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TEMA 3 45
Unità 3 I biomi
L’ecosistema Terra 1 Climi e biomi, 46
4 2 I biomi forestali, 48
Unità 1 Conosciamo La foresta pluviale, 48
l’ambiente La macchia mediterranea, 49
La foresta di latifoglie, 50
La foresta di conifere, 51
1 La Terra come sistema, 5 APPROFONDIMENTO I principali ambienti bioclimatici
Geosistema e biosistema, 6 italiani, 52
APPROFONDIMENTO Sistemi chiusi e sistemi aperti, 7 SCIENZA E... AMBIENTE L’importanza della foresta, 54
2 Trasformazioni nel sistema Terra, 8 3 I biomi di prateria, 55
Le trasformazioni delle rocce superficiali, 8 La savana, 55
3 Che cos’è il suolo, 9 La prateria, 56
4 La composizione del suolo, 10 La tundra e l’ambiente polare, 56
La componente minerale, 10 - L’humus, 11 4 I biomi del deserto, 58
Acqua e aria nel suolo, 12
LAB Misurare l’acqua presente nel suolo, 14
ORA RIPASSO 59
Il profilo di un suolo, 14
VERIFICA 60
LAB Le radici consolidano il suolo, 15
RIORGANIZZIAMO LE IDEE 64
SCIENZA E... AMBIENTE Il suolo: una risorsa per l’uomo, 16
ORA RIPASSO
VERIFICA 18
17 65
RIORGANIZZIAMO LE IDEE 22 Unità
i à 4 La vita negli ambienti acquatici
INDICE III
TEMA 4 143
Unità
U i à 3 La nutrizione
Il corpo umano
1 L’apparato digerente e le ghiandole
annesse, 144
98 2 La bocca, 145
Unità 1 La struttura SCIENZA E... SALUTE La carie e l’igiene orale, 147
e il rivestimento LAB L’azione della saliva, 148
del corpo 3 Dalla bocca allo stomaco, 149
4 L’intestino, 151
1 Dalle cellule agli organismi, 99 5 Il fegato e il pancreas, 153
2 I tessuti, 99 APPROFONDIMENTO Come digeriscono gli animali, 154
LAB Osserviamo il tessuto muscolare striato, 101 SCIENZA E... SALUTE Le malattie del tubo digerente, 155
3 Organi, apparati, sistemi, 102 ORA RIPASSO 156
4 Il corpo umano, 104 VERIFICA 157
5 L’apparato tegumentario, 105 RIORGANIZZIAMO LE IDEE 161
L’epidermide, 106
Il derma, 106
SCIENZA E... SALUTE L’abbronzatura, 108
6 Gli annessi cutanei, 109
SCIENZA E... SALUTE Igiene e salute della pelle, 109 - Le 162
malattie e le lesioni della pelle, 110 Unità
U i à 4 La respirazione
ORA RIPASSO 111
VERIFICA 112 1 L’importanza e le fasi
RIORGANIZZIAMO LE IDEE 117 della respirazione, 163
LAB Aria atmosferica e aria espirata hanno
composizione diversa, 163
118 2 Le vie aeree, 165
Unità
i à 2 Il sostegno Le vie aeree superiori, 165 - Le vie aeree inferiori, 166
e il movimento 3 I polmoni e gli scambi gassosi, 166
4 La meccanica della respirazione, 168
1 Il tessuto osseo, 119 ATTIVITÀ Un modello dei polmoni, 168
LAB La composizione dell’osso, 120
5 Il controllo nervoso
2 Le ossa della respirazione, 169
e il loro accrescimento, 121 SCIENZA E... SALUTE I nemici dei nostri polmoni, 170
La classificazione delle ossa, 121 APPROFONDIMENTO Come respirano gli animali, 172
La cartilagine e l’accrescimento delle ossa, 122
3 Le articolazioni, 123
ORA RIPASSO 172
VERIFICA 173
4 L’anatomia dello scheletro, 124 RIORGANIZZIAMO LE IDEE 177
SCIENZA E... SALUTE La salute dello scheletro, 126
