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Il NOVECENTO
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PERCORSI
STORIA E LETTERATURA
IL NOVECENTO LA LINEA DEL TEMPO
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DIZIONARIO MULTILINGUE
Shoah:
in lingua ebraica significa «distruzione totale».
È lo sterminio degli ebrei fatto dal nazismo.
Gli ebrei sono chiusi nei campi di concentramento e poi uccisi.
censura: un ufficio dello Stato che controlla i giornali e i libri.
Se trova una critica al governo o qualche idea diversa
da quelle del governo, vieta la pubblicazione del libro o del giornale.
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I POETI ITALIANI
Umberto Saba nasce nel 1883. Il padre lascia la famiglia
quando Umberto è ancora piccolo. La madre è ebrea. Per questo,
Saba fugge dall’Italia. Infatti il fascismo perseguita gli ebrei.
Le poesie di Saba sono raccolte nel Canzoniere. Alcune poesie parlano
della sua città (Trieste) e di sua moglie, Lina.
Giuseppe Ungaretti nasce nel 1888. È soldato nella Prima
guerra mondiale. Le sue prime poesie parlano dell’esperienza
di soldato in trincea. Sono poesie molto brevi.
Con poche immagini, Ungaretti esprime i suoi sentimenti e descrive
la situazione dell’uomo davanti a una realtà che non può capire.
Eugenio Montale nasce a Genova nel 1896. Anche lui è soldato
nella Prima guerra mondiale. Montale è contro il fascismo.
Scrive poesie e articoli sui giornali. Nel 1975 Montale vince
il premio Nobel per la letteratura. Al centro della sua poesia c’è il «male
di vivere». L’uomo vede che nel mondo c’è solo dolore e non capisce perché.
Nelle sue poesie, Montale usa molti simboli.
Salvatore Quasimodo nasce a Modica, in Sicilia, nel 1901.
Nelle prime poesie parla di se stesso e della sua Sicilia.
Poi denuncia la crudeltà della guerra. In altre poesie, Quasimodo
critica la società moderna. Secondo Quasimodo, le invenzioni e le novità
della tecnica causano solitudine. La sua poesia è «ermetica», difficile da
interpretare. Quasimodo vince il premio Nobel per la letteratura nel 1959.
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IL NOVECENTO
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Goal
Umberto Saba
Questa poesia di Umberto Saba parla di uno sport molto popolare: il calcio.
La poesia descrive il momento del goal e le emozioni dei giocatori e del pubblico.
PARAFRASI
Il portiere caduto alla difesa
Il portiere, caduto dopo l’ultima, inutile
ultima vana, contro terra cela
difesa della porta, nasconde la faccia
la faccia, a non veder l’amara luce. contro il terreno, per non vedere la luce
Il compagno in ginocchio che l’induce, amara [perché ha preso il goal].
con parole e con mano, a rilevarsi, Il compagno in ginocchio,
scopre pieni di lacrime i suoi occhi. che lo convince a rialzarsi
con le parole e con la mano,
scopre i suoi occhi pieni di lacrime.
Presso la rete inviolata il portiere L’altro portiere è rimasto vicino alla sua
– l’altro – è rimasto. Ma non la sua anima, rete inviolata [senza goal],
ma è rimasto lì soltanto con il corpo
con la persona vi è rimasta sola.
[la persona], perché la sua anima
La sua gioia si fa una capriola,
è con i compagni di squadra.
si fa baci che manda di lontano. Per la gioia fa una capriola,
Della festa – egli dice – anch’io son parte. manda baci di lontano.
(U. Saba, Il Canzoniere) Egli dice: anch’io partecipo alla festa.
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COMPRENDERE
1. La poesia ha 3 strofe. Ogni strofa ha un protagonista. Scrivi accanto a ogni
strofa chi è il protagonista, scelto nell’elenco.
il pubblico • il portiere che ha preso il goal • l’altro portiere
Prima strofa:
Seconda strofa:
Terza strofa:
VITTORIA SCONFITTA
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Soldati
Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie
Bosco di Courton, luglio 1918
Fratelli
Di che reggimento siete,
fratelli?
