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MARIA
NEI
PRIMI LA VOCE DEI PADRI, ECO
SECOLI DELLE COMUNITÀ CRISTIANE
DELLA
CHIESA:
Questi uomini, con i quali la fede della chiesa ha cominciato il suo cammino
attraverso i secoli, sono chiamati i – Santi padri- che contribuirono alla
formazione e allo sviluppo della chiesa.
Scrive uno storico della chiesa: - i padri della chiesa ci hanno trasmesso un
metodo luminoso e sicuro. I loro scritti offrono una ricchezza culturale e
apostolica che fa di loro grandi maestri della chiesa primitiva, ma anche della
chiesa di oggi e di sempre. La dottrina, le omelie, le opere dei padri della
chiesa continuano ad avere uno peso straordinario in tutto il pensiero che
riguarda la fede e la figura di Maria nella storia della salvezza.
Essi hanno visto con chiarezza il rapporto esistente tra la Madonna e suo
Figlio. Se parlano di Maria, lo fanno perché vedono in lei la Madre del Dio
incarnato: Cristo, infatti in virtù della sua nascita da Maria, è veramente
uomo; ma a causa della sua eterna generazione dal Padre, egli è veramente
Dio.
Sarà il Concilio di Efeso (431) che in modo chiaro parlerà di Maria Madre di
Dio ( Theotokos)
-In te, piena di grazia, si rallegrano tutte le tue creature: la milizia angelica e
la stirpe umana. Tempio santificato, paradiso spirituale, gloria verginale., da
te o Maria ha preso carne e si è fatto uomo Colui che è il nostro Dio davanti
secoli. Del tuo seno Egli ha fatto il suo trono, il tuo corpo l’ha reso più vasto
dei cieli. Di te, o piena di grazia, tutta la creazione si rallegra : gloria a te.
Nel libro: - Testi mariani del primo millennio- si legge: in questo contesto i
Padri leggevano in chiave di Cristo anche il miracolo della nascita verginale di
Gesù da Maria, che appariva loro come il segno inequivocabile della divinità
del bambino, venuto nel mondo in modo così straordinario e prodigioso.
Infatti uno dei primi aspetti sottolineati dai Padri della chiesa prima del
Concilio di Nicea ( 325), quando parlano della Madonna è quello di
presentarla come la nuova Eva, riparatrice della colpa della prima madre.
Infatti questo diventerà un tema classico della tradizione patristica: il
contrasto tre le due vergini: Eva e Maria
Beata te, o benedetta, perché per tuo mezzo fu sciolta via dalle femmine la
maledizione di Eva; per tuo mezzo fu ripagato il debito comune che aveva
scritto il serpente per le generazioni. Tu, infatti, hai partorito un tesoro che ha
fornito al mondo ogni sorta di aiuti. In te spuntò la luce e le tenebre col loro
Dominatore disparvero e più non sono.
Un papiro egiziano del III secolo contiene la notissima preghiera – sotto a tua
protezione - che ancora i nostri nonni recitavano in latino- sub tuum
presidium- Infatti questa preghiera è entrata nella liturgia romana,
ambrosiana, bizantina e copta ed è una fiduciosa invocazione nella
protezione della Madre di Dio per essere liberati da tutti i pericoli ed è
ritenuta la preghiera mariana più antica. Il motivo di tale fiducia è chiaro: i
primi cristiani videro in Maria – la piena di grazia, la benedetta tra tutte le
donne.
-Sotto la tua protezione troviamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare
le suppliche di noi che siamo nella prova e liberaci da ogni pericolo, o Vergine
gloriosa e benedetta.
