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to
Giulio Musenga
La Regina dell’Altrove
to
Raccolta di poesie
is
rv
pe
ia
op
C
to
is
rv
pe
ia
op
C
Nome Cognome
La Regina dell’Altrove
ISBN 978-88-6393-464-9
www.leoneeditore.it
C
op
ia
pe
rv
is
to
C
op
ia
pe
rv
is
to
Hai mai pensato di andare via e non tornare mai più?
to
Scappare e far perdere ogni tua traccia, per andare in
un posto lontano e ricominciare a vivere, vivere una vita
is
nuova, solo tua, vivere davvero?
Ci hai mai pensato?
rv
Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal
pe
ia
op
C
C
op
ia
pe
rv
is
to
Amanti equilibristi
Su di un filo
due pensieri
il mio e il tuo
to
immaginali sospesi
nello spazio
nel tempo.
is
rv
Immagina
un pensiero
pe
compresso
complesso
sottointeso
ia
complice
tirato
op
un circo
un cielo
la vita.
Noi volteggiare
senza rete
9
giù il nero della terra
su il nero della notte.
to
che s’incontrano
nell’equilibrismo di due amanti
che su uno strano filo
is
rv
si tendono la mano
in un esercizio
da mozzare il fiato.
pe
10
improbabile e immenso
– il tempo –
solo per stringersi per mano.
to
Ci sei?
Ci sono!
is
rv
Ti amo…
pe
ia
op
C
11
Amici sconosciuti
Capita a volte
di sentir gemer fronde
fra i capelli sregolati
to
e insieme
sentir rumor di passi
che seguono il tuo ritmo
is
rv
respiran quasi col tuo fiato
e vanno in sincrono al tuo cuore.
pe
12
in un mazzo di carte strampalate,
convinte di essere la sorte,
quella sola che davvero vale
e che qualcuno ha infilato
senza neanche ti accorgessi.
to
supera ogni timore
ogni rumore
ogni gioco
is
rv
o mano persa
quanto le basta per sussurrare
nomi di amici sconosciuti
pe
lì sorridenti
in quella sorte
e nei tuoi occhi
ia
a indicarti un bivio
quale passo fare ancora
op
lungo un sentiero
che piano diverrà cammino.
C
13
Dalle dita al volto
Amo di te
quello che mi hai dato
quello che mi hai tolto
to
dalle dita al volto
e un’anima leggera
in questo fiato autunnale
is
rv
disegna un pensiero
un dito su di un vetro
umido e appannato
pe
di un mondo diverso
nascosto là fuori
op
Un sentire intenso
tracciato da un dito
disegnato sul vetro
questo si vede
e intorno condensa
e silenzi taglienti
14
in una notte che vive
dal volto alle dita
fino a non sentir
che più neanche senti.
Esiste adesso
nella stanza
un presente immerso
to
in un autunno caldo
umido di respiri
e qui ti penso
is
rv
guardando
senza voglia
questo buio
pe
15
Darò me stesso
to
che non muova
la mia anima.
is
rv
Non c’è più dolore
o emozione
gioia o inganno
pe
Troppo
di tutti e tutto
op
16
sempre con la stessa grazia
e un filo di amarezza.
to
ma che la percuota
o l’accarezzi nel profondo
lei sorride appena
is
rv
e lascia che la stupri
immaginando che sia tutto
un nuovo sogno.
pe
Ho smesso così
d’aver paura
ia
e vergognarmi
anche del non fatto
op
17
Non darò né vorrò gesti
sapor d’approvazione
né arguti cenni ammiccanti
né incitamenti o ammonizioni
non esiste più né pena né condanna
non esistono spazi liberi o prigioni.
La mia anima
to
ascolterà come la foresta
il suono del tuo e del mio vento
e li accompagnerà
is
rv
con coro muto di fronda delicata
sin quando tutto si plachi
laddove il sole si incorona
pe
18
provocante dell’ingenuità più oscena
che ama senza aspettar alcun ugual riscontro.
to
lasciando a lei il suo mondo inafferrato
e il resto non esista più
e insieme sia poi tutto
is
rv
una provocazione che entra nelle vene
un veleno che col tempo
non dia assuefazione.
pe
19
Dolcezza mea*
to
dicette Palidda e scennennu ’u carru
la vesta ce salia e lei ce lo sapia.
is
rv
«Vegnu vegnu dolcezza mea!»
dicette Nenè che la taliava puro co lo cori.
