Sei sulla pagina 1di 28

Energia eolica

esempi di generatori eolici commerciali


TURBINA EOLICA PER AMBIENTE URBANO
Turbina da
Scheda tratta da www.tozzinord.com 1,5 kW

ASSE VERTICALE

ITIS GALILEI 41
Energia eolica
esempi di generatori eolici commerciali
TURBINA EOLICA PER AMBIENTE EXTRA-URBANO
Scheda tratta da www.tozzinord.com

Turbina da
6,5 kW

ASSE
ORIZZANTALE

ITIS GALILEI 42
Energia eolica
Misure di vento e stime di producibilità
relative alla provincia di Lucca – fonte ALERR/ENEA
Tratto da “Stima della produzione elettrica di turbine eoliche di piccola taglia” Valutazione preliminare.
Rapporto tecnico 2007 – ENEA/ALERR

Stazioni anemometriche - rete provinciale gestita da ALERR, SEVERA, ENEA.

ITIS GALILEI 43
Provincia di Lucca: misure
Energia eolica
di vento e stime di
producibilità elettrica (1)

Il sistema Appenninico presenta una zona di


crinale ed una di mezza costa;
la zona di crinale è ricoperta in maniera
continua dal bosco che si interrompe solo
nelle zone di valico,
mentre la zona di mezza costa presenta vallate
ampie che offrono uno sviluppo della classe
d’uso del suolo relativo ai prati e prati-pascoli
maggiore rispetto a quello delle Apuane.

Il sistema Apuano è diviso in due versanti :


¨ della Valle del Serchio in cui si individuano,
con il decrescere dell’altitudine, boscopascoli
e prati-pascolo, castagneto da frutto-bosco-
seminativi e bosco-seminativi-vigneti;
¨ della Versilia che presenta uno sviluppo più
breve con dislivelli maggiori, valli anguste ed
una diversa dislocazione dei nuclei
insediativi. La sequenza di uso del suolo in
questo caso è costituita da bosco-pascolo e
prati-pascolo, bosco-seminativi ed oliveto-
vigneto-seminativi.

Posizione delle stazioni anemometriche


ITIS GALILEI 44
Provincia di Lucca: misure
Energia eolica
di vento e stime di
45
producibilità elettrica (2)
C 40

35
Argegna 10m
Piglionico 10m
45 30

Frequenza (%)
40 25
A 35 Severa2 10m
20
Severa1 10m
Frequenza (%)

30 15

25 10
20 5
15 0
10 0,25 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Velocità del Vento (m /s)
5
0
0,25 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Velocità del Vento (m /s) Frequenze delle velocità del vento
50
(A), (B): in cinque stazioni localizzate sul
45 fondovalle molto antropizzato del fiume Serchio;
B 40 Mont'Alfonso 10m
“Severa1”, “Severa2” e “Mont’Alfonso” sono
35 Mont'Alfonso 30m
posizionate presso Castelnuovo di Garfagnana; la
Frequenza (%)

30 Fornoli 18m
stazione “Fornoli” invece è localizzata all’interno
25
20 di un edificio industriale della ditta ICL vicino alla
15 stazione ferroviaria di Bagni di Lucca; si possono
10 osservare frequenze elevate negli intervalli con
5
bassi valori della velocità;
0
0,25 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
(C) in due stazioni dove prevale il bosco e il
Velocità del Vento (m /s) castagneto da frutto dove l’azione antropica è
ridotta: qui le velocità del vento sono interessanti
per quanto riguarda lo sfruttamento dell’energia
nella legenda delle figure sono eolica.
ITIS GALILEI indicate le quote slt delle misure 45
Provincia di Lucca: misure
Energia eolica
di vento e stime di Frequenze delle velocità del vento
producibilità elettrica (3)
25

20 Matanna 10m nella


STAZIONE DI MATANNA Matanna 30m

Frequenza (%)
legenda
15
della figura
10 è indicata la
5
quota della
misura
0
0.25 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Velocità del Vento (m /s)

Rosa dei Venti nella stazione


“Matanna 30m”
In questa rappresentazione grafica
sono state eliminate dalla serie delle
misure le calme di vento ( v< 0.5
m/s); le direzioni prevalenti del vento
sono presenti nel 3° settore con venti
da SO e OSO, mentre il 1° settore è
caratterizzato da venti unicamente da
NE; nella zona di misura i rilievi
montuosi del Gabberi e del monte
Prana creano un forte incanalamento
MARE del vento.

