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ASSE VERTICALE
ITIS GALILEI 41
Energia eolica
esempi di generatori eolici commerciali
TURBINA EOLICA PER AMBIENTE EXTRA-URBANO
Scheda tratta da www.tozzinord.com
Turbina da
6,5 kW
ASSE
ORIZZANTALE
ITIS GALILEI 42
Energia eolica
Misure di vento e stime di producibilità
relative alla provincia di Lucca – fonte ALERR/ENEA
Tratto da “Stima della produzione elettrica di turbine eoliche di piccola taglia” Valutazione preliminare.
Rapporto tecnico 2007 – ENEA/ALERR
ITIS GALILEI 43
Provincia di Lucca: misure
Energia eolica
di vento e stime di
producibilità elettrica (1)
35
Argegna 10m
Piglionico 10m
45 30
Frequenza (%)
40 25
A 35 Severa2 10m
20
Severa1 10m
Frequenza (%)
30 15
25 10
20 5
15 0
10 0,25 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Velocità del Vento (m /s)
5
0
0,25 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Velocità del Vento (m /s) Frequenze delle velocità del vento
50
(A), (B): in cinque stazioni localizzate sul
45 fondovalle molto antropizzato del fiume Serchio;
B 40 Mont'Alfonso 10m
“Severa1”, “Severa2” e “Mont’Alfonso” sono
35 Mont'Alfonso 30m
posizionate presso Castelnuovo di Garfagnana; la
Frequenza (%)
30 Fornoli 18m
stazione “Fornoli” invece è localizzata all’interno
25
20 di un edificio industriale della ditta ICL vicino alla
15 stazione ferroviaria di Bagni di Lucca; si possono
10 osservare frequenze elevate negli intervalli con
5
bassi valori della velocità;
0
0,25 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
(C) in due stazioni dove prevale il bosco e il
Velocità del Vento (m /s) castagneto da frutto dove l’azione antropica è
ridotta: qui le velocità del vento sono interessanti
per quanto riguarda lo sfruttamento dell’energia
nella legenda delle figure sono eolica.
ITIS GALILEI indicate le quote slt delle misure 45
Provincia di Lucca: misure
Energia eolica
di vento e stime di Frequenze delle velocità del vento
producibilità elettrica (3)
25
Frequenza (%)
legenda
15
della figura
10 è indicata la
5
quota della
misura
0
0.25 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Velocità del Vento (m /s)
ITIS GALILEI 46
Provincia di Lucca: misure
Energia eolica
di vento e stime di
14000 10m
Turbina 30m
STIMA DELL’ENERGIA 12000
10000 da 5 kW
ELETTRICA
8000
PRODOTTA NELLE 6000
DIFFERENTI STAZIONI 4000
DI MISURA 2000
kWh /Anno
to
o
llo
na
o
io
e
ns
os
cc
ss
h
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an
Fa
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Lu
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io
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M
C
on
G
C
M
Energia Elettrica Prodotta Turbina 1 kW (kWh/anno)
3500
3000 10m
2500
Turbina 30m
A parità di turbina e di sito di
da 1 kW installazione l’energia prodotta
2000 aumenta all’aumentare della quota
1500 della turbina rispetto al livello del
terreno.
1000
Nelle aree boscate (cfr. Costacce,
500 Crocefisso, Ventoso) l’energia
prodotta a 10 m è molto più bassa
0
rispetto a quella prodotta a 30 m
na
o
o
llo
e
o
so
ns
hi
cc
os
re
an
fis
cc
Fa
ta
lfo
nt
va
ci
at
Lu
os
t 'A
Ve
ro
io
alla vegetazione.
C
G
C
on
M
ITIS GALILEI 47
Tecnologia
dell’impianto
minieolico
48
ITIS GALILEI
Tecnologia dell’impianto minieolico
GLI ELEMENTI BASE
DELL’IMPIANTO MINIEOLICO
Energia elettrica
Energia
CONVERTITORE DI direttamente utilizzabile:
cinetica AEROGENERATORE - in proprio;
vento ENERGIA ELETTRICA
- in rete.
