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IL 700

Il 700 è il secolo delle grandi trasformazioni, si rafforza l'egemonia francese a scapito


dell'indebolimento della Spagna, acquistano importanza la Prussia, la Russia e l'Inghilterra che
con la "Gloriosa rivoluzione" si instaurerà una monarchia costituzionale, che, era un'innovazione
sostanziale rispetto all'assolutismo. Mentre la condizione dell'Italia rimaneva sostanzialmente
statica, riproponendo la divisione in tanti piccoli stati. Venezia, il Piemonte e lo Stato Pontificio
conservavano la loro precedente fisionomia e molti progressi si registrarono nel Regno delle
Due Sicilie. Con la "Rivoluzione industriale", dove, grazie all'invenzione della macchina a
vapore e allo sfruttamento dell'energia prodotta dal carbone, si compie la lavorazione
dell'acciaio, si forma un ceto imprenditoriale, che dà impulso alla crescita delle attività
commerciali e intellettuali, la borghesia. A favorire questi sviluppi è la politica del liberismo
teorizzata dal filosofo Adam Smith secondo cui solo la libera e privata concorrenza sul mercato
è in grado di garantire lo sviluppo economico e sociale. Con il moderno capitalismo, aumenta la
circolazione del denaro. La costruzione delle fabbriche comporta l'abbandono delle campagne e
l'inurbamento, con la costituzione di una nuova classe sociale- il proletariato - che vive in
condizioni igieniche e ambientali difficili e precarie.
L'lluminismo
L'illuminismo ha origine in Francia ed è il secolo della ragione, con l'illuminismo gli uomini
vengono considerati tutti uguali in quanto portatori della ragione. Nell' illuminismo il medioevo
viene considerato come un periodo di ignoranza e barberie. La ragione, ha il suo fondamento
nelle leggi della natura, secondocui gli uomini nascono liberi e uguali, dotati di una pari dignità,
riassunto nel motto liberté, égalité, fraternité ("libertà, uguaglianza, fratellanza"). Nell'illuminismo
si è contro l'assolutismo in quanto consideravano il loro potere delegato direttamente da Dio e,
di conseguenza, non sottoposto a controlli o restrizioni. Rispetto alle"enciclopedie" medievali, l'
"encielopedia" illuministica era un'opera monumemtale che vuole diffondere lo scibile umano
inserendo anche la conoscenza scientifica, inoltre è piena di immagini quindi conoscenza anche
pratica. L'opera di 17 volumi, conclusa nel 1772 venne più volte sospesa dalla corte e nel 1759
fu condannata dalla Chiesa che tuttavia non impedirono il compimento dell'impresa dato che si
era già diffusa.Nell'illuminismo si afferma il cosmopolitismo dove l'uomo a qualunque paese,
cultura o ceto appartenga, ha i medesimi diritti fondamentali e "naturali". La ragione accomuna
gli uomini di tutte le nazioni, l'uomo razionale e pertanto "cittadino del mondo". Un'altra idea
dell'illuminismo è la filantropia cioè un atteggiamento solidale e fraterno verso gli altri uomini,
contrario alle violenze e alle prevaricazioni.Rifiutavano ogni forma di dogmatismo e di fanatismo
e criticavano le religioni tradizionali ma erano tolleranti delle opinioni e delle mentalità altrui,
seppur non condivise. Questo rifiuto del dogmatismo e fanatismo li porta ad elaborare una
sorta di religione naturale ovvero il deismo che non coincide con nessuna delle religioni
storiche, ma presuppone l'esistenza di un essere supremo, creatore di tutte le cose, visto come
una sorta di intelligenza razionale. Quindi è una religiosità basata sul convincimento razionale e
non sulla fede. Nell' illuminismo proseguono le iniziative dell'Accademia della Crusca, che tra il
1729 e il 1738 pubblica una nuova edizione del suo dizionario; e l'attività dell'Accademia
dell'Arcadia, che, fondata nel 1690 a Roma, si espande rapidamente, promuovendo durante
tutto il Settecento una nuova concezione dell'esercizio poetico. Ben diversa è la natura
dell'Accademia dei Pugni, fondata nel 176l a Milano dai fratelli Pietro e Alessandro Verri, che,
coinvolgendo un ristretto gruppo di intellettuali, diventerà il centro italiano più importante per
l'inserimento delle nuove idee illuministiche. "Il Caffe, fondato nel giugno 1764 e diretto da
Pietro Verri, cessò le pubblicazioni nel maggio 1766, simboleggiava un luogo aperto agli incontri
e ai confronti, dove ci si poteva comportare liberamente a piacere, riflettendo in silenzio o
leggendo i giornali che giungevano anche dagli altri paesi europei. Le riviste, o gazzette, sono
Infatti uno dei fenomeni culturali più rilevanti e indicativi del secolo, segno dello sviluppo
dell'editoria. Tra i giornali pubblicati si possono ricordare il "Giornale dei letterati d'Italia", "La
gazzetta veneta" e "L'osservatore veneto" di Gasparo Gozzi; "La frusta letteraria" di Giuseppe
Baretti. Ma il giornalismo e l'editoria non erano in grado, soprattutto in Italia, di garantire
l'indipendenza economica dell'intellettuale. L'uomo di cultura del 700 deve conoscere: il latino
essendo una lingua della chiesa, del potere, della scienza. L'italiano orale dove si parlava nelle
occasioni speciali fra regioni diverse. Il francese, Essendo la Francia una grande potenza in
questo periodo, era la lingua di comunicazione in Europa. E dialetto per la comunicazione in
città. Per quanto riguarda l'italiano letterario c'erano dei dibattiti: i puristi che parlavano la lingua
pura, senza modifiche. I classicisti moderati che accettano qualche modifica, seppur rimanendo
ancora alla tradizione. Gli innovatori moderati che dicono che la lingua sia in continuo sviluppo e
innovatori radicali, rivoluzionari della lingua, accoglievano i francesismi, neologismi, e parole
con errori. La lirica del 700 si è sviluppata nell'ambito dell'Accademia dell'Arcadia che nasce in
aperta polemica nei confronti della poesia barocca. Le forme più diffuse della poesia arcadica
sono il sonetto e la Canzonetta, i poeti più significativi del tempo sono Paolo Rolli, Giambattista
Felice Zappi e Pietro Metastasio. Per quanto riguarda l'Illuminismo italiano, l'opera più nota e
significativa è il trattato Dei delitti e delle pene, con cui Cesare Beccaria prendeva posizione
contro la pena di morte e la pratica della tortura. Questo argomento verrà trattato anche nell'
osservazione sulla tortura di Pietro Verri.

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