatto che secondo Dante il volgare è più importante del latino. (volgare = lingua madre,
latino = lingua acquisita).

Fa una storia della lingua, dalle origine della creazione dell’uomo —> creazione di un’unica lingua,
susseguita alla storia della torre di babele —> divisione di tante lingue , infine creazione delle
lingue d’oil, d’oc e del si.

Analizza l’Italia (14 volgari tra le due sette divise dagli Appennini), nessuno dei volgari presenti in
Italia coincide con il volgare illustre cioè quel tipo di volgare che deve essere utilizzato per scrivere
opere di carattere letterario.

Elenca le qualità che questi volgare illustre deve avere:

1) illustre : dare importanza a chi lo usa.

2) cardinale : deve essere il centro intorno al quale devono girare tutti gli altri volgari.

3) aulico : degno di esser parlato in una corte reale.

4) curiale : degno di essere parlato in una corte ideale (fatta da tutti i sapienti e uomini di
conoscenza).

Secondo libro:

Dante spiega gli usi possibili di questo volgare come deve essere utilizzato.

Trattare temi importanti come armi, amore e virtù, attraverso una forma poetica chiamata
canzone.

Epistole

Scrive 13 lettere scritte in latino (per sovrani, signori..)

La più importante è la tredicesima lettera a Cangrande Della Scala scritta tra il 1315 e 1317 in cui
Dante offre una chiave per l’interpretazione allegorica della Divina Commedia e in questo modo si
sa che l’autore dell’opera è Dante.

De Monarchia (1312-1313)

in questa opera teorizza la necessità di un impero universale e il rapporto tra chiesa e l’impero.

Dante definisce la teoria dei due soli (impero e chiesa) e ciò significa che più meno sono sullo
stesso livello —> impero con la cura delle persone cioè il loro benessere mentre alla chiesa la
cura dell’anima. Non sono in contrapposizione.

L’opera divisa in tre libri:

1) Dante giustifica da un punto di vista filosofico la necessità di una monarchia universale cioè
garantire la sua realizzazione pratica e spirituale dell’uomo

2) Secondo Dante l’impero romano è stato voluto da dio perché aveva il compito di riportare
l’ordine nel mondo perché poi in quel mondo sarebbe dovuto arrivare l’immagine di Dio con la
figura di Gesù.

3) Definisce la teoria dei due soli (poteri complementari).

LA DIVINA COMMEDIA
Al tempo di Dante veniva chiamata solo commedia.

Ad aggiungere l'aggettivo “divina” fu Boccaccio.

La commedia nasce da una visione cupa e apocalittica della situazione presente. (Crisi
dell’impero, crisi della chiesa, Italia in lotta, affermazione della mentalità mercantile...)

Dante di fronte a questo mondo mentre è in esilio e gira l’Italia, Dante ha l’idea della fine del
mondo. Crede fortemente che ci sia un inizio e una fine.

Di fronte a questa paura sente l'esigenza di scrivere un opera che abbia uno scopo di far
conoscere all’uomo la via per la salvezza. (Era un mondo pieno di peccato e corrotto).

Es. chiesa che pensa solo al potere, impero debole, le varie città italiane piene di rivalità per il
potere... Dante cerca di indicare un modo per salvare l’umanità.

Vuole scrivere l’opera è lui stesso si sente investito da una missione voluta da Dio, è Dio che vuole
che Dante intraprenda questo viaggio. (Come Enea —> salvezza dell’impero romano e San Paolo
—> salvezza della fede cristiana che hanno viaggiato nell’oltretomba).

Dante crede nel suo viaggio, lui ha visto realmente i dannati ecc..

Usa il suo poema come strumento.

Fondamentale è la dimensione del pellegrino. (I pellegrinaggi sono importanti per il medioevo, era
indispensabile, per la salvezza della propria anima).

Con la divina Dante intraprende una viaggio.

Inferno manifestazione del male e degli errori;

Purgatorio dove vi sono le anime dove hanno sbagliato ma che si sono pentite e si stanno
purificando attraverso il perdono;

Paradise le anime dei beati, vita senza peccati o attraverso il purgatorio si sono purificati.

Era il viaggio del pellegrino (individuale); viaggio fisico e spirituale, in se stesso trovava la
salvezza.

Dante è al tempo stesso narratore e personaggio. Il tempo del viaggio e il tempo del racconto del
viaggio sono distinti.

Dante ci dice che ha intrapreso il viaggio la sera del giovedì di Pasqua del 1303 ma quando ce lo
racconta sono passati alcuni anni.

