Non è facile districarsi nella giungla delle informazioni fiscali. Gli articoli sono spesso
poco chiari, di difficile comprensione e lasciano a libere interpretazioni. Talvolta
queste possono risultare pericolosamente errate e possono portare a gravissime
conseguenze in fase di accertamento fiscale.
In questo e-book voglio fornirti una guida completa sul corretto inquadramento
giuridico-fiscale da tenere quando si ha a che fare con le Monete Virtuali.
Basta quindi con la scusa che la normativa non è chiara, anche perché dalle
omissioni in materia fiscale l’unico che ci rimette, e tanto, è sempre il contribuente.
Questa caratteristica ha fatto sì che l’individuazione nel tempo della loro natura
giuridica non sia stata effettuata in maniera chiara generando tra i possessori
innumerevoli dubbi sul comportamento da tenere nei confronti del fisco e
dell’amministrazione finanziaria per i proventi ottenuti dallo sfruttamento delle
stesse, ovvero agli obblighi connessi all’antiriciclaggio (di cui approfondirò meglio
nel prosieguo).
Iniziamo dunque con l’identificare i capi saldi della disciplina per poi entrare più
nello specifico sulle ragioni che hanno formato il “giusto comportamento” da
seguire in merito alla detenzione delle Monete Virtuali.
Di rilevante importanza è il fatto che tutte le discussioni fiscali, sul pagare e non
pagare, sul dichiarare o non dichiarare e su come attuare strategie o escamotage
per ottimizzare la propria posizione va misurata in funzione di un’altra disciplina,
stavolta non fiscale, che alla sua violazione scattano conseguenze davvero
pericolose.
A tal punto è utile segnalare come lo stato centrale italiano abbia normato in
relazione alle criptovalute soltanto in questa branca giuridica; lasciando il compito
all’amministrazione finanziaria e alle commissioni tributarie di intervenire in ambito
fiscale
La stessa Agenzia delle Entrate, quindi per il tramite delle direzioni regionali di
Lombardia (in risposta all’interpello 956-39/2018) e Liguria (in risposta all’interpello
903-47/2018), ha precisato che le valute virtuali detenute da soggetti obbligati al
monitoraggio fiscale, devono confluire nel quadro RW e non sono soggette
all’imposta sul valore dei prodotti finanziari, dei conti correnti e dei libretti di
risparmio detenuti all’estero dalle persone fisiche residenti in Italia (c.d. IVAFE) in
quanto tale imposta si applica ai depositi e conti correnti esclusivamente di natura
“bancaria”.
1. Non hanno natura fisica, bensì digitale, essendo create, memorizzate e utilizzate
non su supporto fisico bensì su dispositivi elettronici (ad esempio smartphone),
nei quali vengono conservate in “portafogli elettronici” (cd. wallet) e sono
pertanto liberamente accessibili e trasferibili dal titolare, in possesso delle
necessarie credenziali, in qualsiasi momento, senza bisogno dell’intervento di
terzi.
2. I bitcoin vengono emessi e funzionano grazie a dei codici crittografici e a dei
complessi calcoli algoritmici. In sostanza, i bitcoin vengono generati grazie alla
creazione di algoritmi matematici, tramite un processo di mining (letteralmente
“estrazione”) e i soggetti che creano e sviluppano tali algoritmi sono detti miner.
Lo scambio dei predetti codici criptati tra gli utenti (user), operatori sia
economici che privati, avviene per mezzo di una applicazione software. Per
utilizzare i bitcoin, gli utenti devono entrarne in possesso: - acquistandoli da altri
soggetti in cambio di valuta legale; - accettandoli come corrispettivo per la
vendita di beni o servizi.
Tali prestazioni sono state inquadrate “tra le operazioni relative a divise, banconote
e monete con valore liberatorio, di cui all’art. 135, paragrafo 1, lett. E’’, della direttiva
2006/112/Ce.
Per queste operazioni è prevista esenzione ai fini iva x art. 10, comma 1, n. 3),
DPR n.633/1972.
Quello che noi, nella maggior parte dei casi, intendiamo come “cash-out” è visto dal
fisco come conversione di “valuta estera”, intesa non come appartenente ad un altro
territorio geografico quanto diversa da quella avente corso legale sul territorio
italiano.
Il fisco in ambito cripto usa il termine “assimilabili a valuta estera”, quindi non
valuta estera (Fictio Juris).
L'OBBLIGO DI MONITORAGGIO
L’acquisto di criptovalute è soggetto agli obblighi di monitoraggio anche se di valore
inferiore ai 15.000 euro. Tale limite, indicato all’art. 4, comma 3, D.L. n.167/1990, si
rivolge solo a depositi e conti correnti bancari.
La stessa Banca d’Italia ha affermato che le criptovalute non sono valute aventi
corso legale (Comunicazione del 30/01/2015).
Quello che davvero conta ogni volta che dobbiamo regolarizzare la nostra posizione
è avere una documentazione seria e reale a supporto dell’origine dei nostri depositi
e della loro evoluzione del tempo.
In questo caso il luogo di detenzione delle valute virtuali non può che risultare
coincidente con lo stato di residenza del contribuente. Se seguiamo l’impostazione
voluta dal fisco NON si può parlare in NESSUN modo di attività detenuta all’estero.
Tale disciplina individua la figura dei “Prestatori di servizi di portafogli digitali” che
forniscono “servizi di salvaguardia di chiavi crittografiche private per conto dei
propri clienti, al fine di detenere, memorizzare e trasferire valute virtuali”.
