Capitolo Terzo
Equazioni di bilancio di materia
Impianto: l’insieme degli apparati e delle correnti che servono per realizzare le
trasformazioni desiderate.
Esempio 1.1.
Reattore discontinuo: un reattore in cui si introducono i reagenti e dal quale si
rimuovono i prodotti formati e gli eventuali reagenti non convertiti dopo un
prefissato intervallo di tempo, detto tempo di reazione.
Processo continuo: alimentare continuamente una miscela di liquidi in una colonna
di distillazione e prelevare continuamente correnti di vapore e di liquido dalla testa
e dal fondo della colonna.
Se alcune delle variabili di processo cambiano nel tempo, si dice che il processo
opera in condizioni di regime transitorio o non stazionario.
Per la loro natura, i processi “batch” e “semibatch” sono operazioni in regime non
stazionario, mentre i processi continui possono essere realizzati sia in regime
stazionario che in regime transitorio.
Osservazioni
a) L’operazione in regime stazionario è in realtà una semplificazione di un funzionamento
reale detto di regime mediamente stazionario in cui i valori delle variabili di processo
sono soggette a piccole variazioni attorno a valori medi, che sono assunti come specifica
di funzionamento.
b) I processi “batch” sono comunemente usati quando devono essere prodotte quantità
relativamente piccole di un prodotto, mentre i processi continui sono più adatti ad elevate
potenzialità. I processi continui, di solito, vengono condotti in regime stazionario; tuttavia
condizioni di regime transitorio si verificano durante la fase di avvio del processo e nei
successivi cambiamenti che possono avvenire, intenzionalmente o non intenzionalmente,
durante il funzionamento del processo.
2.1 Premessa
Con riferimento allo schema indicato in Figura 3.1 si danno le seguenti definizioni.
Osservazione
Nell’eq. (3.1) la grandezza e le portate ad essa correlate rappresentano rispettivamente
valori medi della proprietà nel volume di controllo e nelle correnti. Nel caso in cui il
sistema non presenti proprietà spazialmente uniformi nel volume di controllo, l’equazione
(3.1) dovrebbe rappresentarsi come segue:
Ne Nu
d
dV gdV dS
dt V
(e) (u )
g (3.1b)
V S
e 1 u 1
Con riferimento allo schema indicato in Figura 3.1, nel caso in cui si consideri come
grandezza estensiva da bilanciare la massa totale del sistema ( m , m ), la
equazione generale (3.1) assume il seguente aspetto:
dm Ne ( e ) Nu (u )
m m mg mS (3.4)
dt e1 u 1
il cosiddetto bilancio degli atomi), sempre nel caso in cui non avvengano
trasformazioni nucleari. Infine, il termine mi , g può assumere segno positivo o
negativo a seconda che il composto i si formi (prodotto della reazione chimica,
generazione positiva) o che si trasformi (reagente della reazione chimica,
generazione negativa).
Ovviamente, poiché il principio di conservazione della materia deve essere sempre
soddisfatto, vale anche la seguente relazione:
Nc
m
i 1
i,g mg 0 (3.7)
Osservazione
Nel caso di sistemi contenenti pareti semi-permeabili (ad es. membrane a permeabilità
selettiva) o di sistemi con superfici evaporanti (serbatoi a cielo aperto, lagune aerate,
ecc..) i flussi interfacciali si annoverano nel termine mS .
Nel caso in cui siano presenti sistemi reagenti, è spesso conveniente applicare un
bilancio di quantità di sostanza, comunemente ed impropriamente detto bilancio
molare; naturalmente nulla vieta di applicare tale bilancio anche per sistemi non
reagenti.
Con riferimento allo schema riportato in Figura 3.1, considerando come proprietà
estensive su cui eseguire il bilancio sia la quantità di sostanza totale del sistema sia
la quantità di sostanza di ciascun composto i presente nel volume V racchiuso dalla
superficie S si avranno i corrispondenti casi in cui ( n , ni ); l’espressione
generale (3.1) si può quindi particolareggiare nelle equazioni seguenti, assumendo
anche in questo caso la superficie di controllo impermeabile ( ni , S 0 ):
n
i 1
i,g ng (3.10)
Per esprimere i termini generativi nelle Eq. (3.8) e (3.9) si fa comunemente uso dei
parametri specifici delle reazioni chimiche quali i gradi di avanzamento di ciascuna
reazione, che mettono in relazione fra di loro le quantità di sostanza trasformate
(“generate”) di ogni singolo composto.
Si consideri, ad esempio, che nel sistema reagente avvenga una sola reazione
chimica, del tipo:
aA + bB +… lL + mM +… A 0
i i i
i 0 se i = prodotto, i 0 se i = reagente (3.11)
t2
Osservazioni
a) E’ facile ricavare anche che mi , g m
r
i , g ,r M i i ,r r , da cui si ottiene, per
r
il principio di conservazione della massa, che:
mg M i i ,r r r i ,r M i 0
i r r i
Per ogni reazione chimica che avviene all’interno della superficie di controllo, si
osserva che nelle equazioni di bilancio si introduce una ulteriore variabile pari alla
corrispondente velocità di variazione del grado di avanzamento; pertanto, nella
specifica del problema devono essere fornite informazioni che consentano di
quantificare queste grandezze.
Queste informazioni sono spesso date sotto forma di parametri globali che
consentono di caratterizzare dall’esterno il funzionamento delle apparecchiature in
cui avvengono processi generativi. I parametri globali di maggior uso sono la
conversione, la resa e la selettività che a loro volta implicano il concetto di reagente
limitante e quindi di reagente in eccesso.