ITIS GALILEI 46
Provincia di Lucca: misure
Energia eolica
di vento e stime di

Energia Elettrica Prodotta Turbina 5 kW (kWh/anno)


producibilità elettrica (4) 16000

14000 10m
Turbina 30m
STIMA DELL’ENERGIA 12000

10000 da 5 kW
ELETTRICA
8000
PRODOTTA NELLE 6000
DIFFERENTI STAZIONI 4000
DI MISURA 2000

kWh /Anno

to

o
llo

na

o
io
e

ns
os
cc

ss

h
re

an
Fa

cc

lfo
ta

nt
fi

va

at
ci

Lu

Ve
os

t 'A
io
ro

M
C

on
G
C

M
Energia Elettrica Prodotta Turbina 1 kW (kWh/anno)

3500

3000 10m

2500
Turbina 30m
A parità di turbina e di sito di
da 1 kW installazione l’energia prodotta
2000 aumenta all’aumentare della quota
1500 della turbina rispetto al livello del
terreno.
1000
Nelle aree boscate (cfr. Costacce,
500 Crocefisso, Ventoso) l’energia
prodotta a 10 m è molto più bassa
0
rispetto a quella prodotta a 30 m
na
o

o
llo
e

o
so

proprio a causa dell’attrito dovuto


et

ns
hi
cc

os
re

an
fis

cc
Fa
ta

lfo
nt
va
ci

at
Lu
os

t 'A
Ve
ro

io

alla vegetazione.
C

G
C

on
M

ITIS GALILEI 47
Tecnologia
dell’impianto
minieolico

48
ITIS GALILEI
Tecnologia dell’impianto minieolico
GLI ELEMENTI BASE
DELL’IMPIANTO MINIEOLICO

Energia elettrica
Energia
CONVERTITORE DI direttamente utilizzabile:
cinetica AEROGENERATORE - in proprio;
vento ENERGIA ELETTRICA
- in rete.
Energia elettrica NON
• Turbina direttamente utilizzabile • Convertitore AC/DC
• Generatore elettrico • Sistema di accumulo (Batterie)
• Sistema di controllo • Convertitore DC/AC (Inverter)
• Struttura di sostegno

GESTIONE E MANUTENZIONE
L’entità e l’onere dipende dalla taglia dell’impianto. Nel caso di un mini-impianto, data la
semplicità costruttiva, manutenzione e gestione risultano molto meno complesse rispetto a
quelle di impianti di taglia maggiore. Le mini-macchine eoliche oggi in commercio, sono state
sviluppate anche con l’obiettivo di ridurre al minimo gli interventi. Questo obiettivo è stato
ottenuto curando particolarmente la progettazione ed utilizzando componenti e materiali
oculatamente scelti.

ITIS GALILEI 49
Aerogeneratore (1) Tecnologia dell’impianto minieolico

TURBINA
La turbina è il componente dell’aerogeneratore preposto alla captazione del vento. E’ formata da una navicella (o
gondola) e da un rotore.
Il rotore ha una struttura ad elica ed è composto da un certo numero di pale (generalmente tre nelle macchine
moderne) fissate ad un mozzo, che a sua volta è collegato all’albero lento. L’asse di rotazione è orizzontale o sub
– orizzontale ed un sistema di controllo (detto controllo di imbardata), situato nella navicella, permette di
mantenere l’asse del rotore sempre parallelo alla direzione del vento, in modo tale che il piano di rotazione risulti
ortogonale al flusso ventoso stesso.
Rispetto al resto della struttura dell’aerogeneratore, il rotore può essere posto indifferentemente sopravento o
sottovento, anche se la prima soluzione è più diffusa.
Le pale sono costruite solitamente in fibra di vetro (sono allo studio nuovi materiali) con un profilo aerodinamico
tale che il flusso d’aria che le investe azioni il rotore.
L’inclinazione delle stesse intorno all’asse longitudinale, cioè il passo, può essere fissa o variabile; lo sviluppo e
il massiccio utilizzo dell’elettronica ha fatto sì che la scelta ricadesse in particolare sulla seconda soluzione. Alla
variazione del passo, anche la velocità di rotazione del rotore sarà variabile, detta velocità è inversamente
proporzionale alle dimensioni della turbina.
Il diametro del rotore può variare dai 50 cm circa delle microturbine ai 130 m circa delle nuove gigantesche
turbine.
La navicella sostiene il mozzo del rotore ed ospita al suo interno l’albero di trasmissione, il generatore elettrico e
i sistemi di controllo; può essere considerata una sorta di “sistema nervoso” dell’intera macchina. La navicella è
posta in cima alla torre e può ruotare orizzontalmente di 360° per garantire il corretto allineamento dell’asse del
rotore con la direzione del vento, angolo che prende il nome di angolo di imbardata.