Colonna 7 - Valore iniziale: Si indica il valore di mercato (in euro) alla data di
acquisto o valore finale n-1 (più eventuali incrementi annui)
Nel caso invece di PRELIEVO da un wallet con giacenza superiore a 51.645,69 per
almeno sette giorni lavorativi continui nel periodo di imposta sarà necessario
rilevare e determinare l’imposta nel quadro RT sez. II.
10.000
10.000
2.600
2.600
Codice tributo 1100 – Imposta sostitutiva sulle plusvalenze di cui all’art. 67,
comma 1, lett. da c-bis) a c-quinquies) del TUIR.
I redditi di cui all’art. 67, comma 1, lett. da c-bis) a c-quinquies) del TUIR sui quali
applicare l’imposta sostitutiva del 26% sono costituiti dalla somma algebrica dei
differenziali positivi o negativi, nonché degli altri proventi od oneri, percepiti o
sostenuti, in relazione a ciascuno dei rapporti ivi indicati.
L’eventuale eccedenza delle minusvalenze risultante nel medesimo quadro RT potrà
essere portata in deduzione delle plusvalenze realizzate nei quattro periodi di
imposta successivi.
7.L’imposta del 26% sulle plusvalenze si paga solo in caso di cashout e al verificarsi
della condizione di giacenza superiore a 51.645,69 per almeno sette giorni lavorativi
continui nel periodo di imposta.
10.La sentenza del Tar Del Lazio non fa altro che confermare tutta la costruzione
giuridica.
L’obiettivo è far capire con semplicità cosa accade così da giustificare il motivo
per cui Più volte sottolineo l’importanza della conservazione e cura dei
documenti/report nonché la rilevanza della disciplina antiriciclaggio.
Gli accertamenti possono essere di varie forme, a seconda della gravità o meno del
comportamento tenuto. Il più lieve è l’accertamento formale nel quale l’agenzia
tramite una lettera di compliance invita il contribuente a fornire delucidazioni,
memorie e documentazione provante un determinato investimento indicato nella
dichiarazione dei redditi.
Non dimenticare mai una frase che mi disse un ispettore della guardia di
finanza:
“A noi Avvocato non ci interessa cosa fanno le persone con i propri soldi,
purché ovviamente siano attività lecite, a noi interessa da dove PROVENGONO
questi soldi”
Se quindi gli investimenti sono il frutto dell’impiego del denaro proveniente dal tuo
lavoro regolarmente dichiarato, avrai da preoccuparti molto meno e tutto sarà
“aggiustabile” in forma più o meno dolorosa. Diciamo che più sei accorto nella
gestione contabile, meno sarà doloroso.
Nei casi di omessa presentazione della dichiarazione ai fini IRPEF ed IRAP, si applica
la sanzione amministrativa dal 120 al 240% dell’ammontare delle imposte dovute
con un minimo di 250 euro.
Se entro i termini ordinari (90 gg dopo il 30/11) non viene presentato nemmeno il
modello unico, devi aggiungere le 250 euro come sanzione amministrativa. In altri
termini non presentare la dichiarazione dei redditi nei casi di obbligo di
monitoraggio comporta quindi una sanzione di 508€ totale.
Esempio 1: Tizio non compila il quadro RW dovuto e non invia la dichiarazione entro
il 30 novembre e neppure entro i 90 gg seguenti.
Esempio 2: Caio non compila il quadro RW dovuto e non invia la dichiarazione entro
il 30 novembre, ma comunque entro i 90 gg seguenti.
A titolo esemplificativo riporto il testo di cui all’art. 13 D.lgs n.472/97 così come
attualmente in vigore.
L’art. 5 DL 167/90 prevede che la sanzione vada dal 3 al 15% dell’ammontare degli
importi non dichiarati. Se però le attività sono o risultano detenute nei paesi black
list (pensa al caso del prestatore di servizi su chiavi private), le sanzioni risultano
raddoppiate.
Ai fini delle imposte sui redditi, l’annualità 2015 (UNICO 2016), ha come termine
ultimo di accertamento il quarto anno successivo a quello in cui è stata
commessa la violazione (31/12/2020). Con la proroga l’annualità 2015 potrà essere
accertata fino al 31/12/2022.
La stessa cosa vale anche per l’annualità 2014, sempre per le imposte dirette, in
ipotesi di dichiarazione omessa. Nei casi di omessa infatti i tempi di accertamento si
prolungano di un anno.
Fortunatamente in sede di conversione del decreto con legge 127/2020 gli equilibri
si sono ristabiliti ed è stata prevista la proroga di 85 giorni solo per l’annualità 2015.
Non è scontato però che successivi interventi possano rimodulare nuovamente il
quadro.
1. Per mettere in pratica le giuste strategie per il tuo caso specifico (senza
incappare in pericolosi controlli fiscali), hai bisogno di ottenere la completa
conoscenza e comprensione di tutto il meccanismo fiscale che ruota attorno al
mondo della moneta virtuale.
E... NO.
Ebbene si, una volta che avrai compreso in profondità il meccanismo fiscale che
ruota intorno al mondo cripto, avrai davanti a te uno scenario tutto nuovo, dove
sarai tu ad aver capito come comportarti e le azioni da intraprendere restando,
restando in sicurezza, per la tua situazione specifica.
E se avrai dubbi?
Se avrai dubbi o domande, potrai farmele sotto ad ogni video.
E se le regole cambieranno?
Niente panico, Cryptotax sarà costantemente aggiornato.
Perchè con i soldi, sopratutto quelli propri, non si scherza; e bruciarsi è un attimo.
Al tuo successo.
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