La differenza temporale diventa importante per la dinamica del racconto. Ciò per realizzare le
false profezie, cioè l’anticipazione di fatti che sono già accaduti e vengono visti nel racconto come
profezie.

I modelli che si fa Dante per scrivere la Divina sono:

- le visioni

- il poema allegorico

- Brunetto Latini

- romanzo cavalleresco

- letteratura mistica (San Bonaventura)

- apocalisse di San Giovanni

- Eneide (descrizione nell'inferno)

Fondamentale l’uso del numero 3 e del 10. (3 = trinità, 10 = perché contiene il numero 1 e 3 —>

3 x 3 + 1 = 10).

100 canti

3 canti di 33 cantiche

Inferno = 33 + 1(anti inferno)

Purgatorio = 33

Paradiso = 33

Terzina a rima incatenata ( ABA-BCB-CDC-DED...)

Possibili date di composizione:

1304-1308 inferno

1308-1312 purgatorio

1316-1321 paradiso

Boccaccio è stato il primo a leggere pubblicamente la divina commedia.

Ci dice che alcuni canti, Dante li aveva scritti prima del suo esilio (non sono prove certe).

Il titolo

Dante l’ha chiamata la commedia.

1555 edizione stampa dell’opera da Ludovico Dolce.

Dante l’ha chiamata così perché nel medioevo si tendeva a classificare le opera in base al loro
contenuto, il genere più importante era la tragedia, il genere meno importante era la commedia:

- per la materia che viene trattata (un viaggio di Dio)

- per un opera che lui stesso ritiene fondamentale e importante.

(Ciò è strano, non si capisce perché l’abbia intitolata “commedia”) = lo chiamava “poema sacro”.

Dante lo utilizza per l’inferno, per come si sviluppa la storia perché ha un inizio tragico e una fine
lieta. Solo per questo la chiama commedia.

Prima veniva chiamata “poema sacro”. Per purgatorio e paradiso.

Lo stile e la lingua.

Pluristilismo e plurilinguismo

Tanti stili diversi. Man mano che si sale si eleva (stile, dall’inferno al paradiso), difficile esprimere
l’idea di Dio.

All’interno delle cantiche convivono stili diversi.

Tante lingue e tanti linguaggi, (accade ciò che è accaduto allo stile): latinismi, termini filosofici-
scientifici, termini dialettali dell’Italia del nord e del sud..

Dante quando non riesce a trovare alcune parole e quindi le inventa lui stesso. (Es. transumanale).

Dimensione figurale.

L’allegoria domina l’opera —> “dire altro”.

Ha una metafora di carattere religioso e morale. (Es. selva oscura = peccato).

I personaggi che troviamo all’interno dell’opera rappresentano il perfezionamento di ciò che sono
stati nella vita reale. (Figura e compimento). La vita terrena è un anticipazione di ciò che saremo
nell’aldilà molto più perfezionato.

Narrazione.

Dante = narratore (considerato narratore di 1º grado).

E quando narra ha una consapevolezza maggiore di quando è personaggio.

Ci sono anche narratori di 2º grado e sono dei personaggi di passaggio e ognuno di loro
raccontano la loro storia., delle loro vicende terrene.

Ciò permette a Dante, una focalizzazione che varia.

Tempo.

Il tempo = oggettivo e soggettivo.

Oggettivo: regni dell’oltretomba

- inferno = eterno

- paradiso = eterno

- purgatorio = dimensione del tempo che scorre (tempo variabile), in base al tipo di peccato e
dalle preghiere dei parenti in vita.

Soggettivo: il tempo di Dante alterno di questi tre regni. Tempo scorre veloce, gli avvenimenti si
susseguono velocemente. Perché c’è l’ansia di chi vuole terminare il prima possibile questo
viaggio.

C’è il tempo dei personaggi che Dante incontra, le loro storie, ciò permette a Dante di andare
avanti e indietro nel tempo ma può accadere anche che Dante faccia dire ai loro personaggi delle
profezie (fatti che in realtà sono stati già accaduti quando Dante scrive l’opera —> Farinata
prevede l’esilio di Dante).

Spazio.

Spazio reale ma anche simbolico.

Reale nella realtà dell’ambiente —> i tre regni hanno una dimensione fisica, reale e simbolica.

L’inferno = viene descritto come un’enorme voragine, ciò rappresenta fisicamente un imbuto e
simbolicamente rappresenta dal più lieve al più grave perché man mano ci si allontana da Dio, alla
punta è conficcato Lucifero (tre teste e due ali da pipistrello) nel ghiaccio a causa delle sue ali che
fanno freddo, l’odio raffredda.