Parola tremante
nella notte
Foglia appena nata
Mariano, 15 luglio 1916
Mattina
M’illumino
d’immenso
Santa Maria La Longa,
26 gennaio 1917
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COMPRENDERE
1. Nella prima poesia, «si sta» significa
io sto
i soldati stanno
le foglie stanno
IL LINGUAGGIO
4. Nella prima poesia c’è un paragone tra i soldati e le foglie.
In autunno le foglie
non ci sono nascono cadono
In guerra i soldati
possono morire in qualunque momento
sono morti tutti
tremano di paura come foglie
ANALIZZARE
6. Quali sono i temi delle poesie che hai letto? (tre risposte)
Odio per i nemici
Fratellanza
Voglia di vincere la guerra
Incertezza sul futuro
Speranza
Paura
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PARAFRASI
Spesso il male di vivere ho incontrato:
Spesso ho incontrato il male di vivere:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era il rumore del ruscello che scorre
era l’incartocciarsi della foglia a fatica tra le pietre;
riarsa, era il cavallo stramazzato. era la foglia che diventa secca e muore
per mancanza di acqua,
era il cavallo caduto a terra morto.
In una giornata estiva il poeta osserva il paesaggio e riflette sul senso della vita.
PARAFRASI
Meriggiare pallido e assorto
Io passo le ore intorno a mezzogiorno, pallido
presso un rovente muro d’orto,
[perché sono immerso nella luce del sole] e pensieroso
ascoltare tra i pruni e gli sterpi vicino a un caldissimo [per il sole] muro che circonda
schiocchi di merli, frusci di serpi. un orto, ascolto tra i cespugli e gli arbusti secchi
[…] i versi dei merli e i fruscii delle serpi.
E andando nel sole che abbaglia E, mentre cammino nel sole che abbaglia,
sentire con triste meraviglia capisco con triste stupore
che tutta la vita e la sua sofferenza
com’è tutta la vita e il suo travaglio
sono questo camminare lungo un muro
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima pezzi di vetro aguzzi, ricavati da una
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia. bottiglia rotta.
(E. Montale, Ossi di seppia)
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COMPRENDERE
1. Il «male di vivere» è espresso con tre immagini che si riferiscono
alla natura ai ricordi di gioventù alla storia
IL LINGUAGGIO
5. Nella prima poesia c’è la parola «meriggio». Nella seconda poesia
c’è il verbo «meriggiare». A quale momento della giornata si riferiscono
queste parole?
Il primo mattino
Le ore intorno a mezzogiorno
Il pomeriggio
Secondo te, sono parole
comuni, usate nel linguaggio di tutti i giorni
letterarie, cioè difficili e poco usate nella lingua parlata
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PARAFRASI
E come potevamo scrivere poesie
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura come il ghiaccio, mentre sentivamo il lamento
dei bambini come agnelli, e l’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio [partigiano]
crocifisso [dai nazisti] sul palo del telegrafo?
Ai rami dei salici, per un giuramento solenne, abbiamo appeso le nostre cetre,
che oscillavano leggere al triste vento.
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IL LINGUAGGIO
1. «Il piede straniero sopra il cuore» è
la guerra
l’occupazione tedesca dell’Italia
la resistenza dei partigiani
3. «Urlo nero» unisce un nome e un aggettivo che riguardano due sensi diversi:
quali?
A che cosa ti fa pensare «urlo nero»? Quale aggettivo puoi mettere al posto
di «nero»?
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PARTE A • CONOSCENZE
IL NOVECENTO
1. Metti in ordine cronologico gli avvenimenti: 1 = avvenimento più vecchio;
4 = avvenimento più recente.
la ricostruzione e la democrazia
la Liberazione
il fascismo al potere
la Shoah 4
3. «Ermetico» significa
A. elastico, cioè che si può capire in modi diversi
B. semplice, cioè facile da capire
C. chiuso, cioè con poche parole
D. chiuso, cioè difficile da capire 1
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5. Nasce a Trieste da madre ebrea. Sposa Lina e scrive “Il Canzoniere”. Chi è?
A. Montale
B. Saba
C. Ungaretti
D. Quasimodo 1
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La partenza
Primo Levi
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COMPRENSIONE
1. Il racconto è
in prima persona
in terza persona
Chi racconta? 2
5. Dove va il treno?
A. A Fossoli, presso Modena
B. In Germania
C. A Roma
D. I prigionieri non lo sanno 1
6. Partono
A. gli uomini
B. uomini e donne adulti
C. vecchi e bambini
D. uomini, donne, bambini, vecchi, malati 1
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IL LINGUAGGIO
7. «Sono i treni che non ritornano». Che cosa significa questa frase?
A. Sono treni vecchi, che non finiranno il viaggio
B. I viaggiatori non avranno voglia di tornare
C. I viaggiatori moriranno e non torneranno mai più
D. La guerra impedisce i viaggi in treno 1
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