MONOGRAFIA
"L’amore"
AUTRICE
Magali Suarez
MATERIA
Letteratura I
PROFESSORESSA
Miriam Mule
ANNO
2020
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INDICE
1. PRESENTAZIONE______________________________ pag.3
2. LETTERATURA PROVENZALE____________________pag.4
3. SCUOLA POETICA SICILIANA_____________________pag.5
4. DOLCE STIL NOVO______________________________pag.8
5. CONCLUSIONE_________________________________pag.13
6. BIBLIOGRAFIA_________________________________pag.14
7. SITOGRAFIA___________________________________pag.14
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PRESENTAZIONE
Questa monografia tratterà dell'amore secondo tre grandi movimenti letterari che
si svilupano nel trascorso dell’XI e l’XIV.
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Alighieri, Dante: Vita nova. cap. XXVI, Torino, Einaudi, 1996.
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LETTERATURA PROVENZALE.
La letteratura svolta tra l’XI e il XIII in Francia, quella dei cavalieri e la vita di
corte, dà origine a una nuova cultura che influenza profondamente il modo di
scrivere e il tipo di poesia italiana.
Per i provenzali la poesia d’amore, quella che più rappresenta i valori della
cortesia, esalta il reciproco e necessario rapporto tra amore e comportamento
cortese.
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solo; ed è usurpazione tipica del linguaggio trobadorico, dal quale direttamente
discende: "...Donna, per vostro amore, a mani giunte v'adoro," aveva cantato
Bernardo di Ventadorn ".2
Il tema centrale è la servitù d’amore, che dà gioia e dolore, alla quale l’amante si
sottopone volentieri perché sa che prima o poi otterrà la ricompensa.
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Roncaglia, Aurelio, Poesia dell’età cortese, Milano, Nuova Accademia, 1961
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“Amor è un[o] desio che ven da core
per abondanza di gran piacimento;
e li occhi in prima genera[n] l’amore
e lo core li dà nutricamento.
In primo luogo, si può dire che si tratta di un testo teorico sulla fenomenologia
d’amore, che riprende abbondantemente dal trattato di Andrea Cappellano. Poi si
può evidenziare che si tratta di un sonetto, il quale è stato inventato proprio da
Jacopo da Lentini verso la prima metà del Duecento.
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Da Lentini, Jacopo, Amor è uno desio che ven da core, Città di Castello,
Mondadori Università, 2012,
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Nel sonetto c’'e presente un polisindeto nell’ultima terzina con la ripetizione di
e…e…e.
Il tema trattato in questa poesia è la natura del amore. Nella prima quartina il
poeta spiega come nasce e come si muove il sentimento amoroso: passa
attraverso gli occhi e nutre il cuore. Perciò il sentimento amoroso è per Jacopo
da Lentini, provocato dalla bellezza della donna.
E nelle due ultime terzine precisa che sono solo gli occhi quelli che presentano al
cuore le qualità positive e negative di ogni cosa ed è il cuore che raccoglie
questa percezione immagina e ne gode. Il poeta conclude dicendo che questo è
l’amore che domina tra la gente.
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Da Lentini, Giacomo, “Io m’aggio posto in core a Dio servir”, Bologna, edizione
verde Zanichelli 2012
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In questi versi si può vedere come il poeta si scusa e esprime che la sua
intenzione non è commettere un peccato con la donna, cioè non vuole avere una
relazione intima con lei, bensì vuole ammirare la sua bellezza.
DOLCE STIL-NUOVO.
Tra il 1280 e il 1330 circa, un poeta bolognese, Guido Guinizzelli, e un gruppo di
fiorentini (tra i quali Guido Cavalcanti, Lapo Gianni, Cino da Pistoia e Dante
Alighieri) danno vita ad una nuova maniera poetica: lo Stil Novo. È un movimento
letterario che nasce a Bologna ma si sviluppa principalmente a Firenze.
Si tratta di una esperienza letteraria nuova, che porta delle novità tra cui la
sincerità di ispirazione, il modo di concepire l’amore e la figura della donna.
Gli stilnovisti introducono elementi filosofici, morali e religiosi nuovi rispetto alla
precedente produzione poetica.
Per questi l’amore non è più un semplice corteggiamento, come era per i siciliani
e i provenzali, diventa elevazione spirituale, adorazione di una donna che può
assumere i tratti di un angelo.
La donna non è più la nobile castellana a cui sono dovuti gli omaggi del poeta-
amante e cavaliere , ma colei che si è mostrata capace di suscitare nel cuore del
poeta sentimenti elevati e casti, facendosi “angelo” per lui in un rapporto che ha
Dio come termine ultimo di riferimento.
L' immagine femminile non può essere adeguatamente descritta con la parola: la
bellezza della donna suscita in chi la osserva un tale stupore che nessuno può
guardarla fissamente, perché viene vinto da un eccesso di bellezza e dolcezza.
Per gli stilnovisti l’amore diviene mezzo di perfezionamento morale, la donna che
rappresenta il tramite tra l’uomo e Dio ed è ispiratrice di virtù, spiritualizza il
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sentimento amoroso. L’amore è concepito misticamente, per ricondurre la lirica
nell’alveo della morale cristiana.
I tratti più tipici della poetica stilnovistica si possono trovare nell’opera di Guido
Guinizzelli “Al cor gentil reimpaira sempre amore”.
né fu davanti ’l sole;
così propïamente
stella li dà valore:
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donna a guisa di stella lo ’nnamora.
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Donna, Deo mi dirà: «Che presomisti?»,
sïando l’alma mia a lui davanti.
«Lo ciel passasti e ’nfin a Me venisti
e desti in vano amor Me per semblanti:
ch’a Me conven le laude
e a la reina del regname degno,
per cui cessa onne fraude».
Dir Li porò: «Tenne d’angel sembianza
che fosse del Tuo regno;
non me fu fallo, s’in lei posi amanza."5
Per cominciare, si può identificare che si tratta di una canzone, composta da sei
strofe o stanze. In genere sono cinque o sette stanze ma possono essere di più o
di meno. Questa canzone è stata scritta da Guido Guinizelli, considerato il padre
del Dolce stil novo.
Nella prima strofa anche ci sono due similitudini: “...come l’ausello in selva a la
verdura” e “...come calore in clarità di foco”. La similitudine è una figura retorica
in cui si paragonano persone, cose e immagini per associazione di idee, ed è la
figura retorica per eccellenza del dolce stil novo.
In questa strofa si può trovare pure un’allitterazione della “r”: “...al cor gentil
rempaira sempre amore” (primo verso). L'allitterazione consiste nella ripetizione
di un suono all’inizio o all’interno di parole successive.
Nei versi 5 e 7 si può identificare una rima equivoca ,cioè si ripete la parola sole.
Ed anche si può trovare una rima siciliana alla fine della seconda strofa (v.18-20),
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Guinizelli, Guido, “Al cor gentil rempaira sempre amore”, Bologna, edizione
verde Zanichelli 2012
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tra natura e ‘nnamora. questo tipo di rima è ancora frequente in questa corrente
letteraria.
Per quanto riguarda alla donna, Guinizelli introduce l'allegoria della donna-
angelo, dove appare come una creatura angelicata ed è considerata tramite tra l'
uomo e Dio.
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CONCLUSIONE
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BIBLIOGRAFIA
SITOGRAFIA
http://www.treccani.it/enciclopedia/
https://patrimonilinguistici.it
https://www.garzantilinguistica.it
https://www.fareletteratura.it
https://www.pubblicascuola.it/indice.php
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