«Ma veni prima ca che l’ammuri movi l’antu d’oru
pe
[di spighi.»
20
«Pigghiala bedda e pigghiala pri nienti,
ca di la bedda ti nnì fai cuntentu.»
to
Sciummì Nenè ca veni sera.
Vegnu vegnu dolcezza mea.
is
rv
pe
ia
op
C
21
Fuga
to
che accarezza le spalle e il collo,
penetrare senza rumore
nella pelle
is
rv
e scorrere nel sangue
fino all’anima
e non sarà il tuo veleno a vincerlo
pe
in quel guardarsi
nel tempo immobile
che resta nelle frasi
ia
nei desideri
trattenuti nelle mani
op
22
Ieri
to
e il mio sudore di tristezza
che chiudo come ogni sera
is
nel suo barattolo di vetro
e lo metto lì al suo posto
rv
sul ripiano dei pensieri
perché domani avrà il suo senso
pe
vortice sconosciuto
fatto di fragilità
e tremori di stupore
mescolati a incertezza
fino a chiederti chi eri
… ieri.
23
Forse è stanchezza,
lungo è stato il tempo
lunghe le attese
mentre un maglio di seta
penetrava come fuoco
la mia anima perplessa
attonita al frastuono
di un ghigno di slavina
to
che divora la montagna
mentre appena poco prima
era neve sì leggera
is
rv
da accarezzare l’aria
… ieri.
pe
Ieri
ieri
ieri.
ia
… ieri.
24
Il gabbiano
to
carica di lacrime
sì da pesare tanto
is
che i bordi sfiorano le onde
e l’acqua comincia a entrare
rv
a ogni onda un po’
e la tempesta incalza
pe
25
Eppure in quel tuo pensare
volgi a guardare in alto.
Là in cima sul pennone
un gabbiano trova riposo
prima di riprender volo
in quel vento che fischia fra le sartie
lui si rimette in gioco
e apre le ali
to
senti il mistero della stessa forza
prenderti il corpo e il cuore,
avere sentimenti
is
rv
metterli in gioco
avere sì tanto coraggio
che ancora il mare
pe
vivere
amare
op
volare.
C
26
Il mio viaggio col tempo
Io vorrei davvero
viaggiar col tempo
esser suo bagaglio
to
il suo cappello
capir la direzione
come decida il quando
is
rv
come si regali il come
quando rida
e quando si commuova
pe
poveri mortali
che lo seguiamo
op
27
o una goccia
di chissà che mare
un infinito
o una stanza chiusa.
to
e non ci facesse caso
sia io suo cappello
o suo bagaglio
is
rv
sia in tasca
sia come sia,
mi piacerebbe
pe
che il tempo e io
ci si facesse compagnia
senza badar tanto
ia
alla fine
a dove noi si sia.
op
C
28
Il tempo e i suoi sapori
to
chiunque lo accompagni,
il tempo che ti scorre
dà subito un suo gusto
is
rv
amaro
aspro
dolce
pe
salato
saporito
e grasso.
ia
Basta un secondo
op
e nella mente
tutto si mischia
a odori ed essenze
C
fino a diventare
un sapore tuo
fissato dentro,
un odore dell’anima
che quasi ascolti
e quando fa silenzio
29
passa ancora tempo
e quel sapore
sempre diventa
qualcosa di intenso
fra il dolciastro
come melassa
e la gelatina
della madre dell’aceto.
to
E prima che la bocca
riprovi un nuovo gusto
is
rv
ci vuole il tempo giusto
che acqua passi sotto i ponti
e corroda i sassi
pe
e magari insieme
ci si assaggi bene.