ITIS GALILEI 50
Aerogeneratore (2) Tecnologia dell’impianto minieolico
GENERATORE
Il generatore elettrico è il componente considerato il cuore stesso dell’aerogeneratore ed è solitamente costituito
da un alternatore o da un generatore ad induzione.
Il collegamento tra il generatore e il rotore è realizzato generalmente da un albero “lento” collegato direttamente
al rotore eolico, un moltiplicatore di giri (a rapporti fissi o variabili) e un albero di trasmissione “veloce”,
collegato al rotore dell’alternatore. Nei piccoli impianti il collegamento rotore – alternatore può essere diretto,
viste le ridotte dimensioni e le velocità di rotazioni più elevate.
L’avviamento del generatore elettrico avviene quando la velocità del vento supera la velocità di cut – in (di solito
tra i 3 e i 6 m/s). Il generatore continua a lavorare per tutti i regimi di velocità, fino a quando il vento non
raggiunge un valore limite, detto velocità di cut – off (di solito tra i 25 e i 35 m/s), superato il quale il rotore viene
posto fuori servizio per motivi di sicurezza.
La velocità del vento per la quale il generatore fornisce la potenza di progetto viene chiamata velocità nominale,
con questa si ottengono i rendimenti più elevati.

Il generatore elettrico è il componente centrale dell’impianto minieolico in quanto trasforma l’energia cinetica di
rotazione dell’asse del rotore in energia elettrica. La forma d’onda della corrente è alternata, a prescindere
dalle dimensioni dell’impianto.
La maggior parte delle turbine minieoliche impiega alternatori a magneti permanenti: si tratta della
configurazione più semplice, robusta ed affidabile. Per le turbine ad uso domestico si utilizzano i seguenti tipi di
alternatore: a magneti permanenti, ad alternatore convenzionale a campo avvolto, a generatore ad induzione.
La scelta a magneti permanenti presenta però problematiche in condizioni di fermo macchina, in quanto l’albero
della turbina si dispone secondo delle posizioni di equilibrio stabile (corrispondenti all’allineamento tra magneti
del rotore e bobine dello statore) opponendo pertanto una certa resistenza al movimento. Questo inconveniente è
accentuato in particolar modo per moti incipienti, che richiedono allo spunto velocità del vento maggiori. I
costruttori hanno ovviato a tale problema inclinando le bobine dello statore o i magneti del rotore.

ITIS GALILEI 51
Aerogeneratore (3) Tecnologia dell’impianto minieolico

SISTEMA DI CONTROLLO
I vari sistemi di controllo usati in un aerogeneratore servono soprattutto per la regolazione della potenza elettrica
e per garantire le condizioni di sicurezza della macchina, agendo sulla velocità del rotore e sganciando
quest’ultimo al raggiungimento del valore di cut – off.
Tra i sistemi di controllo sono annoverati:
• Sistema di imbardata. E’ quello preposto a garantire il corretto allineamento tra asse di rotazione del rotore e
direzione del vento. Nelle macchine medio – grandi è garantito da un servomeccanismo attivato da un sensore
automatico che, dopo aver rilevato lo scostamento in esame, aziona un motore elettrico che riallinea la navicella.
Nelle macchine di piccole dimensioni è utilizzato un semplice timone direzionale.
• Controllo di stallo. E’ usato per regolare la potenza nelle macchine a passo fisso, ossia un controllo di tipo
passivo che mette gradualmente in stallo il rotore quando la velocità si avvicina al valore di cut - off.
• Controllo del passo. E’ il sistema adoperato per il controllo della potenza nelle macchine a velocità variabile.
Agisce direttamente sull’angolo di incidenza tra vento e pale del rotore, aumentando o diminuendo l’efficienza
aerodinamica e quindi la velocità di rotazione e di conseguenza la produzione energetica. Un controllo “in catena
chiusa” per limitare la potenza dopo la velocità nominale è realizzato mediante sensori che misurano la potenza
in uscita, la confrontano con quella nominale della macchina e regolano di conseguenza l’inclinazione delle pale
mediante minimotori elettrici.
• Sistema frenante. E’ solitamente costituito da un freno a disco ed entra in funzione in caso di emergenza o come
freno di stazionamento per bloccare il rotore per operazioni di manutenzione.

ITIS GALILEI 52
Aerogeneratore (4) Tecnologia dell’impianto minieolico

TORRI DI SOSTEGNO
La struttura di sostegno è costituita dalla torre e dalle sue
fondamenta. La torre sostiene la navicella ed al suo interno
vengono alloggiati i cavi elettrici per il collegamento del
generatore.
Le fondazioni sono generalmente in cemento armato e
interamente interrate. La struttura deve essere in grado di
resistere alle vibrazioni indotte dalla turbina e alle spinte
laterali del vento in ogni condizione atmosferica.
La torre può essere del tipo a traliccio realizzata in acciaio o
tubolare compatta realizzata in calcestruzzo armato
prefabbricato o in acciaio rivestito. L’altezza può variare a
seconda della dimensione del rotore, da pochi metri fino a
superare i 100. Inoltre deve essere dotata di scala di
sicurezza (per accedere alla turbina da parte dei tecnici).

