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Fisica: definizioni, formule e cenni di teoria

S.I.:
lunghezza→ m (metro)
massa→ kg (chilogrammo)
tempo→ s (secondi)
temperatura→ K (kelvin)
intensità di corrente elettrica→ A (ampere)
intensità luminosa→ cd (candela)
quantità di sostanza→ mol (mole)
Grandezza scalare: basta il modulo per descriverla (volume, massa, energia)
Grandezza vettoriale: non basta il modulo per descriverla. Servono anche la direzione e il verso(velocità, forza)
Vettore: Modulo: intensità del vettore. Direzione: la retta su cui giace. Verso: modo di percorrere la direzione.
Punto di applicazione
Algebra vettoriale
Somma (e differenza)tra vettori : regola del parallelogramma→il vettore somma è la diagonale maggiore; il
vettore differenza è la diagonale minore (il risultato è ancora un vettore)
Prodotto scalare: ⃗A*⃗ B = AB cos θ (modulo di A * modulo di B * coseno angolo compreso)
Quando i vettori sono perpendicolari ⃗ A⊥⃗ B il prodotto è nullo (cos (90°)= 0)
Il prodotto scalare è commutabile (il risultato è un numero)
Prodotto vettoriale ⃗A/¿ ⃗
B nullo non commutabile (risultato vettore)
modulo: (modulo di A * modulo di B * seno angolo compreso) direzione: ⊥ ai 2 vettori
verso: regola mano dx
Rappresentazione grafica delle grandezze fisiche___versori
Componenti di un vettore

Parametri cinematici del moto


La materia ha due proprietà: la massa e le cariche;
MASSA è la quantità di materia presente all’interno di un corpo e il corpo ha una massa.
Non tutti i corpi hanno una carica, tra 2 corpi si possono creare delle interazioni che vengono chiamate FORZE
DI INTERAZIONE.
FORMULA INTERAZIONE TRA MASSE: M1 X M2 x G/d2 (d= distanza tra i corpi)
Es: 2 masse = l’individuo sulla terra (massa piccola) terra (massa grande). Per trovare ‘’d’’ si parte dal centro
della terra sino ad arrivare all’individuo. La distanza sarà PERPENDICOLARE.
Velocità: quanto rapidamente un corpo varia la sua posizione nello spazio
Δ⃗r
⃗v = (m/s)
Δt
velocità istantanea : quando delta t è zero
Accelerazione: variazione di velocità nel tempo. (È sempre rivolta verso il centro della concavità).
Nel moto rettilineo a⃗ // ⃗v. Nel moto curvilineo a⃗ ⊥ ⃗v.
Se la velocità è costante in modulo →nel moto rettilineo non c’è a⃗ . Nel moto curvilineo direzione e verso non
sono costanti quindi ci sarà un’accelerazione rivolta verso il centro
Δ⃗v
a⃗ = (m/s 2)
Δt
Legge oraria del moto rettilineo uniforme: (moto con ⃗v 0costante) lo spazio percorso è rappresentato dall’area
del rettangolo base: Δt altezza: ⃗v 0___ S=⃗v 0∗∆ t ____se il moto è unidirezionale lungo asse x:
x ( t )=⃗v 0∗∆ t+ x 0
Legge oraria del moto uniformemente accelerato: lo spazio percorso è l’area del trapezio basi: ⃗v1 e ⃗v 2
1 1
altezza:Δt S= ( ⃗v ¿ ¿ 1+ ⃗v 2)∗∆ t ¿___ ( ⃗v ¿ ¿ 1+ ⃗v 2 )¿:velocità media: ⃗v 2=⃗v 1 + a⃗ m∗∆ t
2 2
1 2
x ( t )= ⃗v 0 t + ⃗a t + x 0
2
v⃗ =⃗v 0 + ⃗a∗∆ t
Seconda legge di Newton: un corpo di massa m rimane nel suo stato di quiete fino a quando non interviene un
agente esterno(la forza grandezza fisica che modifica lo stato di quiete ⃗ F )che modifichi il suo stato facendone
variare la velocità(provocando accelerazione a⃗ )
⃗F =m∗⃗a ( N )
Forza peso: forza che l’accelerazione di gravità esercita sulla massa m
⃗F P=m∗⃗g
Radiante: angolo sotteso ad un arco di circonferenza pari al raggio
l
Landa ossia variazione dell’angolo θ= (no dimensione)
R
Velocità angolare: velocità lungo una circonferenza θR = l
∆θ
ω= (rad / s)
∆t
Velocità lineare: ⃗v =ω∗R
Accelerazione centripeta: l’accelerazione che ci fa curvare |a⃗|=v∗ω (> è R → < è a) esempio la pista di atletica.
2 v2
sostituendo conla formula della ⃗v lineare: a=ω R ↔ a=
R
Forza centripeta ( F =m∗⃗a):ha lo stesso verso e la stessa accelerazione esempio : un bus che sta curvano non