5 Il sistema muscolare, 128
Il tessuto muscolare, 128
6 Come funzionano i muscoli…, 129
… dal punto di vista meccanico, 129
178
Unità
i à 5 Il trasporto
… dal punto di vista chimico, 129
APPROFONDIMENTO Contrazione aerobica e contrazione
delle sostanze
anaerobica, 130
7 I muscoli scheletrici, 131 1 L’apparato circolatorio, 179
SCIENZA E... SALUTE La salute dei muscoli, 133 2 Il sangue: composizione e funzioni, 180
APPROFONDIMENTO Come si muovono gli animali, 134 I globuli rossi, 180
ORA RIPASSO 135 I globuli bianchi, 181
VERIFICA 136 Le piastrine, 181
RIORGANIZZIAMO LE IDEE 142 Il sangue non è uguale per tutti: i gruppi sanguigni, 182
Il fattore Rh, 183
IV INDICE
3 Il cuore, 184
La struttura del cuore, 184 211
Il funzionamento del cuore, 185
Unità 7 Princìpi di alimentazione
4 I vasi sanguigni, 186
5 La circolazione del sangue, 187
APPROFONDIMENTO Misuriamo la pressione 1 I princìpi alimentari, 212
del sangue, 188 2 Le sostanze energetiche, 213
SCIENZA E... SALUTE Le malattie cardiovascolari, 188 Energia ad assorbimento veloce: gli zuccheri, 213
6 Il sistema linfatico, 189 LAB Riconosciamo gli zuccheri negli alimenti, 214
APPROFONDIMENTO La circolazione negli animali, 190 Energia accumulata di riserva: i grassi, 215
ORA RIPASSO 191 3 I “mattoni” del nostro organismo:
VERIFICA 192 le proteine, 215
RIORGANIZZIAMO LE IDEE 197 LAB Riconosciamo le proteine nei cibi, 216
INDICE V
L’ecosistema
TEMA 3
Terra
Unità
1 Conosciamo l’ ambiente
Unità
2 Gli ecosistemi
Unità
3 I biomi
Unità
La vita negli ambienti
4 acquatici
La vita sul nostro pianeta, energia trasmessa dal che studia i rapporti
nel suo complesso, può Sole e assicurare la sua e gli scambi continui
mantenersi grazie a una distribuzione a ogni che avvengono tra gli
fitta e complessa trama singolo organismo. esseri che popolano la
di relazioni che nel corso Di tutto questo si occupa Terra e l’ambiente che
di un tempo lunghissimo l’ecologia, la scienza li ospita, fornendo loro
si sono stabilite tra gli le necessarie risorse
organismi viventi e il loro naturali (aria, acqua,
ambiente naturale. sostanze minerali).
È qui la chiave per L’ecologia ha messo in
comprendere come il evidenza un aspetto
mondo vivente abbia fondamentale: gli esseri
saputo organizzarsi viventi, uomo compreso,
nella biosfera, per e il loro ambiente fisico
sfruttare in modo formano un tutt’uno
ottimale l’indispensabile inscindibile, cioè un
sistema ecologico o
ecosistema.
Comprendere la stretta
dipendenza reciproca
tra la comunità
vivente e l’ambiente
è di importanza
essenziale per capire
le conseguenze della
presenza e dell’attività
umana sui delicati
equilibri naturali, dalla
cui conservazione può
dipendere la sorte della
nostra civiltà.
Unità
Conosciamo
1 l’ambiente
Prerequisiti
P ensiamo a una città A
e a una foresta B . Che
cosa hanno in comune
questi due luoghi?
La risposta più generale possibi-
r $BSBUUFSJTUJDIFHFOFSBMJEFJDJORVFSF- le è che sono due porzioni di su-
HOJEFJWJWFOUJ perficie terrestre.