30
Io, cristalli e specchio
to
dal quale bevo a malavoglia
troppo stanco
per riuscire a fermarli.
is
rv
Se qualcuno li avesse visti
forse mi avrebbe aiutato
pe
ce l’hanno con me
e con le mie avventure.
op
mi vengono intorno
in mezzo alla strada
e tanto fanno
che non so neanche più scegliere la réclame
che maggiormente inganna.
31
Li guardo e
fermo nel mio silenzio
ci penso
e loro intanto fanno baccano
i cristalli,
giuro.
Così
to
alla fine
non riconosco un bar
non un angolo di strada
is
rv
né qualcuno che mi stia a sentire
non un posto dove nascondere i miei stracci.
Conosco solo uno specchio
pe
che riflette me
e i miei cristalli
e che mi dice:
ia
«Attento
quelli ti fanno diventar vecchio.»
op
Ma è un inganno
C
32
Cristalli e specchi
della vita ne san poco
basta riflettere
giocare con la luce.
Quello da sempre
è il loro scopo,
è forse invidia
che han per l’uomo
to
che li fa parlare
quell’esseri nati perché
c’è chi li sta guardare
is
rv
e magari vede se stesso
con le sue ombre e luci
e immagina altro
pe
Così li guardo
ia
e dopo mi confesso.
«Anche se mi fate confusione
op
io non vi perdo
perché già lo so
che poi mi pento
C
a perdere un riflesso
dei miei cristalli
e del mio specchio.»
33
La donna che mi piace
to
che condividere un volo
se vuoi un pensiero.
is
rv
Non mi interessa il viso
il seno turgido o un amplesso.
Chiedo in fondo di più
pe
34
ti guarda e ascolta
quasi senza prender fiato.
to
come avessi un nuovo vento
che struscia nei pensieri
e mi piace entrarci dentro
is
rv
perché una donna che mi piace
la voglio complice
pe
Vorrei che so
op
che mi aiutasse
nell’aprir le porte
di un palazzo fatto insieme
C
35
La Regina dell’Altrove
Sconosciuta
pur se la storia
ne ha partorito il sogno
to
donandole lo sguardo
che ora altezzoso
ora dimesso e schivo
is
rv
illumina il suo viso
e colora gli occhi
apparendo così
pe
insieme arida
eppur fiorente
di pensieri
ia
ne compongono il ritratto
e la linea del sorriso
ora stanco
C
ora suadente
ora linee
di abitudini sofferte
ora simili a tesori
sparsi e sgargianti
e ancora
36
pianti e risa
addii e ritorni
felicità impazzita
e gorghi, i più profondi.
Come le vesti
a guardarle
sempre eleganti
to
ma talvolta polverose
altre volte luccicanti
o le mani
is
rv
sovente inanellate
di prismi di brillanti
o a suo piacer
pe
vuote
come campi
arati per l’inverno
ia
o ricche
di grano biondo
C
appena mosso
da un leggero vento
del mistero
del fiorir
con un sole assente.
37
Regina certo
di che paese?
Di se stessa
certo.
Lo dimostra
quel suo accento
sconosciuto
che a volte
to
si fa scuro
e altre acerbo
sì da portar dentro
is
rv
ogni cadenza
e insieme alcuna,
come fosse un tempo
pe
che si pente
di essersi concesso
troppo presto
ia
se non il proiettar
di luci e ombre
e avere e dare vita
con le note di una notte
che appartiene a lei soltanto
come una missione
38
che qui trova ragione
ma anche altrove.
to
pur sugge la memoria
trasformando
la sua anima
is
rv
in parole
e vita:
Regina dell’Altrove.
pe
ia
op
C
39
Labbra arse dal silenzio
Ho le labbra
arse dal silenzio
to
e un buio dentro
che non sa più
cosa coprire
is
rv
tanto ha riempito
l’universo
da esser da questo
pe
poi inghiottito
e ora mancano
l’uno e l’altro.
ia
Sono punto
op
di rette cartesiane
che vanno all’infinito
ma nessun quadrante
C
hanno creato
nessuno spazio
nessun riferimento.
Restan così mute
le formule studiate
senza commento
40
senza risultato
o assente
o mai esistito.