cade perché le ruote fanno attrito sull’asfalto.
v2
|⃗F|=m
R
Lavoro: è compiuto da una forza. È lo spostamento attraverso l’azione di una forza. Lavoro elementare ΔL
È un prodotto scalare L=F∗r∗cos θ →è nullo se ⃗ F ⊥ ⃗r = 0. Il lavoro dipende dalla traiettoria(dipende solo
dalla posizione iniziale e finale)
ES: quando un soggetto porta una valigia la FORZA E’ TENERE LA VALIGIA e LO SPOSTAMENTO E’
TRASPORTARLA.
∆ L=⃗ F ∗⃗r ( J )
Ltot =∆ L1 +…+ ∆ Ln
Forza conservativa: lo è una forza il cui lavoro dipende esclusivamente dalla posizione iniziale e dalla posizione
finale, non dipende dal cammino scelto.
Energia potenziale: non dipende dallo stato di moto del corpo; lavoro compiuto dalla forza conservativa (il
lavoro che potenzialmente quella forza può compiere sull’oggetto affinché esso si trovi ad una certa quota,
influenzato dalla gravità). (Quando un corpo è sospeso).

E P=m∗g∗h (J )
Energia cinetica: è l’energia che possiede un corpo perché si sta muovendo. La variazione di energia cinetica
rappresenta il lavoro compiuto da tutte le forze che stanno agendo sul sistema→ L=ECf −ECi (Quando un
oggetto cade).
1
EC = m v2 ( J )
2
Energia meccanica: è la somma E=EC + E P. L’energia meccanica si conserva ed è costante Ei =Ef
ECi + E Pi=E Cf + E Pf

Moto del proiettile: traiettoria parabolica (tipica moto uniformemente accelerato)


Lungo asse x: non c’è accelerazione, c’è un moto uniforme→ la velocità è costante
Lungo asse y: c’è un accelerazione costante rivolta verso il basso→ moto uniformemente accelerato
Le componenti ⃗v x della velocità saranno sempre costanti. Le componenti ⃗v ycambiano di punto in punto
Nel punto di massima altezza la componente ⃗v y si annulla (⃗v//asse x)
Relazioni che descrivono il moto del proiettile lungo gli assi:
Velocità Posizione
1 2
1 ¿ v y ( t )=v 0 y −¿ 3 ¿ y= y 0 + v 0 y t− g t
2
2 ¿ v x ( t )=v 0 x → costante 4 ¿ x=x 0+ v 0 x t
E’ il moto di un corpo che partendo da una certa velocità iniziale ed un certo angolo, percorre una traiettoria
parabolica SOTTO L’AZIONE DELLA SOLA ACCELLERAZIONE DI GRAVITA’.
GITTATA: distanza da dove parte a dove finisce il percorso dell’oggetto.
Quantità di moto: è una grandezza VETTORIALE, definita come il prodotto della massa dell’oggetto per la sua
velocità. descrive l’evoluzione di un corpo che ha anche una massa (oltre che una velocità) perché la massa
influenza il moto ( tiene conto simultaneamente di MASSA E VELOCITA’)
∆ ⃗p
SE ∆ t =0 la quantità di moto è costante e si conserva.

⃗p=m⃗v ( kg∗m/s)
∆ v ∆ mv ⃗ ∆ ⃗p
F=m a=m = → F= altra forma per scrivere la 2a legge di Newton
∆t ∆t ∆t
∆ ⃗p
F=
Risultante delle forze agenti: ⃗ rappresenta la somma di tutte le forze esterne che stanno agendo sul
∆t
corpo di massa m. Se la risultante è nulla→ F⃗ =0→ ∆ ⃗p =0 la quantità di moto è costante, quindi si conserva
∆t
pi=⃗
(⃗ p f )→ la somma di tutte le forze agenti sul corpo è uguale a 0 → il corpo è in quiete, in equilibrio.