Caratteristica interessante di alcune torri nel campo del


minieolico è quella di avere delle cerniere in prossimità
della base, in modo da poter essere alzate e abbassate
agevolmente per gli interventi di manutenzione necessari. tratto da: www.veronagest.com
Ciò è ovviamente possibile solo per le torri più leggere
utilizzando le necessarie precauzioni.

ITIS GALILEI 53
Convertitore dell’energia elettrica (1) Tecnologia dell’impianto minieolico

CONVERSIONE DELL’ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA


Poiché le caratteristiche di velocità del vento sono variabili nel tempo, i generatori minieolici
producono tensione alternata non standard, non direttamente utilizzabile per alimentare le utenze
elettriche.
La tensione all’uscita dell’aerogeneratore deve pertanto essere trasformata in tensione continua
mediante raddrizzatori (convertitori AC/DC) affinché provveda al caricamento delle batterie.
L’alimentazione delle utenze finali in corrente alternata con i giusti valori di tensione e frequenza è
realizzata tramite inverter (convertitore DC/AC).

CONVERTITORE REGOLATORE BATTERIE CONVERTITORE


AC/DC DI CARICA DC/AC

Negli impianti minieolici dei


Energia elettrica fornita
sistemi isolati, esigenza Energia elettrica
dall’aerogeneratore imprescindibile sono i sistemi di direttamente utilizzabile:
NON direttamente utilizzabile accumulo, in quanto la velocità -in proprio;
del vento non è costante e
-in rete.
l’energia in eccesso deve poter
essere immagazzinata per essere
riutilizzata in assenza di vento.
ITIS GALILEI 54
Convertitore dell’energia elettrica (2) Tecnologia dell’impianto minieolico

ACCUMULATORI (BATTERIE)
Per quanto concerne gli accumulatori, ne esistono di tre tipi (meccanici, idraulici ed elettrochimici),
ma per ragioni di praticità, semplicità ed affidabilità, la scelta ricade quasi esclusivamente sugli
ultimi. Questi consistono in una comune batteria piombo – acido, analoga a quelle comunemente
impiegate sugli autoveicoli, che garantisce una notevole durata di accumulo.
Esistono tuttavia alcuni inconvenienti derivanti da questa scelta:
• l’ingombro notevole del sistema;
• l’utilizzo di un elettrolita corrosivo.
• la vita utile limitata in caso di cattiva gestione delle batterie (comunque da sostituire ogni 5-8
anni); a tale scopo vengono utilizzati dei controller di carica e dei sistemi di sconnessione per basso
voltaggio.
I primi servono a prevenire il danneggiamento delle batterie in caso esse siano già cariche e
l’alternatore continui ad erogare, deviando l’energia su degli elementi che possano disperderla, ad
esempio delle lampadine o delle resistenze termiche.
I secondi interrompono il collegamento con l’utenza quando il voltaggio della batteria risulta essere
sotto un valore di soglia prestabilito, visto il possibile danneggiamento delle batterie se scaricate
eccessivamente.

ITIS GALILEI 55
Convertitore dell’energia elettrica (3) Tecnologia dell’impianto minieolico

CONVERTITORE DC/AC (INVERTER)


Un inverter è un apparato elettronico in grado di convertire corrente continua in corrente alternata eventualmente
a tensione diversa, oppure una corrente alternata in un'altra di differente frequenza.

Il tipo più semplice di inverter consiste in un oscillatore che pilota un transistor, il quale aprendo e chiudendo un
circuito genera un'onda quadra. L'onda è quindi applicata ad un trasformatore che fornisce all'uscita la tensione
richiesta arrotondando in qualche misura l'onda quadra. Spesso al posto del transistor comune sono utilizzati
dispositivi più efficienti quali il MOSFET, il tiristore o l'IGBT.

La forma d'onda quadra generata da questi dispositivi ha il problema di essere ricca di armoniche superiori,
mentre l'onda sinusoidale della rete elettrica ne è priva. Ciò comporta una minore efficienza delle apparecchiature
alimentate, maggiore rumorosità sia sonora che elettrica, e seri problemi di compatibilità elettromagnetica.

Inverter più complessi utilizzano diversi approcci per produrre in uscita una forma d'onda quanto più possibile
sinusoidale.

