NOVARA | Corriere di Novara

LUNEDÌ 26 AGOSTO 2019 |7

LEGA SALVINI PREMIER Da lunedì 2 settembre
Nuovi orari di apertura della sede
(l.c.) Nuovi orari di apertura settimanali per la sede cittadina e
provinciale di Novara della Lega Salvini Premier - Piemonte. La
sede riaprirà lunedì 2 settembre e sarà aperta ogni lunedì sera dalle
ore 21, in viale Dante Alighieri 19. Saranno presenti ogni sera e
compatibilmente con gli impegni istituzionali i parlamentari na-
zionali: on. Marzio Liuni e on. Alberto Gusmeroli; l'assessore
regionale Matteo Marnati; i consiglieri regionali: Federico Pe-
rugini, Letizia Nicotra, Riccardo Lanzo; il sindaco Alessandro
Canelli con gli assessori e i consiglieri comunali in quota Lega e
il capogruppo in Consiglio comunale Anna Colombo.
MOVIMENTO 5 STELLE Per il caso “Veneto Banca”
Dal 22 agosto le richieste di indennizzo
(l.c.) I risparmiatori “truffati dalle banche" sono tutelati: dal 22
agosto per 180 giorni possono essere inoltrate le richieste di
indennizzo. “Grazie al lavoro istituzionale dei portavoce na-
zionali e all'opera di informazione e sensibilizzazione sul ter-
ritorio dei portavoce locali e degli attivisti del Movimento 5Stel-
le, uno dei capitoli più tristi della storia del risparmio italiano è
sulla via della conclusione. Questa è una notizia importantis-
sima per i cittadini delle province del Verbano Cusio Ossola,
Novara, Biella, Vercelli e Alessandria che hanno investito in
obbligazioni subordinate e azioni di Veneto Banca (ex Banca
Popolare di Intra)”. I risparmiatori coinvolti dal "caso Veneto
Banca" sono quindi invitati a visitare il sito https://fondoin-
dennizzorisparmiatori.consap.it per le richieste di indennizzo.

LA SORPRESA I lavori di innalzamento dei parapetti non sono più ritenuti necessari