Urti: due o più particelle collidono. Vale il principio di conservazione della quantità di moto.
pi=⃗
durante gli urti la quantità di moto si conserva ⃗ p f . Abbiamo 2 masse m 1 e m2 (m ¿ ¿ 2>m 1) ¿
m1 ⃗
v 1 i+ m2 ⃗
v 2 i=m1 ⃗
v 1 f +m2 ⃗
v2 f
Urti elastici: quando due corpi rimangono con la stessa forma e temperatura, si conserva la quantità di
moto e l’energia cinetica; Es: scontro tra due palline.
Urti anelastici: c’è la variazione della forma ,struttura e temperatura; se due corpi rimangono uniti è
perfettamente anaelastico.
si conserva solo la ⃗p quantità di moto,(dopo l’urto i due corpi procedono uniti con la stessa velocità) ES:
tamponamento tra macchine.
pi=⃗
Una relazione vettoriale equivale a 3 relazioni scalari: ⃗ p f → pix = pfx ; piy = pfy ; piz =p fz
Dinamica dei corpi rigidi
a
La 2 legge di Newton non basta per definire le condizioni di equilibrio di un sistema: ⃗F =m∗⃗a fa riferimento ai
moti di traslazione. Ma un corpo può anche ruotare
Il momento di una forza provoca la rotazione di un corpo. È un prodotto vettoriale, tra vettore spostamento e
vettore forza, dunque non commutabile
FORZA E MOMENTO = 0 PERMETTE LA NON ROTAZIONE DEI CORPI.
Se la mano dx è entrante è orario , se è uscente è antiorario
⃗M =⃗r x ⃗
F (m∗N )
(> è r⃗ → < sarà la F da applicare e viceversa)

¿ condizioni di equilibrio per un corpo rigido diventano : F =0 F =m∗⃗a


⃗ ⃗
⃗{ {
M =0 ⃗M =⃗r x ⃗F
Equazioni cardinali della statica: 2 equazioni vettoriali corrispondono a 6 equazioni scalari
F x =0 M x =0
{ F =0 → ⃗

M =0
⃗ F =0
{ F y =0
F z =0
→ M
⃗ =0
{ M y =0
M z=0

Centro di massa: un corpo è dotato di tante masse fisse. Supponiamo che tutta la massa sia concentrata nel
CM. Quando un corpo ruota nel CM sta fermo
m 1 ⃗r 1+ m2 ⃗r 2 +…+m i ⃗r i
vettore di posizione che individua il CM :⃗r CM =
m1 +m 2 +…+ mi
Momento angolare: descrive la quantità di moto in un sistema rotante. Definisce le condizioni di equilibrio
all’interno di un sistema rotante (il momento di forze provoca la rotazione di un corpo)
ES: applicando una forza su una porta generiamo un momento parallelo all’asse di rotazione,
CORPO IN EQUILIBRIO: QUANDO LE SOMMATORIE DI TUTTE LE FORZE ESTERNE E TUTTI I MOMENTI SONO
NULLI.
L=r⃗ x ⃗p =r⃗ x m ⃗v (kg m2 / s ; J /s )

p= quantità di moto.
La variazione del momento angolare nel tempo è uguale al momento delle forze
∆ ⃗L ⃗
=M
∆t
∆ ⃗L
se ⃗M =0 → =0→ ⃗ L costante → ⃗L si conserva
∆t
Momento di inerzia: I =m∗R 2(kg∗m2)
Momento angolare totale: L=I∗ω
1 1
Energia cinetica∈un moto rotatorio : E c = I ∗ω2 + m∗v 2
2 2
Biomeccanica applicata
Equilibrio articolazioni
Meccanica nei fluidi
Massa: quantità di materia in un corpo m(kg massa ; g massa )
Peso (forza peso): forza che l’accelerazione di gravità esercita sulla massa m
F P=m∗⃗g ( kg peso ; g peso ; N )