Ho le labbra
arse dal silenzio
e aspetto un bacio dalla notte.
to
is
rv
pe
ia
op
C
41
Labirinti inventati
Esiste un orizzonte
che non è dato di vedere
un saluto
to
che non si è in grado di sentire
una carezza
che non si è in grado di dare
is
rv
un libro
che non si è in grado di capire.
pe
Ma esiste un viaggio
invece
che si è in grado di inventare
ia
42
l’orizzonte
lo scopo
un libro
una meta
una valigia
parole piene
che confondono la mente
e aprono mondi sconfinati
to
dove perdersi è niente
e ritrovarsi è il senso
o forse il premio?
is
rv
O forse son sciocchezze
parole vuote
pe
lucciole di istanti
così vicine
da sembrarci lune
ia
43
nello scorrere del sangue
dentro le nostre strette vene.
Esistono solo
to
labirinti che inventiamo
e nei quali ci perdiamo.
is
rv
pe
ia
op
C
44
L’attesa
Quasi leggo
sulle labbra
il tremore
to
che corre alle dita
mentre il tuo profilo
seguo disegnare
is
rv
sulle lenzuola,
il desiderio
in uno spazio preciso
pe
denso di movimenti
appena accennati
impregnato
ia
da cenni d’intesa.
op
Odoroso
dei nostri timori,
coraggioso
C
come sa la passione,
come queste carezze
quasi un soffio
che ti svelano
senza toccarti
e segnano
45
solchi profondi
nei corpi ricoperti
di brividi intensi
e sopra di loro
ormai solo un manto,
solo attesa.
to
is
rv
pe
ia
op
C
46
Le persone
Le persone
sono come onde
possono far paura
to
alte come palazzi
ringhiose e forti
o possono accarezzare
is
rv
dolci e appaganti
dei giganti
con dita leggere
pe
di sapori e sale
e possono essere
misteriose
ia
cupe o intriganti
distese sul ventre
op
47
da barche e reti bagnate
lasciate distese
ad asciugare
e aspettare
un altro mare.
Le persone
dicevo
to
sembrano onde
spinte dallo stesso senso.
Si lasciano appena toccare
is
rv
poi tutte
sempre
tornano allo stesso mare
pe
– tutte –
lasciando a te
un sussurro
ia
e un sapore
che da una riva del mondo
op
arriva a te
e ti lascia a guardare.
C
48
Marta e le sue conchiglie
to
di quelle spiagge dove le ha raccolte.
is
Chiusa scatola bianca
piena di suoni
rv
onde
odori
pe
mare
e le conchiglie
come segreti
mai regalati
ia
a nessuno.
op
Ma stasera
l’affascina l’idea
C
di aprire la scatola
con il suo poeta
e vederle quelle conchiglie
sparse lì sul tappeto
nella sua stanza di velluto blu
e piastrelle verde mare.
49
Mostrarle
prenderle in mano
contarle e ricontarle
guardarle e riguardarle
ognuna un’onda
ognuna un mare
ognuna divenir fra le sue dita
capriccio pensiero respiro carezza.
to
Marta ama la vita
e con le sue conchiglie
is
rv
creò la vita
ma questo è un suo segreto
che non rivelerò.
pe
il suo poeta
che sorride
op
50
Memorabile tango
Una saetta
un lampo
una luce incostante
to
il tempo per accorgersi della notte,
notte come musica
che riempie
is
rv
il mio e il tuo corpo
di ogni cosa
rapiti fino a quando
pe
Un lampo
op
una saetta
un sogno
C
uno sguardo
sorridi
e io
incostante
piango
schiantato
51
in un unico
nostro
memorabile
tango.
to
is
rv
pe
ia
op
C
52
Notte appesa
to
in una notte che non ha rimorsi
ma neanche attesa
– sta lì.
is
rv
Come la notte
appesa al buio
pe
di essere reciso
e messo dentro un vaso
op
Guardando lui
C
53
da un filo ignoto
che chissà perché
vedo andar dal fiore
fino alla finestra
in una notte appesa
costretta in questa ansia
di non sentirla nostra
e come quel fiore
to
pure lei recisa.
