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10) DMARDs
I farmaci antireumatici che modificano la malattia (Disease modifying anti-rheumatic drugs) sono utilizzati nel
trattamento delle patologie reumatiche ed agiscono sui meccanismi di sviluppo di esse. Appartengo a questa
categoria di farmaci: i composti dell’oro, la penicillamina, la sulfasalazina, la clorochina. I composti dell’oro
inibiscono la proliferazione dei linfociti indotta dai mitogeni ed inibiscono la chemiotassi dei neutrofili, hanno
come effetti collaterali ulcere alla bocco e irritazioni cutanee. La penicillamina riduce l’attività dei macrofagi e
accelera la maturazione del collagene , ha come effetti indesiderati anoressia, nausea ,vomito e malattie
autoimmuni. La sulfasalazina viene utilizzata per le malattie intestinali favorendo l’eliminazione dei metaboliti
tossici dell’ossigeno prodotti dai neutrofili. La clorochina viene utilizzata per l’artrite reumatoide ed inibisce la
fagocitosi senza avere però effetto analgesico, i suoi effetti collaterali sono nausea, vomito, diarrea ed eruzioni
cutanee.
11) Antiasmatici
Per la cura dell’asma possono essere utilizzate terapie sintomatiche che ne controllano i sintomi o terapie di fondo che
agiscono sulla causa dell’asma. Di farmaci per la cura dell’asma ne esistono diverse tipologie: broncodilatatori
(simpaticomimetici, anticolinergici, teofillinici), antinfiammatori (glucocorticoidi, antileucotrienici, cromoni),
antistaminici e immunoterapici. I simpaticomimetici agiscono rapidamente sul sistema nervoso simpatico,
vengono assunti per via orale e sono potenti broncodilatatori in quanto riducono la sensibilità dei recettori
irritativa e aumentano la rimozione del muco in eccesso. Gli anticolinergici competono con l’acetilcolina
bloccandone la trasmissione a livello del sistema nervoso, si ottiene un effetto broncodilatatorio inibendo i
recettori muscarinici che dovrebbero determinare contrazioni della muscolatura liscia e secrezione ghiandolare di
muco. I teofillinici fanno parte della famiglia delle metilxantine, la teofillina viene somministrata per via
endovenosa contro l’asma acuto ed ha effetti broncodilatatori poiché rilassa la muscolatura liscia bronchiale e
migliora l’efficacia dei muscoli respiratori. I glucocorticoidi agiscono sulle cause dell’asma vengono somministrati
per via sistemica oppure per via orale. I glucocorticoidi per vi orale vengono utilizzati in casi di asma grave e sono
in grado di ridurre la produzione di muco, ridurre l’infiammazione delle via aeree e migliorare l’attività
respiratoria ma hanno effetti collaterali come diabete, obesità, osteoporosi e ipertensione arteriosa. I
glucocorticoidi somministrati per via orale vengono utilizzati per le terapie dell’asma a lungo termine in quanto
hanno meno effetti collaterali dei glucocorticoidi somministrati per via sistemica. Gli antileucotrienici inibiscono
l’attività dei cistenil-leucotrieni, sono molecole derivate dall’acido arachidonico che agiscono da mediatori chimici
che portano alla formazione di edemi. I cromoni inibiscono il processo infiammatorio innescato dai mastociti. Gli
antistaminici non sono farmaci broncodilatatori ma bloccano l’effetto dell’istamina, cosi si viene a modificare
l’iperattività bronchiale diminuendo il numero di linfociti T ed eosinofili della mucosa bronchiale.
L’immunoterapia si tratta di un procedimento simile alla vaccinazione in cui vengono somministrate dose
crescenti degli allergeni scatenanti l’asma ottenendo cosi un sollievo dai sintomi nei pazienti, questa terapia è
sempre affiancata dalla classico trattamento farmacologico.
15) Fibrati
Sono sostanze derivate dall’acido fibrico, utilizzate per il trattamento delle dislipidemie ed il farmaco più utilizzato di
questa famiglia è il clorofibrato. Il maccanismo d’azione di questi farmaci consiste nell’attivare la lipoproteinlipasi
a livello endoteliale, questo fa si che le VLDL sintetizzate a livello epatico vengano ridotte e che sia aumentata
anche la velocità con cui vengono rimosse dal circolo. I fibrati sono somministrati per via orale, hanno scarsi
effetti collaterali gastrointestinali, si legano altamente con l’albumina e perciò bisogna monitorare le possibili
interazioni se somministrati on altri farmaci. Questi farmaci non sono più molto utilizzati perché nonostante
abbassino i livelli di colesterolemia non riducono il rischio di malattie cardiovascolari.
17) Statine
Sono farmaci utilizzati nel trattamento delle iperlipoproteinemie. Il loro meccanismo d’azione consiste nel bloccare
l’attività dell’enzima HMG-CoA reduttasi, enzima deputato alla sintesi di colesterolo endogeno. Le statine
vengono assunte per via orale, sono metabolizzate dal fegato e devono essere somministrate alla sera in quanto il
colesterolo viene prodotto durante la note seguendo il ritmo circadiano. Se somministrate con altri farmaci
bisogna monitorarne le interazioni fra essi poiché le statine sono strettamente legate alle proteine plasmatiche.
