/ 1989-1999 / Aldo Rossi con G. Da Pozzo, F. S. Fera Ampliamento del cimitero di Ponte Sesto a Rozzano / 1989-1999 / A. Rossi con G. Da Pozzo, F. S. Fera
via Giuseppe Di Vittorio 10, Rozzano
spesso, nel lavoro di Rossi, la regola urbana rappresenta in molti disegni preparatori diventa metafora da cui trarre il significato riprendendo e anticipando gli studi per “Sul cimitero di Rozzano, che è un’opera territorio lombardo. In un continuo parallelo più generale del progetto. le cappelle di famiglia di Giussano (1980) piccola potrei scrivere molte cose anche tra casa dei vivi e casa dei morti a Giussano, Pochissimi segni compongono e Lambrate (1995). Lo studio di forme paragonandole a quanto fatto a Modena. Rozzano e Lambrate, l’architetto milanese l’ampliamento, che raddoppia senza rumore geometriche pure, unite all’iconica idea di Purtroppo esso è vicino ad un cimitero immagina di dare forma a quel senso civile la superficie del cimitero esistente, cercando casa, definiscono a distanza di quindici anni orribile degli anni ’60 e non ha certamente della morte che, nell’adesione realista al di mimetizzarsi con il territorio circostante: entrambi i progetti per le tombe di famiglia, vicino il cimitero del Costa e quello degli carattere milanese, si fa luogo della città, di un percorso, definito da una sequenza ma se a Giussano la sezione interna esprime ebrei di Modena” (1). cui riproporre la natura più profonda. di edifici porticati in linea che ospitano i il racconto monumentale della morte, reso In questo senso il progetto per l’ampliamento colombari e degradano, da due ad un piano, espressivo dalla ricostruzione lignea di una Dopo il progetto per il cimitero di San del cimitero di Rozzano si definisce prima avvicinandosi alla cappella, per accentuare la porta romana, al contrario la spogliazione Cataldo a Modena (1971-1978), Aldo Rossi di tutto nella costruzione di una strada, un forza prospettica e la percezione del percorso di ogni intento decorativo e monumentale continua a confrontare la sua architettura con viale che collega l’ingresso del cimitero alla e due edifici collettivi che, assecondando il scolpisce la piccola casa-tomba di Lambrate il tema della morte anche nel più domestico piccola chiesa collocata al suo interno. Come disegno generale, si dispongono a segnarne i nella sua forma perentoria di parallelepipedo fuochi. Cappella e crematorio si distinguono con tetto a piramide. Mattoni, pietra, VISTA DEL VIALE ALBERATO VERSO LA CAPPELLA (FOTO DI MARCO INTROINI) dai luoghi per la sepoltura rappresentando ferro, il materiale è sempre ciò che segna il rito della morte. Nessuna pretesa l’appartenenza fisica al territorio lombardo. monumentalità sembra essere ricercata in CLAUDIA TINAZZI questo progetto, al contrario un carattere domestico, intimo e popolare stabilisce (1) Aldo Rossi, Quaderno Azzurro 38, 20 ottobre 1988 - 27 febbraio la cifra della composizione generale, fatta 1989, in: Aldo Rossi, I Quaderni Azzurri 1968-1992 (a cura di Francesco Dal Co), Electa/The Getty Research Istitute, Milano 1999. eccezione per la definizione dei luoghi centrali che assumono necessariamente un ALDO ROSSI, SENZA TITOLO (PROGETTO DI AMPLIAMENTO valore civile, collettivo. DEL CIMITERO DI ROZZANO), S.D.
Il viale, quasi perfettamente simmetrico,
si conclude con la cappella e nell’interruzione mediana si modifica per accogliere il crematorio, luogo di filtro tra il viale stesso, più urbano, e il luogo per le sepolture a terra, legato al paesaggio rurale. Questo spazio, racchiuso da un vecchio muro di mattoni lombardi, è il luogo che nei primi schizzi di progetto si pensava potesse accogliere anche alcune cappelle gentilizie, Rossi lo