is
rv
pe
ia
op
C
54
Ora son nato
Sono nato
mi dicono
ma talvolta
to
così lontano sono
da questa terra
dalla realtà
is
rv
di zolle e pietre
che rimango persino stupefatto
del suon della mia voce.
pe
Eppur vedo
e se sfioro sento
ma cosa?
ia
Una realtà
o un sentimento?
op
Son nato
mi dicon tutti
C
e questo basti
a sentirti vivo
qui nella gente
che a volte
neanche vedo
o vedo inconsistente
55
– plasmatiche forme
ectoplasmatiche figure
che veleggiano
nel niente.
Forse sono io
un sogno loro
altro che nato
to
sono solo forse
un loro bisogno,
un’astrazione pura,
is
rv
che viene nella notte
a far sognare un cuore
o a mettere paura.
pe
Son nato
dicon tutti,
ia
Scaverò in segreto
sanguinando nelle unghie
fin oltre quel recinto,
confine fatto di fil spinato
elettrificato da regole accettate.
56
E allora guarderò la notte
e le stelle insieme
colluse in una fuga
amanti e corree insieme
e quando sarò oltre
allora griderò forte indietro:
«Ecco! Ora son nato».
to
is
rv
pe
ia
op
C
57
Pandemia del malessere
to
un esserino così minuscolo
che nessun strumento
riesce a vedere.
is
rv
Neanche un dio
se mai ci fosse
riconoscerebbe
pe
e comincia…
op
solo avvertono
il respiro evanescente
ed è tardi
per assumere difese.
Già le ha ammaliate
e lor si sono arrese
58
direi addormentate
come favole rapprese.
E ancora sale
contemporaneamente
fa in orizzontale
ramificando intorno,
prende coraggio
to
nel nuovo cielo
che ora albeggia
vivido e incredulo
is
rv
quasi un miraggio.
E sale ancora
pe
Le autorità si allertano
la polizia indaga sul movente
op
i sintomi studiati
da appositi scienziati
per ora senza risultati.
C
59
E ancora sale
tanto che gli ultimi
non contaminati
urlan contro quelli lesi
e metton sulla loro porta
segni di riconoscimento
affinché il malessere
non dilaghi
to
ma pare inutile
is
dicon anche il cielo ne sia pieno
rv
che basti guardarlo per averlo dentro.
Si respira anche senza saperlo
e non rispetta chiese
pe
o di sognare
o realizzar qualcosa,
op
magari lavorare.
A riprodursi non ci pensa
perché solo si espande
C
né si sa come lo faccia.
60
sulla stampa in tv e in radio
ma le parole stesse
appena uscite
son contaminate
dal malessere strisciante.
to
ogni cellula si adatta
a rimaner attratta e concupita
da quel che nato non si vedeva,
is
rv
per sua estrema piccolezza,
ora non si vede per esser tutto
e il non vederlo
pe
61
Pece e terracotta
to
Tu eri il cielo
io solo desiderio.
is
rv
Eri tua
io solo ascoltavo
quello che cercavo
pe
una notte
un rumore
una pioggia.
ia
Aspettavo
op
e insieme storie
con colori decisi
a un passo da noi.
Aspettavo
sotto un acquazzone,
62
era d’estate
le mani a raccogliere gocce
che si appoggiavano sulle foglie,
sul selciato del viale,
seguendo un pensiero.
Io notte e pece
tu pioggia e terracotta.
to
is
rv
pe
ia
op
C
63
Perla amaranto
Si lasciano cadere
stanotte
dall’alto i colori
to
come fanno le stelle di notte
lentamente o in lampo
sempre simili a gocce.
is
rv
Le guardo seduto sul letto
pensandomi in sogno.
pe
Così taccio
e lascio
che mi scorrano addosso,
ia
ora di verde
ora di rosso
e ogni colore.
C
Fermo
lo so, l’ho capito.
È un respiro
per me che son qui
felice di esser dipinto
64
da qualcosa che in alto
mi vuol variegato.