−3 −3
Densità: rapporto tra la massa e il volume (scalare) (d H o=1 g∗cm =1000 kg∗m ¿
2

m
d= (kg /m3 ; g/cm3 )
V
Portata: rapporto tra il volume che fluisce in una conduttura e un dato intervallo di tempo, maggiore è la
sezione del condotto minore sarà la velocità.(torricelli)
V
Q= (m 3 /s ; cm3 / s)
∆t
Pressione: rapporto tra la componente normale (componente della ⃗ F ⊥ ∆ S) della forza e la superficie su cui
agisce. (la pressione non è definita da tutta l’intensità della forza)azione di una forza su una superficie
circoscritta. (proiezione della forza verticale su una superficie).
|⃗F n| ⃗F ∗⃗n
p= = ( N / m2=Pa)
∆ S ∆S
F= FORZA – N= COMPONENTE PERPENDICOLARE ALLA SUPERFICIE - ∆ S VARIAZIONE SUPERFICIE.
Legge di Stevino: su un corpo immerso in un fluido ad altezza h agisce una pressione dovuta al peso dell’acqua
sovrastante e prende il nome di pressione idrostatica.
Principio di Pascal: la pressione idrostatica è la stessa su qualsiasi punto della superficie orizzontale ΔS che
contiene il punto (il corpo immerso)
F
p= ; F p =m g ; m=d V ; V =S h
S
dShg
p= → p=dhg( pressione idrostatica)
S
(Pa, atm, mmHg, tor, barie)
TORRICELLI : flusso del liquid uscente da un foro di un contenitore
Equazione di continuità: “La stessa quantità di materia che entra in un tubo deve uscire) (quantità=portata)
Quindi Q è costante. Se abbiamo un moto stazionario il fluido si muoverà a ⃗v costante.
Velocità e area trasversale della conduttura sono INVERSAMENTE PROPORZIONALI.
EQUAZIONE DI CONTINUITA= quanto il volume di un fluido attraversa un condotto MOTO STAZIONARIO
V
Q= ; V =S v Δt
∆t
Sv ∆t
Q= →Q=S v=costante
∆t
Se Q è costante vuol dire che si conserva Q 1=Q2; quindi se varia S varierà anche v (al diminuire di S, aumenta
v e viceversa)
S1 v1
legge di continuità: S1 v 1=S2 v 2 → v 2=
S2
Moto di un fluido reale e omogeneo in un condotto
Moto stazionario: portata costante nel tempo velocità del fluido costante Es: fiume ha una portata costante
nel percorso.
Moto pulsante: portata variabile in modo costante
FLUIDO : non possiede forma propria, si adatta alla forma del contenitore.
gas: non è possibile definire i confini e si diffonde nello spazio disponibile. È perfettamente elastico.
Fluido liquido: è possibile definire i confini, ha volume proprio, ma assume la forma del recipiente che lo
contiene. è incomprimibile.
Fluido reale: incontra forze di attrito durante il suo cammino che ne ostacolano il moto, viscosità e attrito non
sono nulle .
Fluido omogeneo (ideale): è costante in tutti i punti, senza attrito ; viscosità e attrito interno è nulla .
Condotto rigido: indeformabile QUALSIASI FORZA SI APPLICHI.
Condotto deformabile: se applico forza avviene una deformazione elastica ( CAPILLARI) o non elastica
(ARTERIE E VENE)
Regime laminare (si approssima di più al moto stazionario) Velocità costante e moto SILENZIOSO.
Moto ordinato, movimento di lamine parallele a velocità costanti (ma diverse tra loro) nella stessa direzione
Profilo parabolico
Moto silenzioso
⃗v
F A=−η A ; η=coefficiente di viscosit à

δ
Regime turbolento (si approssima di meno ad un moto stazionario) NON COSTANTE.
Moto disordinato, le lamine si mescolano
Profilo con lamine spezzate e vortici
Moto rumoroso
Es: quando si misura la pressione la variazione dal moto laminare al moto turbolento, il medico ascolta il
passaggio dal moto silenzioso a quello rumoroso.

⃗v c =
dr
ℜ = numero di Reynolds (adimensionale, usato per distinguere i moti)
ℜ>1000: moto turbolento; regime dissipato ℜ<1000: moto laminare
Energia di pressione: energia sviluppata nel processo di compressione(pressione)(ΔV spostato dalla Forza che
fa pressione) la pressione può essere scritta sottoforma di lavoro in quanto la Forza applicata determina uno
spostamento
EP= P¿ ∆ V ( VARIAZIONE DI VOLUME)