r $PODFUUJEJFMFNFOUPFDPNQPTUPDIJ- Se vogliamo essere più precisi,
NJDP diremo che in una città vive in A
r 4JHOJñDBUP EFJ UFSNJOJ iSFMB[JPOFu F
iTJTUFNBu
Obiettivi
Conoscenze
$PNQSFOEFSFJMDPODFUUPEJTJTUFNB
$POPTDFSFMFEJíFSFO[FUSBHFPTJTUF-
NBFCJPTJTUFNB
$POPTDFSFMFEJWFSTFTGFSFDIFDPTUJ-
UVJTDPOPJMOPTUSPQJBOFUB
$POPTDFSF DPNF MF USBTGPSNB[JPOJ
OFMTJTUFNB5FSSBNPEJñDBOPJMQBF-
TBHHJPOFMUFNQP B
$POPTDFSFDIFDPTÍFDPNFTJPSJHJOB
JMTVPMP grande prevalenza una sola spe- bienti vengono continuamente
$PNQSFOEFSF MB DPNQPTJ[JPOF EFM cie, l’uomo; in una foresta, inve- modificati dall’incessante inter-
TVPMPFDPNFTJGPSNBMIVNVT ce, vive una variegata comunità vento umano che li adatta alle
$POPTDFSFJMQSPñMPEFMTVPMP di organismi appartenenti a tutti proprie esigenze e bisogni;
$PNQSFOEFSFMJNQPSUBO[BEFMMJOUF- i regni viventi: animali, piante, s altri, che potremmo definire
HSJUÆEFMTVPMPQFSMBQSFWFO[JPOFEFM funghi, protozoi e batteri. ambienti naturali, dove c’è una
EJTTFTUPJESPHFPMPHJDP L’aspetto comune di una città e di preponderanza della natura e
$POPTDFSF J UFSNJOJ TQFDJñDJ SFMBUJWJ una foresta è che sono entrambe della diversità biologica o biodi-
BMMBNCJFOUFFBMTVPMP “luoghi fisici” abitati da esseri vi- versità rispetto agli insediamenti
Abilità venti o, per dirla con una sola pa- e alle attività dell’uomo; anche
4BQFSBTTFHOBSFVOFMFNFOUPOBUVSB- rola, sono due ambienti. in questi è tuttavia presente pre-
MFBMMBSJTQFUUJWBiTGFSBiEFMQJBOFUB Possiamo distingue due grandi ca- sente il segno dell’uomo, a di-
4BQFS EJNPTUSBSF MJNQPSUBO[B EFMMB tegorie di ambienti: spetto della apparenze.
WFHFUB[JPOF QFS MB EJGFTB EFM TVPMP s alcuni, come le città e le cam- In questa e nelle Unità successive,
EBMMFSPTJPOF pagne coltivate, sono ambienti impareremo a conoscere meglio
4BQFS SJDPOPTDFSF J EJWFSTJ PSJ[[POUJ creati dall’uomo, dove i segni l’ambiente e scopriremo come gli
EFMTVPMP della civiltà umana sono sempre organismi vivono e interagiscono
presenti e predominanti. Tali am- con il “luogo fisico” in cui abitano.
4 L’ECOSISTEMA TERRA
Obiettivo 1 1 La Terra come sistema
Alla fine degli anni Settanta del secolo scorso uno scienziato
inglese, James Lovelock, paragonò il no-stro pianeta a una
navicella spaziale che si muove isolata nello spazio rice-
vendo dall’esterno la sola energia del Sole [fig.1]; in
una navicella, se accade qualcosa a un componente,
per esempio al pannello solare che la rifornisce di
energia, anche le altre parti ne risentiranno (i mo-
tori, l’equipaggio ecc.).
Per il nostro pianeta possiamo dire qualcosa di si-
mile. In effetti le varie parti della Terra sono tutte
collegate tra loro: l’aria, l’acqua, il suolo, le rocce e gli
esseri viventi formano un unico complesso nel quale
interagiscono e si influenzano reciprocamente.
Quindi il nostro pianeta è molto più della somma delle sue p 1
varie parti, è un vero e proprio
sistema, cioè un insieme di elementi collegati tra loro da complessi legami e rela-
zioni. Tutto ciò che non fa parte del sistema è chiamato “ambiente esterno”.
Di conseguenza, quando in un elemento, cioè in un componente, qualcosa si incep-
pa, ciò rischia di compromettere il funzionamento dell’intero sistema.
Per esempio, se si inquina un fiume con sostanze tossiche, anche il suolo e le acque
del sottosuolo verranno contaminate: i veleni andranno poi in mare e lentamente
si distribuiranno dappertutto, attraverso le correnti marine; poi, verranno assorbiti
dagli esseri viventi e finiranno nella catena alimentare. In conclusione, gli effetti
dell’avvelenamento si faranno risentire in vari luoghi del pianeta, anche molto
distanti dal punto in cui si è verificato [fig. 2].