È tutto buio per Dio è luce.

Il purgatorio = una montagna, luce lieve perché ci si sta preparando per andare nel paradiso.

Viene descritto come una montagna, si parte dai peccati più gravi verso i peccati meno gravi.

STRUTTURAZIONE
La terra è al centro dell’universo, emisfero boreale e emisfero australe. Emisfero boreale è
costituito da terre emerse che va dal fiume Gange allo stretto di Gibilterra (mondo abitato).
Emisfero australe costituito da acqua con al centro una montagna.

Nell’emisfero boreale troviamo l’inferno la cui entrata si trova ai pressi di Gerusalemme, perché
nella cartografia medievale si trovava più meno al centro della terra.

L’inferno come un grande imbuto, dalla parte opposta nell'inferno nell’emisfero australe sorge il
purgatorio.

Aria, sfera di fuoco e pianeti intorno alla terra (tanti cerchi concentrici che hanno una velocità di
rotazione crescente man mano che ci si allontana dalla terra) aldilà di tutto si trova l’Empirio, dove
si trovavano tutti i beati.

INFERNO
Grande voragine, imbuto.

Ingresso vicino a Gerusalemme. Questo imbuto si è formato quando Lucifero è stato cacciato dal
paradiso che in origine era un angelo, si è ribellato a Dio, Dio per punirlo lo ha cacciato dal
paradiso, è arrivato sulla terra ma nemmeno essa lo voleva accogliere, al suo arrivo la terra si è
aperta in una grande voragine e alla punta della voragine si trovava il centro della terra dove esco
si è conficcato = punto più lontano da dio.

Nell’inferno troviamo i dannati, coloro che hanno vissuto nel peccato e che sono stati puniti per le
loro colpe, rappresenta la giustizia divina.

I dannati sono puniti attraverso la cosiddetta “legge del contrappasso” che può essere applicata
per analogia o per contrapposizione.

Analogia: punizione simile al peccato (es. lussuriosi = sono inseriti all’interno delle fiammelle e
continuamente portati da un vento che non ferma mai, nella vita reale sono invogliati da una
fiamma mentre nell’inferno vengono travolti da essa).

Contrapposizione: contrario del peccato (es. golosi nella vita hanno seguito le cose più squisite,
loro nell’inferno sono distesi uno accanto all’altro e tormentati da una pioggia puzzolente).

“Lasciate ogni speranza voi che entrate”: sulla porta nell'inferno tutti i dannati non usciranno mai
più.

Quando ci sarà il giudizio universale tutte le anime andranno a cercare il proprio corpo e andranno
ad ascoltare il proprio giudizio (chi nell’inferno e chi nel paradiso, più dolore o più gioia).

Virgilio accompagnerà Dante nell’inferno e nel purgatorio, rappresenta la ragione umana, serve la
ragione per poter prendere conoscenza del male.

Lo accompagnerà fino al paradiso terrestre.

Costituito da 9 cerchi via via ristringendosi, alcuni di essi sono suddivisi in bolgie, fosse e zone.

Nell’antinferno troviamo gli ignavi, non sono degni di stare nell’inferno: gli angeli che si sono
ribellati a Dio (potrebbero vantarsi del proprio male davanti agli altri peccatori) e coloro che non
hanno mai preso parte a qualcosa, non si sono mai schierati. Dante dice degli ignavi che non
devono avere una punizione vera e propria perché anche non hanno vissuto una vita vera.

Dante appena li vede si voleva fermare a guardarli, Virgilio: “non ti curar di loro ma guarda e
passa.”

Poi troviamo il fiume Acheronte quello che divide antinferno e inferno.

Qua troviamo Caronte, il traghettatore, colui che deve portare le anime nell’inferno.

Dopo il fiume troviamo il primo cerchio che corrisponde: LIMBO.

Non è un vero peccatore, non è punito, nel limbo ci stanno le anime dei bambini morti senza
essere battezzati e di tutti coloro che hanno vissuto prima di Cristo.

Dal secondo cerchio in poi troviamo i veri peccatori.

I peccatori sono divisi in tre grandi gruppi:

- i peccati di incontinenza (LUSSURIOSI, GOLOSI, AVARI E PRODIGHI, IRACONDI E


ACCIDIOSI).

- ERETICI

- i peccati di violenza (VIOLENTI CONTRO IL PROSSIMO, VIOLENTI CONTRO SE STESSI,


VIOLENTI CONTRO LA NATURA)

- FRAUDOLENTI E TRADITORI (hanno preso in giro chi non si fida e hanno preso in giro chi si
fida). I fraudolenti sono divisi in 10 bolgie. Traditori sono divisi in 4 zone.

