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C a p it o lo 6 – p a r t e I I
D ia gra m m i d i N yq u is t
Introduzione................................................................................................................... 1
Regole pratiche per il tracciamento dei diagrammi polari ................................................. 3
Comportamento alle basse frequenze ............................................................................ 4
Comportamento alle alte frequenze ............................................................................... 8
Comportamento alle frequenze intermedie..................................................................... 9
Caso particolare di 2 poli complessi coniugati: asintoto obliquo ................................... 10
Diagramma per ω∈(-∞,0 -) .......................................................................................... 11
Esempio: sistema passa-basso del 3° ordine ................................................................... 12
Esempio: sistema passa-basso di tipo 1 .......................................................................... 14
Esempio: sistema passa-basso di tipo 2 .......................................................................... 17
Introduzione
Abbiamo in precedenza osservato che la funzione di risposta armonica, G(jω ω ),
di un sistema lineare stazionario può essere graficamente rappresentata in almeno
due modi: nei paragrafi precedenti ci siamo occupati della sua rappresentazione in
termini di modulo e fase, descrivendo i cosiddetti diagrammi di Bode, mentre
adesso vogliamo occuparci della rappresentazione in termini di parte reale e parte
immaginaria, descrivendo i cosiddetti diagrammi di Nyquist (detti anche diagrammi
polari).
Il punto di partenza consiste dunque nell’esprimere G(jω) nella forma seguente:
jω − z 1 M1
G ( jω) = k =k e j(ϕ1 − ϕ 2 − ϕ 3 − ϕ 4 )
( jω − p 1 )( jω − p 2 )( jω − p 3 ) M 2 M 3 M 4
In questa espressione, le uniche quantità non note sono ω e k, in quanto i
valori dei moduli M i e degli angoli ϕi corrispondono, rispettivamente, a
distanze ed angoli facilmente determinabili per via grafica.
Si può dunque ricavare G(jω), a meno del valore del guadagno k, in
corrispondenza di qualunque valore di ω. Eseguendo inoltre prodotti e
quozienti per diversi valori numerici di ω, si può arrivare a costruire proprio
G(jω), sempre a meno del valore di k.
1
Questo avviene tipicamente quando si utilizza il cosiddetto criterio di stabilità di Nyquist, che sarà enunciato in seguito.
k 1 b m s m + b m −1s m −1 + ... + b 0
G (s) =
(s )µ a n s n −µ + a n −1s n −µ−1 + ... + a µ
Da notare che abbiamo posto in evidenza gli eventuali poli nell’origine (supposti
in numero pari a µ).
La corrispondente funzione di risposta armonica si ottiene ponendo s=jω:
G ( jω) =
( jω)µ a n ( jω)n −µ + a n −1 ( jω)n −µ−1 + ... + a µ
Condurremo lo studio di questa funzione, considerandone parte reale e parte
immaginaria, in tre distinti intervalli di frequenza: basse e bassissime frequenze
(ω→0), frequenze intermedie ed alte frequenze (ω→∞). In particolare, ci
interesseremo inizialmente solo ai valori di ω compresi nell’intervallo (0,+∞), mentre
successivamente prenderemo in considerazione anche l’intervallo (-∞,0).
mp
Coom
C poorrttaam nttoo aallllee bbaassssee ffrreeqqu
meen nzzee
ueen
Nell’ambito dell’intervallo (0,+∞), cominciamo a valutare l’andamento di G(jω) alle
basse frequenze, il che significa considerare G(jω) per ω → 0 + . Faremo riferimento,
come accennato nel precedente paragrafo, alla G(jω) espressa nella forma
k1 b 0
G ( jω) ≅
( jω)µ a µ
L’andamento di questa funzione dipende evidentemente dal valore di µ, ossia dal
numero di poli nell’origine, ossia dal tipo del sistema. Le possibilità da considerare
sono solo due:
• il caso più semplice è quello di un sistema di tipo 0, per il quale cioè risulta
µ=0 (nessun polo nell’origine): sostituendo, otteniamo dunque che
b0
G ( jω) ≅ k 1
aµ
b0
0 k1 >0
b0 aµ
arg G ( jω) = arg k 1 =
a b0
µ π k1 <0
aµ
• l’altra possibilità è quella in cui µ >0, ossia il sistema presenta almeno un polo
nell’origine: in questo caso, la funzione non è più costante con la pulsazione,
per cui la sua espressione risulta leggermente più complicata del caso
precedente. Cominciamo a calcolare il suo argomento:
b 1 b π
arg G ( jω) = arg k 1 0 + arg = arg k 1 0 − µ
µ>0
a a
( jω )
µ
µ µ 2
Se poniamo
b0
0 k1 >0
b0 aµ
ϕ = arg k 1 =
a b0
µ π k1 <0
aµ
Da qui deduciamo che la fase di G(jω), per ω→0+, dipende sia dal segno della
b0
costante k 1 sia dal numero µ di poli nell’origine.