Fermo sorrido,
una perla amaranto
mi va sulle labbra
e lo so l’ho capito:
è un tuo bacio.
to
is
rv
pe
ia
op
C
65
Poesia d’amore alla svelta
to
che per te qualcuno
ne scriverà una migliore
is
rv
e anche perché oggi siamo qui
siamo tutti e due ad aspettarci
le mani nella stessa sabbia
pe
e nessuno di noi
che abbia fatto la sua scelta.
ia
per te e per me
giusto due parole,
C
66
non sarò più lo stesso
né forse lo sarai tu
perché questo sì
è sicuro:
oggi io e te
metti adesso
abbiamo le mani
to
nella stessa nebbia
e stiamo a guardarci
is
rv
e non abbiamo altra scelta.
Lo dice da qualche parte
la nostra unica stella:
pe
e devo farlo
pure alla svelta.
op
C
67
Sarò lì
to
per reggere al calore del tuo corpo.
Eppure sarò lì
la distanza giusta
ia
Sarò lì
C
68
o come scintille
m’innalzo infin sparendo
nell’abbraccio con le stelle
in questa sera
che lega la mia e la tua vita
allo stesso desiderio.
Così sarò lì
to
a pelle nuda
a bruciare te
e me stesso
is
rv
e per distanza
il nulla
nell’affogare
pe
e scoprire intrecciati
i nostri corpi
op
e le nostre menti
nello stesso eccesso
nello stesso amplesso
C
69
Solo un momento
to
senza rumor le strade
anche la mente
is
rv
e l’anima
come spente
così come il sole
pe
la luce di lampioni
i sorrisi della gente
il vento fra le fronde
ia
il muoversi di nubi
op
vengono a mancare
privi di parole
perché un momento,
bada uno soltanto,
in quell’attimo
vuol gridare
70
e grida così forte
che nessuno può parlare.
to
fermo e vuoto di risposte
e capirai che doveva farlo.
Gli sorriderai anche
is
rv
per quello che voleva urlare
e se ne avrai il coraggio
pe
in un orecchio piano
gli riuscirai a dire:
«Amico mio
ia
uno soltanto».
E tornerai a sentire il mondo
fuori e dentro
C
rifarsi avanti
riconquistare il tempo.
71
Sorprendimi
Scorre dentro
pelle e ossa
questo bisogno.
to
Sensazioni
aspre e sensuali,
pioggia costante
is
rv
che riga i volti
cola dalle mani
inzuppa poveri vestiti
pe
insulsa
farsesca
stereotipata
C
72
che batte forte
mentre le luci della festa
si sfaldano nella luna
e pochi sprazzi di note
annegano nella risacca.
Il nostro correre
si è tramutato
to
in passi dolci,
le risa
in silenzi caldi,
is
rv
le orme si riempiono
di mare e di notte
e ora siamo affamati
pe
senza ritegno,
fondere tutto
op
in tenerezza,
sbalordire noi stessi
i nostri gesti.
C
73
nelle mani intrecciate
in elettrici orizzonti
per il caldo sapore
che abbiamo in bocca
e il dolce stupore in un fiato
sempre più breve:
sapere di più,
niente altro.
to
Affondare le mani
nell’orgoglio
e cavargli il cuore
is
rv
per comprare
il bisbiglio di un secondo
con un balzo infantile
pe
quasi in sacrificio.
74
ogni mondo
ogni spazio
ogni secondo.
In ogni caso
avremo vinto
questo lo sai
se cavalcherai
in un vortice profondo
to
ogni cellula che ho in corpo.
Ecco
is
rv
sorprendimi così
e io sarò.
pe
ia
op
C
75
Spettinata nello specchio
to
Miei poi? Chissà!
is
rv
Almeno quelli che rifletto
in questo umido di mare,
in questa distanza da un affetto.
pe
e non ho detto
e mi rimane fra le dita
op
Ora mi accorgo
quanto questo sia importante.
Importante chiedersi
lì allo specchio
76
cose gravide di passati
o di sterili ricordi.