Egli mette in risalto il parallelo Eva e Maria: - Come Eva fui sedotta dalla
parola di un Angelo, per allontanarsi da Dio, disobbedendo alla Sua parola,
così Quella fu istruita dalla parola dell’Angelo, in modo da portare Dio,
obbedendo alla sua PAROLA. E se Eva aveva disobbedito a Dio, Maria si chinò
al suo potere per obbedirlo, così la vergine Maria divenne l’avvocata della
prima vergine, Eva. E come il genere umano fu legato alla morte per mezzo di
una vergine, così ne fu liberato per mezzo di una vergine.
come Eva che aveva per marito Adamo e tuttavia era ancora vergine;
come Eva, dunque che disobbedendo divenne causa di morte per sé e
per tutto il genere umano, così Maria, che pur avendo lo sposo che le
era stato assegnato era ancora vergine, obbedendo diventa causa di
salvezza per sé e per tutto il genere umano. Alla vergine disobbediente
e contrapposta la vergine obbediente alla parola di Dio.
S. Ippolito di Roma del III secolo scrisse che il Signore Gesù è nato dallo
Spirito Santo e dalla Santissima Vergine Maria.
Posso affermare che la chiesa dei primi secoli resta fedele alla sobrietà
e alla discrezione con cui si parla di Maria nella S. Scrittura. Nei vangeli
Maria rinvia sempre a suo Figlio, e come dice S. Paolo ( Gal 4,4) -nato
da donna- e le sono attribuite pochissime parole e sono parole
umanissime, vicinissime a noi:
Quindi la chiesa antica si attiene alla sobrietà, non indaga, non va oltre
lo –sta scritto- come invece la nostra cultura scientifica oggi
tenderebbe a fare. Invece i Padri, per lo più, invitano a non indagare su
ciò che non é dato di conoscere. Giovanni Crisostomo ammonisce: -
accetta quello che ti viene rivelato e non indagare con curiosità quello
che è taciuto-
C’è poi un testo del vangelo che è ricordato con estrema frequenza
dalla tradizione dei padri antichi ed è quello che riporta le parole del
8 “Maria nei primi secoli della Chiesa:
la Voce dei Padri, eco delle Comunità Cristiane”
vecchio e santo Simeone a Maria: -anche a te una spada trafiggerà
l’anima-. Nei primi secoli in cui Maria è vista vicinissima ai credenti,
solidale con gli uomini, sorella nella fede, discepola anche nel dubbio e
nel patire scandalo, la spada è il dubbio, lo scandalo patito da Maria.
Paolo VI nel 1964 a conclusione del 3° periodo del Concilio vaticano II,
affermò che Maria – pur nella ricchezza delle mirabili prerogative di cui
Dio l’ha onorata, per farla degna Madre del Verbo incarnato, tuttavia è
vicinissima a noi. Figlia di Adamo come noi, e perciò nostra sorella per
vincolo di natura- Questi sono in sostanza i sentimenti della chiesa dei
primi secoli: Maria è nostra sorella e vicinissima a noi. E S. Agostino
ricorda che Gesù Cristo – ritiene fratelli e sorelle i santi e la sante con
cui condivide l’eredità celeste; quanto a Maria – fisicamente fu
soltanto Madre del Cristo, spiritualmente gli fu anche sorella e madre-
Il credente ha dunque Gesù per fratello e Maria per sorella.
Terra del cielo esprime da una parte il cammino della grazia pellegrina
in cerca della creazione e quello della creazione in attesa della
pienezza di vita presente come seme nel proprio cuore.
Maria diventa così nel cammino verso la patria del cielo quella fiaccola
di luce così importante per non sbagliare strada, per seguire con
passione Gesù via, verità e vita e testimoniare la speranza del paradiso
che desideriamo di raggiungere proprio guardando a lei , nostro
modello nell’ascolto della parola del suo Figlio, nell’obbedienza alla
volontà di Dio, nella lode per i doni inattesi della grazia, per la sobrietà
di una presenza in mezzo ai fratelli piena di Dio e di attenzione
misericordiosa, certi che avvolti dal suo manto materno saremo quella
chiesa, che il mondo di oggi ha bisogno di vedere per riprendere la via
della fede nel Figlio suo, Gesù Cristo e avviare il mondo verso una sua
trasformazione nell’amore.