aµ
Per quanto riguarda il modulo, invece, si ottiene che
k1 b0
lim G ( jω) = lim =∞
ω→0 ω→ 0
( jω ) µ
aµ
b0
§ se il sistema è di tipo 0, il modulo di G(jω) è k 1 mentre la fase è nulla o
aµ
pari a π a seconda che il termine k 1 ⋅b 0 /a µ sia positivo o negativo; il
diagramma polare parte dunque in ogni caso dall’asse reale;
Questo è dunque quello che succede per ω→0 + . Adesso vediamo cosa succede per
valori di ω piccoli ma comunque non piccolissimi. Facciamo ancora riferimento alla
funzione di risposta armonica espressa nella forma
k 1 b1 jω + b 0
G ( jω) ≅
( jω)µ a1 jω + a µ
Consideriamo dapprima il caso di sistema di tipo 0, per cui scriviamo che
b1 jω + b 0
G ( jω) = k 1
a 1 jω + a 0
Abbiamo visto prima che, se il sistema è di tipo 0, il diagramma parte dal punto
dell’asse reale di ascissa k 1b 0 /a µ. Allora, al fine di capire se il diagramma parte da
tale punto con fase positiva o negativa, calcoliamo proprio la fase di G(jω) in base
all’espressione approssimata trovata poco fa:
b1 b1
jω + 1 jω + 1
b1 jω + b 0 = arg k b 0
= arg k 1 0 + arg 0
b b0 b
arg G ( jω) = arg k 1 1a
a0 a1
a 1 jω + a 0
a1
jω + 1 0 jω + 1
a0 a0
b0
Ponendo sempre ϕ = arg k 1 , abbiamo che
a 0
b a b a
arg G ( jω) = ϕ + arg 1 jω + 1 − arg 1 jω + 1 = ϕ + arctg 1 ω − arctg 1 ω
b0 a0 b0 a0
Dato che stiamo ragionando per valori molto piccoli di ω, possiamo confondere i
due arctg con i rispettivi angoli, per cui concludiamo che
b a
arg G ( jω) ≅ ϕ + 1 − 1 ω
b0 a 0
b0
In base a questa formula, se supponiamo k 1 > 0 , ossia ϕ=0, tutto viene a
a0
b1 a 1
dipendere dal segno della quantità − (dato che ω è sempre positiva):
b0 a 0
b1 a 1
• se − > 0 , allora arg G ( jω) > 0 , ossia il diagramma parte con fase positiva
b0 a 0
(ossia lascia l’asse reale ruotando in senso orario);
b1 a 1
• se − < 0 , allora arg G ( jω) < 0 , ossia il diagramma parte con fase negativa
b0 a 0
(ossia lascia l’asse reale ruotando in senso antiorario).
Im{G ( jω)}
b1 a 1 b0
− >0 G ( j0 + ) = k 1
b0 a µ
aµ
Re{G ( jω)}
b1 a 1
− <0
b0 aµ
b0
La figura fa riferimento, ovviamente, al caso in cui k 1 >0.
a0
Passiamo adesso al caso di un sistema di tipo 1, per il quale la funzione di
risposta armonica, sempre per valori piccoli ma non troppo di jω, può essere
approssimata con
k 1 b1 jω + b 0
G ( jω) ≅
jω a 2 jω + a 1
k 1 (b1a 1 − a 2 b 0 ) jω + b 0 a 1 k 1 (b1a 1 − a 2 b 0 ) k 1 b 0 a 1
G ( jω) ≅ = −j
jω a 12 a 12 ω a 22
Im{G ( jω)}
asintoto
verticale
Re{G ( jω)}
k 1 (b 1 a µ − a 1 b 0 )
a µ2
k 1 (b1a 1 − a 2 b 0 )
Questa figura fa chiaramente riferimento al caso in cui > 0 , ma può
a 12
k 1 (b1 a 1 − a 2 b 0 )
anche risultare < 0.
a 12
mp
Coom
C poorrttaam nttoo aallllee aallttee ffrreeqqu
meen nzzee
ueen
Studiamo adesso il comportamento della funzione di risposta armonica G(jω) alle
alte frequenze, ossia per ω→ ∞ .