Immagini tratte da: www.energiasolare100.it

ITIS GALILEI 56
Tecnologia dell’impianto minieolico
DIFFERENTI TIPOLOGIE DI IMPIANTO

In termini di utilizzo dell’energia prodotta, è possibile individuare 3 diverse tipologie di


impianto:
• sistemi isolati;
• sistemi connessi alla rete di distribuzione;
• sistemi ibridi.

SISTEMI ISOLATI
Questa tipologia di impianti si avvale di turbine con
potenza di solito < 1 kW.
Gli utilizzi sono molteplici:
• Alimentazione di zone isolate dal punto di vista
energetico per le quali non è conveniente il trasporto di
energia mediante rete elettrica: utenze civili private,
infrastrutture turistiche come campeggi, fattorie, rifugi,
ecc..
• Alimentazione di sistemi di telecomunicazione
(ripetitori e antenne di telefonia mobile poste a distanza
dalla rete elettrica).
• Alimentazione di sistemi di pompaggio e drenaggio.
• Alimentazione per l’illuminazione pubblica: strade,
viadotti, gallerie, semafori, segnaletica stradale, ecc.
• Alimentazione di utenze isolate all’interno di aree
naturali protette.

ITIS GALILEI 57
Tecnologia dell’impianto minieolico

SISTEMI CONNESSI IN RETE (1)


Con potenze generalmente superiori ai 20 kW, questi sistemi sono connessi alla rete di bassa tensione (previa
denuncia all’Ufficio Tecnico di Finanza come officine elettriche).
Le attuali applicazioni consentono di autoconsumare l’energia prodotta, ottenendo pertanto un notevole risparmio
sulla bolletta da pagare al gestore pari al controvalore del consumo evitato.
Se la produzione supera le necessità locali, l’energia in surplus viene ceduta alla rete tramite opportuni contratti
stipulati a priori; al contrario, quando i consumi superano la produttività dell’impianto, il deficit di energia viene
colmato dalla rete stessa, come una semplice utenza.
Questa tipologia di sistema ha il vantaggio di non aver necessità di accumulatori, a fronte però dell’utilizzo di un
inverter che adatti la frequenza e la tensione in uscita dalla miniturbina a quelle di rete. Dato l’elevato costo di tale
componente elettronico (si possono raggiungere anche i 1000 €/kW), questo tipo di impianto presenta spesso un
prezzo notevole.
Il vantaggio del sistema connesso è rappresentato dalla cessione di energia alla rete: il Decreto Bersani (D.lgs.n.
79/99) introduce l’obbligo per produttori ed importatori, a partire dal 2002, ad immettere ogni anno in rete energia
elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili per una quota pari al 2% dell’energia elettrica prodotta
da fonti non rinnovabili nell’anno precedente, eccedente i 100 GWh. Così gli enti distributori acquistano da terzi
energia prodotta da fonti rinnovabili (scambio sul posto, o net metering), offrendo loro una possibilità di guadagno
non indifferente, tale da ammortizzare i costi di installazione nel giro di pochi anni, passando poi alla fase di
realizzo.
Il funzionamento in parallelo alla rete pubblica di un generatore è subordinato a precise condizioni tra le quali in
particolare:
• il cliente produttore non deve causare disturbi alla rete di alimentazione e alla continuità del servizio sulla rete
pubblica; in caso contrario si dovrà interrompere il collegamento di parallelo dell’impianto di produzione
immediatamente ed automaticamente;
• in caso di mancanza di tensione sulla rete, l’impianto di produzione non deve alimentare la rete stessa.

ITIS GALILEI 58
Tecnologia dell’impianto minieolico

SISTEMI CONNESSI IN RETE (2)

Dispositivo di interfaccia
E’ il dispositivo, Dispositivo generale
asservito alle protezioni E’ costituito da un
di interfaccia, che interruttore con
assicura la separazione di sganciatori di massima
tutti i gruppi di corrente e deve soddifare i
produzione dalla rete requisiti di sezionamento
pubblica. della Norma CEI 64-8.

Dispositivo di generatore
E’ il dispositivo installato
a valle dei terminali del
generatore.