Sì di possibilità
bruciate
andate
fino a quando
troverò riflesso nello specchio
to
il volto mio di sempre
stessa donna
stessi capelli
is
rv
e una strada in più,
quella aperta
su un presente spettinato,
pe
77
Un quadro
Un tetto
un armadio
un letto
to
il tuo volto
la tua pelle
la mia che si avvicina
is
rv
appena tolta la camicia.
Un sorriso
pe
un sorso d’acqua
sul comodino una lampada
nel corridoio
ia
sotto la porta
una luce.
op
78
le pareti uguale
di colore bianco
come la luce del mattino
che entra da una finestra aperta
con dentro un cielo grande
appoggiato a un’estate
con un mare di piombo
appena fuggito
to
al vento di maestrale
e a pelle
is
rv
i profumi che sentiamo
guardando quella finestra aperta
fra pareti bianche
pe
del tutto
del mondo
op
dei profumi
un quadro.
C
79
Uscirò volando
Immaginando
riesco a mescolare
il tempo con il senso,
to
esser mago e cialtrone
nello stesso tempo.
is
rv
Non ho più bisogno
di esser savio o folle
di posseder castelli
pe
né ho schiavi da comandare
non ho strade
né per andare
C
né per tornare.
Immaginando
cambio il mondo
e lo lascio uguale
perché sono io quel matto
80
che non chiede altro,
di non pagare dazio
per una manciata di immaginazione.
Si vola in alto
e non dentro una prigione,
così m’imbratto anch’io
del tuo stesso arcobaleno
to
ed esco in strada immaginando
che uscirò volando
verso quel mondo
is
rv
che io stesso
sto già creando.
pe
ia
op
C
81
Voglia di un’onda infranta
Si accumulano oggi
nella mia mente
come nembi e cumuli
to
pensieri
nuvole dense e cupe
attraversate da epilettici lampi
is
rv
ricordi
progetti
paure
pe
passioni
amarezze
amori
ia
illusioni
fusi insieme
op
da un’elettricità
che scuote l’anima
e viaggia con le nubi
C
E guardo
affascinato
e pauroso
la sua forza,
82
aspettando
sperando
una gran pioggia
o un forte vento
che infine
dissolva tutto
e intanto
il mare che ho dentro
to
si fa scuro
e spumeggia la voglia
di un’onda infranta
is
rv
sulla mia spiaggia di bambino.
Poi da uomo
pe
rientro,
siedo alla poltrona
op
tutto me stesso
in un mesto movimento.
C
Fin le sopracciglia
appena bianche
dello stesso sale
rimasto da quel bacio
seguono mute
il mio lento respirare.
83
Vomitare d’anima
Ah sì
vomitare tutto
di quest’anima
to
simile a straccio
imbevuta di sangue
ormai fetido e rappreso
is
rv
insieme a feci d’altri
e ogni immonda cosa
che il mondo vi ha iniettato
pe
si badi bene,
non del danno fatto
op
ma di quanto schifo
ci ha buttato addosso
anzi no
C
nell’anima
tanto da sentire il bisogno
di vomitarla
qui
davanti a noi.
84
E vederlo adesso
lì disteso
questo vomito
ancor vivente
mi fa felice,
di colore inverecondo
brulicar di amebiche sporgenze
e di crisalidi impotenti
to
nel terrore di esser lasciate
ormai a se stesse
prive di un corpo
is
rv
che poco prima
era loro regno e pasto,
ora inermi
pe
lì sul pavimento
a cercar brecce
fra piastrelle
ia
morto e irridente.
Spero soltanto
che quest’abito
di cellule addensate
non lasci traccia,
85
si sciolga in un acido bollente
o se ne vada
più semplicemente
senza dolore
senza canti o grida
se ne vada senza niente
senza amore e senza amici
senza ricordi o sogni
to
senza soldi e nudo
così com’è venuto
torni vuoto
is
rv
della mente
solo sorpreso
questo sì
pe
di incontrare il nulla
come si addice
all’infinito senza senso
ia
senza un dio
senza paura
op
e finalmente
senza dir niente.