- Infine si trova Lucifero. (Ha tre teste e in ogni bocca ha un traditore: Bruto, Cassio e Giuda). I
primi due hanno tradito Cesare e il terzo ha tradito Gesù).

PURGATORIO
Nell’emisfero australe (quello delle acque)si trova la montagna del purgatorio, nasce a causa della
formazione di questa voragine infernale
Composizione :
spiaggia
Montagna
Paradiso terrestre

Transitorio = È un passaggio in 2 sensi:


1. Anime che sono presenti ci stanno per un periodo determinato, dipende dal peccato, + è grave e + è lung
alla permanenza. Sistemi per abbreviare la permanenza mentre uno è in vita (attraverso le indulgenze,
erano perdoni(facendo opere buone o versando indulgenze, nasce il mercato delle indulgenze= riforma
protestante)). Dopo la morte (attraverso le preghiere dei vivi, dei parenti vivi, prima di morire lasciava
tanti soldi hai figli chiedendo loro di pregare e fare delle offerte).
2. Dopo il giudizio universale esisterà solo l’inferno e il paradiso.
Inferno = coloro che saranno
Paradiso = coloro che saranno

Nei testi sacri si parla solo di inferno e paradiso, il purgatorio è un invenzione umana, ma se faccio e
riferimento ai testi sacri non se ne parla mai.
Anime dei mori in grazia di Dio, attraverso la penitenza chiedono il perdono dei loro peccati.
Provenienza : tutte le anime si riuniscono alla foce del Tevere qui vengono portate alla spiaggia del
purgatorio su una nave velocissima portata da un angelo. Deve essere veloce per arrivare il prima possibile,
c’è l’ansia di arrivare il prima possibile al paradiso quindi pura la nave corre.

Diviso in 3 parti
⁃ Antipurgatorio
⁃ Purgatorio
⁃ Paradiso terrestre = (luogo creato da Dio per l’uomo)
Antipurgatorio
⁃ formato da una spiaggia (dove stanno gli scomunicati e la dimora di Catone, guardiano del purgatorio,
simbolo di libertà, si uccise in vita per difendere la propria libertà, rappresenta l’uomo che lotta per
liberarsi dal peccato.)
⁃ Diviso in 3 balze
1. Morti che sono morti di morte naturale e che si sono pentiti solo in fin di vita
2. Morti di morte violenta che si sono pentiti in fin di vita
3. Valletta di principe, regnanti o sovrani che si ricordano di Dio solo quando stanno per morire perché
prima erano impegnate in guerre.
⁃ 7 balze o cornici o ripiani concreti e non a spirale

Non troviamo tutti i peccati perché alcuni peccati sono troppo gravi come la violenza
paradiso terrestre = (sede naturale destinata al gemere naturale, costituita d a una divina foresta, spessa e
viva) anime ci giungono e poi andare al paradiso.
Prima di salire a paradiso le anime dovevano purificarsi immergendosi in 2 fiumi:Lete e L’Eunoè
Virgilio lo accompagna fino al paradiso terrestre però non entra con lui poi dentro c’è Beatrice

PARADISO
Luogo dei beati, si coloro che ottengo o il privilegio di vedere per eternità Dio e contemplarlo, questo da a
loro gioia infinita. ETERNO.
È pura luce perché abbiamo la presenza di Dio.
costituito da 9 cerchi concentrici, 9 pianeti che girano in torno alla terre, + i cerchi sono lontani dalla terra e
+ girano veloce, perché Dio è il motore di tutto. Compresi a loro volta dall’Empireo o cieli di pura luce.
Ogni pianeta, cielo corrisponde a un particolare tipo di beatitudine/virtù, come ad ogni girone del inferno
corrisponde a un peccato.
Cerchi/cieli/pianeti: a ognuno di questi corrisponde pure la gerarchia angelica. Gli angeli non sono tutti
uguali.

Suddivisione fatta per classificarli però la loro dimora è l’Empireo.


Nella realtà dei fatti tutti gli angeli e i beati non si trovano effettivamente nei vari cerchi ma sono tutti
radunati nella candita rosa (grandissimo teatro, a contemplare eternante Dio).
Tutti vestiti di bianco.

3º canto
La porta
Anafora: ripetizione di alcuni termini uguali, diversi consecutivi, serve per accentuare l’effetto.
Ignavi => analogia, nella vita reale non hanno mai avuto una posizione ferma, la bandiera non si ferma mai e
si sposta da una parte all’altra.
Vespe e mosconi è contrapposizione perché li spingono ad avere una reazione.

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