Consideriamo sempre G(jω) espressa nella forma
k b ( jω) b ( jω)
m m
G ( jω) ≅ 1 µ m n −µ = k 1 m
( jω) a n ( jω) a n ( jω)
n
bm
G ( jω) ≅ k1
a n ( jω )
n −m
Il caso più semplice che si può presentare è quello in cui n=m (corrispondente ad
un sistema avente un ugual numero di poli e di zeri): in questo caso, risulta
bm
evidentemente G ( jω) ≅ k 1 , per cui il modulo e la fase di G(jω) risultano essere
an
bm
G ( jω) = k 1
an
bm
0 se k 1 >0
b m an
arg G ( jω) = arg k 1 =
a n π b
se k 1 m > 0
an
bm
In questo caso, dunque, il diagramma per ω→∞ ha modulo finito pari a k 1 e
an
bm
fase nulla o pari a π a seconda che k 1 sia un quantità rispettivamente positiva o
an
negativa.
L’altro caso è quello in cui m<n (corrispondente ad un sistema passa-basso,
avente cioè un numero di poli maggiore rispetto al numero di zeri): in questo caso,
risulta
bm
lim G ( jω) = lim k 1 =0
a n ( jω)
ω→ +∞ ω→ +∞ n−m
b π
= ϕ − (n − m )
bm
lim arg G ( jω) = lim arg k 1 = arg k 1 m + lim arg 1n −m
a n ω→+∞ ( jω)
a n ( jω)
n −m
ω→ +∞ ω→+∞
14 24 2
3
ϕ
C
Coom
mppoorrttaam
meen
nttoo aallllee ffrreeqqu
ueen
nzzee iin
ntteerrm
meed
diiee
Abbiamo dunque analizzato il comportamento di G(jω) sia alle basse e bassissime
frequenze (ω→0 + ) sia alle alte frequenze (ω→+∞). Resta da determinare l’andamento
di G(jω) per frequenze intermedie comprese tra questi due estremi. In effetti, però,
al contrario dei casi considerati prima, si possono trarre ben poche conclusioni
analitiche a proposito di tale andamento: la determinazione precisa
dell’andamento di G(jω) per frequenze intermedie può essere fatta
CCaassoo p paarrttiiccoollaarree d 2p
dii 2 mp
poollii ccoom niiu
plleessssii ccoon nttoottoo
uggaattii:: aassiin
uoo
oobblliiqqu
Consideriamo adesso un caso particolare di funzione di risposta armonica:
supponiamo che la funzione di trasferimento del sistema in esame abbia
espressione
N (s ) N (s)
G (s ) = k =k 2
D(s) (s + a 2 ) D 1 (s )
Im
ja+
ja
ja-
Re
arg G ( ja + ) = arg
G 1 (s)
[ ] [ ] [
= arg G 1 ( ja + ) − arg (s + ja )s = ja + − arg (s − ja )s= ja + = ]
(s + ja )(s − ja ) s =a +
[ ] π π
[
= arg G1 ( ja + ) − − = arg G1 ( ja + ) − π
2 2
]
Passiamo al punto ja - :
arg G ( ja − ) = arg
( +
G 1 (s)
)( − )
[ ] [ ] [ ]
= arg G1 ( ja − ) − arg (s + ja )s = ja − − arg (s − ja )s = ja − =
s ja s ja s = ja −
[ ] π π
[
= arg G1 ( ja − ) + − = arg G 1 ( ja − )
2 2
]
A questo punto, dato che G 1 (s) non presenta singolarità in +ja, è ovvio che
arg G1 ( ja − ) = arg G 1 ( ja + ) . In base a questo, deduciamo che
arg G ( ja − ) = arg G ( ja + ) − π
-
Questa espressione dice che spostandoci da s=ja e s=ja + , ossia da ω=a +
-
ad ω=a , la fase di G(jω) ruota di -180°: questo fatto indica
inequivocabilmente la presenza di un asintoto obliquo.