F
p= → F= p∗S ; L=F∗l
S
L= p∗S∗l → L=E P= p∗∆ V
Teorema di Bernoulli (principio di conservazione dell’energia):
Etot =¿ E. cinetica + E. potenziale + E. di pressione ¿ costante
Abbiamo un fluido ideale perfetto, un condotto rigido con quote diverse. Il fluido si muove con un moto
stazionario (Q costante); si muove per differenza di pressione e per forza peso. Nel punto 1 un pistone fa
pressione e spinge il fluido all’interno del condotto.
punto 1 = punto 2
Il fluido è incomprimibile, la corrente stazionaria e la velocità del fluido è la stessa in tutti i punti in qualunque
sezione trasversale.
FENOMENI IRREVERSIBILI: nel sistema circolatorio causano STENOSI con restringimento del canale a causa di
un aumento di pressione all’esterno e ANEURISMA che causa un aumento di pressione all’interno causando
una dilatazione interna del condotto.
1 1
Etot = mv 12 +m g h1 + p1 ∆ V = m v 22 +m g h2 + p2 ∆ V
2 2
Pongo m=d ∆ V e semplificotutto per ∆ V
E tot 1 2 1 2
Energia totale per unitàdi volume : = d v1 +d g h1+ p 1= d v 2 + d g h2 + p2
∆V 2 2
Termodinamica
Descrive i fenomeni termici e le trasformazioni di energia sottoforma di calore
Temperatura: misura l’energia cinetica interna delle molecole (indice oggettivo dello stato termico di un
corpo: caldo o freddo). Non misura il calore. (più aumenta l’ EC più aumenta la temperatura)
Per definire la temperatura non si usa una scala di misurazione ma si sfrutta la DILATAZIONE TERMICA DEI
CORPI (aumento del volume)
Termometro: strumento di misura della temperatura costituito da una scala termica e sfrutta la dilatazione dei
corpi (se le molecole si agitano tanto tendono ad espandersi): V ( t ) =V 0 (1+α t)
Scale termiche centigrade: Celsius (°C) e Kelvin (°K). Zero assoluto: 0°K = ̶ 273°C
Principio dell’equilibrio termico: due corpi a contatto tendono a raggiungere la stessa temperatura
(trasferimento di calore=trasferimento di energia)
Calore: è una forma di energia scambiata tra corpi a temperature diverse . si indica con Q e ha come unità di
misura la caloria . quantità di EC che viene trasferita da un corpo all’altro (acquistata o ceduta). Si misura in
calorie
Caloria: (1 caloria) è la quantità di calore necessaria per aumentare la temperatura di 1°C di 1 g di acqua
distillata. 1000 cal = 1 kcal = 1 Cal
Quantità di calore: quantità di calore assorbita o ceduta da un corpo (quantità di calore che si trasferisce)
calore necessario per scaldare un corpo :Q=c m ∆t (c=calore specifico; vale per Δt)
Calore misurato in Joule: è una forma di energia quindi si può misurare in joule. (1 cal = 4,18 joule/cal)
L
Equivalenza tra calore e lavoro è costante : =J → L=J∗Q → J =4,18 joule /cal
Q

Sistema termodinamico: insieme di particelle con uguali proprietà termodinamiche. Può essere isolato (se non
scambia né materia né energia con l’esterno) o chiuso (se non scambia materia)
Trasformazioni termodinamiche:variazioni dei parametri termodinamici (volume, pressione e temperatura).
Se uno di questi rimane costante:
pressione costante→isobare 1°LEGGE DI CHARLES
volume costante→isocore 2° LEGGE DI GAY LUSSAC
temperatura costante→isoterme BOYALE
Trasformazioni di stato: fornendo/sottraendo calore a una sostanza, la sua temperatura aumenta/diminuisce.
Continuare a fornire/sottrarre calore fino ad arrivare ai valori critici di temperatura può provocare la
rottura/ricostruzione dei legami tra gli atomi e molecole → passaggi di stato solido/liquido, liquido/gassoso o
viceversa.
1°principio della termodinamica (conservazione dell’energia nei fenomeni termici): l’energia in natura non si
crea e non si distrugge , ma può solo trasformarsi da un forma all’altra. (esempio da elettrica a meccanica )
il calore fornito/sottratto finisce in parte in variazione di energia interna (temperatura) in parte in lavoro
compiuto dal/sul sistema.
La variazione di energia interna di un sistema è uguale al calore scambiato del sistema con l’ambiente esterno
ΔU= Q-L
JQ=∆U + L
JQ (quantità di calore in Joule)(J=4,18 joule/cal)
Q > 0 → calore fornito
Q < 0 → calore sottratto
ΔU (variazione di energia interna)
ΔU > 0 → aumento di temperatura
ΔU < 0 → diminuzione di temperatura
L (lavoro compiuto)
L > 0 → dal sistema (espansione)
L < 0 → sul sistema (compressione)

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