C
86
Vorrei
Di te ora
vorrei avere
insieme
to
la fronte
il volto
il senso
is
rv
il profumo denso
quello che ho già perso
quello che forse non ho colto
pe
Vorrei di te
op
il sorriso
le dita
il seno
C
i fianchi
i baci
quelli promessi
quelli mai dati
quelli rubati
quelli decisi
87
quelli aspettati
come rondini d’estate
o come passi
quelli che fanno abitudine
fanno la vita
le cose
le strade
le case
to
le chiese.
Ma più di tutto
vorrei di te l’idea
is
rv
che ci ha portato
una certa sera
a pensare a noi
pe
come a un tutto
a un fatto compiuto.
ia
se servo adesso
visto che non ci sei
e vorrei urlare
C
88
C
op
ia
pe
rv
is
to
C
op
ia
pe
rv
is
to
Indice
Amanti equilibristi................................................ 9
Amici sconosciuti................................................ 12
to
Dalle dita al volto................................................ 14
Darò me stesso.................................................... 16
is
Dolcezza mea....................................................... 20
rv
Fuga....................................................................... 22
Ieri.......................................................................... 23
Il gabbiano............................................................ 25
pe
La Regina dell’Altrove......................................... 36
Labbra arse dal silenzio...................................... 40
Labirinti inventati................................................ 42
C
L’attesa.................................................................. 45
Le persone............................................................ 47
Marta e le sue conchiglie.................................... 49
Memorabile tango............................................... 51
Notte appesa........................................................ 53
91
Ora son nato........................................................ 55
Pandemia del malessere...................................... 58
Pece e terracotta.................................................. 62
Perla amaranto..................................................... 64
Poesia d’amore alla svelta................................... 66
Sarò lì..................................................................... 68
Solo un momento................................................ 70
to
Sorprendimi.......................................................... 72
Spettinata nello specchio.................................... 76
is
Un quadro............................................................. 78
rv
Uscirò volando..................................................... 80
Voglia di un’onda infranta.................................. 82
Vomitare d’anima................................................ 84
pe
Vorrei..................................................................... 87
ia
op
C
92
C
op
ia
pe
rv
is
to
C
op
ia
pe
rv
is
to
la collezione del leone
to
5. I diavoli della Zisa – Luca Filippi
6. Senso – Camillo Boito
7. La treccia tagliata – Irma Di Patre
is
8. Il sole splenda per lei – Giovanni Scilio
9. Il vitalizio – Luigi Pirandello
rv
10. Cardello – Luigi Capuana
11. Trittico della Mala Creanza – Danilo Laccetti
12. Le storie del castello di Trezza – Giovanni Verga
pe
to
36. La collezione del virtuosista * – Nathaniel Hawthorne
37. La croce azzurra * – Gilbert Keith Chesterton
38. Studio di donna * – Honoré de Balzac
is
39. Il curioso caso di Benjamin Button * – Francis Scott Fitzgerald
40. Markheim * – Robert Louis Stevenson
rv
41. Possedere ogni cosa – Luca Benzo
42. Il viccolo di madama Lucrezia * – Prosper Mérimée
43. La favola di Amore e Psiche * – Lucio Apuleio
pe
to
67. Alla fine del tragitto * – Rudyard Kipling
68. Luce e fiamma – Cinzia Luigia Cavallaro
69. Il pozzo e il pendolo * – Edgar Allan Poe
is
70. Confusione d’amore – Paola Zugna
71. Accendere un fuoco * – Jack London
rv
72. Il trafugatore di salme * – Robert Louis Stevenson
73. Brillamenti – Gianni Maltese
74. L’ospite di Dracula * – Bram Stoker
pe
to
98. I delitti della Rue Morgue * – Edgar Allan Poe
99. Sogni e tormenti – Diego Ribechini
100. Quattro cavalli e un marinaio * – Jack London
is
101. L’omicidio di Lord Arthur Savile * – Oscar Wilde
rv
pe
ia
op
C
Finito di stampare
nel mese di maggio 2018
per conto di Leone Editore
dalla Xxxxxxxxxxx - Xxxxxx
Printed in Italy