D
Diiaaggrraam
mm peerr ω
maa p ω∈∈((--∞
∞,,0
0--))
Mentre nei paragrafi precedenti abbiamo determinato l’andamento del
diagramma polare di G(jω) per ω che varia nell’intervallo (0 + ,+∞), vogliamo adesso
ricavare l’andamento del diagramma polare di G(jω) per ω che varia nell’intervallo (-
∞,0 - ). Per ottenere tale andamento, basta fare la seguente considerazione: in base
ad una nota proprietà della trasformata di Laplace, in base alla quale G (s * ) = G * (s) ,
possiamo scrivere che
G (− jω) = G * ( jω)
Questa relazione dice, in concreto, che il diagramma polare di G(jω) per ω∈(-∞,0 - )
si ottiene semplicemente ribaltando rispetto all’asse delle ascisse il diagramma
ottenuto per ω∈(0 + ,+∞).
20
G (s ) =
(s + 1)(s + 0.25)(s + 2)
Osservando che non ci sono poli nell’origine, deduciamo che il sistema è di tipo
0. Osservando inoltre che il grado del numeratore (=0) è inferiore a quello del
denominatore (=3), deduciamo anche che si tratta di un sistema di tipo passa-
basso. Infine, dato che tutti i poli sono a parte reale negativa, deduciamo che si
tratta di un sistema asintoticamente stabile.
La prima operazione analitica da compiere è quella di mettere in
evidenza, sia in corrispondenza dei poli sia in corrispondenza degli
eventuali zeri, le costanti di tempo:
20 40
G (s ) = =
0.5(1 + s)(1 + 4s)(1 + 0.5s) (1 + s )(1 + 4s)(1 + 0.5s )
40 40 40
G ( jω) = = ≅
(1 + jω)(1 + j4ω)(1 + j0.5ω) 1 + j5ω − 4ω + j0.5ω − 2.5ω − 2 jω
2 2 3
1 + j5.5ω
Deduciamo perciò che il diagramma parte dall’asse reale con fase negativa, ossia
“scorrendo” in senso antiorario.
Passiamo ora al comportamento di G(jω) alle alte frequenze, ossia per ω→+∞: dato
che m<n (sistema passa-basso), abbiamo che
lim G ( jω) = 0
ω→ +∞
π π π
lim arg G ( jω) = ϕ − (n − m ) = 0 − (3 − 0) = −3
ω→ +∞ 2 2 2
b 0
dove ϕ = arg k 1 = 0 è la fase di G(jω) calcolata prima per ω→0 + .
a µ
Deduciamo dunque che il diagramma termina nell’origine con fase -3π/2, ossia
tangente all’asse verticale.
A questo punto, possiamo per esempio determinare eventuali intersezioni della
G(jω) con gli assi coordinati. A tal fine, conviene esprimere G(jω) separando
esplicitamente la parte reale e la parte immaginaria:
40 40
G ( jω) = = ... =
(1 + jω)(1 + j4ω)(1 + j0.5ω) ( )
1 − 6.5ω + jω 5.5 − 2ω2
2
( )
A questo punto, dobbiamo verificare se le due equazioni ReG(jω)=0 e
ImG(jω)=0 ammettono una soluzione:
Abbiamo dunque trovato che le intersezioni con gli assi coordinati sono nei punti
(0,-j19.64) e (-2.37,0).
Siamo allora in grado di tracciare il diagramma polare relativo all’intervallo
ω∈(0 + ,+∞):
Im{G( jω)}
-2.37 +∞ 0+
Re{G ( jω)}
-j19.64
Im{G( jω)}
-2.37 +∞ 0
-
−∞ 0 + Re{G ( jω)}
-j19.64
k
G (s ) = k>0
s(1 + 0.2s)(1 + 0.05s )
Abbiamo a che fare con un sistema passa-basso di tipo 1 (cioè con 1 polo
nell’origine) e di 3° ordine (cioè con 3 poli).