Palchi del “Coccia”, dietro front

La Sovrintendenza dà lo stop al progetto. «Quei soldi li useremo per la sicurezza del teatro»
Palchi del Coccia, dietro front.
Il progetto di messa in sicu-
rezza richiesto dalla Commis-
sione comunale di vigilanza sul
pubblico spettacolo, per il qua-
le il Comune ha dovuto stan-
ziare in tutta fretta 220.000 eu-
ro, non serve più. La svolta è
avvenuta l’8 agosto, dopo che il
progetto già realizzato era sta-
to inviato alla Soprintendenza
dei Beni culturali per un parere.
Parere che è arrivato, come
spiega il sindaco Alessandro
Canelli. «Perentorio e inequi-
vocabile»: quei lavori di innal-
zamento dei parapetti da 65 a
110 centimetri, così come pre-
visto dalla legge 81 del 2008
sulla sicurezza del lavoro, non
sono affatto necessari. «Noi -
dice Canelli - avevamo fatto no-
tare che già nel 2012 il Tar del-
l’Umbria, intervenendo su un
altro teatro storico, aveva sen-
tenziato che questi lavori di
adeguamento non erano dovu-
ti ma andavano in deroga per
una serie di principi costituzio-
nali e per alcune interpretazio-
ni del Ministero dei beni cul-
turali. Ma non abbiamo potuto
far altro che attenerci a quanto
richiesto dalla Commissione di
vigilanza: ci siamo attivati per
mettere a punto un progetto,
che prevede un distanziatore
anziché un innalzamento dei
palchi, redatto da un tecnico
sulla base delle indicazioni ri-
cevute, e l’abbiamo inviato al
Ministero. Abbiamo trovato i
soldi, 220.000 euro più 70.000
di progettazione, fatto una va-
riazione di bilancio a luglio. Ed
eravamo pronti per partire coi
lavori. Ma prima occorreva il
nullaosta della Sovrintenden-
za».
Che l’8 agosto ha fatto perve-
nire al Comune il proprio di-
niego sul progetto, «con una
serie di rilievi normativi che
andavano esattamente nella di-
rezione che avevamo suggerito
noi e che fanno capo a una
circolare del Ministero dei Be-
ni culturali del 2013 con alle-
gata una nota dell’Avvocatura
del Ministero. In sostanza, si
dice che per i teatri storici si va
in deroga ed è inammissibile,
oltre che illegittimo, conside-
rare l’adeguamento dei para-
petti alla stregua delle norma-
tive per la sicurezza sui luoghi
di lavoro. E questo è quanto».
Che fare dunque con il denaro
già stanziato? «Abbiamo subi-
to chiesto agli uffici - dice il
sindaco - di rielaborare un pro-
getto che escludesse la spesa
per i parapetti e andasse invece
nella direzione di fare ulteriori
interventi di cui il Coccia ha
bisogno da tanti, tantissimi an-
TEATRO COCCIA La stagione potrà iniziare a capienza completa. Sotto, il sindaco Canelli
ni. In particolare, ignifugazio-
ne delle parti lignee, come il
palco, con una speciale vernice
antincendio; saggi sulla resi-
stenza al fuoco delle poltrone e
poi interventi sugli impianti
elettrici. Tutti lavori sulla si-
curezza antincendio del teatro
che mi sembrano assolutamen-
te prioritari. In più abbiamo
chiesto alla ditta che si occupa
del calore, dal momento che ci
sono gli spazi finanziari per po-
terlo fare, di cambiare la cal-
daia del teatro, anche questa
una problematica a cui nessu-
no aveva messo mani da tan-
tissimi anni».
E che accadrà alla riapertura
della stagione teatrale? A que-
sto punto, conclude Canelli,
«io auspico che, sulla base di
questi nuovi accadimenti, la
Commissione di vigilanza (che
si dovrà riunire insieme ai Vi-
gili del fuoco e in accordo con
la Prefettura e tutte le autorità
competenti in materia), possa
autorizzare la riapertura del
Coccia per la prossima stagio-
ne con la capienza piena, com-
presi i palchi. La prudenza, in
questi casi e visto quanto suc-
cesso, è d’obbligo. Ma credo
che in presenza di un parere
inequivocabile non dovrebbe-
ro esserci ulteriori problemi.
Visto e considerato che lo stes-
so Ministero dei Beni culturali
e la Sovrintendenza ci dicono
che non bisogna intervenire sui
palchi, se non con misure com-
pensative che già venivano usa-
te: cartelli, avvisi al pubblico...
Insomma, quello che viene
chiesto è di usare il buon senso
in modo tale che ci sia una mi-
nimizzazione dei rischi per chi
utilizza i palchi. Cosa ovvia-
mente che non esclude che si
possa cercare di ragionare su
ulteriori soluzioni per poter ri-
durre ulteriormente i rischi, ma
questo sicuramente non è da
fare con estrema urgenza e non
dovrebbe inibire l’apertura
completa del teatro».
Insomma, tanto rumore per
nulla... «Con una differenza ri-
spetto al passato: - puntualizza
il sindaco - dopo anni in cui
queste cose venivano lasciate
nei cassetti, finalmente oggi i
novaresi hanno la certezza che
questa Amministrazione ha
iniziato a mettere mano alla
sicurezza del Coccia con in-
terventi strutturali e impianti-
stici attesi da tempo».
l Laura Cavalli

IL RICORDO Il regista Vanni Vallino: «Si girò con la base Tutti a far finta di suonare, Massimo no, il suo sax continuava comunque ad emettere le note giuste»