GdM
Gruppo di Misura

tratto da: Seminario Tecnico


GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI
Novità legislative (nuovo conto energia), problematiche
ITIS GALILEI tecniche, relazione con i distributori, Bologna, 14 aprile 2007 59
SISTEMI IBRIDI Tecnologia dell’impianto minieolico
I sistemi ibridi sono l’associazione di due o più impianti di generazione. Per quanto riguarda il minieolico, sono
composti tipicamente da un generatore con motore diesel collegato in parallelo ad uno o più aerogeneratori (wind-
diesel). In alcuni casi possono essere presenti anche vari pannelli fotovoltaici, realizzando nell’insieme un complesso
molto affidabile e compatibile con l’ambiente circostante.
In generale, un sistema ibrido è composto da:
• una o più unità di generazione a fonte rinnovabile (eolico, fotovoltaico, idroelettrico);
• una o più unità di generazione convenzionale (diesel);
• un sistema di accumulo solitamente di tipo elettrochimico (batterie) ma anche meccanico o idraulico;
• sistemi di regolazione e controllo (inverter, raddrizzatori, regolatori di carica).
La tendenza è quella di progettare sistemi ibridi nei quali le fonti rinnovabili forniscono fino all’80 – 90% dei
fabbisogni energetici, lasciando pertanto all’unità diesel la sola funzione di soccorso.

tratto da: www.energiasolare100.it


ITIS GALILEI 60
Fattibilità
tecnico-economica
dell’impianto minieolico

ITIS GALILEI 61
Fattibilità tecnico-economica
COSA FARE (1)
dell’impianto minieolico

Scelta del sito e studio anemologico


La scelta del sito viene condotta in base a:
• Disponibilità dei terreni (verifica delle proprietà o di vincoli)
• Valutazione del sito (accessibilità, esposizione ai venti)
• Valutazione delle grandezze di riferimento (intensità e direzione del vento).
La verifica della bontà del sito in cui si intende installare l’impianto è essenziale per la sua corretta funzionalità.
La scelta preliminare può essere basata su elementi soggettivi, come le esperienze dei residenti e la valutazione
di elementi naturali, oppure su elementi oggettivi, ma comunque approssimati, quali l’estrapolazione di dati
anemometrici disponibili in aree contigue, il ricorso a mappe di ventosità sul territorio nazionale, i dati
dell’Aeronautica Militare o della Marina.
Il vento si caratterizza tra i “combustibili” naturali per le sue particolarità. La sua intensità non è, a differenza di
quella solare, nota a priori con sufficiente precisione, tale da determinare dettagli progettuali accurati e la
relativa convenienza economica dell’investimento in sede di fattibilità; inoltre, a differenza di quanto avviene
nell’idroelettrico, l’energia non è cumulabile, di conseguenza alcuni interventi, come quelli di manutenzione,
devono essere programmati con cura in modo da coincidere con i periodi a più bassa producibilità (in generale
quelli estivi) e non è possibile ottimizzare la produzione nei periodi di maggiore richiesta.
Per questi motivi l’installazione di una centrale minieolica esige sempre a priori una campagna anemometrica
nel sito scelto di durata assolutamente non inferiore all’anno e possibilmente accompagnata da correlazione con
dati di lungo periodo.
Bisogna però ricordare come le campagne anemometriche richiedano un consistente dispendio di risorse,
pertanto si rendono necessarie a priori tutte le verifiche possibili tali da ridurre al minimo il rischio di un esito
negativo della campagna stessa.

ITIS GALILEI 62
Fattibilità tecnico-economica
COSA FARE (2)
dell’impianto minieolico
Analisi di producibilità di miniturbine commerciali
Analizzata la disponibilità della risorsa vento nel sito in esame si può procedere all’analisi di producibilità di
turbine commerciali utilizzando le metodologie già illustrate.

Valutazione dell’investimento
Lo studio di fattibilità di un impianto finalizzato alla verifica dei costi e dei rientri economici, e volto alla scelta
delle macchine più appropriate ed al loro dimensionamento, è un compito genericamente affidato ai progettisti,
ai consulenti o ai costruttori stessi. Si tratta infatti di un’attività piuttosto complessa che deve tenere in
considerazione diversi fattori.
E’ necessario che il rapporto costi/ricavi sia adeguato alle aspettative.

Elementi di costo considerati: Ricavi derivanti:

• Costo aerogeneratore • Vendita di energia elettrica


• Costo progettazione • Risparmio (costo evitato) di energia elettrica
• Costo opere accessorie • Proventi da altri incentivi
• Costi di esercizio •Vendita di certificati verdi
• Costi di manutenzione
• Costi dei canoni

Occorre poi tenere presenti i diversi tipi di finanziamento come ad esempio:


• finanziamento a titolo di capitale proprio
• finanziamento a titolo di capitale di terzi (mutuo)

Se il risultato economico risulta accettabile si può procedere con la fase autorizzativa e di installazione/
costruzione.
ITIS GALILEI 63
Riferimenti legislativi Fattibilità tecnico-economica
Senza pretesa di esaustività si citano i seguenti riferimenti legislativi: dell’impianto minieolico

Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387


“Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti
energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità”