Dato che sono state già messe in evidenza le costanti di tempo, possiamo
immediatamente porre s=jω al fine di ottenere la funzione di risposta armonica:
k 1
G (s ) =
jω (1 + j0.2ω)(1 + j0.05ω)
k (b 1 a µ − a 1 b 0 )
σa = = ... = k ∑ z i − ∑ p k = −k ⋅ 0.25
a µ2 i =1..., m k =1..., n
Per quanto riguarda, invece, la fase con cui il diagramma parte dall’infinito,
sappiamo che essa è data dalla formula
π b π π π
arg G ( jω) = ϕ − µ = arg k 1 0 − = 0 − = −
2
aµ 2 2 2
Passiamo adesso al comportamento alle alte frequenze (per ω→+∞): dato che
m=0<n=3 (sistema passa-basso), abbiamo che
lim G ( jω) = 0
ω → +∞
π π π
lim arg G ( jω) = ϕ − (n − m ) = 0 − (3 − 0) = −3
ω → +∞ 2 2 2
b0
dove abbiamo posto ancora una volta ϕ = arg k 1 = 0.
aµ
Deduciamo dunque che il diagramma termina nell’origine con fase -3π/2, ossia
tangente all’asse verticale.
Determiniamo adesso eventuali intersezioni della G(jω) con gli assi coordinati.
Separando allora la parte reale e la parte immaginaria nell’espressione di G(jω),
abbiamo che
k
G ( jω) =
(
− 0.25ω + jω 1 − 0.01ω 2
2
)
Da questa espressione deduciamo che la parte reale non si annulla mai, per cui
non ci sono intersezioni con l’asse immaginario, mentre l’intersezione con l’asse
reale si ottiene risolvendo l’equazione ImG(jω)=0:
( )
ImG(jω)=0→ ω 1 − 0.01ω 2 = 0 → 1 − 0.01ω 2 = 0 → ω1 = 10 → G ( jω1 ) = −0.04k
Im{G( jω)}
-0.04k +∞
Re{G ( jω)}
0+
Im{G ( jω )}
-
0
-0.04k +∞
−∞ Re{G ( jω )}
0+
Rispetto all’esempio precedente, c’è una novità: infatti, non abbiamo ancora
finito di tracciare il diagramma, in quanto resta da “chiudere” la curva, il che
significa disegnare il diagramma relativo all’intervallo (0 - ,0 + ).
E’ abbastanza intuitivo, ma può anche essere dimostrato analiticamente, che la
curva di chiusura del diagramma sia una curva all’infinito. Tale curva di chiusura
ha sempre verso di percorrenza orario e può essere facilmente dedotta seguendo
una regola fondamentale: partendo dal punto del diagramma polare
corrispondente a 0 - , si devono compiere tanti mezzi giri (cioè tante
rotazioni di π), in senso orario e fino al punto corrispondente a 0 + ,
quanti sono i poli nell’origine.
Nel nostro caso, abbiamo 1 solo polo nell’origine e quindi la chiusura avviene
mediante una curva (che può essere tranquillamente approssimata mediante una
semicirconferenza) corrispondente ad 1 solo mezzo giro , in senso orario, da 0 - a 0 + .
Possiamo dunque completare il diagramma polare dell’esempio nel modo
seguente:
Im{G ( jω )}
-
0
-0.04k +∞
−∞ Re{G ( jω)}
0+
Abbiamo a che fare con un sistema passa-basso di tipo 2 (cioè con 2 poli
nell’origine) e con ordine 3.
Dato che sono state già messe in evidenza le costanti di tempo, possiamo
immediatamente porre s=jω al fine di ottenere la funzione di risposta armonica:
k 1
G (s) = −
ω (1 + jTω)
2
lim G ( jω) = ∞
ω→ 0
π b π
arg G ( jω) = ϕ − µ = arg k 1 0 − 2 = 0 − π = − π
2
aµ 2
lim G ( jω) = 0
ω → +∞
π π π
lim arg G ( jω) = ϕ − (n − m ) = 0 − (3 − 0) = −3
ω → +∞ 2 2 2
b0
dove ϕ = arg k 1 = 0.
aµ
Deduciamo dunque che il diagramma termina nell’origine con fase -3π/2, ossia
tangente all’asse verticale.
Determiniamo infine eventuali intersezioni della G(jω) con gli assi coordinati.
Separando la parte reale e la parte immaginaria nell’espressione di G(jω), abbiamo
che
k
G (s ) = −
ω 2 + jTω 3
Im{G ( jω)}
0+
+∞
Re{G ( jω)}