Per la voglia di sentirsi più grandi o per il senso di potere che conferisce la sigaretta
in bocca o per il piacere indotto dalla nicotina, nel nostro paese calano i maschi con
il pacchetto in tasca e aumentano le sigarette negli zaini delle ragazze e nelle borsette
delle donne.
Oggi in Italia si contano ben 4 milioni di fumatrici, con conseguente pesanti sulla
salute. Si pensi per esempio al tumore del polmone che, molto raro in passato nelle
donne, ha registrato un notevole aumento, tanto da essere diventato la terza causa di
morte in Italia dopo il tumore del seno e quello dell’intestino.
Delle 5.600 morti per tumore polmonare, circa 3.500 sono attribuibili al fumo; a esse
vanno aggiunte 2.000 morti per altri tumori e 5-10.000 morti per altre malattie
sempre correlate al fumo, per un totale di 10-15.000 morti per anno tra le donne in
Italia.
Fumare fa male non soltanto alla salute, ma anche alla bellezza. Pelle spenta, rughe
precoci, denti ingialliti, sono tutti segni esteriori della famigerata "faccia da
fumatore", che di certo non dona agli uomini ma ancor meno alle donne,
maggiormente predisposte alle “rughe da sigaretta”.
Sono molti gli studi che dimostrano la stretta correlazione tra fumo e danno cutaneo.
I componenti tossici contenuti nella sigaretta, assorbiti per via sistemica,
diminuiscono notevolmente il flusso sanguigno capillare e arteriolare, determinando
un’ischemia del derma e alterando l’integrità della pelle.
Anche le fibre elastiche si modificano, la pelle perde tono e il viso appare più stanco.
Questo quadro facilita notevolmente la formazione precoce di rughe, che si
dispongono in forma radiale soprattutto intorno alle labbra e agli angoli degli occhi.
I danni legati al fumo non sono visibili da subito, il processo è lento e il "viso del
fumatore" si evidenzia soprattutto dopo i 40 anni di età.
Gli effetti non si riferiscono soltanto alla pelle del viso, ma anche ai denti che
appaiono anneriti, giallastri, opachi, a causa della formazione di placca e tartaro, che
nei fumatori risulta più duro e compatto.
La nicotina e gli altri elementi tossici contenuti nei prodotti della combustione del
tabacco aumentano anche la vulnerabilità della pelle ai danni dei raggi ultravioletti.
Confrontando la pelle di donne abbronzate, non fumatrici e fumatrici, il grado di
rugosità aumenta fino a 6 volte di più nelle fumatrici.
Il fumo determina inoltre le rughe causate dal semplice gesto di accendersi una
sigaretta, Il continuo movimento delle labbra per aspirare il fumo accentua le rughe
del contorno labiale, l’irritazione agli occhi e le conseguenti “strizzate” favoriscono
la formazione di micro rughe.
Neppure i capelli sono immuni dall’effetto “invecchiante” della sigaretta. Secondo
un’analisi pubblicata sul British Medical Journal nel 1996, il fumo è associato alla
comparsa di capelli bianchi e a perdita precoce dei capelli. Le sostanze ossidanti si
introducono nella matrice cheratinica, che costituisce i capelli, e sono responsabili
della perdita di consistenza e lucentezza, tipica delle fumatrici.
Da dove cominciare per smettere
Il decalogo anti-fumo
Da fare:
• Cominciare fumando non più ogni volta che si ha voglia, ma solo a orari
precisi. Se si salta l’orario prefissato, aspettare fino al prossimo
appuntamento.
• Scegliere uno sport che piace, aiuta a rilassarsi e a non aumentare di peso.
Da evitare:
• Fumare per noia. Meglio riempire il tempo libero con attività utili e piacevoli
(incontrare amici, leggere, ascoltare musica ecc.)
• Cercare scuse per fumare (per festeggiare qualcosa, per tirarsi su di morale
ecc.)
• Scoraggiarsi se, dopo aver smesso, si cede alla tentazione di una sigaretta.
Vero e falso
Per la salute del cuore la pillola anticoncezionale è più pericolosa del fumo.
FALSO.
Nelle non fumatrici la pillola aumenta di poco il rischio di infarto. Il fumo – da solo –
invece aumenta tale rischio in modo significativo. E se la donna, oltre a fumare,
assume anche la pillola la probabilità di insorgenza di tale patologia è davvero
considerevole: aumenta di circa 30 volte. Il rischio di ictus nelle donne fumatrici che
assumano la pillola è minore rispetto alla probabilità dell'insorgenza di infarto. Infine
il fumo aumenta più o meno della stessa entità anche il rischio di trombosi in una
donna che prenda la pillola.
Basta un colloquio di soli tre minuti con il medico di famiglia per smettere.
VERO.
Lo sostiene il progetto GPESCE (General Practitioners and the Economics of
Smoking Cessation in Europe), finanziato dall’Unione Europea per promuovere
interventi di cessazione dal fumo. Un colloquio di soli tre minuti tra medico di
famiglia e assistito potrebbe diminuire del 3% il numero dei fumatori. L’analisi ha
evidenziato che solo nel Regno Unito, con una riduzione del 3% dei fumatori grazie
al “consiglio di minima”, si otterrebbe una diminuzione dell’incidenza di tumori
polmonari, bronchite cronica ostruttiva e malattie cardiovascolari pari a 67.000 casi,
con un totale di 17.000 morti evitate da oggi al 2030.