Energia elettrica NON
• Turbina direttamente utilizzabile • Convertitore AC/DC
• Generatore elettrico • Sistema di accumulo (Batterie)
• Sistema di controllo • Convertitore DC/AC (Inverter)
• Struttura di sostegno
GESTIONE E MANUTENZIONE
L’entità e l’onere dipende dalla taglia dell’impianto. Nel caso di un mini-impianto, data la
semplicità costruttiva, manutenzione e gestione risultano molto meno complesse rispetto a
quelle di impianti di taglia maggiore. Le mini-macchine eoliche oggi in commercio, sono state
sviluppate anche con l’obiettivo di ridurre al minimo gli interventi. Questo obiettivo è stato
ottenuto curando particolarmente la progettazione ed utilizzando componenti e materiali
oculatamente scelti.
ITIS GALILEI 49
Aerogeneratore (1) Tecnologia dell’impianto minieolico
TURBINA
La turbina è il componente dell’aerogeneratore preposto alla captazione del vento. E’ formata da una navicella (o
gondola) e da un rotore.
Il rotore ha una struttura ad elica ed è composto da un certo numero di pale (generalmente tre nelle macchine
moderne) fissate ad un mozzo, che a sua volta è collegato all’albero lento. L’asse di rotazione è orizzontale o sub
– orizzontale ed un sistema di controllo (detto controllo di imbardata), situato nella navicella, permette di
mantenere l’asse del rotore sempre parallelo alla direzione del vento, in modo tale che il piano di rotazione risulti
ortogonale al flusso ventoso stesso.
Rispetto al resto della struttura dell’aerogeneratore, il rotore può essere posto indifferentemente sopravento o
sottovento, anche se la prima soluzione è più diffusa.
Le pale sono costruite solitamente in fibra di vetro (sono allo studio nuovi materiali) con un profilo aerodinamico
tale che il flusso d’aria che le investe azioni il rotore.
L’inclinazione delle stesse intorno all’asse longitudinale, cioè il passo, può essere fissa o variabile; lo sviluppo e
il massiccio utilizzo dell’elettronica ha fatto sì che la scelta ricadesse in particolare sulla seconda soluzione. Alla
variazione del passo, anche la velocità di rotazione del rotore sarà variabile, detta velocità è inversamente
proporzionale alle dimensioni della turbina.
Il diametro del rotore può variare dai 50 cm circa delle microturbine ai 130 m circa delle nuove gigantesche
turbine.
La navicella sostiene il mozzo del rotore ed ospita al suo interno l’albero di trasmissione, il generatore elettrico e
i sistemi di controllo; può essere considerata una sorta di “sistema nervoso” dell’intera macchina. La navicella è
posta in cima alla torre e può ruotare orizzontalmente di 360° per garantire il corretto allineamento dell’asse del
rotore con la direzione del vento, angolo che prende il nome di angolo di imbardata.
ITIS GALILEI 50
Aerogeneratore (2) Tecnologia dell’impianto minieolico
GENERATORE
Il generatore elettrico è il componente considerato il cuore stesso dell’aerogeneratore ed è solitamente costituito
da un alternatore o da un generatore ad induzione.
Il collegamento tra il generatore e il rotore è realizzato generalmente da un albero “lento” collegato direttamente
al rotore eolico, un moltiplicatore di giri (a rapporti fissi o variabili) e un albero di trasmissione “veloce”,
collegato al rotore dell’alternatore. Nei piccoli impianti il collegamento rotore – alternatore può essere diretto,
viste le ridotte dimensioni e le velocità di rotazioni più elevate.
L’avviamento del generatore elettrico avviene quando la velocità del vento supera la velocità di cut – in (di solito
tra i 3 e i 6 m/s). Il generatore continua a lavorare per tutti i regimi di velocità, fino a quando il vento non
raggiunge un valore limite, detto velocità di cut – off (di solito tra i 25 e i 35 m/s), superato il quale il rotore viene
posto fuori servizio per motivi di sicurezza.
La velocità del vento per la quale il generatore fornisce la potenza di progetto viene chiamata velocità nominale,
con questa si ottengono i rendimenti più elevati.
Il generatore elettrico è il componente centrale dell’impianto minieolico in quanto trasforma l’energia cinetica di
rotazione dell’asse del rotore in energia elettrica. La forma d’onda della corrente è alternata, a prescindere
dalle dimensioni dell’impianto.
