Sei sulla pagina 1di 6

L‟ERRORE DEL GIOVANE CALCIATORE,

LA CORREZIONE E LA METODOLOGIA OPERATIVA

Didatticamente dal punto di vista della metodologia operativa esercitarsi non


significa ripetere sempre la stessa esecuzione di un dato compito, ma
ripercorrere più e più volte il processo di soluzione del compito stesso.
La didattica nell‟approccio operativo è finalizzata a stimolare l‟emergere di
soluzioni spontanee (euristiche) circa lo sviluppo delle fasi di gioco, sfruttando
la variabilità esecutiva con un processo di ricerca di soluzioni tattico strategiche
che passa attraverso la continua variazione del contesto situazionale.
La metodologia operativa MODULA TATTICAMENTE LA PROPOSTA
UTILIZZANDO LE SEGUENTI VARIABILI NUMERICHE,SPAZIALI E
PROCEDURALI
• Superiorità ed inferiorità numerica;
• Opposizione passiva,semiattiva, attiva;
• Delimitazione dello spazio;
• Limitazione dei tocchi;
• Tema tattico particolare.
Nel metodo operativo l‟allenatore non si sostituisce al calciatore ma lo assiste
nella sua personale ed autonoma ricerca di soluzioni motorie,e tecnico-tattiche.
Nel caso in cui il compito sia troppo complesso, non si devono imporre dei
vincoli prescrittivi all‟allievo (indicandogli come semplificare l‟esecuzione),ma si
devono esperire variabili diverse all‟ambiente piuttosto che facilitare la
coordinazione motoria attraverso esercitazioni parziali.
Sfruttare la variabilità significa variare sistematicamente i vincoli imposti
dall‟organismo (ad esempio livelli di attivazione, fatica), dal compito (ad
esempio tempo di esecuzione) e dall„ambiente (spazi d‟azione di varie
dimensioni).

Nel momento della strutturazione formale dei concetti di gioco, la tentazione


dell‘allenatore di intervenire per definire il lavoro secondo la propria struttura
mentale è forte e va superata.
Nella metodologia operativa il suo compito è quello di trovare altre modalità per
esplicitare i punti complessi e favorire, attraverso processi di mediazione
(negoziazione e riformulazione), nuove acquisizioni cognitive (di concetti o di
relazioni) mettendo i giovani calciatori in condizione di procedere il più possibile da
soli attraverso l'interazione positiva con i compagni.
Caratteristiche della motricità nei giochi sportivi
• I MOVIMENTI UTILIZZATI SONO ACICLICI E NON STEREOTIPATI,
FINALIZZATI ALLA RISOLUZIONE DI UN PROBLEMA DI GIOCO;
• HANNO UN ELEVATO CONTENUTO TATTICO;
• LA PRESENZA DELLA FINTA;
• LA PRESENZA DI UN ELEVATO NUMERO DI ERRORI.

1
L‟errore
• Viene definito errore, in termini generali, la deviazione da una regola, lo
scostamento dalle verità; è un atto generalmente involontario.

• L‟ERRORE TECNICO si può definire come “ogni deviazione o differenza


rispetto al modello o alle indicazioni da seguire, tali da ridurre il rendimento di
un gesto tecnico sportivo”

ORIGINI DELL‟ERRORE

Gli errori possono originare da fonti diverse:


- mancanza di qualità (capacità) fisiche;
- carenza o difetto percettivo (ad esempio, nell'identificazione delle
traiettorie del pallone);
- fattori psico – sociali;
- paura del ridicolo, davanti a compagni di squadra.

CAUSE DELL‟ERRORE

Le "cause dell'errore" in uno sport di situazione, sono teoricamente limitate a


quattro principali:
1. mancanza o carenza nella comunicazione (non ha visto, non ha capito);
2. stato emotivo dell'allievo non adeguato (motivazione scarsa o eccessiva,
paura);
3. inadeguatezza del compito proposto rispetto alle capacità attuali dell'allievo:
compito troppo difficile (errore di sopravvalutazione) o compito troppo facile
(errore di sottovalutazione che porta alla demotivazione e alla disattenzione);
4. inadeguatezza dello stato attuale dell'allievo rispetto al compito proposto
(stato di affaticamento, malessere).