Allo stesso modo, se si inquina l’aria in una determinata zona, le correnti atmosfe-
riche e i venti distribuiranno a poco a poco gli inquinanti anche in altri punti del
globo; poi le piogge faranno precipitare al suolo le sostanze tossiche inquinando il
suolo, le acque e gli organismi viventi.
q 2 Nei pinguini
dell’Antartide sono
state trovate tracce
del DDT utilizzato
come insetticida nei
paesi industrializzati.
GLOSSARIO
Nel sistema Terra possiamo distinguere due “sottosistemi” [fig. 3]: geosistema = dal greco geo,
che significa Terra.
• il geosistema costituito dalle componenti non viventi, come acqua, aria e rocce; biosistema = dal greco bio,
• il che significa vita.
6 L’ECOSISTEMA TERRA
approfondimento
Sistemi chiusi e sistemi aperti
energia restituita
Un sistema può scambiare con l’ambiente esterno materia ed energia. come calore
nello spazio
Se un sistema scambia energia, ma non materia, con l’esterno, si dice
chiuso; se scambia sia energia sia materia con l’esterno, si dice aperto.
Il sistema Terra, nel suo complesso, può essere considerato un sistema
chiuso. energia solare
ricevuta dalla Terra
Infatti il nostro pianeta riceve energia dal Sole che in parte trattiene e in
parte restituisce allo spazio (energia riflessa come calore) (a); invece la
materia presente sul pianeta è sempre la stessa (a parte la trascurabile AMBIENTE
quantità che arriva dallo spazio sotto forma di meteoriti). La materia passa
ciclicamente da un sottosistema all’altro: per esempio, un atomo o una
molecola di una certa sostanza, come l’acqua (b), può far parte di un esse-
re vivente, per poi tornare al geosistema alla morte dell’organismo e alla
sua conseguente decomposizione, e quindi può fare di nuovo ritorno a un MATERIA
essere vivente, magari di una pianta attraverso l’assorbimento delle radici:
in pratica le sostanze seguono percorsi circolari, detti cicli della materia, di
SISTEMA a La Terra è un
cui parleremo più avanti.
Anche l’energia viene trasformata continuamente passando da una for-
TERRA sistema chiuso
perché scambia
ma all’altra e da un sottosistema all’altro: il nostro pianeta è in continua con l’ambiente
trasformazione ed è perciò un sistema dinamico. a esterno solo
SISTEMA CHIUSO
energia.
GLOSSARIO
b
sistema dinamico = sistema
“in movimento”, in continua
trasformazione
molecola d’acqua
b Le possibili
tappe del viaggio
immaginario
di una molecola
di acqua tra
i componenti
del sistema Terra.
Vero o falso?
Un sistema è dinamico se riceve materia dall’esterno, proveniente
da asteroidi e meteoriti. V F
Un sistema è chiuso se scambia energia, ma non materia. V F
Un sistema è aperto se è soggetto a continue trasformazioni. V F
T5
8 L’ECOSISTEMA TERRA
u 6 Gli agenti dell’alterazione chimica delle rocce sono l’acqua e alcuni gas at-
mosferici come l’ossigeno e l’anidride carbonica, che sono in grado di
licheni reagire chimicamente con i costituenti delle rocce e di modificarne
quindi la composizione. Un ruolo importante è svolto dall’acqua
della pioggia che, reagendo con l’anidride carbonica presente nel-
l’atmosfera, forma una soluzione acida che può dissolvere certi
minerali, come il carbonato di calcio delle rocce calcaree.
GLOSSARIO
pedologia = dal greco “pé-
Obiettivo 5 3 Che cos’è il suolo don” , suolo e “lògos” , studio:
perciò, scienza che studia il
suolo
ó La componente minerale
La componente minerale del suolo è costituita da particelle di di- acqua 25%
10 L’ECOSISTEMA TERRA
Õ L’humus
L’’hu mus è ccos
humus
hummus
mu costituito
osti
ossti
tittu
tuit
tuit
i o daa re residui
resi
sidu
siduii o
du organici
rga
aniicii iin
n de
dec
decomposizione
comp
comp
co mpos
pos
osi
siz e. Ha
izione
izi ne Ha
un colore bruno-nerastro e perciò i suoli ricchi di humus hanno un
un n
tipico
tipi
ti pico
pico co
ccolore
lore
ree scuro
sscu
cuuro [[fig.
fiig.
g. 1 0].