La maggior parte delle turbine minieoliche impiega alternatori a magneti permanenti: si tratta della
configurazione più semplice, robusta ed affidabile. Per le turbine ad uso domestico si utilizzano i seguenti tipi di
alternatore: a magneti permanenti, ad alternatore convenzionale a campo avvolto, a generatore ad induzione.
La scelta a magneti permanenti presenta però problematiche in condizioni di fermo macchina, in quanto l’albero
della turbina si dispone secondo delle posizioni di equilibrio stabile (corrispondenti all’allineamento tra magneti
del rotore e bobine dello statore) opponendo pertanto una certa resistenza al movimento. Questo inconveniente è
accentuato in particolar modo per moti incipienti, che richiedono allo spunto velocità del vento maggiori. I
costruttori hanno ovviato a tale problema inclinando le bobine dello statore o i magneti del rotore.
ITIS GALILEI 51
Aerogeneratore (3) Tecnologia dell’impianto minieolico
SISTEMA DI CONTROLLO
I vari sistemi di controllo usati in un aerogeneratore servono soprattutto per la regolazione della potenza elettrica
e per garantire le condizioni di sicurezza della macchina, agendo sulla velocità del rotore e sganciando
quest’ultimo al raggiungimento del valore di cut – off.
Tra i sistemi di controllo sono annoverati:
• Sistema di imbardata. E’ quello preposto a garantire il corretto allineamento tra asse di rotazione del rotore e
direzione del vento. Nelle macchine medio – grandi è garantito da un servomeccanismo attivato da un sensore
automatico che, dopo aver rilevato lo scostamento in esame, aziona un motore elettrico che riallinea la navicella.
Nelle macchine di piccole dimensioni è utilizzato un semplice timone direzionale.
• Controllo di stallo. E’ usato per regolare la potenza nelle macchine a passo fisso, ossia un controllo di tipo
passivo che mette gradualmente in stallo il rotore quando la velocità si avvicina al valore di cut - off.
• Controllo del passo. E’ il sistema adoperato per il controllo della potenza nelle macchine a velocità variabile.
Agisce direttamente sull’angolo di incidenza tra vento e pale del rotore, aumentando o diminuendo l’efficienza
aerodinamica e quindi la velocità di rotazione e di conseguenza la produzione energetica. Un controllo “in catena
chiusa” per limitare la potenza dopo la velocità nominale è realizzato mediante sensori che misurano la potenza
in uscita, la confrontano con quella nominale della macchina e regolano di conseguenza l’inclinazione delle pale
mediante minimotori elettrici.
• Sistema frenante. E’ solitamente costituito da un freno a disco ed entra in funzione in caso di emergenza o come
freno di stazionamento per bloccare il rotore per operazioni di manutenzione.
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Aerogeneratore (4) Tecnologia dell’impianto minieolico
TORRI DI SOSTEGNO
La struttura di sostegno è costituita dalla torre e dalle sue
fondamenta. La torre sostiene la navicella ed al suo interno
vengono alloggiati i cavi elettrici per il collegamento del
generatore.
Le fondazioni sono generalmente in cemento armato e
interamente interrate. La struttura deve essere in grado di
resistere alle vibrazioni indotte dalla turbina e alle spinte
laterali del vento in ogni condizione atmosferica.
La torre può essere del tipo a traliccio realizzata in acciaio o
tubolare compatta realizzata in calcestruzzo armato
prefabbricato o in acciaio rivestito. L’altezza può variare a
seconda della dimensione del rotore, da pochi metri fino a
superare i 100. Inoltre deve essere dotata di scala di
sicurezza (per accedere alla turbina da parte dei tecnici).
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Convertitore dell’energia elettrica (1) Tecnologia dell’impianto minieolico
ACCUMULATORI (BATTERIE)
Per quanto concerne gli accumulatori, ne esistono di tre tipi (meccanici, idraulici ed elettrochimici),
ma per ragioni di praticità, semplicità ed affidabilità, la scelta ricade quasi esclusivamente sugli
ultimi. Questi consistono in una comune batteria piombo – acido, analoga a quelle comunemente
impiegate sugli autoveicoli, che garantisce una notevole durata di accumulo.
Esistono tuttavia alcuni inconvenienti derivanti da questa scelta:
• l’ingombro notevole del sistema;
• l’utilizzo di un elettrolita corrosivo.