Questi farmaci hanno quindi l’effetto di diminuire fino al 20% i livelli di colesterolo circolante e di provocare un
aumento fino al 180% dei recettori per le LDL. Aumentando i livelli di recettori epatici per le LDL l’organismo
riesce a captare quantità maggiori di colesterolo incorporandolo negli epatociti in modo da impedire la
formazione di placche aterosclerotiche lungo il torrente circolatorio.
23) Indice terapeutico e descrizione dei farmaci a basso e alto indice terapeutico
E’ un parametro farmacologico che è indice della sicurezza di un farmaco, viene definito come il rapporto tra la dose
letale mediana e la dose efficace mediana IT=DL50/DE50. Farmaci con alto indice terapeutico sono sicuri, farmaci
con basso indice terapeutico sono poco manegevoli.
24) Caffeina
La caffeina è uno stimolante del SNC appartenete al gruppo delle metilxantine. E’ un antagonista dei recettori α1 per
l’adenosina, quest’ultima ha il compito di inibire la liberazione della noradrenalina. La caffeina favorisce
l’aumento della liberazione della noradrenalina. Gli effetti di una dose tra 85-200mg sul SNC sono: riduzione del
senso di fatica, aumento dell’attenzione, miglioramento dell’umore. A livello periferico la caffeina aumenta la
secrezione gastrica ed intestinale, aumenta la FC e la pressione arteriosa, aumenta la diuresi, aumenta la lipolisi e
riduce la contrattilità della muscolatura liscia.
36) Farmacogenomica
Si occupa dello studio del DNA e dei suoi prodotti (RNA e proteine) al fine di individuare nuovi bersagli farmacologici,
sviluppare nuovi farmaci e studiare la risposta ad essi. I bersagli della farmacogenomica sono il DNA, l’RNA e le
proteine ad essi legate.
37) MIC
La minima contrazione inibente corrisponde alla quantità di antibiotico capace di inibire la crescita batterica.
39) Cocaina
E’ uno stimolante del SNC che agisce a livello psicomotorio. Viene prodotta dalle foglie di coca e appartiene alla famiglia
degli alcaloidi. Ha la funzione di bloccare la ricaptazione dei neurotrasmettitori a livello intersinaptico, questi
aumentano in quantità generando un aumento della stimolazione nervosa. Gli effetti terapeutici sono: inibizione
dell’appetito, riduzione della percezione di fatica, anestetico locale, vasocostrizione. Viene assunta come sostanza
stupefacente per gli effetti sull’umore (euforia, sicurezza, gratificazione) e sulle prestazioni fisiche (forza,
resistenza, libido). La cocaina è una sostanza altamente tossica ed ha come effetti collaterali: ipertensione,
tachicardia, vasocostrizione locale, depressione, allucinazione. Inizialmente gli effetti collaterali sono meno gravi
ma nei casi di tossicodipendenza gli effetti si aggravano tanto da condurre alla morte. Una volta somministrata, la
cocaina viene metabolizzata nel fegato ed eliminata tramite le urine nelle quali può rimanere presente fino ad 8
giorni.
42) Amfetamine
L’amfetamina è una sostanza agente sul SNC a livello psicomotorio ed è di origine sintetica. Agisce come agonista
indiretto della trasmissione adrenergica inibendo le monoamminossidasi (MAO), enzimi depuati alla degradazione
dei neurotrasmettitori al livello intersinaptico. Questo meccanismo ha come risultato un livello aumentato di
neurotrasmettitori liberi che generano una risposta nervosa potenziata. Gli effetti farmacologici comprendono il
miglioramento dell’umore (aumento della confidenza, dell’energia fisica, dell’efficienza), il miglioramento delle
prestazioni fisiche (aumento della coordinazione, dei tempi di reazione, riduzione dell’appetito) e sintomi negativi
(confusione mentale, diminuzione del senso critico e alterata percezione temporale). Queste sostanze hanno uso
terapeutico nei trattamenti per l’asma e per il sovrappeso. Le amfetamine sono tossiche per l’organismo ed in
caso di intossicazione media si possono avere effetti collaterali come ipertensione, aritmie, delirio , allucinazione,
sudorazione mentre in casi di intossizacione grave si va incontro a collasso, convulsioni ipertermia o coma.
43) Decoy
I decoy sono ODN a doppia elica che hanno come bersaglio il DNA e legandosi ad esso ne impediscono la trascrizione dei
geni.
46) Le neoplasie
Le neoplasie sono divisioni cellulari e non controllate inizialmente delimitate in aree ristrette che possono in tumori se
invadono i tessuti circostanti. La metastasi è il processo mediante il quale le cellule tumorali si diffondono
attraverso il torrente circolatorio e raggiungono tessuti anche distanti nel corpo. I tumori benigni sono rimuovibili
chirurgicamente poiché sono localizzati e non sono andati incontro a metastasi. I tumori maligni invece hanno
compiuto la metastasi e non sono reversibili. Le cellule tumorali sono caratterizzate da forma irregolare,
disposizione disorganizzata, perdita della specializzazione cellulare. I tumori possono essere da fattori ambientali,
dietetici, agenti infettivi (virus) e fattori genetici ereditari.