Borlandelli, The Bristol e quel pomeriggio da attori

La recente scomparsa, all’età
di 88 anni, di Massimo Bor-
landelli, musicista novarese
che con il gruppo “The Bri-
stol” creò l’inno del Novara
calcio è stata l’occasione per
molti amici di riportare alla
mente episodi e avvenimenti
musicali che lo videro pro-
tagonista. Il Corriere di No-
vara vuole farlo ricordando
una, forse l’ultima occasione
pubblica documentata in vi-
deo di una esibizione di Bor-
landelli. Il regista Vanni Val-
lino girando il film “Azzurro
Novara” scelse di chiudere il
cortometraggio con un omag-
gio al celebre inno degli az-
zurri novaresi, come racconta
lui stesso: «Ho incontrato
Massimo Borlandelli tre anni
fa; con gli amici del Corriere
di Novara stavamo cercando
un modo simpatico per chiu-
dere il film "Azzurro valzer"
che raccontava la storia del
Novara Calcio. L'idea era ar-
rivata all'improvviso; convo-
chiamo gli autori della can-
zone che si associa imme-
diatamente all'avventura cal-
cistica della squadra della no-
stra città, "Va Novara va".
Appuntamento nel piccolo
teatro di Tornaco con i Bri-
stol, anzi "The Bristol" come
ci teneva a sottolineare Mas-
TORNACO The Bristol sul palco del teatro comunale, il primo da sinistra è Massimo Borlandelli
simo, tutti in camicia bianca e
pantaloni scuri, tutti con i
loro strumenti. Pronti, ciak si
gira con la base per fare da
guida alle riprese. Tutti a far
finta di suonare, Massimo no,
il suo sax continuava comun-
que ad emettere le note giuste
del brano. Piccoli aneddoti
che fanno però ricordare con
emozione il suo amore e la
sua passione per la musica;
sono sicuro che anche adesso
starà tenendo il ritmo con il
suo sorriso...».
Quel pomeriggio di fine mar-
zo del 2016 a Tornaco “ The
Bristol”, e Borlandelli lo
esprimeva più degli altri, era-
no felicissimi di tornare su un
palco tutti assieme, anche se
solo per pochi minuti. Gli
anni non sembravano essere
passati e emergeva in ognuno
la professionalità oltre che il
grande amore per la musica.
Nel 2014 il Corriere di No-
vara in occasione del cin-
quantenario dell’inno inter-
vistò Borlandelli e un altro
degli autori, Gianni Milanesi
che racconto la genesi del
brano: «Era il 1964. Lavoravo
alla Sun e nel tempo libero
seguivo il Novara come ti-
foso. Il club dei Fedelissimi
portava avanti varie iniziative
per la squadra, a me e al-
l’amico Piero Pollaiolo, an-
che egli fondatore del club e
tifoso, è venuta in mente l’i-
dea di un inno». A questo
punto entrarono in scena gli
esecutori del brano, quelli le
cui voci, dal 1964 ad oggi, si
sentivano e si sentono allo
stadio prima e dopo le partite.
A cantare, tutti e cinque in
coro, “Forza Novara” (come
appare sull’etichetta del di-
sco) sono “The Bristol”, ov-
vero in ordine alfabetico:
Giancarlo Albanese (voce so-
lista e chitarra), Gianni Be-
retta (tastiere), Massimo Bor-
landelli (sax), Federico Le-
gora (basso), Carlo Stefanini
(batteria). In studio a regi-
strare vi era anche un altro
musicista novarese Celso
Mainardi. «Era l’epoca del
beat e un complesso in voga a
Novara chiamato “The Bri-
stol” – raccontò Milanesi -
aveva tra i suoi elementi al-
cuni miei amici. Capitava a
volte che se qualcuno del
complesso era in ritardo o
mancava, lo sostituivo, vestito
come loro. Mi muovevo e
fingevo di cantare, un
play-back in anticipo sui tem-
pi… Tornando all’inno, ho
chiesto al maestro Gianni Be-
retta di scrivermi la musica.
Io, lui e Massimo Borlandelli
abbiamo scritto le parole. Poi
abbiamo deciso di inciderlo».
Massimo Borlandelli entrò
ancora più nello specifico: «Il
brano l’abbiamo provato d’e-
state a Bellinzago. Poi quan-
do è entrato nelle nostre cor-
de, si è tentata l’avventura
della sala di incisione, se non
ricordo male a fine settembre.
Andammo a Milano e re-
gistrammo in una sola serata.
Prima di noi incideva Ornella
Vanoni». L’etichetta disco-
grafica era la Brs.
Gianni Milanesi ha sempre
sottolineato un particolare
importante: «La tiratura del
45 giri fu di 500 copie, e non
fu mai più ristampato. Tor-
nando all’incisione, una volta
terminata, il tecnico del suo-
no ci chiese cosa mettevamo
sul lato B. Fummo presi alla
sprovvista, nessuno pensava
al lato B. “The Bristol” op-
tarono per “Maria Elena” un
brano sudamericano che al-
lora andava per la maggiore.
Sulla copertina è scritto “Vai
Novara Vai” ma il complesso,
per questioni di metrica de-
cise di ribattezzarlo “Va No-
vara Va”». Ancora oggi per
chi va allo stadio a vedere il
Novara calcio ascolta quella
canzone entrata a far parte
del patrimonio storico della
squadra azzurra. Peccato che
non sempre lo si ascolti sia
all’inizio che alla fine...
l m.d.

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