• la vita utile limitata in caso di cattiva gestione delle batterie (comunque da sostituire ogni 5-8
anni); a tale scopo vengono utilizzati dei controller di carica e dei sistemi di sconnessione per basso
voltaggio.
I primi servono a prevenire il danneggiamento delle batterie in caso esse siano già cariche e
l’alternatore continui ad erogare, deviando l’energia su degli elementi che possano disperderla, ad
esempio delle lampadine o delle resistenze termiche.
I secondi interrompono il collegamento con l’utenza quando il voltaggio della batteria risulta essere
sotto un valore di soglia prestabilito, visto il possibile danneggiamento delle batterie se scaricate
eccessivamente.
ITIS GALILEI 55
Convertitore dell’energia elettrica (3) Tecnologia dell’impianto minieolico
Il tipo più semplice di inverter consiste in un oscillatore che pilota un transistor, il quale aprendo e chiudendo un
circuito genera un'onda quadra. L'onda è quindi applicata ad un trasformatore che fornisce all'uscita la tensione
richiesta arrotondando in qualche misura l'onda quadra. Spesso al posto del transistor comune sono utilizzati
dispositivi più efficienti quali il MOSFET, il tiristore o l'IGBT.
La forma d'onda quadra generata da questi dispositivi ha il problema di essere ricca di armoniche superiori,
mentre l'onda sinusoidale della rete elettrica ne è priva. Ciò comporta una minore efficienza delle apparecchiature
alimentate, maggiore rumorosità sia sonora che elettrica, e seri problemi di compatibilità elettromagnetica.
Inverter più complessi utilizzano diversi approcci per produrre in uscita una forma d'onda quanto più possibile
sinusoidale.
ITIS GALILEI 56
Tecnologia dell’impianto minieolico
DIFFERENTI TIPOLOGIE DI IMPIANTO
SISTEMI ISOLATI
Questa tipologia di impianti si avvale di turbine con
potenza di solito < 1 kW.
Gli utilizzi sono molteplici:
• Alimentazione di zone isolate dal punto di vista
energetico per le quali non è conveniente il trasporto di
energia mediante rete elettrica: utenze civili private,
infrastrutture turistiche come campeggi, fattorie, rifugi,
ecc..
• Alimentazione di sistemi di telecomunicazione
(ripetitori e antenne di telefonia mobile poste a distanza
dalla rete elettrica).
• Alimentazione di sistemi di pompaggio e drenaggio.
• Alimentazione per l’illuminazione pubblica: strade,
viadotti, gallerie, semafori, segnaletica stradale, ecc.
• Alimentazione di utenze isolate all’interno di aree
naturali protette.
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Tecnologia dell’impianto minieolico
ITIS GALILEI 58
Tecnologia dell’impianto minieolico
Dispositivo di interfaccia
E’ il dispositivo, Dispositivo generale
asservito alle protezioni E’ costituito da un
di interfaccia, che interruttore con
assicura la separazione di sganciatori di massima
tutti i gruppi di corrente e deve soddifare i
produzione dalla rete requisiti di sezionamento
pubblica. della Norma CEI 64-8.
Dispositivo di generatore
E’ il dispositivo installato
a valle dei terminali del
generatore.
GdM
Gruppo di Misura
ITIS GALILEI 61
Fattibilità tecnico-economica
COSA FARE (1)
dell’impianto minieolico
ITIS GALILEI 62
Fattibilità tecnico-economica
COSA FARE (2)
dell’impianto minieolico
Analisi di producibilità di miniturbine commerciali
Analizzata la disponibilità della risorsa vento nel sito in esame si può procedere all’analisi di producibilità di
turbine commerciali utilizzando le metodologie già illustrate.
Valutazione dell’investimento
Lo studio di fattibilità di un impianto finalizzato alla verifica dei costi e dei rientri economici, e volto alla scelta
delle macchine più appropriate ed al loro dimensionamento, è un compito genericamente affidato ai progettisti,
ai consulenti o ai costruttori stessi. Si tratta infatti di un’attività piuttosto complessa che deve tenere in
considerazione diversi fattori.
E’ necessario che il rapporto costi/ricavi sia adeguato alle aspettative.
Se il risultato economico risulta accettabile si può procedere con la fase autorizzativa e di installazione/
costruzione.