Si intende come reazione principale la reazione che porta alla formazione del
prodotto di interesse primario (ad esempio rappresentato dal composto P). Tutte le
altre reazioni che coinvolgono reagenti ed eventuali prodotti intermedi (composto
Q) e portano alla formazione di prodotti a volte indesiderati (composti C e/o D), detti
anche co-prodotti, sono reazioni secondarie o competitive.
Conversione
Per un sistema reagente è assai utile avere informazioni che consentano di stabilire
quale sia la frazione del reagente limitante che viene convertita e, nel caso in cui
n A, g n( e ) n(u ) Ar r
A A (e) A r 1
nA(u ) (1 A ) nA( e ) (3.15)
nA( e ) nA nA( e )
dnA
n A, g
dt da cui, integrando fra l’istante iniziale e finale, si ottiene:
n (0) n iniziale
A A
treazione
presente nell’istante finale, e nA, g pari alla quantità di sostanza del composto A
complessivamente convertita.
In tal caso, si osserva che la conversione di A assume il seguente ovvio significato:
Osservazioni
Le definizioni di e qui riportate non dipendono dalla stechiometria delle reazioni;
possono inoltre fornire valori numerici maggiori dell’unità.
Definizioni diverse vengono fornite ad esempio in [G.Natta, I.Pasquon, Principi della
Chimica Industriale, vol.I, CLUP] e in [R.W. Felder, R.W.Rousseau, Elementary
Principles of Chemical Processes, J.Wiley , 3rd ed. 2000].
Si suggerisce di verificare sempre la definizione di resa e selettività prima di utilizzare un
corrispondente valore numerico per i calcoli.
Esempio 5.1
Si consideri un reattore alimentato con una corrente di CH4 (100 kmol/h) ed una
corrente di H2O (300 kmol/h) in cui si vuole produrre gas di sintesi, ovvero una
miscela CO e H2 , secondo la reazione:
Poiché in uscita dal reattore si rileva anche la presenza di CO2, la reazione principale
(1) è accompagnata da una reazione secondaria (2), secondo la quale:
Il sistema dato dalle reazioni (1) e (2) costituisce quindi un possibile schema
stechiometrico che descrive il sistema reagente complessivo.
Dalla specifica relativa alle correnti in ingresso si ottiene che il CH4 è il reagente
limitante, mentre l’H2O è il reagente in eccesso.
(e)
nCH 1 CH 4 1
Infatti, riferendosi alla reazione principale (1) si ha che: 4
n(He2)O 3 H 2O 1
n (He2)O nHt 2O 300 100
e quindi si ottiene eH 2O t
2 , ovvero un eccesso di H2O
n H 2O 100
pari al 200%
Esempio 5.2
Si consideri l’impianto riportato in Figura 3.4.
Nel reattore R01 avviene la generica reazione A + 2B C e si conosce la seguente
specifica relativamente alle correnti indicate:
m
i 1
i m; m
i 1
( j)
i m ;
( j)
ovvero come n
i 1
i n; n
i 1
( j)
i ni( j )
con (j)=generica corrente
Queste relazioni, assieme a quelle espresse dalle relazioni (3.7) e (3.12), consentono
di osservare chiaramente che il sistema costituito dalle NC+1 equazioni di bilancio
di massa (3.5) e (3.6), ovvero il sistema costituito dalle NC+1 equazioni di bilancio
molare (3.8) e (3.9), è in realtà un sistema di equazioni linearmente dipendenti,
essendo una di queste il risultato della combinazione lineare di tutte le altre. Ad
esempio il bilancio totale è esattamente la somma delle equazioni di bilancio parziale
per ciascun composto i.
Si conclude quindi che la corretta impostazione di un problema di bilancio di materia
per un sistema costituito da NC componenti per una specifica superficie di controllo
Una breve discussione sulla sequenza risolutiva viene fornita nell’Esempio 6.1,
mentre esempi articolati di bilancio di materia per sistemi costituiti da singole
apparecchiature vengono illustrati nel Capitolo 4.
Esempio 6.1
Sia dato lo schema riportato in Figura 3.5 che
rappresenta uno stadio di separazione,
funzionante in condizioni stazionarie, in cui
sono presenti i composti A e B in ogni corrente.
La separazione realizzata nello stadio è di
natura fisica, ovvero i composti non sono
coinvolti in reazioni chimiche.
CASO A.
Assegnando come
specifica l’insieme Fig. 3.5 Schema relativo
(1) (2) (1) (2)
(m , m , m , m ) , si può scegliere di
A A B B
all’esempio 6.1
scrivere i bilanci di massa parziali. Si avrà:
mA(1) mA(2) mA(3) 0
(1)
mB mB mB 0
(2) (3)
da cui si ottengono i valori delle portate di ciascun composto nella corrente (3)
(mA(3) , mB(3) ) .
Per calcolare poi le portate totali delle correnti (m1 , m2 , m3 ) si usano le relazioni di
congruenza, secondo le quali:
m1 mA(1) mB(1) m2 mA(2) mB(2) m3 mA(3) mB(3)
CASO B.
Assegnando come specifica l’insieme (m1 , A(1) , A(2) , A(3) ) , la soluzione risulta
agevole se si utilizza come sistema risolutivo l’insieme dell’equazione di bilancio
totale e l’equazione di bilancio parziale per il composto A.
m1 m2 m3
m1 A m2 A m3 A
(1) (2) (3)
mA(1) m1 A(1) , mA(2) m2 A(2) , mB(3) m3 (1 A(3) ) e così via.
MATERIALE DI SUPPORTO