Regione Toscana
Legge Regionale n. 39 del 24 febbraio 2005
“Disposizioni in materia di energia”.
Tale legge tra le varie disposizioni stabilisce l’attività libera
ARTICOLO 17 Attività libera
1. Salvo quanto disposto all’articolo 13 e comunque ferme restando le autorizzazioni paesaggistiche
eventualmente richieste ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del
paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) non necessitano di titolo abilitativo ai
sensi della presente legge e della l.r. 1/2005, laddove realizzati secondo le condizioni fissate dal PIER (*) e
dai provvedimenti attuativi dello stesso, i seguenti interventi:
a) installazione di pannelli solari termici di sviluppo uguale o inferiore a 20 metri quadrati, nel rispetto dei criteri
e delle modalità stabiliti dagli accordi di cui all’articolo 22, comma 1;
b) installazione di pannelli solari termici per applicazioni nel settore florovivaistico, nel rispetto dei criteri e delle
modalità stabiliti dagli accordi di cui all’articolo 22, comma 1;
c) installazione di pannelli solari fotovoltaici di potenza nominale uguale o inferiore a 3 chilowatt, nel rispetto
dei criteri e delle modalità stabiliti dagli accordi di cui all’articolo 22, comma 1;
d) installazione di impianti eolici di potenza uguale o inferiore a 5 chilowatt, nel rispetto dei criteri e delle
modalità stabiliti dagli accordi di cui all’articolo 22, comma 1;
e) installazione di impianti di microcogenerazione a gas naturale fino a 3 megawatt termici, nel rispetto dei
criteri e delle modalità stabiliti dagli accordi di cui all’articolo 22, comma 1;
f) installazione di impianti di produzione energetica alimentati a biomassa fino a 0,5 megawatt termici. […]
ITIS GALILEI (*) piano di indirizzo energetico regionale 64
Fattibilità tecnico-economica
INCENTIVAZIONI (1)
dell’impianto minieolico
Lo scambio sul posto
Il concetto di scambio sul posto è stato introdotto in Italia con la Delibera 28/06, entrata in vigore il 10/02/2006.
Essa prevede la possibilità di cedere alla rete elettrica locale l’energia prodotta in eccesso da impianti a fonte rinnovabile
di potenza non superiore ai 20 kW e di prelevare dalla stessa i quantitativi di energia nelle ore in cui gli impianti non
sono in grado di sopperire ai propri consumi. L’utente rimane quindi connesso alla rete elettrica, e consuma energia a
prescindere dalla produzione dell’impianto.
La bolletta quindi riporterà sia i consumi che la produzione eccedente, ed effettua la compensazione:
a) In caso di consumi pari o inferiori alla produzione la voce complessiva della bolletta relativa all’energia sarà azzerata.
La produzione eccedente (non consumata) verrà utilizzata per compensare periodi in cui si verifichi il contrario, e cioè
un consumo superiore alla produzione. b) In caso di consumi superiori si effettuerà una compensazione con l’eventuale
riporto di produzione eccedente cumulata.
Il meccanismo di compensazione ha però un limite, per cui eccedenze di produzione vengono compensate solo nell’arco
di tre anni.
Ne deriva che il sistema dovrà essere dimensionato per produrre quanto si consuma; inoltre, dato che l’impianto ha una
durata molto lunga, si dovranno tenere in considerazione eventuali ipotesi di incremento dei consumi.

Riassumendo, le componenti di ricavo per un impianto connesso secondo la modalità “Scambio sul posto” sono:
• incentivi, calcolati sull’intera produzione da FER;
• risparmio sulla bolletta per la quota di energia prodotta e autoconsumata.
Per quanto concerne le modalità della richiesta e dell’erogazione del servizio di “Scambio sul posto”, descritte
all’articolo 3 della Delibera in esame:
“Possono richiedere di usufruire del servizio di scambio sul posto i clienti del mercato vincolato e i clienti del mercato
libero che hanno la disponibilità di impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza nominale non superiore a 20 kW.
La richiesta deve essere presentata all'impresa distributrice competente nell'ambito territoriale in cui è ubicato
l'impianto.

ITIS GALILEI 65
Fattibilità tecnico-economica
INCENTIVAZIONI (2)
dell’impianto minieolico

Cessione in rete
Caratteristica principale della modalità “cessione in rete” è quella di permettere il consumo dell’energia
elettrica prodotta dall’impianto da fonte rinnovabile solamente mentre questa viene prodotta. Non viene
effettuata nessuna forma di compensazione. Lo sfruttamento dell’impianto avviene tramite una connessione
diretta di quest’ultimo con la linea a cui sono collegati i consumi: l’energia prodotta e consumata direttamente
riduce o azzera il prelievo di energia dalla rete, con conseguente risparmio.
L’energia eventualmente prodotta in eccesso al consumo viene venduta al gestore.
La totalità dell’energia prodotta concorre al calcolo della somma degli incentivi, come nel caso dello scambio
sul posto.
La cessione in rete prevede l’installazione di contatori aggiuntivi esattamente come nel caso di scambio sul
posto, e lo schema di collegamento è identico.
Le componenti di ricavo per un impianto connesso secondo la modalità “Cessione in rete” sono:
• incentivi, calcolati sull’intera produzione;
• risparmio sulla bolletta per la quota di energia prodotta e autoconsumata;
• ricavi derivati dalla vendita dell’energia elettrica prodotta e non consumata.