10]
W12
formica
millepiedi
cavalletta chiocciola
centopiedi
grillotalpa
acaro
lombrico
isopode
protozoi
pseudoscorpione larva di insetto
L’acqua che si trova nel suolo contiene disciolti molti sali minerali
che vengono utilizzati dalle piante.
Essa arriva al terreno con le precipitazioni, e quindi in maniera
non costante, e viene trattenuta in quantità variabile secondo il
tipo di terreno.
Siccome le piante hanno bisogno di aria e di acqua per vivere, la
porzione di suolo costituita dagli spazi porosi che permettono la
circolazione dell’acqua e dove è presente l’aria è importantissima.
12 L’ECOSISTEMA TERRA
In condizioni ottimali le precipitazioni forniscono al suolo l’acqua
necessaria a sciogliere i sali minerali in esso presenti e lo man-
tengono umido favorendo l’attività dei decompositori. Se però la
pioggia è troppo violenta o abbondante dilava il terreno, impove-
rendolo e riducendone la fertilità.
Il terreno elimina l’umidità in eccesso con l’evaporazione, ma ciò
non è sempre un bene, per esempio nei climi aridi l’evaporazione
è molto rapida e non viene compensata dalle scarse precipitazioni,
e il suolo inaridisce [fig. 12].
t 13 Nelle
regioni semiaride
tropicali, nei suoli
argillosi, a causa della
rapida evaporazione
dell’acqua,
si formano fessure
profonde anche 50
cm, che conferiscono
al suolo un desolato
aspetto “poligonale”.
MATERIALI
r una bilancia
Lab
Misurare l’acqua presente nel suolo
r un piatto abbastanza largo (m
eglio
Come si procede se di plastica)
r un quaderno e una penn a
1 Pesa il piatto vuoto e riporta il valore su un quaderno.
2 Pesa il piatto con il campione di terreno umido: sottraendo dal va-
lore della pesata il peso del piatto, ottieni il peso del terreno; riporta il
valore sul quaderno.
Risultato
Osserverai che il nuovo valore del peso risulta inferiore a quello ricavato in
precedenza. Indicativamente, dovresti rilevare una diminuzione del 20-25%,
che corrisponde al peso dell’acqua che si è allontanata dal terreno per eva-
porazione.
14 L’ECOSISTEMA TERRA
suolo lateritico foresta pluviale
Gli strati del suolo non hanno sempre lo stesso spessore, ma possono S16
variare a seconda del clima: in generale, se il clima è molto piovoso,
come nelle zone equatoriali, il suolo può avere spessori maggiori
(anche di una decina di metri), con accumulo di ossidi insolubili di
ferro e alluminio nell’orizzonte B, che diventa così di colore rosso
(suolo lateritico, fig. 16); al contrario, sia nei suoli desertici (a causa
dell’aridità e della scarsità delle precipitazioni) sia nei suoli ghiac-
ciati delle zone subpolari (a causa della superficie ghiacciata), lo
spessore degli strati è molto ridotto (solo pochi centimetri).
r due cassette di legno per la fru
tta
MATERIALI
r terra da giardinaggio
Lab
3 Prendi le due cassette, vai nel cortile della scuola e mettile in posizio-
ne inclinata, come indicato nella figura.
Risultato
Osserverai che:
s la cassetta senza vegetazione, una volta inclinata, lascerà uscire una maggiore
quantità di terra e mostrerà più “erosione”;
s la cassetta priva di copertura vegetale restituirà più velocemente l’acqua ri-
spetto a quella con le piantine.
Le due cassette sono un “modello” in scala ridotta di due diverse situazioni naturali:
1. In un territorio con copertura vegetale le radici degli alberi tengono insie-
me il terreno, rallentano lo scorrimento dell’acqua in superficie evitando che il
suolo venga portato via e favoriscono la penetrazione dell’acqua nel sottosuolo.
Quindi la presenza di boschi e foreste nei terreni in pendenza è una condizione
fondamentale per mantenere la compattezza del suolo, evitare le frane e gli altri
fenomeni di dissesto idro-geologico, comprese le alluvioni.
2. Al contrario, se la copertura vegetale viene a mancare, si verificheranno fra-
ne e smottamenti (erosione e dissesto idro-geologico) e l’acqua, che non viene
trattenuta dalle radici, giungerà velocemente a valle provocando inondazioni e
alluvioni.