MONOGRAFIA
AUTORE
Rocio Pirrone
MATERIA
Letteratura I
PROFESSORE
Miriam Mule
ANNO
2019
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INDICE
1.Introduzione........................................................................................
............Pag.3
2.1.Dolce Stil
Novo............................................................................................Pag.4
2.2.Guido
Guinizelli............................................................................................P
ag.4
2.3.Guido
Cavalcanti..........................................................................................Pa
g.8
3.Conclusione........................................................................................
............Pag.10
4.Bibliografia..........................................................................................
............Pag.11
5.Sitografia............................................................................................
............Pag.11
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1.Introduzione
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2.1.Il Dolce Stil Novo
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2.2.Guido Guinizelli
É considerato il padre del Dolce stil novo. A differenza di tutti gli altri
stilnovisti, che sono fiorentini, Guinizelli è bolognese, ma proprio di
Bologna la capitale della nuova cultura borghese-comunale. Si potrebbe
dire che lo stilnovismo è il frutto poetico della nuova cultura borghese,
essendo a partire di una nobiltà che non è più del sangue, ma del cuore. Il
vero nobile non è l' aristocratico, ma il poeta capace di accogliere in sé e
di esprimere in modo sublime quei sentimenti che prova nei confronti della
donna.
La donna- angelo si tratta di una immagine che, introdotta da Guinizelli
come brillante similitudine, andrà precisandosi nella Vita Nuova di Dante:
qui la donna apparirà veramente scesa dal cielo per redimere, mediare tra
l’ uomo e la divinità. La donna risulta essere superiore all’ uomo.
L' immagine femminile è ineffabile, non può cioè essere adeguatamente
descritta con la parola: la bellezza della donna suscita in chi la osserva un
tale stupore che nessuno può guardarla fissamente, perché viene vinto da
un eccesso di bellezza e dolcezza.
Guinizelli ha saputo concentrare questo complesso di idee nella famosa
canzone-programma “Al cor gentil” che è il vero e proprio manifesto della
poetica stilnovistica:
A l co r ge nt il re mp a ira se mp re a mo re
co me l'a u se llo in se lva a la ve rdu ra ;
né fe ' a mo r a nt i ch e g en t il co re,
né ge nt il co re an t i ch 'a mo r, na tu ra :
ch 'a de sso co n ' fu 'l so le ,
sì t o st o lo sp len do re f u lu cen t e,
n é f u d ava nt i 'l so le ;
e p re nd e a mo re in g en t ile zza lo co
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co sì p rop ï a men t e
co me ca lo re in cla rit à d i f o co .
Fo co d 'a mo re in ge nt il co r s'ap re nd e
co me ve rtu t e in pe t ra pre zïo sa ,
ch e da la st e lla va lo r no i d isce nd e
a nt i che 'l so l la f a ccia g en t il co sa ;
po i che n 'h a t ra t to fò re
p e r su a f o rza lo so l ciò che li è vile ,
st e lla li dà va lo re :
co sì lo co r ch 'è f at t o d a n at u ra
a slet t o , p u r, g en t ile ,
do nn a a gu isa di ste lla lo 'nn a mo ra.
Fe re lo so l lo f an go t ut t o 'l g io rno :
vile re ma n , né 'l so l p e rd e ca lo re ;
d is'o mo a lte r: « G en t il p e r scla t ta t o rn o »;
lu i se mb lo a l fa ng o , a l so l ge nt il va lo re:
ché n on dé da r o m fé
ch e ge nt ile zza sia f ò r di co rag g io
in d eg n ità d 'e re '
se d a ve rtu t e n on ha ge nt il co re ,
co m'a ig ua p o rt a rag g io
e 'l cie l rite n le st e lle e lo sp len d o re.
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e lla int en d e su o f at t o r o lt ra 'l cie lo ,
e 'l cie l vo lg ian d o, a L u i ob ed ir t o le ;
e con ' seg ue , a l prime ro ,
d e l g iu sto Deo b ea to co mp ime n t o,
co sì d a r do vria , a l ve ro,
la be lla do nn a , p o i ch e [ 'n ] g li o cch i sp len de
d e l su o g en t il, ta le nt o
che ma i d i le i ob ed ir n on si d isp re nd e .
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Ha sei strofe composta da 10 versi endecasillabi. Presenta alcune figure
retoriche e alcune rime:
-Sono presenti delle anafore: come (versi 2-10-12-30-39) , così (versi 9-18-
25-47) , amor/amore (versi 21 e 28) e né (versi 3-4-7).Questa figura retorica
consiste nel ripetere una o più parole all'inizio di frasi o di versi successivi,
per sottolineare un'immagine o un concetto.
-Nella seconda strofa, nei versi 18 e 19, alla fine si trova una rima
siciliana tra le parole natura e 'nnamora . Questo tipo di rima è molto
frequente in questa corrente letteraria.
-Nei versi 5 e 8 si trova una rima equivoca con la parola sole . In questo
tipo di rima viene messa la stessa parola ma con funzioni grammaticali
diversi.
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2.3.Guido Cavalcanti
V o i ch e p e r li o cch i mi p a ssa st e ’l co re
e de sta ste la men t e ch e d o rmia ,
gu a rd a te a l’a n go scio sa vit a mia ,
che so sp ira n do la dist ru gg e A mo re .
E ’ vè n t ag lia n do d i sì g ra n va lo re ,
che ’ d eb o let t i sp irit i van via :
rima n f ig u ra so l e n seg no ria
e vo ce a lq u an t a, che pa rla d olo re .
Q ue st a ve rt ù d ’a mo r ch e m’ha d isfa t to
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da ’ vo st r’ occh i ge nt il’ p re st a si mo sse :
u n d a rd o mi g itt ò de nt ro da l f ian co.
Quest’ opera è un sonetto che ha 4 strofe con rime incrociate nelle quartine
e ripetute nelle terzine, secondo lo schema ABBA,ABBA,CDE, CDE. Le
rime A e D sono assonanti tra loro e lo stesso avviene per le rime C ed E
In quest’ opera Cavalcanti manifesta gli effetti dolorosi che l’amore provoca
in lui in presenza della donna. Cioè, la poesia parla delle conseguenze
negative che produce sull'amante la visione della donna. Troviamo infatti in
questi versi i verbi "sospirando", "distrugge", "tagliando", "disfatto" e
"tremando”. Alcuni termini vanno collegati, addirittura, all'idea della guerra:
essa, infatti, rappresenta lo sconvolgimento che la passione amorosa
produce nell'amante.
3.Conclusione
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- V o i ch e p e ro li o cch i mi pa ssa st e ‘l co re -
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d’angelo, mentre che in Cavalcanti la donna è dotata di una bellezza
splendente ma irraggiungibile, essa ha una forza misteriosa che costringe il
poeta a farsi servitore. Anche si scopre in questi poeti una sensibilità
riferita alla donna che mai si avrei immaginato. Il trattamento che loro
danno alla figura femminile va a di là della donna “terrenale”. Scoprono in
esse coraggio, forza, bellezza, virtù; caratteristiche che oggi nel nostro
secolo si riprendono.
Come futura ricerca si può cercare un altro autore, come Dante,
paragonando con gli altri autori come vede la figura della donna.
4.Bibliografia
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5.Sitografia
http://www.treccani.it/enciclopedia/
https://www.fareletteratura.it
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