ITIS GALILEI 63
Riferimenti legislativi Fattibilità tecnico-economica
Senza pretesa di esaustività si citano i seguenti riferimenti legislativi: dell’impianto minieolico
Regione Toscana
Legge Regionale n. 39 del 24 febbraio 2005
“Disposizioni in materia di energia”.
Tale legge tra le varie disposizioni stabilisce l’attività libera
ARTICOLO 17 Attività libera
1. Salvo quanto disposto all’articolo 13 e comunque ferme restando le autorizzazioni paesaggistiche
eventualmente richieste ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del
paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) non necessitano di titolo abilitativo ai
sensi della presente legge e della l.r. 1/2005, laddove realizzati secondo le condizioni fissate dal PIER (*) e
dai provvedimenti attuativi dello stesso, i seguenti interventi:
a) installazione di pannelli solari termici di sviluppo uguale o inferiore a 20 metri quadrati, nel rispetto dei criteri
e delle modalità stabiliti dagli accordi di cui all’articolo 22, comma 1;
b) installazione di pannelli solari termici per applicazioni nel settore florovivaistico, nel rispetto dei criteri e delle
modalità stabiliti dagli accordi di cui all’articolo 22, comma 1;
c) installazione di pannelli solari fotovoltaici di potenza nominale uguale o inferiore a 3 chilowatt, nel rispetto
dei criteri e delle modalità stabiliti dagli accordi di cui all’articolo 22, comma 1;
d) installazione di impianti eolici di potenza uguale o inferiore a 5 chilowatt, nel rispetto dei criteri e delle
modalità stabiliti dagli accordi di cui all’articolo 22, comma 1;
e) installazione di impianti di microcogenerazione a gas naturale fino a 3 megawatt termici, nel rispetto dei
criteri e delle modalità stabiliti dagli accordi di cui all’articolo 22, comma 1;
f) installazione di impianti di produzione energetica alimentati a biomassa fino a 0,5 megawatt termici. […]
ITIS GALILEI (*) piano di indirizzo energetico regionale 64
Fattibilità tecnico-economica
INCENTIVAZIONI (1)
dell’impianto minieolico
Lo scambio sul posto
Il concetto di scambio sul posto è stato introdotto in Italia con la Delibera 28/06, entrata in vigore il 10/02/2006.
Essa prevede la possibilità di cedere alla rete elettrica locale l’energia prodotta in eccesso da impianti a fonte rinnovabile
di potenza non superiore ai 20 kW e di prelevare dalla stessa i quantitativi di energia nelle ore in cui gli impianti non
sono in grado di sopperire ai propri consumi. L’utente rimane quindi connesso alla rete elettrica, e consuma energia a
prescindere dalla produzione dell’impianto.
La bolletta quindi riporterà sia i consumi che la produzione eccedente, ed effettua la compensazione:
a) In caso di consumi pari o inferiori alla produzione la voce complessiva della bolletta relativa all’energia sarà azzerata.
La produzione eccedente (non consumata) verrà utilizzata per compensare periodi in cui si verifichi il contrario, e cioè
un consumo superiore alla produzione. b) In caso di consumi superiori si effettuerà una compensazione con l’eventuale
riporto di produzione eccedente cumulata.
Il meccanismo di compensazione ha però un limite, per cui eccedenze di produzione vengono compensate solo nell’arco
di tre anni.
Ne deriva che il sistema dovrà essere dimensionato per produrre quanto si consuma; inoltre, dato che l’impianto ha una
durata molto lunga, si dovranno tenere in considerazione eventuali ipotesi di incremento dei consumi.
Riassumendo, le componenti di ricavo per un impianto connesso secondo la modalità “Scambio sul posto” sono:
• incentivi, calcolati sull’intera produzione da FER;
• risparmio sulla bolletta per la quota di energia prodotta e autoconsumata.
Per quanto concerne le modalità della richiesta e dell’erogazione del servizio di “Scambio sul posto”, descritte
all’articolo 3 della Delibera in esame:
“Possono richiedere di usufruire del servizio di scambio sul posto i clienti del mercato vincolato e i clienti del mercato
libero che hanno la disponibilità di impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza nominale non superiore a 20 kW.