ITIS GALILEI 66
Fattibilità tecnico-economica
INCENTIVAZIONI (3)
dell’impianto minieolico
I certificati verdi
I Certificati Verdi (CV) costituiscono un innovativo sistema di incentivazione della produzione di energia pulita. Tale
meccanismo è stato introdotto nel 2002, conosciuto anche come decreto Bersani (D.lgs.n. 79/99), e sostituisce il
precedente “Cip 6”, che promuoveva lo sfruttamento delle fonti di energia rinnovabile o delle altre fonti ad esse
assimilate da parte di impianti entrati in funzione dopo il 30 Gennaio 1991 e garantiva l’acquisto dell’energia da parte
dell’ENEL a prezzi incentivati, lasciando libera la quantità offerta.
Nel dettaglio, il Decreto Legislativo, all’articolo 11, introduce l’obbligo per produttori ed importatori, di immettere ogni
anno in rete energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili per una quota pari al 2% dell’energia
elettrica importata o prodotta da fonti non rinnovabili nell’anno precedente, eccedente i 100 GWh/anno. Un successivo
Decreto Legislativo (n. 387/2003) ha stabilito un incremento annuale progressivo dello 0,35% nel triennio 2004 – 2006,
e dello 0,75% nel periodo 2007 – 2012.
I soggetti all’obbligo possono:
• immettere in rete energia prodotta da fonti rinnovabili da impianti propri;
• acquistare da altri produttori titoli comprovanti la produzione dell’equivalente quota: i cosiddetti Certificati Verdi
(CV). Tali certificati vengono rilasciati per un periodo che inizialmente era fissato in otto anni e che poi il D.Lgs.
3/4/2006 n.152 ha elevato a dodici;
• acquistare energia da fonte rinnovabile da un paese estero avente con l’Italia rapporto di reciprocità.
I CV, di valore pari a 1 MWh (in precedenza era riferito a 100 MWh), sono emessi dal Gestore della Rete di
Trasmissione Nazionale (GRTN) su comunicazione del produttore circa la produzione da fonte rinnovabile dell’anno
precedente (“a consuntivo”), o relativamente alla producibilità attesa nell’anno in corso o nell’anno successivo (“a
preventivo”). Il loro numero è pari alla produzione netta di energia moltiplicata per coefficienti dipendenti dal tipo di
fonte energetica rinnovabile.
I Certificati Verdi sono lo strumento con il quale i soggetti sottoposti all’obbligo della quota “verde” devono dimostrare
di avervi adempiuto e quindi costituiscono l’incentivo alla produzione da fonte rinnovabile. Possono essere negoziati
mediante un mercato organizzato dal Gestore del Servizio Elettrico, denominato GME, o liberamente tra operatori.

ITIS GALILEI 67
Fattibilità tecnico-economica
INSERIMENTO AMBIENTALE
dell’impianto minieolico

Microeolico (dalla Linea Guida CEI 64-57)


Anche se le microturbine hanno dimensioni relativamente piccole, necessitano di
spazi limitati e sono relativamente poco visibili, esse sono spesso installate in
prossimità delle utenze che possono soffrirne la presenza in termini di spazio sottratto
ad altri usi, accettabilità dal punto visivo, interferenze alle comunicazioni ed effetti
elettromagnetici. Pur se quantitativamente non rilevanti questi inconvenienti devono
essere preliminarmente essere messi in conto nello studio di fattibilità del progetto.
Una problematica importante è inoltre quella del rumore: la vicinanza all’utente e
l’assenza di schermi per evitare interferenze alla direzione e all’intensità del vento,
deve condurre ad una scelta ponderata del modello di turbina e del luogo di
installazione.

Impianti minieolici /eolici MICRO/MINI EOLICO –


Si segnala: EOLICO ?
“Gli impianti eolici: suggerimenti per la
progettazione e la valutazione paesaggistica” NO GRAZIE!!!
Ministero per i beni e le attività culturali direzione
SI GRAZIE!!!
generale per i beni architettonici e paesaggistici
servizio II – paesaggio

ITIS GALILEI 68

Potrebbero piacerti anche