TIPI DI ERRORE

• errori di attenzione;
• errori da fatica;
• errori a comparsa graduale;
• errori a comparsa improvvisa;
• errori primari;
• errori secondari;
• errori in selezione di risposta;
• errori in esecuzione di risposta.

2
LA CORREZIONE
Si definisce correzione ogni metodo usato per eliminare l‟errore in un
movimento o gesto tecnico.
La correzione dell‟errore dipende dal tipo di errore e dalle sue cause.

TIPI DI CORREZIONE

Correzione diretta

• Gli errori compiuti vengono mostrati e spiegati immediatamente, e vengono


dati i consigli e le istruzioni necessarie su come deve cambiare l'esecuzione nella
successiva ripetizione dell'esercizio.

Correzione indiretta

• Si utilizzano dei mezzi esterni che agiscono sulla consapevolezza del giovane
calciatore in modo tale da portarlo a correggere l'errore.
Tali mezzi possono essere rappresentati:
• da attrezzi di forme diverse;
• dalla modificazione delle resistenze incontrate nell'esecuzione del
movimento(attrezzi alleggeriti, ecc.);
• dalle informazioni sensoriali (indicazioni ottiche, acustiche).

PRINCIPI METODOLOGICI OPERATIVI PER LA CORREZIONE


DELL‟ERRORE

• Correggere sempre un errore per volta;


• Dare priorità agli errori principali poi passare agli altri;
• Scegliere forme di correzione razionali ed efficaci;
• Trovare il modo di far andare di pari passo rinforzo e correzione;
• Consolidare la correzione riuscita.

OVVERO
1. Fornire indicazioni in modo frequente in una prima fase di
apprendimento o quando il compito non è stato compreso
2. Ridurre gradualmente il feedback estrinseco al progredire
dell‟apprendimento
3. Correggere gli errori uno alla volta a partire da quelli più rilevanti
4. Permettere che il soggetto modifichi subito l‟esecuzione dopo un
intervento correttivo
5. Fornire istruzioni in positivo descrivendo l‟azione richiesta, limitando le
istruzioni in negativo centrate su ciò che non va fatto
6. Coinvolgere il soggetto con domande volte ad analizzare e discutere la
prestazione personale
3
7. Usare parole stimolo e frasi brevi per richiamare l‟azione corretta
8. Coinvolgere il soggetto con domande volte ad analizzare la prestazione di
un compagno
9. Utilizzare anche incoraggiamenti (“bravo”, “ben fatto”, “continua così”)
per innalzare la motivazione, aumentare l‟interesse e rinforzare l‟azione
corretta

4
5
* Il feedback estrinseco si può suddividere ulteriormente in due tipi:
KR = Conoscenza del risultato
KP = Conoscenza delle prestazioni
• feedback sul risultato (informa il soggetto se il proprio movimento ha raggiunto l’obiettivo
prefissato)
• feedback sulla prestazione (relativo alle modalità di esecuzione del movimento)
L’allenatore può quindi informare l’allievo sul raggiungimento o meno degli obiettivi
mediante il feedback sul risultato (il tiro era poco teso), oppure informarlo sulle
caratteristiche del movimento che hanno prodotto quel risultato (devi flettere di più il busto
per tirare più teso).

L’intervento dell’allenatore si organizza fondamentalmente intorno a tre


momenti rispetto alle condizioni della pratica dell’allievo . Questi tre momenti
sono tradizionalmente suddivisi in interventi prima della pratica, durante la pratica e
dopo la pratica.
Gli interventi prima della pratica sono legati alla presentazione del compito ed in
particolare al tipo di istruzioni e di modelli che vengono fornite al giovane calciatore.
Gli interventi durante la pratica sono relativi soprattutto alle condizioni della pratica e
all’organizzazione materiale dell’ambiente di apprendimento.
Gli interventi post pratica invece sono legati alla somministrazione del feedback
all’allievo.
La descrizione degli interventi ed i relativi processi metodologici dei tre momenti
saranno delineati in successivi e distinti articoli.

Potrebbero piacerti anche