La richiesta deve essere presentata all'impresa distributrice competente nell'ambito territoriale in cui è ubicato
l'impianto.
ITIS GALILEI 65
Fattibilità tecnico-economica
INCENTIVAZIONI (2)
dell’impianto minieolico
Cessione in rete
Caratteristica principale della modalità “cessione in rete” è quella di permettere il consumo dell’energia
elettrica prodotta dall’impianto da fonte rinnovabile solamente mentre questa viene prodotta. Non viene
effettuata nessuna forma di compensazione. Lo sfruttamento dell’impianto avviene tramite una connessione
diretta di quest’ultimo con la linea a cui sono collegati i consumi: l’energia prodotta e consumata direttamente
riduce o azzera il prelievo di energia dalla rete, con conseguente risparmio.
L’energia eventualmente prodotta in eccesso al consumo viene venduta al gestore.
La totalità dell’energia prodotta concorre al calcolo della somma degli incentivi, come nel caso dello scambio
sul posto.
La cessione in rete prevede l’installazione di contatori aggiuntivi esattamente come nel caso di scambio sul
posto, e lo schema di collegamento è identico.
Le componenti di ricavo per un impianto connesso secondo la modalità “Cessione in rete” sono:
• incentivi, calcolati sull’intera produzione;
• risparmio sulla bolletta per la quota di energia prodotta e autoconsumata;
• ricavi derivati dalla vendita dell’energia elettrica prodotta e non consumata.
ITIS GALILEI 66
Fattibilità tecnico-economica
INCENTIVAZIONI (3)
dell’impianto minieolico
I certificati verdi
I Certificati Verdi (CV) costituiscono un innovativo sistema di incentivazione della produzione di energia pulita. Tale
meccanismo è stato introdotto nel 2002, conosciuto anche come decreto Bersani (D.lgs.n. 79/99), e sostituisce il
precedente “Cip 6”, che promuoveva lo sfruttamento delle fonti di energia rinnovabile o delle altre fonti ad esse
assimilate da parte di impianti entrati in funzione dopo il 30 Gennaio 1991 e garantiva l’acquisto dell’energia da parte
dell’ENEL a prezzi incentivati, lasciando libera la quantità offerta.
Nel dettaglio, il Decreto Legislativo, all’articolo 11, introduce l’obbligo per produttori ed importatori, di immettere ogni
anno in rete energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili per una quota pari al 2% dell’energia
elettrica importata o prodotta da fonti non rinnovabili nell’anno precedente, eccedente i 100 GWh/anno. Un successivo
Decreto Legislativo (n. 387/2003) ha stabilito un incremento annuale progressivo dello 0,35% nel triennio 2004 – 2006,
e dello 0,75% nel periodo 2007 – 2012.
I soggetti all’obbligo possono:
• immettere in rete energia prodotta da fonti rinnovabili da impianti propri;
• acquistare da altri produttori titoli comprovanti la produzione dell’equivalente quota: i cosiddetti Certificati Verdi
(CV). Tali certificati vengono rilasciati per un periodo che inizialmente era fissato in otto anni e che poi il D.Lgs.
3/4/2006 n.152 ha elevato a dodici;
• acquistare energia da fonte rinnovabile da un paese estero avente con l’Italia rapporto di reciprocità.
I CV, di valore pari a 1 MWh (in precedenza era riferito a 100 MWh), sono emessi dal Gestore della Rete di
Trasmissione Nazionale (GRTN) su comunicazione del produttore circa la produzione da fonte rinnovabile dell’anno
precedente (“a consuntivo”), o relativamente alla producibilità attesa nell’anno in corso o nell’anno successivo (“a
preventivo”). Il loro numero è pari alla produzione netta di energia moltiplicata per coefficienti dipendenti dal tipo di
fonte energetica rinnovabile.
I Certificati Verdi sono lo strumento con il quale i soggetti sottoposti all’obbligo della quota “verde” devono dimostrare
di avervi adempiuto e quindi costituiscono l’incentivo alla produzione da fonte rinnovabile. Possono essere negoziati
mediante un mercato organizzato dal Gestore del Servizio Elettrico, denominato GME, o liberamente tra operatori.
ITIS GALILEI 67
Fattibilità tecnico-economica
INSERIMENTO AMBIENTALE
dell’impianto minieolico
ITIS GALILEI 68