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La norma australiana AS/NZS 4360:2004 - risk management è alla base della versione attuale.
La norma forniva alle aziende un quadro di riferimento di validità generale necessario per
Identificare
Analizare
Valutare
Controllare
Comunicare il rischio
Relativi alle attività o alle operazioni svolte dalle organizzazioni publiche e private da imprese a
gruppi.
Nel 2009 la ISO ha pubblicato una sua versione nel 2009 revisionata recentemente
Parla di gestione ma non fornisce i requisiti ma solo delle linee guida, la iso aveva stabilito nel 2009
che tutte le norme di gestione dovevano essere scritte seguedo l’HLS. La iso 31000 si occupano di
gestione ma non dà i requisiti ma solo le linee guida, quindi non ha bisogno di seguire l’HLS.
Nota 1 un effeto riguarda ciò che potrebbe essere diverso da quando atteso e può avere come
risultato un effetto positivo o negativo
La gestione del rischio: attivita coordinate per guidare e tenere sotto controllo un operazione che ha
un rischio
La norma fornisce linee guida generali e può essere adattata a qualunque organizzazione e al suo
contesto e fornisce un approccio comune per gestire qualunque tipo di rischio. Può essere aplicata a
qualsiasi attività
Principi
strutture di riferimento
processo
Articolazione:
Scopo e campo
Riferimenti normativi
Termini e definizioni
Principi
strututre di riferimento
Processo: generalità, comunicazione e consultazione, campo di applicazione, contesto e
criteri, valutazione del rischio, trattamento del rischio, monitoraggio e riesame, registrazione
del processo e gestione del rischio.
Il cen (EN) non ha ritenuto necessario di recepirla, la UNI comunque l’ha recepita autonomamente
Stabilire il motivo per ci l’azienda ha deciso di seguire un metodo di RM in modo da poter definire
quali siano i suoi obbiettivi. Definire il contesto in cui operare, definire i criteri di accettabilità di
rschio e identificare... Serve a stabilire un trattamento appropriato ad un determinato rischio
Identifichiamo il conteso del rischio, può essere interno o esterno. Per quello esterno comprende i
fattori sociali, culturale, politici ecc, i fattori chiace e le tendenze e gli obbiettvi
dell’organizzazione.................Contesto interno comprendevisione missione e valori
criteri di rischio
Trattamento del rischio, selezionare delle opzioni per affrontare in maniera adeguata il rischio
Le opzioni per il trattamento del rischio sono tante e non si escludono a vicenda, anche se non sono
appropriate per tutte le circostanze.
È bene specificare l’utilità delle assicurazioni che hanno il compito di ridurre le perdite dovute al
danno.
Per raggiugere questi obbiettivi ci è di supporto la metodologia del risk management che funziona
attraverso uno schema ben preciso: sviluppato in sette fasi:
individuare i rischi
Valutare i rischi
Indiiduare le risorse a disposizione dell’azienda
Assunzione in proprio
Trasferimento dei rischi a terze parti
Monitoraffio nel tempi dell’evoluzione dei rischi
Il rischio zero non esiste, ma possiamo attuare delle azioni che diminuisco e fanno tendere a zero il
rischio
Risk management:
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Definire le unità di rischio, che coincidono con i beni materiali, umani, ambientali e aziendali
da salvaguardare, sono esposte al rischio. Esistono unità di rischio improprie che non
coincidono con le risorse sopra definite, sono la responsabilità di prodotto che sono rischi a
terzi e i danni ambientale
Identificare le minacce, ad una o più unità di rischio, su una unità possono esserci più
minacce. Si può usare la cosidetta tabella delle minacce per individuare la correlazione fra
rischio e minacce
Indentificare i fattori modificativi, condizioni agevolanti e frenanti, i primi favorisono l’evento
o ne amplificano gli effetti, i secondi sono fattori fisici, mentali, culturali che impediscono
l’evento o ne attenuano gli effetti. Questa fase è primariamente ordinata alla definizione dei
programmi di rischi e per poter definire i punti critici su cui agire
Descrivere qualitativamente i danni, elaborazione di posibili scenari qualora il danno
divenisse reale. È necessario prevedere il livello di severità del danno, ogni livello
corrisponderà un pattern di conseguenze.
Tabelle delle minacce, esposizione ordinata dei potenziali accadimenti sfavorevoli, non ti
dicono come identificarli, ma ti danno un dato informativo. Possono essere identificaiti rischi
del lavoro, del sistema informatico, industriale, ambientali...
Checklist, è un elenco di domande o elementi da indagare, le domande sono del tipo si o no
o what if...? Costringe gli analisti ad esplorare tutte le situazioni di rischio
Intervista, un incontro fra due soggettidiversi in possesso di informazioni significaative, con
la finalità di rilevare fatti e giudizi utili per l’identificazion. Si possono svolgere formalmente o
informalmente, nel primo vi è uno schema ben preciso, nel secondo l’intervistato può
divagare
Ispezione, costatandone diretta dei luoghi dove si svolgono le operazioni aziendali, da
condurre durante il normale orario di lavoro, possibilmente senza preavviso
Studio dei diagrammi di flusso, rappresentazioni grafiche di flusso di materiali, persone o
informazioni dentro l’impresa o all’esterno. Il flow sheet offre visione sintetica del processo
in esame, rappresentandone schematicamente, tramite simbologia convenzionale e
unificata, le varie apparecchiatura usate in un impianto
Registrazione storiche