49) Salicilati
Sono derivati dell’acido salicidico e fanno parte di questa categoria l’aspirina, il flufenisal, il diflunisal. Hanno diverse
proprietà farmacologiche. Azione antidolorifica, agiscono su dolori di lieve entità. Azione antipiretica, riducono la
temperatura corporea e allo stesso tempo aumentano il consumo di ossigeno e il metabolismo basale.
Incrementano il consumo di O2 e la produzione di CO2 creando un aumento della ventilazione che porta ad uno
stato di acidosi. L’acidosi respiratoria altera l’equilibrio acido-base portando all’escrezione renale di bicarbonati.
Intaccano le barriere gastrointestinali portando a perdite di sangue. Creano vasodilatazione periferica ed emolisi a
danno dell’apparato cardiovascolare se assunte in dosi tossiche. I salicilati hanno inoltre effetto su alcuni processi
metabolici. Determinano un disaccoppiamento della fosforilazione ossidativa generando un decremento del
metabolismo aerobio. Alterano il metabolismo dell’azoto provocando aminoaciduria. Alte dosi possono indurre
iperglicemia promuovendo la liberazione di glucocorticoidi e generare una diminuzione della lipogenolisi. I
salicilati somministrati per via orale vengono ben assorbiti dallo stomaco e dall’intestino tenue, alcuni sono
somministrati attraverso la cute sotto forma di ungenti oleosi. La distribuzione attraverso i tessuti avviene
velocemente grazie a fenomeni pH-dipendenti. Questi farmaci sono metabolizzati maggiormente dai mitocondri e
dal reticolo endoplasmatico epatici. L’escrezione avviene attraverso le urine. La secrezione tramite le urine di
questi farmaci viene favorita da un pH urinario basico. A dosi di 100mg/die hanno effetto antiaggregante, a
500-1000mg/die hanno effetto analgesico ed antipiretico mentre a dosi di 3g/die diventano antinfiammatori. A
basse dosi i salicilati hanno un’emivita che corrisponde a t1/2=3h mentre a dosi antifiammatorie hanno t1/2=15h.
50) Antidepressivi
La depressione è un disturbo psichiatrico e si divide in diverse tipologie: unipolare primaria (tipologia endogena),
unipolare secondaria (tipologia reattiva), bipolare ( tipo maniaco-depressiva). Le cause della depressione possono
essere conseguenti a patologie neurologiche, per uso di farmaci o per abuso di essi. I sintomi della depressione
unipolare sono: malinconia, disperazione, ansia, complesso di colpa, desiderio di morte, insonnia, anoressia,
disorganizzazione dei ritmi circadiani. I sintomi della depressione bipolare sono: disturbi maniacali, delirio,
iperattività irritabilità. L’eziologia della depressione ha un’ipotesi neurotrasmettitoriale poiché i livelli di
serotonina e noradrenalina risultano particolarmente bassi nei soggetti afflitti da questo disturbo. I farmaci
antidepressivi hanno l’effetti di potenziare direttamente o indirettamente l’azione di serotonina, noradrenalina e
dopamina a livello del SNC. Questi farmaci sono classificati in base al loro meccanismo d’azione: inibitori delle
MAO, antagonisti del recettore α2 adrenergico, inibitori selettivi della ricaptazione di serotonina, inibitori
selettivi della ricaptazione di noradrenalina/serotonina e inibitori non selettivi triciclici. Gli inibitori delle MAO si
dividono in MAO-A (metabolizzano adrenalina, noradrenalina, serotonina istamina) e in MAO-B (metabolizzano
dopamina). Questi inibitori impediscono che i neurotrasmettitori siano ricaptati e degradati dalle MAO facendo
innalzarli i livelli dei neutrasmettori intersinaptici potenziando la risposta adrenergica del sistema nervoso. Gli
antagonisti del recettore α2 adrenergico bloccano l’azione del recettore α2 presinaptico che ha il compito di
ricaptare i neurotrasmettitori, questo meccanismo aumenta la risposta adrenergica. Gli inibitori della ricaptazione
di serotonina/noradrenalina bloccano la ricaptazione selettiva di questi due neurotrasmettitori. Gli antidepressivi
triciclici sono inibitori non selettivi della ricaptazione dei neurotrasmettitori. Per il trattamento della depressione
bipolare vengono utilizzati i farmaci antimaniacali, farmaci stabilizzanti dell’umore e farmaci antiepilettici. I
farmaci antidepressivi hanno i seguenti effetti: migliorano l’umore, aumentano l’attività psicomotoria, riducono
l’ansia e migliorano il sonno. Per il tempo di risposta di questi farmaci bisogna attendere dalla 2 a alle 12
settimana e gli effetti collaterali possono essere: nausea, insonnia, sonnolenza, disfunzione sessuale, ansia.